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Problemi interni dell'Italia unita: destra e sinistra, Appunti di Storia

Storia Economica d'ItaliaStoria politica d'ItaliaStoria Moderna d'Italia

Dopo la prima unificazione italiana, Cavour muore e l'Italia affronta problemi interni. Il deficit di bilancio statale è dovuto a guerre di unificazione, la necessità di espandere le leggi moderne e la crisi economica. La sinistra storica porta all'industrializzazione e riforme sociali, mentre la destra storica porta a difficili sfide politiche e militari. La triplice alleanza consolida la posizione di Italia in Europa.

Cosa imparerai

  • Quali problemi interni affrontava l'Italia dopo la prima unificazione?
  • Come ha contribuito la sinistra storica all'industrializzazione e alle riforme sociali in Italia?
  • Come ha influenzato la triplice alleanza la posizione di Italia in Europa?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 21/08/2021

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amy0000 🇮🇹

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Scarica Problemi interni dell'Italia unita: destra e sinistra e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Storia I problemi dell’Italia unita: destra e sinistra a confronto Subito dopo la prima unificazione , a distanza di poco tempo muore il Cavour. Ricordiamo che l'unificazione è stata definita nel Marzo del 1861, nel giugno dello stesso anno muore Cavour, e quindi si sentono tutti un po’ privi per gestire il tutto. Ma quali sono i problemi interni di fronte al quale l’Italia si trova? 1. Mancanza di opere pubbliche: dove di scuole, autostrade e ferrovie ce n'erano pochissimi. l‘unico posto in cui c'erano più vie era il Piemonte. A causa di queste mancanza c’era anche una difficoltà di comunicazione. Fino ad ora c'erano state delle dogane che dovevano essere eliminate; però queste dogane, ciò il passaggio di una merce da uno stato all’altro, non salva il sud che come vedremo è svantaggiato dal punto di vista commerciale. Soprattutto al sud mancano: strade, canali e infrastrutture che la destra storica( la prima che prende in mano la situazione) (CHIEDERE 2. Arretratezza dell'industria: dove le industrie, cosi come l'agricoltura, era arretrata. Ciò che invece era diverso in Piemonte e in parte in Lombardia in quanto erano state aiutate dal governo e da Cavour. ( diciamo quindi che al nord l’agricoltura va meglio che al sud). L'agricoltura al nord era ben organizzata, cerano grandi campi. Al sud per secoli si era andati avanti a coltivare le stesse cose nello stesso modo e i grandi operatori volevano che gli operai continuassero come hanno sempre fatto. Ricordiamo anche che il terreno era sempre secco, perché l’unica acqua che ottenevano era quella prodotta dalla pioggia (ciò che succedeva non in tutti i mesi dell’anno). 3. Deficit di bilancio statale. Il deficit di bilancio statale era la somma di tre aspetti del bilancio: una di queste erano le diverse guerre per unificare l’Italia. Le guerre sono quelle che economicamente parlando ci perdono di più perché costano troppo. Le guerre avvenute in quasi tutti Italia hanno quindi portato ad un deficit, che ha richiesto la creazione di infrastrutture( strade e canali che stabilissero dei contatti tali per cui il trasportare determinati prodotti in determinate zone non venisse a costare tantissimo) . Quest’ultime verranno poi ricostruite dalla destra storica. 4. Diffusione di malattie: malaria, colera. Malattie come il pellagra venivano trasmesse per mancanza d’igiene. La malaria invece perché c'erano tante zone paludose non bonificate ancora. 5. Disomogeneità delle truppe: provenienti da paesi diversi. Per esempio il regno di Napoli aveva il suo esercito che era impostato in modo diverso da quello piemontese. 6. Necessità di unificare: leggi, misure e moneta. La prima parola d'ordine fu “piemontizzare” termine che oggi sappiamo sia sbagliato, la forma più corretta sarebbe: “ piemontecizzare”; ciò fare in modo che tutto ciò che era piemontese, ciò la costituzione ( statuto Albertino) con tanto di codice penale e codice civile, la legge scolastica Casati passasse in tutta Italia. C'è da dire però che il codice Leopoldino era più avanzato di quello piemontese, perché in questo codice era già stata abolita la pena di morte (mentre era ancora presente in quello piemontese); si arrivò poi all'abolizione della pena di morte con il codice Zanardelli proposto da Crispi siamo però nel 1889. Quindi bisogna piemonticizzare nel senso che bisogna espandere in Italia tutte queste leggi moderne. 7. Difficoltà di comunicazione: gli italiano parlano in dialetti e non conoscono la lingua italiana. In questo periodo la media degli in alfabeti era altissimo: molte persone non erano in grado di comunicare. Di fatti la media di in alfabeti italiani ammontava ad un 70%: al nord c'era un 50% , al sud un 70% e in Sardegna il 90%. La legge Casati che era stata elaborata in Piemonte nel 1859 ( prima dell’unificazione completa dell'Italia) prevedeva almeno due anni di istruzione elementare obbligatoria. Solo che quando verrà applicata questa legge, come legge dello stato italiano, non viene vista come legge statale( lo stato non poteva pagare gli insegnanti e l’intera organizzazione quindi dirottò questa organizzazione presso i comuni; fino a che nel 1877 non la legge Goppino non si statalizzò i primi due anni della scuola elementare obbligatoria. LA DESTRA E LA SINISTRA STORICA: Durante la destra storica il regno d'Italia si trova ad affrontare queste difficili sfide privo del grande artefice politico dell’unità: Cavour infatti scompare pochi mesi dopo la proclamazione del nuovo stato. A guidare il paese in questa prima fase ci sono gli eredi politici: riconosciuti come destra storica. Sotto questo governo si compiono importanti scelte istituzionali: come l'adozione di un modello statale centralizzato. Inoltre vengono risanate le finanze pubbliche( che erano crollati a causa del debito), viene anche raggiunto il pareggio del bilancio dello stato nel ‘75. Inoltre, come abbiamo già visto, crea delle infrastrutture La destra storica espande le frontiere del regno, risolvendo le questioni del Veneto, 1866, e di Roma, 1870, divenuta capitale del regno. Già nel marzo 1961 il parlamento aveva programmato Roma come futura capitale. La “questione romana” non solo conclude con questo episodio: i rapporti tra il regno d’Italia e il vaticano resteranno tesi ancora per molto, condizionando la vita politica. Nel 1866 c'è la famosa terza guerra d'indipendenza dove l’Italia è alleata della Prussia contro la Austria, e in questa famosa guerra dove l’Italia perde due guerre fondamentali( che sono: quella del 24 giunio1866)ma vince la Prussia ( 3 ottobre 1866 l’Italia riesce ad ottenere il Veneto). Come avviene la caduta di Roma? C'era la guerra franco-prussiana nel 1870 (stesso momento in cui viene preso Napoleone III e reso prigioniero). Il primo obiettivo del Bismarck era quello di unificare l’Italia ‘col ferro e con il sangue’, cioè con delle guerre per far vedere che la Prussia era più forte Lo Zar voleva unificare l’Italia con delle guerre, per far vedere che la Prussia è l’unico paese in grado di tener unita la Germania ( piccoli tedeschi che volevano tener unita la Germania sotto la Prussia, i grandi tedeschi volevano sotto l’Austria, ma la Russia era un paese pieno di problemi). La destra cade nel 75 perché non riesce più ad avere la maggioranza in parlamento. Ricordiamo che nel ‘71 la capitale è Roma, voluta cosi dal primo ministro Giovanni Lanza. 1870 mese di Sedan: il primo ministro italiano GIOVANNI LANZA manda i bersaglieri a fare la breccia di porta pia e le truppe italiane entrano in Roma lasciando libero solo il vaticano. La destra cade però per due motivi principali, ovvero le tasse, sempre in questo periodo ci sono due tasse pesanti: 1. La tassa sul vaccinato: che colpiva i bisogni dell’alimentazione del popolo più semplice (colui che viveva di farina, pane, pasta..). Questa era la tassa che veniva applicata ogni volta che veniva macinato il grano o la farina Allora non si pagava soltanto la macina ma anche una tassa. Gravava maggiormente sui più poveri. 2. (soprattutto nel sud) Il servizio militare obbligatorio che allora durava cinque anni. Questo dava un grande peso nelle famiglie contadine. ( i ragazzi sui 18 anni) che li difendessero nel momento in cui avessero avuto problemi nella fabbrica, prendono diverse strade: 1. Casse mutue, perché non esisteva nessun’idea di sicurezza sul lavoro e non esisteva nemmeno il pagamento per la malattia. Le casse mutue nacquero grazie ai lavoratori che nel periodo in cui guadagnavano di più, mettevano un po' di denaro ciascuno a disposizione per chi stesse male e non potesse andare a lavorare. 2. Poi nacquero le camere di lavoro = organizzazioni sindacali di difesa degli operai e anche, in alcuni casi, di proclamazione dello sciopero. Coloro che in questo periodo vogliono difendere la situazione degli operai, ad esempio Carlo Cafiero ed Enrico Malatesta, prima entrano in contatto con l’anarchismo di Bakunin. Il quale in Romagna fondò il partito socialista con l’iniziativa di Andrea Costa (il quale inizialmente era anarchico, in seguito diventò socialista). Nel 1892, invece, nacque il partito socialista italiano, quando le camere del lavoro si riuniscono a Genova = dalla riunione di tutte le camere di lavoro che esistevano soprattutto nel nord e nel centro Italia nacque il partito socialista. Nel 1895 prese il nome di partito socialista Italiano, il cui leader era Filippo Turati. Il quotidiano di questo partito era “l'avanti!”. In questo periodo, visto che l’Italia viveva in Europa una situazione insolita ed èn rappresentata da Benedetto Cairoli all’estero, cercò di entrare in qualche alleanza. Depretis non era molto d'accordo. Egli si sentiva molto più vicino alla Germania, perché l’industrializzazione italiana era avvenuta in un periodo molto vicino alla vera e propria industrializzazione Tedesca : sembrava che l'economia italiana fosse diretta dal governo un po’ come quella Tedesca. Nel 1897 nacque l’alleanza tra l’Austria e la Germania che prese il nome di “duplice alleanza”: essendoci stati dei contrasti con la Francia a causa dei dazi e poiché egli si sentiva molto più vicino alla Germania, Depretis chiede di poter entrare in questa duplice alleanza e così nel 1882venne firmata la triplice alleanza tra Italia, Austria e Germania, un'alleanza di tipo difensivo. Quest’alleanza di tipo difensivo consisteva nel: se qualche altra nazione avesse attaccato Austria, Germania o Italiano, gli altri due sarebbero andati automaticamente in soccorso di questo stato alleato. Ma essendo un'alleanza difensiva se uno degli stati alleati dichiarava guerra a uno stato esterno all'alleanza, gli altri due stati alleati non sarebbero potuti intervenire e aiutarlo. Quest'alleanza funzionava solo per difendere uno o più stati membri dell’alleanza. Come si giunge alla triplice alleanza? 1. Allontanamento della Francia a causa della sua ostilità all'’annessione di Roma, alla guerra doganale e alla concorrenza coloniale; Pericolo di isolamento dell’Itali: Depretis guarda alla Germania e alla politica economica di Bismarck; L'avvicinamento della Germania porta a un miglioramento dei rapporti con l’Austria; Fino alla triplice alleanza, 1882, tra Italia, Austria e Germania. SRON Depretis decise, inoltre, di avviare una politica di espansione coloniale, orientando le sue mire verso il mar Rosso, per potersi creare delle colonie. Ci riesce grazie al fatto che la compagnia di navigazione Rubattino, d'accordo con il governo, aveva acquistato la baia di Assab, da utilizzare come scalo per le proprie navi. Da poco era stato creato il canale di Suez e, quindi, le merci potevano passare più rapidamente. Lo stato Italiano, quindi, acquista questo porto di Assab e reclama due territori che nessuno, in quel momento (Eritrea ed Etiopia) voleva tale avanzata incontrò, nel 1887, a dogali una forte opposizione. La colonia Italiana( formata per lo più da esploratori) deve, improvvisamente, affrontare un manipolo, ben organizzato, di truppe Abissine e viene massacrato. Questo provocò uno scandalo nel parlamento Italiano Depretis si dimette e da lì a poco muore. IL SUCCESSO DI DEPRETIS = FRANCESCO CRISPI, egli sostituisce il Depreti come elemento della sinistra storica, ma di sinistra ha veramente poco. (mentre ai tempi di Garibaldi era stato un mezzo rivoluzionario mazziniano che si era messo al servizio di Garibaldi per allertare i picciotti siculi dell'arrivo dei mille). Ma di questa spinta di sinistra Crispi non conservava più nulla, anzi era diventato di destra e grande ammiratore di Bismarck ( cancelliere della Germania per 28 anni) e sostenitore della triplice alleanza. Ovviamente, essendo di destra, cerca di accentrare il potere. Nel 1889 fu una forma del codice penale, con l’aiuto di un giurista liberale detto Giuseppe Zanardelli, il quale introduce per la prima volta il diritto di sciopero e abolisce la pena di morte. Nel contesto internazionale l’Italia è una delle prime ad abolire la pena di morte. Nel 1889 fa una nuova legge comunale e provinciale: nel governo di un comune, in cui il sindaco è eletto della maggioranza; il comune non è più presente nel consiglio comunale solo come la maggioranza, può intervenire anche l'opposizione. Questa nuova legge estendeva l’accesso ai consigli comunali, ai rappresentanti della minoranza, fino ad allora esclusi in quanto, tutti i posti in consiglio venivano riservati alla lista vincente, mentre i sindacali dei comuni con più di 10.000 abitanti venivano eletti dai consigli comunali e non più nominati per un regio decreto. Si trattava dunque di un incremento dell’autonomia. Questi provvedimenti erano bilanciati da un rafforzamento dei poteri di controllo dei prefetti( nominati dal ministro degli interni). Crispi, inoltre, fa un trattato, nel 1889, chiamato trattato di Ucciali, con Negus( re) dell’Eritrea. Tramite questo trattato si stabilì che l’ Eritrea sarebbe rimasta al panneggio dell’Itali, ma l’Italia non sarebbe entrata in Etiopia, a patto che quest’ultima accettasse un protettorato da parte dell’Italia che serviva per obiettivi commerciali. L'Italia inizia a mettere delle basi in Somalia. Nel 1892, improvvisamente, il governo Crispi cadde. Crispi non aveva più l'appoggio della maggioranza del governo, soprattutto gli agrari se la prendono con lui, in quanto egli aumenta i carichi fiscali e, quindi, non lo appoggiano al governo. Nel maggio del 1892 compare un nuovo primo governo: Giovanni Giolitti. È un liberale moderato di sinistra, egli: 1. Haunsenso profondo dello stato, vuole che la monarchia continui, che il governo continui ad avere il suo ruolo. 2. Mette, momentaneamente da parte la questione coloniale. 3. È molto attenuto ai problemi che riguardano le masse dei lavoratori e le masse popolari, e anche agrarie. 4. Purrispettando la monarchia e il governo, avanza uno dei suoi interventi più significativi: il non intervento da parte dell'esercito nel caso dei scioperi. Principio che mette inatto tra il 1892 e il 1893 ma che diventerà un punto fermo nel suo prossimo governo, che durerà i primi anni del ‘900. A partire dal 1892 in Sicilia Orientale c'erano state una serie di manifestazioni e scioperi da parte dei braccianti agricoli e dei contadini e dei piccoli proprietari locali ed era nata quest’associazione detta “fascia dei lavoratori siciliani”. Erano abbastanza vicini al partito socialista e che, quindi, tutti guardavano di cattivo occhio. Giolitti non vede nulla di male e li lascia manifestare e scioperare con il fine di far ottenere loro condizioni di lavoro migliori e non fa intervenire l’esercito. Come, invece, faceva Crispi che riconosceva il diritto allo sciopero del codice penale, ma affermava si creassero troppi scompensi e, quindi, mandava l’esercito per reprimerli. Giolitti, in questo caso, viene avversato dai proprietari terrieri: gli agrari, per quanto riguarda la Sicilia. Sia dagli industriali per quanto riguarda le cave di marmo. Poco pere volta, Giolitti, comincia a non avere più l'appoggio del parlamento. A rendere ancora più difficile la posizione di governo di Giolitti: 1. Nei pressi delle coste italiane ci sono delle cave saline francesi. Degli immigranti italiano lavorano in queste saline, che vengono prese di mira dai francesi che vorrebbero lavorarci. Arrivando ad uccidere 30n operai italiani e ferirne 100. Lo stato italiano deve, quindi, intervenire per risolvere la situazione. 2. Loscalo della banca Romana. La banca romana è nata come una banca di credito, che era stata poi trasformata per alcuni anni (una ventina di anni circa) nella banca dello stato pontificio. Poi negli anni 70 era tornata ad essere la banca romana di prima, ed era una delle sei banche che poteva battere moneta. Si crea lo scalo perché per coprire i buchi di bilancio, la banca romana aveva stampato più carta moneta del consentito. Produce quindi del denaro falso. Per cui, coloro che sono stati gli artefici di questo scandalo, vengono presi dalla magistratura e vengono mandati in carcere. In qualche modo viene considerato coinvolto anche Giolitti, ed è costretto alle dimissioni nel giugno del 1893. Ritorna, quindi, al potere Crispi: egli fa di nuovo intervenire gli eserciti per fermare gli scioperi, vuole attaccare l'Etiopia e portare avanti la politica coloniale. Manda una quantità maggiore di truppe in Etiopia, per vedere se,questa volta, può occuparla. Questa volta la sconfitta è molto più dura perché avviene a campo aperto: nella piana di Adua. Crispi denuncia il trattato di Uccialli e inviando questi nuovi contingenti militari, cerca di occupare l'Etiopia, ma ad Adua( proprio all'ingresso dell'Etiopia) l’esercito italiano subisce una pesante sconfitta da parte degli Albessini. Così Crispi è obbligato a dimettersi nel 1892. Sale al governo Antonio di Rudinì, che stipulò, con il re dell'Etiopia la pace di Aodis Abeba in base alla quale l'Etiopia rimaneva libera. Mentre l’Elitra, ormai, era sottointeso appartenesse all'Italia. Dal 1896 al 1900, per quattro anni, ci saranno dei rischi di ritorno a una repressione di stampo arcaico per l’Italia, perché: 1. Di Rudinì normalizza i rapporti con la Francia concedendo l’amnistia ai condannati per i morti in Sicilia e in Lunigiana. 2. Gliscioperi continuano e la destra afferma dover esserci una politica più conservatrice e più autoritaria. Nel 1897 l’uomo politico Sidney Sonnino pubblica un articolo sul “corriere della sera” dal titolo “torniamo allo stato” chiedendo di togliere una serie di libertà che nel tempo erano state date, ma che andavano contro lo statuto Albertino. Quindi, in questo periodo, dove ci sono numerose manifestazioni in Italia, in particolare a Milano, dove si verifica l'assalto ai forni per prendere il pane.
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