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La dottrina di Schopenhauer, Dispense di Filosofia

In questo documento viene sviluppato e analizzato in maniera esaustiva la dottrina di Schopenhauer e un approfondito sul saggio Schopenhauer-Leopardi.

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 08/01/2024

francesco-12u
francesco-12u 🇮🇹

33 documenti

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Scarica La dottrina di Schopenhauer e più Dispense in PDF di Filosofia solo su Docsity! Schopenhauer 1 Schopenhauer Anche Schopenhauer viene considerato un Maestro del Sospetto, egli nasce a Danzica sul Baltico vicino a Copenaghen dove nacque Kant. Egli scriverà un’opera intitolata “Il mondo come volontà e rappresentazione”. Il Mondo, secondo Schopenhauer una “mia” volontà, una “mia” rappresentazione. In Schopenhauer abbiamo una visione pessimistica, egli dirà che tutto ciò che è reale è irrazionale e che Wille Züm Leben ossia tutto è volontà di vivere. Egli paragona la vita a un pendolo che oscilla tra noia e dolore e se la nostra vita è permeata da questi elementi, essa può passare per momenti fugaci di felicità. Se Leopardi è il poeta del pessimismo, Schopenhauer è il filosofo del pessimismo ma se per il primo non c’è soluzione, per il secondo sì. Nel 1848, in pieno dei insurrezionali un Generale Prussiano chiese in prestito il binocolo al filosofo facendone uso per puntare il fucile alla folla di rivoltosi. Schopenhauer dopo questo avvenimento lascerà come testamento tutto il suo patrimonio alle famiglie delle vittime. La sua filosofia è legata al dualismo platonico: quello che noi vediamo non è la realtà, la nostra vita è solo volontà di vivere. Nella sua filosofia è presente la filosofia di Platone, filosofia orientale, Shakespeare (noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni), Calderon de la Barca. Non esiste l’amore in Schopenhauer, due persone non si amano davvero bensì esse si trovano insieme solamente in funzione del progresso (visione Hobbsiana), per portate avanti la volontà di vivere. Egli prende in esempio la formica australiana. Egli dirà che siamo animali metafisici, per questo motivo Nietschze si allontanerà dalla sua dottrina perché Schopenhauer si avvicinerà al mondo trascendentale. Secondo Schopenhauer più intelligenza un uomo può avere più egli soffrirà. Egli viene segnato da una serie di avvenimenti e definirà Hegel un ciarlatano. Vi è una visione Hobbsiana. La sua opera principale è “Il Mondo come Volontà e Rappresentazione” per la quale si ispirerà a Platone, agli ottentotti e a Calderon de la Barca. Schopenhauer 2 Egli teneva le sue lezioni al contempo di Hegel ma quasi tutti gli studenti preferivano seguire le lezioni di Hegel piuttosto delle sue. Le due opere più importanti sono: Sulla quadruplice radice; Parerga e Paraliponema. Egli riprende la filosofia di Kant, infatti era un appassionato, egli diceva che tutto quello che vedo è una rappresentazione. Per Schopenhauer, né l’oggetto può prevalere sull’oggetto né il soggetto può prevalere sull’oggetto. Egli critica il realismo che riduce il soggetto nell’oggetto e l’idealismo che riduce il soggetto nell’oggetto. Tutte le cose che si presentano nella realtà si identificano nella realtà che si elaborano nella relazione oggetto-soggetto e si attua nella “mia” realizzazione. A differenza di Kant che indossava lenti colorate, egli indossa lenti prismatiche che deformano la realtà. Egli aderisce alla filosofia dei Maya. Se per Kant il Noumeno non è conoscibile per Schopenhauer lo è. Vi è il passaggio dalla Volontà alla Non-Volontà. Come per Kant, Schopenhauer riteneva che la nostra mente filtrasse la realtà attraverso le forme a priori che le sono proprie (spazio, tempo e causalità, l’unica delle 12 categorie kantiane che riconosceva valida). L’unica realtà accessibile al soggetto umano è quella fenomenica organizzata nelle forme a priori. Attraverso il principio di individuazione possiamo conoscere le figure nella realtà. Bisogna distinguere un oggetto dagli altri grazie allo spazio, tempo e la causalità (richiamo a Cartesio). Mediante lo spazio e il tempo l’intelletto distingue un soggetto grazie alla causalità. Il principio di causalità è definito anche principio di ragion sufficiente collegando un evento con un altro evento attraverso un principio di cause-effetto. Il principio di ragion sufficiente si presenta in 4 specificazioni: principio del divenire; principio del conoscere; principio dell’essere; principio dell’agire. Questi principi sono riferimenti alla Critica della Ragion Pure e all’Estetica di Kant.
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