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La dottrina di Socrate, Appunti di Filosofia

Il pensiero di Socrate, filosofo dell'antichità, e la sua scelta di non lasciare nulla per iscritto. Viene descritta la sua condanna a morte e le motivazioni politiche che l'hanno determinata. Sono presenti anche le testimonianze contrastanti dei contemporanei di Socrate. Il documento risponde alle seguenti domande: Perché Socrate decide di non lasciare nulla per iscritto? Quali sono le motivazioni politiche della sua condanna a morte? Quali sono le testimonianze contrastanti dei contemporanei di Socrate?

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 15/06/2022

ElenaFrattari
ElenaFrattari 🇮🇹

4

(1)

5 documenti

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Scarica La dottrina di Socrate e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! SOCRATE Socrate è uno dei pensatori più importanti dell’antichità; filosofo contemporaneo dei sofisti e di Platone. Socrate, dal punto di vista storico, è il simbolo del: - pensiero libero; - del pensatore che non scende a compromessi con nessuno; - colui che persegue la via della verità anche a costo della morte. A favore di quest’ultimo simbolo, infatti, Socrate viene condannato a morte nel 399 a.C. con le seguenti accuse: - di non riconoscere come Dei quelli attuali e quindi viene accusato di introdurre nuove divinità; - di corrompere i giovani. Socrate affronta questa condanna a testa alta per testimoniare l’inconsistenza delle accuse e per mostrare di essere un uomo giusto che piuttosto che trasgredire la legge, decide di rispettarle sottoponendosi alla condanna a morte. Con questo Socrate ci dimostra perciò che la legge va sempre rispettata anche se ingiusta. Dietro la condanna a morte di Socrate ci sono anche motivazioni di carattere politico, in quanto Socrate era sospettato di essere un sostenitore del precedente governo dei 30 tiranni (che era un governo oligarchico che aveva preceduto la fase democratica della vita politica di Atene). Perciò Socrate era un personaggio alquanto scomodo per la società perché era un intellettuale che dialogava continuamente con il prossimo e che spesso metteva in imbarazzo i personaggi della società e proprio per questo era catalogato come “irritante”. Oltre a questi sospetti Socrate non aveva mai nascosto di essere molto critico nei confronti del sistema democratico di Atene. Lui era convinto che a governare dovessero essere le persone competenti e dotate di conoscenza, mentre all’interno del sistema democratico spesso venivano elette persone a sorteggio o per elezione popolare e perciò non era così scontato che ad essere eletti fossero delle persone in grado di poter occuparsi della politica. Per Socrate, l’essere umano ha una definizione di carattere politico; l’uomo: - è considerato come un essere che non può vivere in maniera assestante ma solo in comunanza con gli altri; - L’uomo è figlio delle leggi, senza di esse la polis non esisterebbe e se quest’ultima non esistesse, non esisterebbe neanche l’uomo. IL PENSIERO DI SOCRATE: QUESTIONE SOCRATICA: La scelta filosofica di Socrate è quella di non lasciare nulla per iscritto e di basarsi solamente sull’oralità. Socrate era molto critico nei confronti dello scritto, in quanto non si fidava ed era convinto che si potesse filosofare solamente dialogando e diceva anche che i veri filosofi fossero solo coloro che si esponevano con il dialogo e affidavano il loro pensiero all’oralità. Per ricostruire il suo pensiero possiamo solamente affidarci alle testimonianze dei contemporanei di Socrate. Un altro problema del pensiero di Socrate, dopo l’assenza di fonti scritte, è quello delle fonti indirette che dipingono Socrate in maniera opposta, una di queste è la testimonianza di Aristofane, totalmente opposta a quella di Platone. Platone descrive Socrate come: un uomo profondamente virtuoso, come un grande sapiente, come il più grande filosofo per eccellenza, come un uomo serio e come un grande educatore della gioventù. Aristofane descrive Socrate come: un uomo comico che passa la giornata a perdere tempo e a riflettere su un pensatoio che è rappresentato da una nuvola che è sospesa per aria. Ci viene quindi presentato come ozioso e corruttore dei giovani che non ha nient’altro da fare che infastidire le persone. Le nuvole di Aristofane è perciò un’opera del tutto polemica e critica nei confronti di Socrate.  Perché Socrate decide di non lasciare nulla per iscritto e di rischiare di condannare i discendenti a non conoscere il contenuto del suo pensiero? Lo scritto infonde una falsa sapienza, da molte informazioni che però sono un’illusione di sapienza, perché il vero sapiente è colui che ha acquisito le informazioni che possiede solamente dialogando. Infatti, è attraverso il dialogo che si apprende e non attraverso lo scritto; lo scritto può solamente essere d’aiuto per la memoria, Socrate dice infatti che lo scritto è un ausilio alla memoria perché richiama alla memoria qualcosa che il lettore già sa perché lo ha appreso in altro modo. Tramite lo scritto non si può imparare, si impara solo tramite l’insegnamento, e quest’ultimo infatti deve avvenire in forma orale e dialogica. (PLATONE CI DICE CHE RICORRERE ESCLUSIVAMENTE ALLO SCREITTO È DANNOSO PER LA MEMORIA, PERCHE’ SCRIVENDO E LEGGENDO NON SI ESERCITA PIU’ LA MEMORIA)
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