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La Fenomenologia dello Spirito di Hegel, Appunti di Filosofia

Il Capitolo 2 della Fenomenologia dello Spirito di Hegel, in cui viene descritta la collocazione della fenomenologia nel sistema hegeliano e viene analizzato il principio della risoluzione del finito nell'infinito. Vengono inoltre descritte le tappe ideali che la coscienza umana deve compiere per arrivare alla consapevolezza dell'Assoluto. Il documento si divide in due parti: la prima comprende i tre momenti della coscienza, dell'autocoscienza e della ragione; la seconda comprende le tre sensazioni dello spirito, della religione e del sapere assoluto.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 27/04/2022

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Scarica La Fenomenologia dello Spirito di Hegel e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! Cap. 2 LA FENOMENOL0GIA DELLO SPIRITO 1. la fenomenologia e la sua collocazione nel sistema hegeliano Con questo termine si indica la scienza di ciò che appare. Nel sistema hegeliano l'intera realtà e spirito, la fenomenologia consisterà nell'apparire dello spirito a se stesso, ovvero nel prevenire dello spirito alla consapevolezza di essere tutta la realtà, cioè l'Assoluto quale identità di finito e infinito, reale e razionale. Il principio della risoluzione del finito nell'infinito viene illustrato in due modi diversi: da un lato si sofferma ad analizzare la lunga vicenda storica che dall'alba della civiltà greca fino alla modernità la coscienza umana ha compiuto per arrivare alla consapevolezza di tale risoluzione: si tratta della prospettiva fenomenologica dall'altro lato esamina il principio in questione quale appare in atto in tutte le determinazione fondamentali della realtà: è la prospettiva sincronica, prende in considerazione l'eterna coesistenza dei tre momenti del logos, della natura e dello spirito. La Fenomenologia dello spirito di Hegel segue l'impostazione diacronica. La descrizione diacronica della via dello spirito infinito ha dovuto seguire per riconoscersi nella sua infinità attraverso le manifestazioni finite, fa parte della realtà. e vicende narrate in quest'opera corrispondono alle vicende del principio hegeliano dell'infinito nelle sue prime apparizioni. |l filosofo descrive il progressivo affermarsi dello spirito e lo fa attraverso una serie di figure, ovvero tappe ideali che hanno trovato un'esemplificazione tipica nel corso della più disparati della vita umana.storia e esprimano i settori p La fenomenologia è la storia romanzata della coscienza la quale esce dalla sua individualità, raggiunge l'universalità e si riconosce come ragione che è realtà e realtà che è ragione. L’intero ciclo si può riassumere in coscienza infelice, che è quella che non sa di essere tutta la realtà, però si trova scissa in differenze, opposizioni o conflitti dai quali è internamente dilaniata e dai quali esce solo arrivando alla coscienza di essere tutto. La fenomenologia prepara e introduce il singolo alla filosofia Essa si divide in due parti: la prima parte comprende i tre momenti della coscienza, dell'autocoscienza e della ragione; la seconda comprende le tre sensazioni dello spirito, della religione e del sapere assoluto. La coscienza La coscienza si rapporta a un "oggetto", ovvero a qualcosa di percepito come "esterno"e "all'altro" da sé. Si articola a sua volta in tre momenti della certezza sensibile, dellapercezione e dell'intelletto. La certezza sensibile è la più povera perché non rende certi che di una indeterminata ér generica cosa singola ad esempio, di questo albero in quanto presente qui e ora davanti a noi e non dell'albero in quanto tale. La certezza sensibile non può "pensare" o "dire" | proprio oggetto perché nominandola dovrebbe introdurre una mediazione, essa peró si imita a sentirlo nella sua unicità, dunque infattibile. Essa si nega, si confuta da sé, trapassa in altro poiché proprio nella sua immediatezza si profila la dualità tra ciò che è in sé e ciò che è per la coscienza: "questo" dipende solo dall'io che lo considera, dal momento che ciò è "qui e ora" e "per me", Il passaggio dal sapere immediato a quello mediato si realizza attraverso la "percezione", la quale esplicita quella distinzione tra soggetto che percepisce e oggetto percepito che era implicitamente presente nella certezza sensibile Hegel intende dire che gli oggetti non sono che insieme di proprietà che la coscienza unifica: l'oggetto non può essere percepito come uno, se l'io non riconosce che l'unità dell'oggetto è da lui stess0 stabilita. L'intelletto consiste nella capacità di cogliere gli oggetti non come tali, cioè non in base alle qualità sensibili che sembrano costituirli, ma come "fenomeni", come risultati di una “forza" che agisce sul soggetto secondo una legge determinata. L'autocoscienza Tale sezione contiene le più importanti figure della Fenomenologia, in primo luogo quello della <<coscienza felice>> .L'attenzione si sposta dall'oggetto all'oggetto, e cioè all'attività dell'io considerato nei suoi primi rapporti con gli altri. Gli ambiti considerati sono la società, la storia della filosofia e la religione. Servitù e signoria Secondo Hegel, l'uomo è autocoscienza solo se riesce a farsi riconoscere da un'altra autocoscienza (cioè un altro essere libero e pensante) e quindi non può limitarsi a cercare appagamento negli oggetti sensibili. Potremmo credere che questo meccanismo avvenga tramite l'amore , ma non sarà cosi. Quindi, questo riconoscimento passa attraverso un momento di lotta e sfida, cioé un conflitto tra autocoscienze. II conflitto si placa con il subordinarsi di una autocoscienza sull'altra, nel rapporto servo-signore. Il signore ha rischiato la propria vita per vincere, il servo è colui che ha scelto la servitù per potersi salvare la vita. Tale situazione però muterà, infatti il signore diventa servo del servo e il servo signore de signore Il signore che sembrava essere indipendente, diventa dipendente dai suoi servi e il servo iniziale riesce a diventare indipendente. L'acquisizione di indipendenza del servo si sviluppa in tre momenti: la paura della morte, del servizio e del lavoro. Nel servizio la coscienza si autodisciplina e impara a vincere in sta producendo; quinditutti i momenti. Nel lavoro il servo rimanderà l'utilizzo di ciò che l'opera prodotta è il riflesso dell' indipendenza o autonomia del servo rispetto agli oggetti. Questo sua teoria sarà molto apprezzata dai manxisti, i quali danno molta importanza al lavoro e alla configurazione dialettica della storia. Stoicismo e scetticismo L'indipendenza dalle cose, owvero il risultato della relazione servo-signore, trova la sua rappresentazione teorica nello stoicismo (che celebra l'autosufficienza e la libertà del
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