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"La figlia del capitano" Pushkin, Sintesi del corso di Letteratura Russa

riassunto dettagliato del libro "La figlia del capitano" di Pushkin

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 12/01/2020

giorgia-castelnovo
giorgia-castelnovo 🇮🇹

4.3

(3)

10 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica "La figlia del capitano" Pushkin e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Russa solo su Docsity! La figlia del capitano – Puškin Il protagonista = Petruša/Petr Andrejč è figlio di Andrej Petrovič Grinev, quest ultimo aveva intrapreso la carriera militare al termine della quale si era trasferito presso Simbirsk sposando Avdot'ja Vasil'evna Ju dalla quale ebbe nove figli che però morirono tutti. Ancora prima della sua nascita, il destino di Petr era già stato segnato: era stato iscritto con il grado di sergente nel reggimento Semenovskij. All'età di 5 anni venne affidato a Savelič dal quale imparò a leggere e scrivere in russo, successivamente venne chiamato un francese di nome Beaupre. Ció dispiacque a Savelič. Il francese aveva il vizio di bere troppo e lui e Petr stabilirono un patto: il francese imparava dal ragazzo il russo e ognuno si faceva i fatti propri. Un giorno però quando due signore dicono di essere state sedotte dal francese, il padre va a chiamarlo ma stava dando lezioni al figlio. Entra nella camera e lo trova sdraiato sul divano, mentre il figlio giocava con una prestigiosa carta geografica. Il francese era talmente ubriaco che non riusciva ad alzarsi e venne cacciato. All'età di 16 il destino del protagonista cambia: il padre vista l’età disse che era il momento di mandarlo a servire. Petruša era molto contento, per lui il servizio militare signific va libertà e inoltre voleva ammirare la vita pietroburghese. Il padre però disse che servendo a Pietroburgo non avrebbe imparato niente e scrive una lettera ad un suo vecchio amico per iscriverlo nel reggimento di Orenburg. Petr non è affatto contento. Il giorno dopo parte con Savelič dopo aver ricevuto la benedizione e le raccomandazioni da entrambi i genitori. P arrivata a Simbirsk per comprare alcuni oggetti indispensabile di cui era incaricato Savelič, entra in una locanda nella stanza da biliardo dove conosce Ivan Ivanovič Zurin che era un comandante di compagnia del reggimento degli ussari. Diventano amici, bevono insieme e insegna a Petr a giocare a biliardo, successivamente gli propone di giocare con denaro continuando a farlo bere. Il ragazzo perde 100 rubli, ma non può pagarlo perché il denaro era gestito dal suo servo. I due vanno poi a cena da Arinuska e Ivan continua a far bere P dicendogli che doveva abituarsi alla vita militare. P ubriaco viene portato alla locanda e poi da Savelič a casa. Il giorno dopo il servo lo rimprovera dicendo che il responsabile della sua sbornia è stato l’educatore francese. Arriva a Petr un biglietto da parte di Zurin,il quale chiede che il suo debito venga saldato. Dopo una discussione con Savelič, Petr riesce ad ottenere il denaro e a consegnarlo. P e il suo servitore si mettono in viaggio, fanno pace, ma il servo si sente colpevole di aver lasciato solo quella sera alla locanda. Sì imbattono in una forte tempesta a causa della scelta di Petr di continuare e non tornare indietro, ma vengono salvati da un viandante che gli indica la strada per il villaggio. Durante il tragitto Petr sogna fino all’arrivo ad una locanda di un certo cosacco della stirpe dello Jak, dove viene fatto preparare del tè. Il viandante rifiuta il té preferendo un bicchiere di vino. La locanda pare più un rifugio di briganti e Savelič inizia ad avere dei dubbi. Il giorno seguente Petr vuole ringraziare il viandante per averlo salvato dalla tormenta dandogli mezzo rublo, Savelič inizia a discutere e Petr propone di dargli la sua pelliccia di lepre, il servo non è del tutto d’accordo, ma alla fine viene ceduta al brigante. Proseguono il loro viaggio giungendo a destinazione a Orenburg: Petr si presenta al generale Andrej Karlovič, al quale consegna la lettera del padre. Il generale trasferisce P alla fortezza di Belogorsk sotto la guida del capitano Ivan Kuzmič Mironov che successivamente lo invita a cena. Una volta giunto a Belogorsk Petr viene accolto da una vecchietta, suo marito e la moglie del capitano, gli fanno qualche domanda e successivamente viene condotto dal cosacco Maksimič ( era un urjadnik = grado sottoufficiale nell' esercito cosacco) alla sua sistemazione: un isba all estremità del fiume, metà apparteneva alla famiglia Semen Kuzov, l altra a Petr. Il ragazzo inzia a farsi prendere dalla nostalgia. Il mattino seguente un giovane ufficiale di nome Aleksej Ivanič Švabrin si presentò a Petr: egli era stato mandato lì perché era stato radiato dalla guardia per omicidio. Cenano insieme da Vasilisa Egorovna = moglie del capitano, con tutta la sua famiglia tra cui la figlia Mar'ja Ivanovna (detta anche Maša). Petr inizia ad apprezzare la vita nella fortezza di Belogorsk, viene accolto amorevolmente dalla famiglia del capitano, inizia a conoscere la figlia e apprezza anche Ivan ignarič = Guercio tenente della guarnigione. Viene poi promosso ufficiale e si avvicina alla letteratura francese iniziando anche a comporre alcuni versi. La compagnia di Švabrin inizia a non piacere al ragazzo, a causa dei suoi racconti sulla famiglia del capitano e le continue allusioni a Mar'ja Ivanovna. Petr inizia a tenere un quaderno con le poesie e ne fa leggere una dedicata a Maša a Švabrin, il quale non la apprezza e inizia a ridere dei suoi scritti e Petr promette che non gli mostrerà più nulla. I due litigano parlando di Mar'ja Mironova, perciò Petr decide di recarsi da Ivan Ignatič per chiedergli di fargli da padrino e pregandolo di non dire nulla al capitano. Švabrin e Petr si accordano durante la cena del capitano di battersi la mattina alle sette dietro i pagliai. Quella sera la figlia del capitano apparve a Petr più bella che mai, forse perché poteva essere l’ultima volta che la vedeva. La mattina seguente mentre Petr e Švabrin sono in procinto di battersi, giunge Ignatič con altri uomini i quali conducono P e S dal comandante: le loro spade vengono ritirate e viene detto loro che i duelli sono vietati e che verranno imprigionati. La moglie del capitano li costringe a riappacificarsi e vengono riconsegnate loro le armi. I due si dividono e P come consuetudine va a casa del comandante dove inizia ad aver una conversazione con la figlia, dalla quale Petr scopre che Švabrin due mesi prima del suo arrivo aveva chiesto in sposa Mar'ja. Il protagonista comprende che deve porre fine alla questione iniziata con Švabrin e decidono entrambi di battersi definitivamente vicino al fiume. Durante il duello Petr sente Savelič che lo chiama, ciò lo distrae e permette al suo nemico di colpirlo brutalmente, tanto da perdere conoscenza. Petr viene portato a casa del comandante dove giace per 5 giorni senza conoscenza, successivamente si risveglia e inizia a ricevere visite periodiche da Mar'ja Ivanovna, alla quale dichiara il suo amore e il desiderio di sposarsi con lei. Mar'ja contraccambia i sentimenti e dice a P che i suoi genitori sarebbero molto felici, chiede invece se da parte dei suoi vi sia qualche restrizione. P afferma che forse il padre non comprenderebbe e decide di scrivergli a riguardo. P inoltre fa pace con Švabrin, in quanto comprende che le sue gesta erano quelle di un innamorato offeso e parlando con il comandante riesce a fargli ottenere la libert. Petr riceve finalmente la lettera di risposta del padre nella quale viene rimproverato per le sue azioni e vedendo il suo gesto infantile dice che chiederà al suo vecchio amico comandante di trasferirlo, inoltre aggiunge che alla notizia del duello sua mamma si è ammalata. Al termine della lettera Petr si arrabbia con il suo servitore per aver fatto sapere ai suoi del duello, Savelič afferma di non avere nessuna colpa e mostra una lettera ricevuta dal padre nella quale si afferma che per terzi egli è venuto a conoscenza delle azioni di suoi figlo e rimproverando Savelič di non adempiere al suo dovere. Ancora una volta il suo servitore afferma che la causa del comportamento del ragazzo è l’educatore francese. P inzia ad avere dei dubbi su Švabrin: pensa che sia stato lui a denunciarlo in modo tale da allontanarlo dalla fortezza. P riferisce il tutto a Mar'ja, la quale afferma che non si vuoles posare senza la benedizione dei genitori di P. Savelič mostra poi a Petr la lettera di risposta a quella di suo padre. P inzia a distaccarsi da Mar'ja e da tutta la sua famiglia, inizia a non frequentare più la loro casa e si isola, cade in una profonda malinconia e solitudine. Viene descritta la situazione del governatorato di Orenburg: era abitato da popolazioni semi- selvagge che avevano riconosciuto da poco la sovranità dei russi. Queste popolazioni insorgevano spesso e ciò costringeva il governatore ad esercitare un continuo controllo su di esse. Vennero costruite delle fortezze nelle quali si insediarono i cosacchi dello Jak che avrebbero dovuto portare tranquillità, invece organizzarono rivolte, tra cui quella del 1772 che portò all' uccisione del generale Traubenberg. Alla fine la rivolta venne sedata. Inizio ottobre 1773: Petr e Švabrin vengono convocati dal comandante che legge loro una lettera, nella quale si dice che il cosacco e rakolnik Emel'jan Pugačev è evaso, ha assunto il nome del defunto imperatore Pietro III, ed ha organizzato una banda di briganti devastando fortezze. Il capitano Ivan Kuzmič imparte gli ordini tra i suoi soldati inivitandoli a non far spargere la voce all' interno della fortezza. Egli con una scusa fa partire la moglie e la figlia, ma al loro ritorno la moglie viene a conscenza delle riunioni e inizia ad interrogare il marito. Vasilisa aveva colto Ignatič che puliva il cannone, gli fece qualche domanda e da lui seppe di Pugačev. Presto le voci si sparsero. Il comandante invia l'urjadnik Juliaj per informarsi, egli penetrò nell' esercito nemico e al suo ritorno venne fatto prigioniero, riuscì però a scappare grazie all’ aiuto degli altri cosacchi. Il comandante riunisce il consiglio per parlare di Pugačev e decide ancora una volta di
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