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La figura del mercante, l'amore e il rapporto con la Chiesa nel "Decameron" di Boccaccio, Appunti di Italiano

Nel testo viene descritta la riabilitazione della figura del mercante, la concezione dell'amore e il rapporto con la Chiesa che si ritrova nel Decameron

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 28/02/2021

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daniela-scotto-1 🇮🇹

3.8

(19)

42 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica La figura del mercante, l'amore e il rapporto con la Chiesa nel "Decameron" di Boccaccio e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! LA FIGURA DEL MERCANTE La modernità del Decameron emerge in molti temi toccati nelle novelle, a cominciare dalla rivalutazione della figura del mercante che nella letteratura del Duecento era spesso mal giudicato e accusato di arricchirsi secondo un diffuso pregiudizio religioso mentre per Boccaccio egli è il vero protagonista della società rinnovata del Trecento, colui che sfrutta doti quali l'industria e l'ingegno per procacciarsi il proprio guadagno, anche in modo illecito. È significativo che la qualità più importante attribuita al mercante sia proprio quella dell'astuzia, la capacità di approfittare delle situazioni favorevoli e anche all'occorrenza di prevalere su concorrenti meno abili, che sarebbe inconcepibile nella prospettiva religiosa di Dante, e fra le attività della "mercatura" viene fatta rientrare a sorpresa anche la pirateria, poiché spesso nelle novelle i protagonisti sono corsari nei cui riguardi non è pronunciata alcuna reale condanna. È evidente che questa nuova visione del mondo mercantile sia dovuta in gran parte alle origini borghesi di Boccaccio figlio di un mercante che faceva il banchiere d'affari, ma è segno anche della prospettiva nuova e moderna che divide l'autore del Decameron dagli scrittori precedenti, incapaci spesso di valutare i cambiamenti socio- economici in atto nel mondo trecentesco ed attaccati a un assetto ormai superato, come è certamente il caso di Dante nella Commedia e in altre opere. Legata a questo è anche la concezione della fortuna, che per Boccaccio non è più un'intelligenza angelica o l'espressione della volontà divina, come detto da Dante in Inf., VII, ma semplicemente il caso fortuito che può favorire o svantaggiare le persone nell'esercizio delle loro attività, per cui l'abilità del mercante o di altri personaggi consiste anche nell'approfittare delle situazioni favorevoli che casualmente si presentano loro, senza che dietro vi sia un disegno provvidenziale o alcunché che rimandi alla superiore volontà di Dio. Ad esempio la seconda Giornata è proprio dedicata a storie di personaggi che, dopo iniziali rovesci, sono stati assistiti dalla fortuna e hanno raggiunto un lieto fine. Tale visione della fortuna si rifà a quella del mondo classico e anticipa quella che sarà esposta dagli autori dell'Umanesimo e del Rinascimento, specie da Niccolò Machiavelli che al potere capriccioso della fortuna dedicherà ampi capitoli del Principe, mostrando come la sua visione non sia poi così dissimile da quella del grande narratore trecentesco. L’AMORE E L’EROS Nuova e scandalosa è anche la morale espressa da Boccaccio in ambito amoroso e soprattutto relativamente all'eros, che in quanto tale non solo non è affatto condannato o giudicato negativamente, ma anzi è riaffermato come qualcosa di assolutamente naturale e i cui istinti sono insopprimibili, per cui una gran parte delle novelle del libro hanno per protagonisti personaggi che danno libero sfogo ai propri desideri sessuali senza remore di tipo religioso o morale, spesso in contrasto con i codici sociali in uso nel Medioevo che, in questo contesto, vengono superati e dichiarati del tutto irrilevanti. Boccaccio chiarisce bene questo aspetto nell'autodifesa che inserisce nell’introduzione alla quarta giornata dove Boccaccio contesta le accuse di licenziosità che alcune novelle avevano mosso nei suoi confronti e argomenta le sue ragioni narrando la cosiddetta "Novella delle papere", che rappresenta la centounesima della raccolta. Il tema è poi affrontato particolarmente nelle novelle della quarta e quinta Giornata dedicate rispettivamente agli amori infelici e felici nelle quali troviamo donne che soddisfano i propri bisogni anche sessuali rivendicando il proprio diritto a una vita sessualmente appagata, anche al di là delle differenze sociali ed economiche che le separano dall'uomo cui sono legate sentimentalmente . L'autore sottolinea inoltre che l'esigenza di soddisfare le proprie esigenze sessuali vale ovviamente anche per i religiosi e critica duramente la regola del celibato ecclesiastico, affermando a più riprese che è ipocrita pensare che uomini e donne di Chiesa possano reprimere i propri istinti sessuali, per cui un buon numero di novelle del libro hanno per protagonisti ecclesiastici che intrecciano relazioni clandestine tra di loro e con laici, spesso raggiungendo i loro scopi attraverso inganni più o meno elaborati . IL RAPPORTO CON LA CHIESA
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