Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La Donna nella Società e nell'Arte Figurativa del Novecento: Evoluzione e Ruoli, Schemi e mappe concettuali di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Società contemporaneaStoria dell'ArteDonna nella StoriaCostituzione italiana

Il ruolo della donna nella Costituzione Italiana e nella società contemporanea, oltre alla sua evoluzione nell'arte figurativa dal Novecento in poi. Olivia Locatelli discute l'uguaglianza formale tra uomini e donne, la legislazione relativa al lavoro e l'accesso agli uffici pubblici, e la rappresentazione della donna nell'arte preistorica, greca, medievale, rinascimentale, e moderna. Vengono analizzate opere di artisti come Modigliani, Man Ray, Dalì, e Picasso.

Cosa imparerai

  • Come la Costituzione Italiana ha affrontato la questione dell'uguaglianza tra uomini e donne?
  • Come la società contemporanea ha trattato la figura femminile nell'arte figurativa?
  • Come la rappresentazione della donna ha evolversi nell'arte medievale?
  • Come la rappresentazione della donna ha evolversi nell'arte preistorica?
  • Come la rappresentazione della donna ha evolversi nell'arte greca?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 02/07/2022

olivia-locatelli
olivia-locatelli 🇮🇹

2 documenti

1 / 38

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La Donna nella Società e nell'Arte Figurativa del Novecento: Evoluzione e Ruoli e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! La figura e il ruolo assunto dalla “Donna” nella società e nell’Arte figurativa del Novecento e contemporanea Olivia locatelli 5^T La donna nella costituzione (articolo 3) La Costituzione della Repubblica Italiana con l’Articolo 3 sancisce l'uguaglianza di tutti i cittadini, uomini o donne che siano, indistintamente da razza, lingua, religione e opinioni politiche. L’evoluzione della donna nell’arte Nella preistoria l’immagine della donna è associata alla fecondità, essa viene identificata nella figura della “Dea Madre”, generatrice di vita. Tra i ritrovamenti ricordiamo la Venere di Willendorf, una statuetta di 11 cm di altezza raffigurante il corpo femminile, simbolo di prosperità con la vulva e il seno gonfi. L’evoluzione della donna nell’arte I Greci si avvicinano molto all’ideale di bellezza moderno, considerano questa come il risultato di una perfetta armonia tra qualità spirituali e qualità fisiche. Un esempio è sicuramente la statua di Afrodite Cnidia, che rappresenta il corpo femminile privo di abiti, pronto per immergersi nell’acqua. L’evoluzione della donna nell’arte Nell’iconografia medievale il ruolo della donna cambia e con la diffusione del Cristianesimo la sua rappresentazione viene riservata alle immagini sacre. La donna pura per eccellenza è Maria, la madre di Gesù Bambino, Regina dei cieli. A riguardo è importante ricordare la Madonna con Bambino di Simone Martini. L’evoluzione della donna nell’arte Solo con la rinascita, nella seconda metà del XVIII secolo, della cultura e il ritorno alla bellezza ideale, la donna torna a ricoprire il suo ruolo emblematico. Nei nudi di Canova troviamo un messaggio di bellezza senza tempo, fuori dalla storia. La figura femminile è portatrice di sentimento e di bellezza eterna. L’evoluzione della donna nell’arte Nell’Ottocento la figura della donna riveste un ruolo importante che va dalle donne spirituali dei Preraffaelliti, alle donne eroine del Romanticismo. Le donne Preraffaellite hanno il compito di svelare la dimensione trascendentale. “Beata Beatrix”, Dante Gabriel Rossetti L’evoluzione della donna nell’arte Fa la storia la figura femminile nel dipinto, “La libertà che guida il popolo” di Delacroix, rappresentata come un’eroina, bella e forte, che a seno nudo guida il popolo. Parliamo di una figura idealizzata in quanto nella società del tempo la donna non gode ancora di quest’affermazione. Le muse/amanti ispiratrici degli artisti d’inizio Novecento Andrea Modigliani Nasce a Livorno nel 1884. Dal punto di vista artistico si forma in Italia e successivamente si trasferisce in Francia, capitale delle avanguardie artistiche, dove entra in contatto con personaggi come Picasso e Max Jacob. Sempre in Francia conosce la giovane pittrice Jeanne Hèbuterne, destinata a diventare sua compagna di vita e sua musa. Modigliani muore a Parigi nel 1920 e Jeanne, dopo la sua morte, si suicida incinta del loro secondo figlio. Andrea Modigliani Modigliani viene chiamato, per il modo di dipingere le figure femminili, il pittore delle “donne dai lunghi colli”. L’artista nel corso della sua vita conosce molto donne e con alcune di esse ha un rapporto passionale, fervido. È innamorato della melodia dei loro corpi ed ha un urgente bisogno di dipingerle per possederne, per così dire, l’anima. Man Ray Emmanuel Radnitzky, in arte Man Ray, nasce a Filadelfia nel 1890 ed è considerato uno dei maggiori esponenti del Dadaismo. Nel 1921 si trasferisce a Parigi dove realizza numerosi ritratti fotografici di ballerine e modelle di Montparnasse, il quartiere parigino frequentato dagli artisti. Man Ray A Parigi si innamora di Alice Prin, in arte Kiki, che in seguito diventa la sua modella fotografica preferita. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale l’artista, per via delle sue origini ebree, è costretto a rientrare negli Stati Uniti. Terminata la guerra torna a Parigi dove muore nel 1976. Violon d’Ingres - Autore: Man Ray - Collocazione originale: Museum Ludwig, Colonia - Tipologia dell’opera: fotografia - Tecnica: rayograph - Misure: 60x80 cm - Data di esecuzione: 1924 - Periodo artistico: surrealismo - Fonti utilizzate: - a) Sitografia Violon d’Ingres - Analisi iconografica e iconologica dell’opera: la figura di spalle, nuda e con il turbante in testa è praticamente identica alla donna raffigurata nella Bagnante di Valpinçon di Ingres. Da qui appunto il nome dell’opera Violon d’Ingres. Salvador Dalì Nasce a Figueres nel 1904 ed è considerato uno dei maggiori artisti surrealisti. Nei suoi dipinti l’autore rappresenta sempre la stessa donna, Gala, prima amante e poi moglie, sua musa ispiratrice per tutta la vita. Dalì considera Gala una pura forza sessuale, che bruciava d’amore tanto da lasciare scottato chiunque avesse condiviso con lei il letto e la passione. Salvador Dalì Gala muore nel 1982 e Dalì dopo la sua morte perde la maggior parte della voglia di vivere. Si lascia deliberatamente disidratare, probabilmente in un tentato suicidio. Dalì muore, in cattive condizioni di salute, nel 1989, mentre ascolta il suo disco preferito, Tristano e Isotta di Wagner. Gala con due costolette d’agnello in equilibrio sulla spalla - Analisi iconografica e iconologica dell’opera: la donna ha gli occhi chiusi e con le labbra accenna un sorriso. L’immagine immerge l’osservatore nell’atmosfera di una calda giornata estiva. Gala prende il sole ed è compiaciuta da questo. Gala con due costolette d’agnello in equilibrio sulla spalla - Analisi iconografica e iconologica dell’opera: sulla spalla di gala, contro la legge di attrazione, due costole d’ariete sono in equilibrio. Dali stesso ha detto di aver raffigurato due cose che ama: sua moglie e le costolette. Gala con due costolette d’agnello in equilibrio sulla spalla - Analisi iconografica e iconologica dell’opera: Gala è leggermente inclinata indietro, appoggiata sul petto di uomo, di cui intravediamo una camicia. L’uomo non è altro che Dalí stesso, segno del grande amore tra i due. Ritratto di Dora Maar - Analisi iconografica e iconologica dell’opera: Dora Maar è seduta su una sedia e rivolge il suo viso a destra. La mano destra è poggiata elegantemente sul profilo del viso mentre la sinistra è abbandonata sul bracciolo di legno della sedia. La giovane indossa una casacca nera e una gonna a quadri di colore rosso. I tratti del viso trasformati dallo stile di Picasso diventano rigidi e spigolosi. Donna piangente - Autore: Pablo Picasso - Collocazione d’origine: Tate Modern, Londra - Tipologia dell’opera: pittura - Tecnica: olio su tela - Misure: 60x49 cm - Data di esecuzione: 1937 - Periodo artistico: surrealismo - Fonti utilizzate: - a) Sitografia Donna piangente - Analisi iconografica e iconologica dell’opera: gran parte della tela è occupata dal volto della donna e delle lacrime stanno scendendo sulle guance. Ella indossa un cappello rosso con un fiore blu e un abito scuro, in netto contrasto con il resto del dipinto, mentre porta le mani sulle proprie guance.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved