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La filosofia di Kant, Dispense di Filosofia

Kant riassunto in pochissime pagine!

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 01/07/2024

melissafiocca
melissafiocca 🇮🇹

Anteprima parziale del testo

Scarica La filosofia di Kant e più Dispense in PDF di Filosofia solo su Docsity! KANT Kant capovolge il rapporto tra il soggetto e l’oggetto della conoscenza, il soggetto è attivo nel processo di conoscenza, ha un ruolo fondamentale nell’elaborazione dell’esperienza. La conoscenza deriva quindi dall’oggetto da conoscere, per esempio un fiore, e dal soggetto che vuole conoscere il fiore. Immaginiamo di essere su Marte dove si trovano un astronauta e un marziano, i due si trovano davanti allo stesso cratere e sicuramente non vedono il cratere allo stesso modo perché il modo è legato all’esperienza dei due che è sicuramente diversa. La filosofia è un’attività di ricerca che deve essere sottoposta al vaglio della ragione che ha un limite: l’esperienza. Se vado al di là dell’esperienza non è conoscenza. Perciò non posso parlare di Dio. FASE PRECRITICA Nella fase precritica Kant si forma sui testi degli empiristi e dei razionalisti; egli vuole venire fuori dall’aspetto dogmatico della conoscenza. Ha dubbi sulla validità della metafisica. Secondo Kant la conoscenza deriva solo dagli «oggetti d’esperienza»; il pensiero, quindi, non può superare i limiti del mondo sensibile, quello che conosciamo con i sensi, e se ci si avventura nel campo del sovrasensibile (Dio, l’anima, la libertà della volontà), esso dà vita solo a sogni e illusioni. La metafisica faceva ricorso ai sillogismi, era un processo deduttivo. Kant è stato svegliato da Hume dal sonno dogmatico. Criticismo: criticare la ragione nel suo uso, trovarne i limiti, Kant vuole trovare i limiti della conoscenza. Criticare significa giudicare, distinguere, valutare, fondare. Trovare i limiti entro cui la ragione è valida. La ragione è giudice e imputato al tempo stesso. LA FASE DEL CRITICISMO La filosofia Kantiana si chiama criticismo e si rivolge alla ragione, alla morale e all’estetica da cui nascono i tre capolavori di Kant: 1. Critica della ragion pura 2. Critica del giudizio 3. Critica della ragion pratica RIFLESSIONE SUL RAZIONALISMO Che valore dobbiamo dare a Dio, all’anima? I tentativi dei razionalisti di dimostrare che esiste un Dio buono, che l’anima è immortale e che il mondo ha uno scopo, sono falliti. Pretendono di dedurre la verità, la conoscenza dalla ragione prescindendo dall’esperienza. Kant vuole andare oltre questo, spiega i limiti del razionalismo utilizzando una metafore: paragona il pensiero di Platone (simbolo della metafisica) al volo della colomba (che rappresenta la ragione) che spicca il volo facendo a meno dell’aria (=esperienza) e precipita, Platone alla fine è arrivato a fare a meno dell’esperienza. LA POLEMICA CON L’EMPIRISMO L’appello all’esperienza e la critica alla metafisica razionalistica e non implicano per Kant un’adesione all’imperialismo, di cui evidenzia forti limiti. Il razionalismo metafisico porta a esiti dogmatici, pretende di dedurre tutto l'edificio del sapere della ragione a prescindere dall’esperienza, mentre l’empirismo giunge a posizioni scettiche e nega la possibilità di un sapere universale e necessario. Secondo Kant, se la conoscenza umana non può trascendere l’esperienza (Hume, empiristi), si deve partire da questo limite cioè la mia conoscenza parte dall’esperienza. La conoscenza però non deriva tutta dall’esperienza ma può essere un composto di ciò che riceviamo dalle impressioni e da ciò che la nostra conoscenza aggiunge da sè. La conoscenza empiristica è un presupposto, Per individuare un ambito, quello dell’esperienza fenomenica, in cui si arriva ad una conoscenza universale e necessaria. Devo indagare le capacità della ragione umana e i suoi limiti. CRITICA DELLA RAGION PURA La critica della ragion pura è un’analisi della conoscenza umana: Kant indaga le due attività che, al suo tempo, costituiscono l’universo del sapere: la scienza (matematica e fisica) e la metafisica. La ragione per Kant è una sorta di tribunale che deve stabilire cosa possiamo effettivamente conoscere: è sia giudice che imputato. La ragione deve due aspetti: - le fonti da cui la ragione può derivare le sue nozioni; - l’estensione e i confini del suo raggio d’azione. I GIUDIZI DEL SAPERE SCIENTIFICO Kant inizia ad analizzare il sapere scientifico, partendo dai suoi elementi di base: i giudizi, proposizioni costituite da un soggetto e un predicato. La scienza si basa sui giudizi analitici e i giudizi sintetici. - I giudizi analitici sono quelli che non ricavo dall’esperienza, in cui il predicato è già contenuto nel soggetto (per esempio il triangolo o tutti i corpi sono estesi). Si tratta di giudizi a priori dotati dei caratteri della necessità e universalità, e privi di novità perché il predicato non aggiunge nulla di nuovo al concetto implicito nel soggetto. - I giudizi sintetici ovvero quelli che ricavo dall’esperienza, è un giudizio che aggiunge sempre qualcosa di nuovo (per esempio il maglione è verde, lo ricavo dall’esperienza). I giudizi sintetici sono a posteriori perché dipendono dall’esperienza. I GIUDIZI SINTETICI A PRIORI I razionalisti utilizzavano i giudizi analitici a priori per dedurre il sapere delle idee innate, mentre gli empiristi, fondando il sapere sull’esperienza, si basano sui giudizi sintetici a posteriori ma non sono universali e necessari, cioè dipendono dal momento, perché si basano sull’esperienza. Kant sostiene che esistono anche un terzo tipo di giudizi: i giudizi sintetici a priori, quei giudizi su cui si basa la scienza newtoniana. Questi giudizi hanno sia il carattere della necessità e dell’ universalità e sia quello della novità. Il rigore matematico si congiunge con l’incremento della conoscenza derivante dall’esperienza. Esempio di giudizio sintetico a priori è 7+5=12, il risultato 12 è ottenuto per via sintetica, con l’esperienza. Al 7 aggiungo il 5 con l’esperienza, con una procedura di calcolo, e ottengo il 12.
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