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La fine dell'Impero Ottomano, Appunti di Storia

Appunti sulla fine dell'Impero Ottomano

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 31/03/2020

wrathp
wrathp 🇮🇹

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Scarica La fine dell'Impero Ottomano e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA FINE DELL’IMPERO OTTOMANO L’Impero Ottomano esisteva dal XIV secolo circa; a metà del 1400 venne conquistata Costantinopoli e la crisi cominciò verso la fine del 1700, periodo in cui la Russia e il suo impero si affacciano sul Mar Nero e preme sull’Impero Ottomano per avere uno sbocco sul Mediterraneo. Alla fine del 1800 l’Impero Ottomano, che per più di 5 secoli aveva dominato su un territorio vastissimo (che si estendeva dalla Serbia allo Yemen, dall’Algeria all’Azerbaigian), comincia a entrare in profonda crisi. L’Impero russo è giunto a controllare la riva nord del Mar Nero e punta, attraverso i Balcani, a raggiungere uno sbocco sul Mediterraneo, dove esercitano la loro influenza Francia e Inghilterra. Nel corso del XIX secolo l’Impero Ottomano aveva avviato un profondo processo di modernizzazione: lo stato si era centralizzato ed era nata una costituzione e, nel 1876, un Parlamento. Il rafforzamento dello stato aveva però innescato reazioni contrarie, specie nei Balcani, dove si erano affermati i movimenti locali che rivendicavano l’indipendenza da Istanbul. Proprio l’appoggio della Russia alle sollevazioni degli slavi cristiani all’interno dei possedimenti ottomani fa scoppiare nel 1877 la guerra serbo-turca; l’anno successivo la vittoria russa è sancita dal trattato di pace di Santo Stefano: Serbia, Montenegro, Romania e Bulgaria, che fino ad allora erano state sotto il dominio turco, diventano indipendenti. In giugno al Congresso di Berlino, cercando di ridimensionare le ambizioni dell’impero zarista sul Mediterraneo, le potenze europee definiscono i nuovi equilibri balcanici. L’Impero Ottomano perde buona parte dei territori balcanici (circa 200k km^2 di territorio), abitati in maggioranza da popolazioni cristiane. La drastica diminuzione demografica e territoriale ha gravi conseguenze sul piano economico e sociale; l’Impero si ritrova così per la prima volta sbilanciato verso l’Asia e con una popolazione sempre più musulmana. Uno dei pilastri su cui si fonda l’Impero, cioè la convivenza tra cristiani e musulmani, si sgretola definitivamente. Nel frattempo, nel 1876, era iniziato il lungo regno del sultano Abdul Hamid ll, che aveva sospeso la costituzione inaugurando una fase di governo più autoritaria senza però rinunciare a rafforzare e modernizzare lo stato ottomano. Per fare questo l’Impero aveva avuto bisogno di finanziamenti esteri che lo avrebbero portato a indebitarsi, dipendendo sempre più dalle grandi banche europee. Agli inizi del 1900 in Macedonia, ultimo avamposto ottomano in Europa, le élite musulmane temono che l’Impero non riesca a difendere questo territorio dalle mire di Grecia, Serbia e Bulgaria. In questo contesto emerge una nuova generazione di giovani che si sono formati nelle moderne scuole imperiali; sono funzionari statali e ufficiali dell’esercito che danno vita a un movimento organizzato per difendere l’unità e l’integrità dell’Impero: il comitato “Unione e Progresso”, meglio conosciuto come “I giovani turchi”; il loro centro è a Salonicco e tra loro c’è anche il giovane Mustafa Kemal, futuro fondatore della Repubblica di Turchia. Nel luglio 1908 il comitato passa all’azione: occupa città e villaggi macedoni e costringe il sultano a ristabilire la costituzione. Ha così inizio una nuova fase della storia ottomana che vede la graduale ascesa dei giovani turchi al potere imperiale. Il processo di “deislamizzazione” dei Balcani produsse la fuga di migliaia di profughi musulmani (nel 1878 e anche nelle guerre balcaniche successive) che vennero risistemati soprattutto nell’Anatolia, dove già vi era la difficile convivenza tra Armeni e Curdi, creando ulteriori tensioni (saranno responsabili delle persecuzioni contro i cristiani). Cristiani, musulmani ed ebrei (Salonicco era una città ebraica) erano dei pluralismi gestiti da un sistema che col passare degli anni sarebbe entrato in crisi per diversi motivi, e fu proprio uno degli elementi che disgregò l’Impero. A conclusione della guerra serbo-turca venne siglata la Pace di Santo Stefano del 1878 che prevedeva il riconoscimento dell’indipendenza di alcuni territori prima appartenuti all’Impero Ottomano; tra le clausole ve n’era una che riguardava la cessione della Bosnia-Erzegovina sotto l’influenza dell’Impero Austroungarico e in questo caso era intervenuta addirittura la lega dei 3 imperatori, formatasi nel 1873 tra Germania, Austria e Russia, proprio per far sì che la promessa venisse adempiuta nel momento in cui il trattato sarebbe stato siglato. I Balcani erano un’area di tensione perché confliggevano l’influenza russa e l’espansionismo dell’Impero Austroungarico che con la creazione dello stato tedesco si proiettava sempre più verso i Balcani. Il passaggio della Bosnia sotto l’amministrazione asburgica nonostante fosse ancora ottomana è un passo ulteriore dell’Austria verso i Balcani e questo creerà tensioni con la Serbia, e questo è all’origine anche del primo conflitto mondiale. La figura di Abdul Hamid ll è una figura molto ambigua perché è stato sì il sultano sanguinario che ha perseguitato il movimento costituzionale, non ha fatto nulla per prevenire le violenze contro la comunità armena verso la fine del 1800 a Istanbul, però allo stesso tempo è stato l’ultimo sultano che ha portato delle riforme per l’Impero che ha promosso anche delle riforme moderne, delle infrastrutture per il suo governo e per il suo paese. Regnò dal 1876 al 1909, era un uomo aperto alla cultura occidentale, è stato un riformatore e il suo regno rappresenta una svolta autoritaria rispetto alla fase precedente. Nei primi mesi di guerra l’Impero Ottomano rimane neutrale ma poi si schiera a fianco degli imperi centrali. La Germania è l’unico paese rimasto a supportare gli ottomani contro la minaccia dell’Impero russo e il sultano ha da tempo affidato ai generali tedeschi la ristrutturazione del proprio esercito. Il 28 ottobre 1914 le navi turche bombardano il porto russo di Odessa: Inghilterra, Francia e Russia dichiarano ufficialmente guerra all’Impero Ottomano. La prima vera prova per l’esercito ottomano avviene nella primavera del 1915: truppe britanniche e australiane giungono in massa per conquistare i Dardanelli e liberare la via degli stretti. L’esercito ottomano però, grazie a un’abile strategia difensiva e ai consigli dei generali tedeschi, riesce a conseguire a Gallipoli uno delle poche vittorie della Grande Guerra. I turchi però devono cedere di fronte all’avanzata russa a est al confine con il Caucaso. Preoccupato che la popolazione armena, cristiana, sostenga le armate russe, il governo
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