La fine della Repubblica a Roma, Appunti di Storia

Scarica La fine della Repubblica a Roma e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Crisi e fine della Repubblica Dopo il ritiro di Silla si presentarono molti problemi interni ed esterni, in cui emerse una nuova personalità politica e sociale: Pompeo. Egli si distinse sia in Etruria che in Spagna, sedando molte insurrezioni, aiutò Crasso a debellare la rivolta servile di Spartaco e ottenne dal Senato poteri straordinari per eliminare il pericolo dei pirati nel Mediterraneo. Molto importante fu anche la vittoria su Mitridate, re del Ponto, al seguito della quale l’Oriente ellenistico divenne possesso romano. Durante l’assenza di Pompeo, a Roma si inasprirono i contrasti tra partito degli ottimati e partito dei popolari. Cicerone e Catone, altri due fondamentali personaggi del tempo, difendevano gli interessi degli aristocratici, Crasso, Catilina e Cesare militavano dalla parte dei popolari. Nel 63 a.C. Catilina, ripetutamente sconfitto alle elezioni al consolato, scelse di conquistare il potere illegalmente e organizzò un’insurrezione armata che fu però scoperta e soffocata grazie a Cicerone. Cesare, che ambiva alla carica di console, facendo leva sull’insoddisfazione di Pompeo, al quale il Senato aveva negato ogni ricompensa per i successi ottenuti in Asia, propose a Pompeo stesso e a Crasso un accordo privato di aiuto reciproco, che fu chiamato “primo triumvirato”. Grazie ad esso, Cesare fu eletto console nel 59 a. C. e cercò di soddisfare le esigenze dei suoi soci. Ottenne inoltre quattro legioni con le quali si recò in Gallia, con lo scopo di ampliare i confini di Roma. Nonostante l’accordo di Lucca, (60 a.C.) con il quale si voleva rinsaldare l’alleanza fra i triumviri, ben presto Pompeo e Cesare si trovarono in aperto contrasto. Quando Cesare tornò vittorioso dalla Gallia e si sentì ordinare da Pompeo e dal Senato di sciogliere le legioni, egli varcò il fiume Rubicone ed entrò a Roma, dando inizio ad una guerra civile contro Pompeo. Pompeo fu sconfitto a Farsalo e Cesare concentrò nelle sue mani tutti i poteri civili, militari e religiosi promosse grandi opere pubbliche e migliorò il governo delle province e le condizioni di vita dei proletari. Gli ottimati però temettero che Cesare