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La fine della repubblica e il primo secolo dell'impero, Schemi e mappe concettuali di Storia

La fine della repubblica e il primo secolo dell'impero

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 22/11/2022

zoe-baldan
zoe-baldan 🇮🇹

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Scarica La fine della repubblica e il primo secolo dell'impero e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! 1.L’età dei potenti:Pompeo e Crasso La repubblica entrò in una fase di profonda crisi e le principali manifestazioni di questa crisi politica erano: la crescente incapacità del senato a mediare i conflitti fra gli ottimati e popolari, il crescente peso politico dell’esercito,la progressiva trasformazione delle istituzione repubblicane in strumenti di potere personale. Gneo Pompeo (106-48 a.C.),dominò la vita politica romana dopo Silla. Godeva dell’appoggio dell’esercito. - 77 a.C. inviato dal senato in Spagna per fermare una rivolta. Il generale Quinto Sertorio aveva creato una sorta di potere alternativo a quello di Roma. Nel 72 a.C. Sertorio fu ucciso e Pompeo riuscì a stabilire il potere di Roma in Spagna. - 73 a.C a Roma scoppiò la rivolta degli schiavi nella scuola dei gladiatori di Capua e trasformandosi,sotto la guida di Spartaco,in una sanguinosa guerra servile. Spartaco portò alla creazione di un vero e proprio esercito di schiavi,i quali volevano libertà. Pompeo affida il compito di fermare la rivolta a Marco Licinio Crasso. Lo scontro decisivo avvenne in Lucania nel 71 a.C. - 70 a.C. i successi ottenuti permisero a Pompeo e Crasso di imporre la propria elezioni a consoli,nonostante non avessero l’età richiesta o non avessero compiuto il cursus honorum. I due restituirono pieni poteri al tribunato della plebe e consentirono nuovamente ai cavalieri di fare parte dei potenti tribunali che giudicavano i reati di corruzione e concussione.Inoltre ridanno vigore al censore. - 67 a.C. Pompeo fu mandato in Oriente per risolvere il problema della pirateria nel Mediterraneo. Inizialmente non era un problema perché era essenziale per il rifornimento di schiavi. Divenne un problema quando iniziò a mettere in pericolo i cittadini romani e a rendere rischioso il trasporto delle merci. - 66 a.C.Pompeo ottenne pieni poteri per chiudere il conflitto con il re del Ponto,Mitridate V e portò al termine questa missione nel 63 a.C. con il suicidio del re, ampliando l’influenza romana in Oriente. Pompeo continuò a espandere il controllo di Roma fino alla penisola Arabica,ma senza il consenso del senato. - 63 a.C Catilina presentò la propria candidatura al consolato ,con il risultato di venire sconfitto per due volte. Cercò allora d’imporsi con la forza,organizzando una cospirazione per prendere il potere mettendo insieme un piccolo esercito di contadini poveri e aristocratici decaduti. La congiura fu denunciata dal console in carica Cicerone e chiede la condanna a morte di Catilina. Costui fuggi in Etruria,dove però nel 62 a.C fu sconfitto e ucciso presso Pistoia. - 62 a.C. ritorno di Pompeo a Roma. Sbarco a Brindisi e sciolse il suo esercito,congeda le legioni e chiede al senato la ratifica dei provvedimenti da lui presi in Oriente e la concessione di terre ai suoi veterani. Il senato si oppose alle sue richieste. - 60 a.C. Pompeo si allea con Cesare,che voleva candidarsi al consolato per l’anno seguente. L’accordo fu allargato a Crasso anch’egli ostile al senato. Questo accordo è passato alla storia come primo triumvirato,un patto privato e segreto fra i tre. 2.L’Età di Cesare A Cesare viene assegnato il proconsolato della Gallia Cisalpina e Narbonese. Si trattava di provincie meno appetibili di quelle orientali,ma Cesare contava di partire da lì per avviare una grande campagna di conquista dell’intera Gallia. - 58 a.C. contro gli elvezi (popolazione celtica) e i suebi (popolo germanico). - 57 a.C. contro i Belgi - 56 a.C. contro i galli veneti e aquitani Cesare aveva appoggiato l’elezione a tribuno della plebe di Publio Clodio,esso fece approvare leggi favorevoli alla plebe urbana,come la distribuzione gratuita di grano, e fece esiliare Cicerone. Le sue iniziative preoccupavano il senato,che cercò il sostegno di Pompeo e la nobilitas chiese la revoca del comando proconsolare di Cesare in Gallia. Nuovo accordo tra i triumviri. Incontro svoltosi a Lucca nel 56 a.C. fu deciso che Cesare avrebbe avuto il proconsolato in Gallia per altri cinque anni; Pompeo proconsole in Spagna e Crasso in Oriente. - 55 a.C. Crasso intraprese una campagna in Oriente contro i parti,con esiti disastrosi. 53 a.C. a Carre i romani subirono una dura sconfitta e lo stesso Crasso morì in questa battaglia. - 55-54 a.C. contro germani e britanni. - 53-52 a.C. scontro contro i galli insorti guidati da Vercingetorige che si conclude con l’assedio e la conquista della città di Alesia. - 51 a.C. la Gallia divenne provincia romana. Il triumvirato era finito e a roma imperava l’anarchia. Nessuna istituzione offriva garanzie di stabilità e la città era preda di scontri. Il senato assegnò a Pompeo l’incarico di console unico. - 49 a.C. il senato dichiarò Cesare nemico della patria,decretò lo stato d’emergenza e diede a Pompeo pieni poteri per difendere la città. - 11 gennaio 49 a.C. Cesare varcò il Rubicone, il piccolo fiume tra Cesena e Forlì dove Silla aveva spostato la linea del “pomerio” il limite sacro che non si poteva oltrepassare in armi,e marciò verso Roma.Era nuovamente la guerra civile. Lo scontro tra Cesare e Pompeo ebbe luogo l’intero Mediterraneo. Pompeo si rifugiò in Grecia,contando sugli appoggi che aveva in Oriente.Roma e l’Italia erano state affidate a Marco Antonio. Agli inizi del 48 a.C. arrivò in Grecia e sconfisse i pompeiani nella battaglia di Farsalo. Pompeo però fuggì in Egitto,dove sperava all'appoggio di Tolomeo,ma questi lo fece uccidere. Cesare giunto in Egitto pose sul trono Cleopatra,con cui ebbe un figlio,Cesarione. Fu allora che l’egitto divenne un obiettivo della politica romana. Tornato a Roma nel 45 a.C. Cesare perseguì una politica di clemenza e di riappacificazione. Si comportò con moderazione verso il senato. Con questi provvedimenti si realizzò una profonda trasformazione istituzionale. Nacque una nuova figura istituzionale,quella del principe.Il regime augusteo fu chiamato principato,successivamente tale forma di governo fu chiamata impero. A questa concentrazione dei poteri corrispose uno svuotamento del ruolo. Le riforme di Augusto: - Il senato fu sottoposto al controllo del principe. - Restituì prestigio all’oligarchia senatoria - Ridusse il numero dei senatori da 1000 a 600. - Riservò a membri della nobilitas cariche importante e prestigiose. - Favorì l’ingresso nel senato delle classi dirigenti provinciali più fortemente romanizzate. Per sanare la mancanza di una struttura amministrativa a Roma, Augusto creò nuove cariche. - Prefetto urbano, amministrazione di Roma,compito di garantire l’ordine pubblico nella città . - Prefetto dei vigili,compiti di vigilanza notturna e di intervento negli incendi. - Prefetto dell’annona,appartenevano al ceto equestre,aveva il compito di rifornimento alimentare. - Guardia pretoria, per la difesa personale dell’imperatore e per impedire ogni tentativo di rivolta. A capo fu posto un prefetto del pretorio. La maggior parte delle cariche erano nelle mani del ceto equestre. 5.Le riforme e l’ideologia augustea Augusto pose grande attenzione all’acquisizione del consenso,sia da parte dei cavalieri,ma anche da parte dei veterani, a cui assegno terre e denaro, e della plebe di Roma, cui garantì abbondanza di distribuzione di grano,elargizioni in denaro,spettacoli pubblici e giochi. Furono inoltre realizzati grandiosi lavori pubblici. L’architettura aveva un ruolo importante nel decoro della città di Roma . Un monumento importante è l’Altare della pace di Augusto.Vengono qui affermate non solo le grandezze e l’unità della dinastia giulio- claudia,ma anche l’importanza e il primato della famiglia. Con l’esercito Augusto cerco di farne un elemento di stabilità,trasformandolo in un corpo militare professionale. Le legioni furono ridotte di numero e la maggior parte di esse fu concentrata nelle aree più instabili. Erano guidate da ufficiali professionisti. L’unico corpo armato ammesso in Italia era la guardia pretoria. Il reclutamento era volontario e risultava vantaggioso: ai ceti meno abbienti esso assicurava una certa sicurezza materiale,mentre ai provinciali garantiva la cittadinanza romana. Le provincie furono suddivise in due tipi: - senatorie,erano rette da governatori e non richiedevano la dotazione di grossi contingenti di truppe. - imperiali,erano invece gestite da Augusto attraverso i suoi legati. Un regime particolare aveva l’Egitto che era considerato patrimonio personale dell’imperatore ed era controllato strettamente da Augusto. L’Italia fu suddiviso in undici regioni. Esistevano due principali tipi di imposte - imposta fondiaria,basata sulla dimensione della proprietà. - imposta personale,che colpiva i provinciali,rilevati attraverso periodici censimenti. I tributi versati dalle provincie senatoriali confluivano nell’erario,il tesoro statale; invece quelli versati dalle provincie imperiali danzano alimentare il fisco,il tesoro imperiale. Questo meccanismo consentiva al potere imperiale di accentrare enormi ricchezze,che venivano poi ridistribuite per pagare gli eserciti e sovvenzionare le opere pubbliche. Augusto comprese che la costruzione del consenso al suo regime richiedeva la diffusione di una vera e propria ideologia. Questa ideologia aveva al centro il ruolo dell’imperatore quale garante della pace e della stabilità. Ci fu un ritorno alla moralità tradizionale degli antenati Vennero dunque riportati in auge gli antichi valori. In ambito religioso cerco di ripristinare le credenze religiose. Augusto sviluppo un’intensa opera di promozione della cultura,potenziando le biblioteche e divenendo il patrono. Quest’opera fu assolta da Mecenate,cui svolse il suo compito con tanto successo che si definisce mecenatismo l’opera di promozione e diffusione della cultura da parte del potere politico o dei privati. Vero e proprio monumenti letterario di questo clima culturale è l’Eneide di Virgilio. Quando gli fu chiesto di scrivere un poema che celebrasse la grandezza dell’opera pacificatrice di Augusto,Virgilio rispose componendo un poema epico. Sceglie la strada del mito per ricollegare la storia romana a quella greca. Il tema della pace domina tutta l’ideologia e la propaganda augustee. Parliamo di un’accorta combinazione fra diplomazia e azione militare. - In Oriente Augusto abbandonò il progetto cesarismo di una grande offensiva contro i parti. Nel 20 a.C siglò con il re dei parti un trattato di pace . Il trattato durò solo due decenni. Alcuni territori vennero annessi alle province,mentre altri furono insediati re-clienti,cioè sovrani che si riconoscevano alleati di Roma. - In Occidente Augusto operò per consolidare il dominio romano nelle regioni alpine dell'Italia settentrionale. 25 a.C Val d’Aosta.Anni successivi Alpi Marittime e Valcamonica. 16-15 a.C occuparono La Rezia e il Norico. 12-19 a.C. conquista della Pannonia. Qualche anno dopo la Mesia. Il tentativo di estendere l’area nell’Europa centrale fallì. Druso riuscì inizialmente a raggiungere questo obiettivo,ma nel 9 d.C. venne sconfitto nella foresta di Teutoburgo. Il confine dell’impero in Europa si fissò così presso il corso del Reno. 6.L’età del consolidamento: la dinastia giulio-claudia Alcuni fili rossi che attraversarono in questa lunga fase della vita dell’impero: - Il potere. È il rapporto tra le forze che detenevano l’autorità: il principe,il senato e i militari. - Il centro e le periferie. Il rapporto tra Roma e le provincie: assisteremo a una sempre più forte integrazione tra le diversi parti dell’impero.Grande importanza ebbe la progressiva estensione della cittadinanza agli abitanti delle province. - Il confine. Ha come tema i confini dell’impero,il limes.Dominante era la difesa dei confini. Dopo la morte di Augusto nel 14 a.C. si pose il problema della successione.Solitamente succedono a un sovrano i suoi discendenti. Ma l’impero romano non era una monarchia, di conseguenza non era stato elaborato alcun diritto di successione al trono. Inoltre Augusto deteneva un insieme di cariche che gli erano state attribuite singolarmente. Nel 4 d.C Augusto aveva adottato Tiberio,giulia di prime nozze della moglie Livia. Tiberio discendeva da un’antica famiglia aristocratica,la gens Claudia. Con Tiberio,appartenente alla gens Claudia ma, in quanto adottato da Augusto,imparentato anche alla gens Iulia,iniziava quella che ci chiamava dinastica giulio-claudia. Tiberio fu un buon amministratore. Scoraggio le spese eccessive per le elargizioni di grano,i giochi e gli spettacoli. In politica estera l’unto a consolidare i confini dell’impero e riuscì a stabilizzare il confine lungo il corso del Reno. In Oriente,rinnovò gli accordi con i bellicosi parti. Istituì nuove province e assicuro una buona amministrazione a quelle esistenti. Tiberio ricerco la collaborazione con il senato,che però si dimostrò ostile nei confronti di questo. Disgustato dal clima politico che si era creato nella capitale,nel 26 d.C. Tiberio si ritiri nella propria Villa di Capri. La lontananza dell’imperatore favori l’ascesa di Seiano.
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