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la fine della repubblica romana, Appunti di Storia

schemi di storia romana dalla fine della repubblica

Tipologia: Appunti

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Scarica la fine della repubblica romana e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! L'ASCESA DI POMPEO Qual era la situazione a Roma dopo la morte di Silla? Dopo la morte di Silla, Roma tornò una Repubblica. Tuttavia, continuarono le lotte per il potere tra: • ottimati (nobiltà), che desideravano conservare i propri privilegi e per questo volevano lasciare immutati gli antichi ordinamenti; • e popolari, che desideravano una nuova organizzazione dello Stato. A chi si appoggiò il Senato dopo la morte di Silla? Dopo la morte di Silla, il Senato si appoggiò a Gneo Pompeo, un giovane generale che aveva dato il suo aiuto a Silla contro Mario. Egli era figlio di un generale e ricco latifondista. Quando il Senato fece ricorso, per la prima volta, all'aiuto di Pompeo? Il Senato fece ricorso, per la prima volta, all'aiuto di Pompeo durante la rivolta capitanata da Lepido nel 77 a.C. A Pompeo fu affidato il comando di un esercito, nonostante fosse molto giovane e non avesse ancora ricoperto nessuna carica pubblica come prevedeva il cursus honorum voluto dalla riforma sillana. Chi era Marco Emilio Lepido? Marco Emilio Lepido, pur essendo un aristocratico, si era già fatto portavoce delle richieste delle classi popolari e dei ceti dei piccoli proprietari che erano stati espropriati dai veterani di Silla. Nel 78 a.C. fu nominato console. Nel 77 a.C., venne inviato in Etruria, dove molte città erano insorte contro l'esercito di Silla, ma anziché sedare la rivolta, si pose alla guida dei ribelli. Come si concluse la rivolta di Lepido? Pompeo riuscì a stroncare la rivolta. Lepido e i suoi uomini si rifugiarono in Sardegna. Qui Lepido morì, mentre i superstiti si diressero in Spagna per unirsi a Sertonio. Chi era Quinto Sertonio? Quinto Sertonio, era un seguace di Mario che aveva preso parte alla guerra sociale. Nell'82 a.C. fu inviato in Spagna come pretore. Nelle sue intenzioni vi era l'idea di creare uno Stato romano-iberico indipendente da Roma nel quale le popolazioni locali potessero partecipare al governo. Come si concluse la rivolta di Sertonio? Nel 76 a.C. il Senato inviò Pompeo nella penisola iberica per stroncare la pericolosa ribellione capeggiata da Sertorio. Nel 72 a.C. Sertonio fu ucciso a tradimento da un suo luogotenente: in questo modo Pompeo riuscì a stroncare la rivolta e ad assoggettare tutta la Spagna al controllo di Roma. 1 Spartaco e la rivolta degli schiavi I successi militari di Pompeo Quando e dove scoppiò la rivolta degli schiavi? La rivolta degli schiavi scoppiò nel 73 a.C. a Capua, in Campagna dove si trovava in una delle prime scuole per gladiatori costituite in Italia. Chi capeggiò la rivolta? La rivolta fu capeggiata da Spartaco, un soldato che aveva militato nell'esercito romano e che era stato fatto schiavo per diserzione. Egli era un gladiatore, cioè uno schiavo che combatteva fino alla morte durante gli spettacoli nei circhi, con lo scopo di allietare le folle. Quali furono i motivi della rivolta degli schiavi? Durante le sue guerre di conquista, Roma aveva fatto molti prigionieri. Il numero degli schiavi era aumentato e il loro prezzo era diminuito notevolmente. Gli schiavi erano spesso maltrattati, per cui c'era un grosso malcontento tra di loro. Come iniziò la rivolta? Spartaco, insieme ad una settantina di altri gladiatori, aveva abbandonato il campo di addestramento di Capua per rifugiarsi sulle pendici del Vesuvio. A Spartaco si unirono molti schiavi fuggitivi e alcuni briganti: così egli si trovò a capo di un esercito formato da circa 70.000 persone, di cui molti erano Galli e Germani. Questo esercito iniziò a minacciare le città della Campania con scorribande,saccheggi e distruzioni. Come si concluse la rivolta degli schiavi? Il Senato, preoccupato per la situazione venutasi a creare, inviò molti generali nel tentativo di porre porre fine alle scorrerie di Spartaco e dei suoi uomini senza riuscirvi, fino a quando Crasso riuscì riuscì a sconfiggerli ai confini tra l'Apulia e la Lucania: circa 60.000 uomini furono uccisi in battaglia insieme a Spartaco. Molti fuggirono verso il Nord dove vennero uccisi da Pompeo che stava rientrando in Italia dalla dalla Spagna. Altri furono fatti prigionieri e crocifissi lungo la via Appia da Capua a Roma, a titolo di monito. La rivolta degli schiavi cessò nel 71 a.C. Con quale altro nome è nota la rivolta degli La rivolta degli schiavi, guidati da Spartaco, è nota anche con il nome di terza guerra servile, perché si tratta della 3°guerra combattuta dalla repubblica romana contro degli schiavi ribelli. 2 Quali furono le forze schierate dai Romani contro i pirati? I romani schierarono, contro i pirati: • 500 navi; • 120.000 uomini; • 5.000 cavalieri. Come si risolse la guerra contro i pirati? Pompeo riuscì a sconfiggere i pirati nell'arco di 3 mesi. LA GUERRA CONTRO MITRIDATE Qual era la situazione, nell'Asia Minore, ai tempi di Pompeo Ai tempi di Pompeo, nell'Asia minore, vi era un continuo fermento. Con la pace di Dardano, firmata nell'84 a.C. tra Mitridate VI, re del Ponto, e Silla, Roma non poteva ritenersi del tutto tranquilla. Quale evento determinò l'inizio di una nuova guerra contro Mitridate? L'inizio di una nuova guerra contro Mitridate fu determinato dalla morte di Nicomede III, re di Bitinia, avvenuta nel 74 a.C.. Egli lasciò il suo regno in eredità al popolo romano. Quale fu la conseguenza della presenza di questa nuova provincia romana? Mitridate, si sentì minacciato dalla presenza di questa nuova provincia romana ai confini del Ponto. Per questo, insieme al suo alleato e cognato Tigràne,re dell'Armenia,occupò la Bitinia approfittando del fatto che Roma era impegnata nella lotta contro Sertorio in Spagna e contro i pirati nel Mediterraneo. Quale fu la reazione di Roma? La reazione di Roma fu quella di inviare Licinio Lucullo. Egli combatté, per 7 anni, contro Mitridate e contro Tigràne, fino a quando i suoi uomini, oramai stanchi, si ammutinarono. Nel 68 a.C. Lucullo fu costretto a ritirarsi. Cosa decise di fare Roma? Roma, nel 66 a.C. emanò la legge Manilia, dal nome del tribuno Gaio Manilio che l'aveva proposta. Con questa legge furono nuovamente conferiti pieni poteri a Pompeo per condurre la guerra contro Mitridate e Tigràne. Come condusse Pompeo arrivò in Asia con 60.000 uomini e 270 navi. 5 la battaglia Pompeo? Egli iniziò un'azione diplomatica con lo scopo di isolare Mitridate. In particolare si alleò con il figlio di Tigràne, desideroso di prendere il posto del padre. Mitridate, rimasto solo, fu sconfitto da Pompeo presso il fiume Lico. Nel 64 a.C. Il Ponto fu dichiarata provincia romana. L'anno successivo, Mitridate, abbandonato dai suoi alleati, si suicidò. Quindi venne firmata la pace con Tigràne, che nel frattempo aveva sconfitto il figlio. Tigràne fu dichiarato re dell'Armenia e divenne alleato di Roma. Cosa segnò la pace con Tigràne? La pace con Tigràne segnò la conquista dell'Asia Minore da parte di Roma. La Siria, che era stata conquistata da Tigràne insieme alla Cappadocia divenne una provincia romana. Alla Palestina fu concessa l'autonomia, ma fu costretta ad accettare il protettorato romano. In questo modo Roma estese il suo controllo su un territorio che andava dal mar Egeo fino al fiume Eufrate. Quando Pompeo tornò a Roma? Pompeo tornò a Roma nel 62 a.C. carico di tesori e di gloria. LA CONGIURA DI CATILINA Cosa accadeva, a Roma, mentre Pompeo era impegnato in Asia? Mentre Pompeo era impegnato in Asia, a Roma dilagavano la corruzione, il disordine e il malcontento. Il popolo viveva in condizioni di miseria e coloro a cui erano stati confiscati i beni, poiché erano stati inseriti nelle liste di proscrizione di Silla , erano disposti a tutto pur di riacquistare i propri diritti. Chi era Lucio Sergio Catilina? Lucio Sergio Catilina era un giovane nobile che si era riempito di debiti a causa dei suoi facili costumi. Egli aveva proposto la sua candidatura al consolato in più occasioni cercando di trovare seguaci, sia tra i nobili decaduti ed indebitati come lui, che nella plebe sempre più insofferente. Proponendo la cancellazione dei debiti e una nuova distribuzione delle terre, iniziò ad avere un buon numero di sostenitori. D'altra parte egli era fortemente osteggiato dalle classi più agiate che erano quelle che controllavano il corpo elettorale dei Comizi. 6 Quando, per l'ennesima volta, non riuscì a conquistare il potere che desiderava in modo legale, decise di prendere il potere mediante una congiura. In cosa consisteva la congiura di Catilina? Catilina, nel 63 a.C., preparò un piano audace: quello di togliere il potere al Senato. Come si concluse la congiura di Catilina? La congiura di Catilina fu scoperta prima ancora che l'azione iniziasse. Catilina riuscì a fuggire in Etruria dove radunò un esercito. In quel tempo era console Cicerone, uno dei più grandi oratori romani e convinto sostenitore del Senato. Cicerone, con tutta la sua arte oratoria, ottenne dal Senato la condanna a morte di tutti i complici di Catilina che erano stati arrestati. A loro non fu concesso il diritto di appello. Perché la condanna a morte dei complici di Catilina fu una grave violazione delle leggi allora esistenti? La condanna a morte dei complici di Catilina fu una grave violazione delle leggi allora esistenti per due ragioni: • in primo luogo perché fu decisa dal Senato, organo che non aveva alcun potere giudiziario; • poi perché non era stato concesso, ai condannati, il diritto di appello In Senato, qualcuno si oppose a questa procedura? In Senato, solamente Cesare prese la parola per opporsi a tale procedura illegale, ma non venne ascoltato. Cosa accadde all'esercito di Catilina? L'esercito di Catilina fu sconfitto nel 62 a.C. a Pistoia e lo stesso Catilina fu ucciso in battaglia. IL PRIMO TRIUMVIRATO Perché il Senato si dimostrò ostile a Pompeo? Quando Pompeo tornò a Roma, il Senato si dimostrò ostile nei suoi confronti perché temeva che il suo potere personale divenisse eccessivo rispetto a quello del Senato. Come si dimostrò l'avversione del Senato nei confronti di Pompeo? L'avversione del Senato nei confronti di Pompeo ebbe come conseguenza il rifiuto delle sue richieste. Mentre Pompeo, una volta tornato a Roma, aveva congedato le sue truppe con l'intento di rispettare la legalità, il Senato non volle acconsentire alla distribuzione delle terre ai suoi veterani, cosa che era una prassi comune nel caso di eserciti congedati, né volle ratificare i provvedimenti adottati da Pompeo in Asia. Quali figure dominavano a Roma nel 60 Nel 60 a.C. a Roma dominavano tre figure estremamente influenti: 7 Gallia? Il resto della Gallia era un paese povero, barbaro e bellicoso. Vi vivevano diversi popoli, separati gli uni dagli altri, privi di una organizzazione unitaria, e dediti all'agricoltura e alla pastorizia. Quale fu l'episodio che permise a Cesare di intraprendere la conquista della Gallia? L'episodio che permise a Cesare di intraprendere la conquista della Gallia si presentò nel 58 a.C. quando gli Elvezi (abitanti dell'attuale Svizzera) minacciavano i territori degli Edui. Questi ultimi chiesero aiuto a Cesare che era da poco giunto nella Gallia Narbonese. Cesare colse l'occasione al volo e ne approfittò per entrare nella Gallia Celtica, sconfiggere gli Elvezi e mettere sotto la sua protezione quelle popolazioni che si sentivano in pericolo per le continue invasioni di genti che vivevano al di là del Reno. Come proseguì la conquista della Gallia da parte di Cesare? La conquista della Gallia da parte di Cesare proseguì con la sconfitta degli Svevi, popolazione di origine germanica, guidata da re Ariovisto che minacciava anch'essa gli Edui. Cesare appariva così come un difensore dei Galli contro i Germani e questo gli permise di stabilire un buon rapporto con molte tribù galliche. Parte della Gallia celtica entrò sotto il controllo di Roma. Tuttavia alcune popolazioni rifiutavano l'amministrazione romana: erano i Belgi, i Veneti, i Nervi. Come reagì Cesare nei confronti di queste popolazioni? Cesare approfittò di questo rifiuto per intraprendere una decisiva azione di conquista che lo portò, nel 56 a.C.,ad impossessarsi dei loro territori. Molti furono i nemici uccisi in battaglia e altrettanti quelli venduti come schiavi. Perché Cesare decise di rinnovare il patto con Pompeo e con Crasso? Le vittoriose campagne militari avevano fatto di Cesare un uomo potente e di grande prestigio, ma il Senato gli era ostile. Quest'ultimo preferiva sostenere Pompeo che sembrava essere maggiormente un uomo rispettoso delle regole. Per questo Cesare pensò di rinnovare il patto con Pompeo e Crasso in modo da avere insieme quella forza che nessuno dei tre possedeva singolarmente. Il suo obiettivo era quello di farsi rinnovare, per un altro quinquennio, il proconsolato in Gallia in modo da avere il tempo di conquistare tutto il territorio gallico. Per ottenere questo obiettivo aveva bisogno anche che il Senato aumentasse il numero delle legioni a sua disposizione. Così Cesare si incontrò a Lucca, nel 56 a.C., con Pompeo e Crasso per stringere con loro un nuovo patto. Quali furono le condizioni dell'accordo concluso a Lucca tra Cesare, Pompeo e Crasso? Con l'accordo concluso a Lucca tra Cesare, Pompeo e Crasso si stabilì: • che a Cesare venisse prorogato, per altri 5 anni, il proconsolato; • che il consolato venisse attribuito, per l'anno successivo, a Pompeo e Crasso; • che successivamente all'anno di consolato, venisse assegnato il proconsolato per 5 10 anni:  a Pompeo in Spagna; • a Crasso in Siria. A quest'ultimo venne dato anche il comando della guerra contro i Parti. Cosa rappresentò il convegno di Lucca? Il convegno di Lucca rappresentò una vera e propria divisione del potere tra i tre uomini politici. Cosa accadde al termine del consolato di Pompeo e Crasso? Al termine del consolato di Pompeo e Crasso: • Pompeo rimase a Roma, per tenere sotto controllo la capitale, non fidandosi eccessivamente di Cesare e Crasso. Egli inviò in Spagna dei generali di sua fiducia; • Crasso partì per la Siria. Egli non si rivelò un grande condottiero, infatti fu sconfitto dai Parti e morì in battaglia nel 53 a.C. Qual era la situazione in Gallia quando Cesare vi fece ritorno? Quando Cesare fece ritorno in Gallia, nel 56 a.C., si trovò a dover assicurare le conquiste fatte, a causa: • di continue incursioni da parte di popolazioni germaniche insediate al di là del Reno; • di aiuti giunti ai Galli dalla Britannia. Cosa decise di fare Cesare? Cesare decise, nel 54 a.C., di fare una spedizione in Brittannia. Quindi, oltrepassato il Tamigi, sconfisse i Brittani, facendo molti ostaggi e imponendo loro tributi Cosa accadde nel 52 a.C.? Nel 52 a.C. scoppiò una insurrezione guidata da Vercingetorige, re degli Arverni. Costui riuscì a mettere contro i Romani tutti i Galli, anche quelle popolazioni, come gli Edui, che erano sempre state alleate dei Romani. Cesare attaccò Gergovia, la capitale degli Arverni, ma questi riuscirono a resistere ai suoi attacchi. La tattica di Vercingetorige era quella di distruggere i raccolti e le città, in modo da impedire i rifornimenti dell'esercito romano, senza scontrarsi direttamente con esso. Inizialmente questa tattica apparve vittoriosa, tanto che Cesare fu costretto a ritirarsi, ma quando i Romani, che stavano cercando di rientrare nella Gallia Narbonense, attaccarono Alesia, cingendola d'assedio, i Galli furono sconfitti. Nel 51 a.C. tutta la Gallia divenne una provincia romana. LA SECONDA GUERRA CIVILE Qual era la situazione a Quando Cesare concluse la guerra gallica, Crasso era già morto in Siria (53 a.C.) con la 11 Roma quando Cesare concluse la guerra gallica? conseguenza che era venuto meno l'uomo che bilanciava il potere tra Cesare e Pompeo. Nel 52 a.C. Era morto anche Clodio, che fiancheggiava Cesare a Roma. Nel frattempo erano scoppiati dei disordini e il Senato aveva conferito pieni poteri a Pompeo nominandolo console senza collega, una sorta di dittatura seppure chiamata in modo diverso. Cosa rappresentava questa nomina per Pompeo? Questa nomina rappresentava, per Pompeo, il raggiungimento di un traguardo molto ambito: era diventato l'uomo di fiducia del Senato a cui, quest'ultimo, affidava il compito di difendere la Repubblica. In questo modo, Pompeo controllava tutto il territorio dello Stato e aveva a disposizione l'esercito e le entrate pubbliche. Cesare, invece, governava solamente su due province e poteva avvalersi soltanto delle legioni dislocate in Gallia. Cosa fece Pompeo dopo questa nomina? Dopo questa nomina, Pompeo si preoccupò di ristabilire l'ordine. Inoltre si fece prorogare per altri 5 anni la nomina a proconsole della Spagna, scegliendo, però, di rimanere sempre a Roma e lasciare la guida della provincia ai suoi generali, così come aveva fatto in passato. Inoltre Pompeo riuscì a convincere il Senato a togliere a Cesare il controllo delle Gallie prima del tempo stabilito: egli, dunque, sarebbe dovuto tornare a Roma come privato cittadino. Cosa decise di fare Cesare? Cesare decise di difendere i suoi diritti. Nel 49 a.C. Egli attraversò, con una sola legione, il Rubicone che rappresentava il limite oltre il quale non ci si poteva avvicinare a Roma con eserciti armati senza essere dichiarati nemici dello Stato, così come aveva stabilito Silla. Con questo gesto Cesare proclamava l'inizio della seconda guerra civile. Famosa è rimasta la sua frase: "Il dado è tratto". Che significato aveva lo scontro tra Cesare e il Senato? Roma aveva ampliato i suoi confini diventando uno Stato vasto, ricco, ma anche carico di problemi e di conflitti. A ciò si aggiungeva il fatto che, coloro che governavano le province avevano un enorme potere, potevano creare alleanze ed erano sostenuti dalle loro legioni. Il Senato, preoccupato soprattutto di difendere la propria autorità, ormai non era più in grado di governare questa nuova realtà. E il fatto che esso fosse ricorso alla forza militare di Pompeo ne era la dimostrazione: il Senato da solo non era in grado di far fronte alle nuove situazioni venutesi a creare e, tra Cesare e Pompeo, aveva scelto l'uomo ritenuto meno pericoloso. Come reagirono Pompeo e il Senato al passaggio del Rubicone di Né Pompeo, né il Senato e i senatori si aspettavano il passaggio del Rubicone da parte di Cesare. Poiché Pompeo non aveva forze sufficienti per combatterlo, decise di fuggire a Brindisi dove si imbarcò per l'Oriente sperando di poter organizzare la difesa grazie agli aiuti dei sovrani del luogo. 12 • e con coloro che accettavano il suo potere. Tuttavia egli si rivelò inflessibile nei confronti di coloro che si ribellavano alla sua autorità. Diede vita ad una profonda opera di riforma in campo politico, economico e giuridico. Quali furono le riforme apportate da Cesare in campo politico ed amministrativo? In campo politico ed amministrativo, Cesare: • inviò 80.000 cittadini nelle colonie d'oltremare con lo scopo di ripopolare i centri urbani disabitati e i campi, ma anche al fine di romanizzare le province; • fondò colonie romane anche in zone lontane dalla capitale; • raddoppiò il numero dei magistrati; • aumentò il numero dei senatori da 600 a 900, facendo entrare nel Senato anche molti ex-ufficiali legati a lui, nonché rappresentanti della Spagna e della Gallia; • concesse la cittadinanza romana alla Gallia Cisalpina; • riformò il sistema degli appalti in modo da evitare le possibili speculazioni dei pubblicani; • rivide la composizione dei tribunali scegliendo i suoi membri per metà tra i senatori e per metà tra i cavalieri. Cesare desiderava che i popoli sottomessi considerassero Roma, non come una nemica da temere e contro la quale ribellarsi, bensì come un'alleata che incoraggiava il loro progresso economico e civile. Cercò di favorire il processo di romanizzazione delle province, attraverso l'uso del latino e l'applicazione della legge romana, con lo scopo di ridurre la rivalità esistente tra l'Italia e i territori occupati. Quali furono le riforme apportate da Cesare in campo economico? In campo economico Cesare: • assegnò terre ai veterani delle sue legioni; • rivide la lista dei cittadini che avevano diritto alla distribuzione gratuita di grano; • promosse grandi lavori pubblici a Roma e in tutto l'impero al fine di ridurre la disoccupazione; • favorì lo sviluppo delle attività industriali e commerciali; • tentò di impedire che la concorrenza dei latifondisti fosse dannosa per i piccoli proprietari terrieri; • tutelò il lavoro libero rispetto a quello servile. Quali furono le riforme apportate da Cesare in campo giuridico? In campo giuridico Cesare: • riordinò il diritto civile e raccolse in alcuni volumi le leggi più importanti; • vietò il delitto politico, cioè l'uccisione o la condanna a morte di un cittadino senza 15 un regolare processo; • combatte il disprezzo della legge che oramai era molto diffuso a Roma. Quali altre riforme furono attuale da Cesare? Cesare riformò il calendario, in modo che questo corrispondesse meglio al corso del sole e delle stagioni. Stabilì che l'anno fosse composto da 12 mesi, portò i giorni dell'anno a 365 e aggiunse un giorno a febbraio ogni 4 anni. Questo calendario fu detto giuliano dal nome di Giulio Cesare e rimase in uso fino al 1582. LA MORTE DI CESARE Perché si formò un complotto ai danni di Cesare? Cesare desiderava eliminare quella netta differenza che esisteva tra cittadini e sudditi e voleva trasformare, gradualmente, gli abitanti delle province in cittadini romani. Questo avrebbe tolto all'Italia il suo ruolo di dominatrice. Inoltre, la nomina di Cesare a dittatore perpetuo faceva ipotizzare che la concentrazione del potere nelle mani di un solo uomo non fosse un provvedimento temporaneo, ma avrebbe posto definitivamente fine alle libertà repubblicane in quanto Cesare, a differenza di Silla, non sembrava disposto a ritirarsi a vita privata. Per questo motivo i vecchi senatori pensarono che, eliminando Cesare, si sarebbe potuti tornare a ristabilire l'oligarchia e il vecchio ordinamento repubblicano. Da qui nacque l'idea di un complotto ai danni di Cesare. Chi furono i principali aderenti alla congiura? Alla congiura contro Cesare parteciparono circa 60 persone, tra cui: • Gaio Cassio Longino; • Marco Giunio Bruto, suo figlio adottivo. Entrambi erano seguaci di erano stati perdonati da Cesare e da lui designati magistrati per gli anni successivi. Come si svolse la congiura anti- cesariana? Cesare aveva annunciato la sua partenza per l'Oriente, pertanto la sua uccisione doveva avvenire prima di tale data. Il 15 marzo del 44 a.C., giorno delle Idi secondo il calendario romano, egli avrebbe tenuto la sua ultima seduta pubblica in Senato, prima della partenza: si decise, quindi, di ucciderlo proprio in quel giorno. Nonostante fossero trapelate delle notizie sulla congiura, Cesare volle andare comunque nella Curia, l'edificio dove si riuniva il Senato. Qui venne ucciso da 23 pugnalate ai piedi della statua di Pompeo. 16 Cosa segnò la morte di Cesare? La morte di Cesare segnò la fine di un breve periodo di pace: di lì a poco sarebbe iniziata la terza guerra civile. LA TERZA GUERRA CIVILE (MARCO ANTONIO E OTTAVIANO) Cosa accadde a Roma alla morte di Cesare? Alla morte di Cesare non si ebbe un ritorno alla vecchia repubblica oligarchica, come avrebbero voluto i congiurati. Si creò, invece, una situazione di grande tensione. Gli uccisori di Cesare si erano rifugiati in Campidoglio. Su proposta di Cicerone, il Senato concesse l'amnistia ai congiurati. Questo scatenò l'ira dei soldati di Cesare e del popolo. Quindi, se da una parte i seguaci di Cesare si facevano sempre più minacciosi, dall'altra i congiurati, invece di promuovere nuove iniziative politiche, temendo lo scoppio di tumulti, assunsero un atteggiamento di difesa temporeggiando. Quali personaggi emersero in questa situazione? In questa situazione emersero due personaggi, entrambi desiderosi di ereditare il potere di Cesare. Il primo era Marco Antonio, amico di Cesare e console in quell'anno, uomo furbo e deciso, che si impadronì dei beni di Cesare e fece grandi donazioni in modo da accaparrarsi il favore di soldati e cittadini. Egli durante i funerali del dittatore tenne un discorso durante il quale elogiò calorosamente Cesare al punto che i congiurati, temendo una sommossa, preferirono lasciare Roma. Bruto e Cassio fuggirono in Oriente con lo scopo di radunare un esercito e fare ritorno a Roma. L'altro era Caio Ottavio, giovane pronipote di Cesare di soli 19 anni che, al momento della morte del dittatore, non era in Italia. Egli, venuto a sapere del fatto che Cesare, che non aveva figli maschi, lo aveva adottato come figlio e gli aveva lasciato in eredità le sue sostanza, tornò deciso ad accettare l'eredità e a prendere il suo posto nella vita politica. Per questa ragione, prese il nome di Caio Giulio Cesare Ottaviano. Cosa accadde tra i due? Ottaviano chiese a Marco Antonio di consegnargli i beni che gli spettavano. Marco Antonio si rifiutò. Poiché Cesare aveva lasciato 300 sesterzi a testa a favore dei proletari,Ottaviano vendette i suoi beni e quelli ricevuti in eredità in modo da pagare, con il ricavato, quanto era previsto dal testamento: questo gesto gli procurò un grande favore del popolo. Quale fu la risposta di Marco Antonio? Marco Antonio, che era ancora console, pensò che la cosa più importante, per poter prendere il posto di Cesare, fosse quella di avere un esercito ed ottenere una provincia vicino a Roma, in modo da tenere sotto controllo ciò che accadeva nella capitale. Così si fece affidare la Gallia Cisalpina che era già stata data a Decimo Bruto. Poiché Bruto non voleva cedere la sua provincia a Marco Antonio, questi lo assediò sconfiggendolo a 17 Sesto Pompeo era riuscito ad occupare la Sicilia, la Sardegna e la Corsica e, pirateggiando nei mari, rendeva difficile, per Roma, il rifornimento di viveri. Egli fu sconfitto nel 35 a.C. nel mare di Sicilia. La terza fu l'estromissione diLepido dai giochi politici avvenuta nel 36 a.C.. Ottaviano riuscì a privarlo del governo dell'Africa lasciandogli esclusivamente la carica di Pontefice massimo fino alla morte. In questo modo il triumvirato divenne un duumvirato. Quale fu la mossa successiva di Ottaviano? Ottaviano, intenzionato a liberarsi anche di Marco Antonio e approfittando del fatto che era ormai scaduto il mandato triumvirale, convinse il Senato a togliere al rivale il comando dell'Oriente. Inoltre, nel 32 a.C. Dichiarò guerra a Cleopatra. Quale fu la reazione di Marco Antonio? Marco Antonio radunò in Grecia le sue legioni e la sua flotta. A quest'ultima si unì anche una nave di Cleopatra. Dove e quando avvenne lo scontro tra Ottaviano e Marco Antonio? Lo scontro tra Ottaviano e Marco Antonio avvenne, nel 31 a.C., ad Azio nelle vicinanze della costa occidentale della Grecia. Come si concluse la battaglia di Azio? La battaglia di Azio si concluse la vittoria di Ottaviano. Marco Antonio e Cleopatra si rifugiarono ad Alessandria. Nel 30 a.C. Ottaviano invase l'Egitto. Marco Antonio, non avendo vie di fuga, si suicidò e, dopo pochi giorni anche Cleopatra si tolse la vita. L'Egitto divenne una provincia romana. Cosa segnò la vittoria di Ottaviano? La vittoria di Ottaviano segnò la fine della Repubblica romana. OTTAVIANO AUGUSTO IMPERATORE Cosa rappresentò la battaglia di Azio? La battaglia di Azio rappresentò la fine di un secolo di lotte interne e l'inizio di un periodo di pace per Roma. Quale divenne il ruolo di Ottaviano una volta tornato a Roma dopo la battaglia di Una volta tornato a Roma, dopo la battaglia di Azio, Ottaviano divenne il capo indiscusso della vita politica romana, concentrando nelle sue mani un enorme potere che non derivava, però, da nessuna legge. 20 Azio? In che modo Ottaviano si impadronì del potere? Ottaviano era consapevole di non avere ormai più rivali. Egli percepiva anche, che il popolo era stanco di guerre. Cercò, quindi, di ottenere il consenso in modo da non imporsi con la forza: questo, infatti, avrebbe molto probabilmente portato a nuovi scontri. Ottaviano riuscì ad impadronirsi del potere senza avere un atteggiamento che lasciasse pensare che volesse diventare un dittatore. Cosa si intende per pax augustea? Per pax augustea si intende la pace fondata sul consenso di tutte le parti sociali nei confronti di Augusto. Egli governò per circa 50 anni e, in questo periodo, a Roma non si ebbero più guerre sociali. Augusto fece chiudere le porte del tempio di Giano, che venivano lasciate aperte durante le guerre. Questa chiusura voleva simboleggiare la pace ottenuta. Egli fece costruire l'Arca pacis, ovvero un altare dedicato alla dea della pace con il quale voleva dimostrare l'importanza che aveva la pace per lui. Quali strategie usò Ottaviano per ottenere la pace? Per ottenere la pace,Ottaviano seguì alcune strategie: • tenne fermo il comando dell'esercito; • mantenne uno stretto controllo sul Senato che era formato da uomini di sua fiducia; • cercò di ingraziarsi il popolo con distribuzioni di denaro e di grano; • cercò di apparire sempre come un servitore della Repubblica, rispettoso delle libertà di tutti e oppositore delle dittature. Quali incarichi ottenne Ottaviano? Nel 27 a.C. Ottaviano, in Senato, dichiarò di voler rinunciare alla carica di console che aveva esercitata per alcuni anni, in modo che anche altri potessero accedervi. Fu allora che il Senato gli conferì il titolo di Augusto, ovvero degno di essere venerato:il che indicava la sua superiorità, in quanto ad autorità, rispetto a tutti. Tale titolo fu, in seguito, assunto da tutti i suoi successori. Questo appellativo non corrispondeva a nessuna carica particolare, ma conferiva ad Ottaviano un prestigio che lo poneva al di sopra di tutti. Nel 13 a.C., alla morte di Lepido, divenne Pontefice massimo. Questo ruolo gli consentiva di essere il capo di tutti i sacerdoti dello Stato. Egli assunse anche il titolo di Imperator, imperatore, cioè comandante supremo dell'esercito. Perché il periodo in cui Augusto fu al potere fu detto principato? Il periodo in cui Augusto fu al potere fu detto principato poiché, Ottaviano si definiva principe, termine con il quale, durante la repubblica, si indicavano i cittadini migliori per qualità civili e meriti militari. Con questa espressione Ottaviano intendeva dire che egli governava come il migliore dei cittadini. Durante il principato restarono in vigore tutte le magistrature della repubblica, ma lo Stato era divenuto, di fatto, una monarchia. 21 TITOLI E POTERI DI AUGUSTO Quali titoli e poteri furono riconosciuti ad Augusto? I titoli e i poteri riconosciuti ad Augusto furono: • principe del Senato; • comandante dell'esercito; • potestà tribunicia; • imperio preconsolare; • pontefice massimo; • padre della patria. In cosa consisteva il titolo di principe del Senato? Augusto si fece chiamare principe del Senato: egli era, cioè, il primo per importanza fra tutti i senatori. Questo titolo gli dava il diritto di parlare per primo nelle assemblee del Senato condizionando, inevitabilmente, i successivi senatori che prendevano la parola. In cosa consisteva il titolo di comandante dell'esercito? Augusto fu fatto comandante dell'esercito(Imperator). Durante la repubblica romana, era questo un titolo che veniva riconosciuto dai soldati, ai capi militari dopo una vittoria di grande importanza. Tale titolo era necessario affinché potesse essere chiesto al Senato di celebrare il trionfo, ovvero una cerimonia solenne con la quale Roma gli rendeva onore. Esso veniva usato dopo il nome fino al momento del trionfo, dopo di ché veniva abbandonato. Con Augusto, il titolo diventa sinonimo di comandante supremo dell'esercito. Dopo Augusto, il titolo continuò ad essere considerato un titolo onorifico, ma fu dato solamente all'imperatore, anche nel caso in cui non aveva guidato di persona le legioni vittoriose. In cosa consisteva la potestà tribunicia? La potestà tribunicia, assegnata ad Augusto nel 23 a.C., gli conferiva tutti i privilegi dei tribuni della plebe: • l'inviolabilità, ovvero la sua persona era considerata sacra e non si poteva attentare alla sua vita; • l'immunità personale che gli permetteva di non subire processi; • il diritto di veto sulle proposte del Senato e dei magistrati; • la possibilità di far approvare le leggi; 22
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