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La funzione esecutiva e la formazione del governo in Italia, Appunti di Diritto

La funzione esecutiva del governo italiano, con particolare attenzione al ruolo del Presidente del Consiglio e dei ministri. Vengono inoltre analizzati i reati ministeriali e le procedure per la formazione del governo e le crisi politiche.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 28/03/2022

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Scarica La funzione esecutiva e la formazione del governo in Italia e più Appunti in PDF di Diritto solo su Docsity! Alice Viganò LA FUNZIONE ESECUTIVA: Il Governo La composizione del Governo Il Presidente del Consiglio, nominato dal Presidente della Repubblica, è un organo monocratico, formato da una sola persona con posizione di preminenza rispetto agli altri membri del Governo. La sede è a Palazzo Chigi a Roma. Il Presidente del Consiglio ha il compito di convocare e di presiedere le riunioni del Consiglio dei ministri, di coordinare l’attività dei ministri e di mantenere l’unità dell’azione politica e amministrativa. La Costituzione ha introdotto novità rispetto al passato, negli anni compresi tra l’unificazione dell’Italia e il fascismo era considerato primus inter pares (primo tra persone di pari dignità) rispetto ai ministri, verso i quali non aveva la specifica funzione di coordinazione che svolge oggi. La mancanza di un ruolo superiore rispetto ai ministri non consente al Presidente del Consiglio di dar loro ordini nell’ambito di loro competenza. La funzione di guida e di coordinatore governativo, è confermata dal fatto che lo si indica con il cognome del relativo presidente del Consiglio (il Governo Renzi). I ministri, componenti del Consiglio dei ministri, definiscono insieme al presidente del Consiglio l’indirizzo politico del Governo; in quanto organi individuali, sono titolari di un ramo della Pubblica Amministrazione, chiamato ministero, dal quale dipendono numerosi uffici destinati a realizzare le funzioni di cui il ministro è titolare. Funzione dei ministri: sono responsabili dell’organizzazione del ministero che dirigono e possono emanare provvedimenti amministrativi che corrispondono a norme interne rivolte ai dipendenti del ministero. I ministri senza portafoglio fanno parte del Consiglio ma non dirigono uno specifico dicastero essendo incaricati a svolgere compiti particolari. Il Consiglio dei ministri è un organo collegiale composto da tutti i ministri e dal presidente del Consiglio; è l’organo che definisce la politica generale del Governo, in particolare attraverso i disegni di legge da presentare al Parlamento, i decreti legge e i decreti legislativi. Disegni di legge: proposte di legge (emanazione di un atto normativo) Il Consiglio dei ministri si riunisce su convocazione del presidente del Consiglio cui compete anche la fissazione dell’ordine del giorno; le riunioni non sono pubbliche. Al suo interno le deliberazioni adottate a maggioranza dei componenti vincolano tutti i ministri: l’unico modo per un ministro di esprimere il proprio dissenso in merito ad una questione corrisponde alla dismissione dell’incarico. Gli altri organi governativi sono:  Vicepresidente del Consiglio; nominato dal Consiglio dei ministri e ricopre il ruolo di supplente del presidente  Viceministri; possono essere un massimo di 10 e possono rappresentare il governo italiano in sede nazionale e internazionale ed inoltre possono partecipare alla sedute del Consiglio dei ministri senza diritto di voto  Sottosegretari; hanno la funzione di collaborare con i ministri nello svolgimento delle loro funzioni A capo di ogni ministero è il ministero da cui dipendono i viceministri, sottosegretari e gabinetto del ministro. Ci sono poi le direzioni generali, ciascuna delle quali si occupa di un settore particolare del ministero. Alice Viganò APPROFONDIMENTO: La responsabilità penale dei ministri I ministri se commettono un reato sono sottoposti alla giustizia ordinaria; è però necessaria la preventiva autorizzazione a procedere da parte della Camera di appartenenza, se si tratta di un parlamentare o del Senato se si tratta di un ministro non eletto al Parlamento. L’autorizzazione è a sua volte preceduta da accertamenti da parte del Tribunale dei ministri, composto da giudici chiamati a giudicare i ministri stessi. Tra i reati ministeriali possiamo trovare:  Corruzione: consiste nel ricevere denaro per compiere determinati atti d’ufficio (astenersi per favorire un’altra persona – ricevere denaro)  Peculato: consiste nell’appropriazione di denaro di cui si ha il possesso in ragione dell’esercizio della propria funzione  Abuso d’ufficio: ricorrere ad un ingiusto vantaggio patrimoniale violando le norme giuridiche  Concussione: consiste nell’abuso dei propri poteri per indurre altre persone a promettere denaro (io che mi propongo) La formazione del Governo e le crisi politiche Il Presidente della Repubblica ha il compito di scegliere la persona che guiderà il Governo. Egli si consulta con gli ex presidenti e individua l’esponente politico che ritiene più idoneo e gli affida l’incarico di formare il Governo. Le consultazioni sono frutto di una consuetudine. La persona incaricata accetta con riserva e se gli è possibile concordare con i partiti della maggioranza il programma di Governo e la lista dei ministri; se il presidente dovesse reputare impossibile la formazione del Governo potrà scegliere le camere e fare nuove elezioni. Se è deciso di formare il Governo, il presidente del Consiglio si reca al Quirinale per sciogliere la riserva; il Capo dello Stato lo nomina tramite decreto che dovrà essere firmato. Dopo la nomina, presidente del Consiglio e ministri prestano giuramento di fedeltà alla Repubblica davanti al Capo dello Stato e subito dopo entra in carica. A questo punto il Governo deve ottenere la fiducia del Parlamento (Art. 94) ed entro 10 giorni esso deve presentarsi davanti a ciascuna camera ed esporre il proprio programma politico, che illustra gli obiettivi che il Governo intende proseguire e le modalità per realizzarli. La mozione di fiducia è un documento in cui la maggioranza dei membri di ciascuna Camera dichiara di approvare i progetti del Governo e gli riconosce fiducia. Se ha solo una delle due Camere nega la fiducia, il Governo è costretto a dimettersi creando una crisi di Governo. La mozione di fiducia si riferisce al sostegno che la maggioranza parlamentare manifesta verso il programma politico del Governo; si tratta di un atto attraverso il quale il Parlamento esercita un controllo politico sull’attività di Governo. La questione di fiducia, invece, consiste in una condizione che il Governo pone al Parlamento per far approvare un disegno di legge; se il Governo minaccia le dismissioni si apre una crisi di Governo. Mentre la mozione di fiducia è prevista dalla Costituzione, la questione di fiducia è frutto di una consuetudine che si instaura tra Parlamento e Governo. La mozione di sfiducia è un documento che esprime la mancanza di accordo delle Camere sul comportamento politico del Governo. Essa deve essere firmata da almeno 1/10 dei componenti della Camera presso cui viene presentata e deve essere motivata. Nel caso di mozione di sfiducia si crea una crisi di Governo che si può risolvere con la formazione di un nuovo Governo o ricorrendo ad elezioni anticipate. Quando il Governo si rende conto di non essere più sostenuto dalla maggioranza parlamentare, il presidente del Consiglio si dimette; per questo di parla di crisi di Governo extraparlamentari. Il Governo dimissionario rimane in carica fino alla nomina del Governo successivo pur limitando la propria attività agli atti di ordinaria amministrazione.
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