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La Germania di Guglielmo II, la Francia e la fine dell'età Vittoriana in Gran Bretagna, Appunti di Storia

I cambiamenti politici ed economici avvenuti in Germania con l'ascesa al trono di Guglielmo II, la situazione politica e sociale della Francia alla fine del XIX secolo, l'ascesa del Partito Laburista in Gran Bretagna e la crisi economica del paese. Vengono inoltre descritte le tensioni internazionali tra i paesi europei e le loro conseguenze.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 22/04/2023

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Scarica La Germania di Guglielmo II, la Francia e la fine dell'età Vittoriana in Gran Bretagna e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! CAPITOLO 2 La Germania di Guglielmo II Nell’ultima meta del diciannovesimo secolo, la Germania ebbe un cambio di rotta sul piano politico poiché nel 188 divenne imperatore Guglielmo II. Il nuovo sovrano tedesco era un sostenitore della modernità e della tecnologia, quindi era deciso di far diventare la Germania una potenza economica europea. Diversamente dal suo cancelliere Bismarck, che in tutta la sua carriera aveva perseguitato il mantenimento agli equilibri con gli altri stati europei, il nuovo sovrano non si interessò di tale aspetto. La disuguaglianza degli ideali del sovrano e di Bismarck portarono a quest’ultimo a ritirarsi dal suo ruolo di cancelliere nel 1890. L’intero sistema politico stava attraversando cambiamenti evidenti- in partiti di massa acquisirono maggiore importanza, in particolare SPDPartito socialdemocratico, se questo partito era diventato molto importante nel campo politico lo deve grazie al poderoso effetto della seconda rivoluzione industriale. Guglielmo II mise la forza economica tedesca al servizio di un nazionalismo. Fra la fine dell’ottocento l’industria tedesca si era sviluppata in maniera esponenziale sino a fare della Germania la prima potenza economica europea. Questo risultato era stato possibile grazie alla capacità di usufruire della ricerca scientifica e della tecnologia. L’industria chimica si pose all’avanguardia nella produzione di coloranti e anche medicinali come l’invenzione dell’aspirina nel 1887. Le industrie elettriche crearono le linee telegrafiche, ma anche macchinari medicinali a raggi x, telefoni e turbine. In breve tempo l’economia tedesca eguagliò quella britannica. La politica estera attuata dal sovrano era basata su un forte militarismo, infatti non avendo l’occasione di conquistare i territori in mano a Francia e ai britannici, aveva urtato in diverse occasioni gli interessi di quest’ultimi. Nel 1896 venne reso pubblico un telegramma a favore di Paul Kruger presedente della repubblica boerea, con cui la Gran Bretagna era in guerra, questo incrinò i rapporti fra loro. Ma la situazione si deteriorò ulteriormente quando la Germania fornì all’impero Ottomano supporto contro la Grecia la quale era alleata con la Gran Bretagna. Quest’ultima preoccupata dell’accrescimento economico e militare della Germania decise di avvicinarsi alla Francia firmando nel 1904 Entente corialeintesa cordiale. La Francia e il caso Dreyfus Alla fine del diciannovesimo secolo la Francia dovette fare i conti con il revanscismo nazionalisti francesi che desideravano la restituzione di alcune regioni appartenenti alla Germania, ma oltre a questo dovette andare in contro ad una forte inabilità politica. Nel 1892 numerosi deputati furono coinvolti nello scandalo di Panarama. Si trattò di un vasto sistema di corruzione messo in piedi da una compagnia francese, che gestiva i lavori per un canale, i costi per realizzare tale progetto furono rubati e questa compagnia corruppe numerosi parlamentari e giornalisti in modo di ottenere una legge a favore di quest’ultima. In un clima già arroventato nel 1894 si verificarono due fatti gravissimi il presidente della repubblica Carnot venne pugnalato a morte da un anarchico , e a dicembre dello stesso anno avvenne i cosiddetto Affare di Drefyus. Lui era un ufficiale dell’esercito francese di origine ebraica, fu processato con l’accusa di spionaggio e condannato al carcere a vita. Il caso infiammò gli animi dei francesi dove alcuni di questi andarono contro l’ufficiale ampliando le sue accuse, altri invece lo difesero e affermavano che stava subendo un ingiusto processo. Dopo l’affare Dreyfus, nelle elezioni del 1899 prevalse una coalizione di democratici, repubblicani e radicali. Il movimento radicale, fu il principale protagonista della Francia nella prima metà del Novecento. Fra gli ideali del radicalismo vi erano l’anticlericalismo e la laicità dello Stato. Per questo motivo nel 1905 fu promulgata la legge che prevedeva a separazione dello Stato e della Chiesa. Dal 1906 al 1911 si alternarono al potere i governi radicali di Briand e Clementau che introdussero alcune importanti riforme radicali, la loro azione tuttavia non eliminò le tensioni sociali che agitavano il paese in particolare il mondo operaio. Infatti all’interno de partito degli operai francesi vigeva l’idea rivoluzionaria di non collaborare con lo Stato. La fine dell’ètà Vittoriana in Gran Bretagna Dal 1886 al 1905, la scena pubblica britannica fu dominata dai conservatori. La dell’ultimo governo fu causata dalla divisione interna al Partito Liberale di fronte alla proposta di concedere all’Irlanda una forma di autogoverno. I conservatori perciò poterono avvalersi anche a sostegno dei liberaliunionistiSostenitori della permanenza dell’Irlanda nel regno, che si erano staccati dal Partito Liberale proprio perché erano contrari a ogni forma di autonomia degli irlandesi. Questo periodo fu molto difficile per il governo conservatore poiché vi era una forte crisi economica dovuta alla ripresa della guerra anglo-borea che rese necessario aumentare le tasse e introdurre delle imposte straordinarie. Inoltre il sistema economico britannico era entrato in crisi anche per l’avvento delle nuove potenze commerciali dell’America e della Germania. Per questo motivo il governo pensò di reagire con misure protezionistiche, e in questo campo fu particolarmente attivo Chamberlain, convinto che il libero commercio avrebbe rallentato la crescita economica nazionale, egli propose di privilegiare il commercio con le colonie, applicando pesanti dazi alle merci dei paesi concorrenti. Dopo 64 anni di regno nel 1901 la Regina Vittoria morì, aveva così fine un’epoca di progresso economico e politico, alla regina successe il figlio Edoardo VII il cu regno durò fino al 1910, questo fu caratterizzato da una profonda instabilità, ma la profonda novità fu l’ascesa di una nuova forza politica il Partito Laburista fondato nel 1900. Questo partito ebbe come suo primo segretario MacDonald e si poneva come obiettivo quello di allargare alle masse dei lavoratori l’associazionismo sindacale. Nel 1903 i liberali e i laburisti strinsero un’alleanza i laburisti infatti erano favorevoli al libero scambio, all’assistenza sociale, alla tassazione progressiva della ricchezza istanze pienamente condivise dai liberali. L’esordio di Churchill In quei anni fece i suoi primi passi nel mondo politico Churchill, il quale partì inizialmente da posizioni conservatrici, nel 1906 però venne eletto nel Partito Liberale. Il suo primo incaricato fu come sottosegretario alle Colonie, divenne poi ministro del commercio e degli Interni, facendosi promotore di diverse riforme sociali. Egli divenne popolare nel 1911, quando fu approvato il Prliament Act con cui il sovrano Giorgio V conferiva pieni poteri in materia di bilancio ala Camera dei Comuni, che non doveva più dipendere dalla camera dei lord. Con questo provvedimento veniva risolto i problema dell’instabilità del governo, causato proprio dalla camera dei Lord,i quali ostacolavano leggi che andavano a colpire i loro interessi come la ricchezza. La questione Irlandese I Conservatori e gli unionisti cercarono di migliorare la questione con l’Irlanda attraverso una nuove legge agraria che avrebbe dovuto migliorare le condizioni di vita dei cittadini, d’altra parte nel 1905 era stato fondato il Sinn Feinnoi stessi un partito nazionalista che rivendicava per l’Irlanda uno status simile a quello dell’Ungheria nell’impero Austro Ungarico. Nel 1912 la camera dei comuni votò ancora a favore dell’Home Roleautonomia dell’Irlanda ma ancora una volta venne respinta dalla camera dei Lord. Nel 1914 dopo l’avvento della prima guerra mondiale congelò la questione, non per questo però i nazionalisti irlandesi si arresero, così nel 1916 alcuni di essi presero le armi dichiarando la nascita della Repubblica IrlandeseRivolta di Pasqua. Dal 1919 al 1922 l’sola fu dilaniata da un conflitto vero e proprio che si concluse a favore degli irlandesi. Il problema con le colonie e la ricerca di nuove alleanze Tra il XIX e il XX, l’impero britannico aveva riconosciuto una nuova fase di espansione coloniale ma , allo stesso tempo erano emersi i primi problemi, segnali di crisi legati a gestire i nuovi possedimenti. In Africa la Gran Bretagna aveva acquisito l’Egitto, la Nigeria e la Somalia. I britannici avevano appena riconquistato la Capitale del Sudan Kharatum quando nel 1898 in un piccolo villaggio di nome Fashoda si verificò uno scontro armato fra le truppe inglesi e un corpo di spedizione francese che avrebbe potuto generare un gravissimo incidente diplomatico. I francesi che stavano cercando di espandersi verso est si scontrarono con gli inglesi che andavano verso sud, il conflitto fra i due paesi fu scongiurato perché i governo di Parigi decise di far arretrare le loro truppe quindi questo andò a favore degli inglesi. Il culmine della politica imperialistica inglese fu rappresentato dalla guerra combattuta contro i boeri, coloni di origine olandese, il la quale viene limitata la presenza francese in Marocco da parte della Germania. Dopo circa cinque anni la Francia decide comunque di proseguire la campagna militare in Marocco pur avendo firmato un accordo con la Germania nel 1906. Viene inaugurata in tal modo la seconda crisi marocchina aprendo nuovamente le trattative tra Germania e Francia raggiungendo però un accordo: la Germania accetta la supremazia Francese in Marocco, ma quest’ultima dovette cedere alla Germania una parte del Congo. L’impero ottomano verso il collasso Anche l’impero ottomano stava passando un periodo ricco di tumulti e crisi, con manifestazioni, scioperi ed organizzazioni che andavano alla ricerca dell’indipendenza. Questo perché l’impero ottomano poteva contare su un impero molto vasto. Proprio di queste agitazioni sociali a Creta, la quale era alla ricerca di una certa indipendenza ma soprattutto visto che l’isola era abitata da greci, cercò di approfittarne la Grecia appoggiata da Gran Bretagna, dichiarando guerra all’impero ottomano sostenuta militarmente dalla Germania. La Grecia portò a casa una dura sconfitta costretta a pagare pesanti indennità di guerra (compensazione economica per i danni causati durante un conflitto) L’attivismo armeno e il movimento dei Giovani Turchi Le instabilità politiche e sociali nell’impero ottomano proseguono incessantemente. N’è una dimostrazione la ricolta della comunità armena che in seguito al congresso dei Giovani Turchi tenutesi a Parigi, ritenevano che soltanto con un cambio al vertice era possibile salvare l’impero. Al contempo stesso, la situazione nell’impero ottomano iniziava a farsi sempre più delicata tant’è che il sultano scampò da un attentato, inoltre era impegnato a fronteggiare i frequenti ammutinamenti del suo esercito (forti ritardi nei pagamenti dei soldati). Quando si diffuse la voce che fosse avvenuto un incontro segreto tra il sultano, lo zar Nicola II e l’imperatore inglese, la popolazione temeva che il tutto fosse stato escogitato per decide lo spartirsi dell’impero ottomano, a tal punto si scatenò una rivolta popolare su larga scala che fece destituire il sultano Abdul con Mehmnet. Di questa situazione ne approfittò l’Italia la quale riuscì ad impossessarsi della Libia e Dodecaneso. Le guerre balcaniche Sempre in questo periodo, la Grecia, Serbia e Montenegro decisero di formare la Lega balcanica facendo scoppiare la prima guerra balcanica 1912-1913, in cui l’impero ottomano dovette cedere la maggior parte dei territori europei. Solo il territorio Macedone non riuscì a trovare una corretta collocazione in quanto contesa tra Serbia, Grecia e Bulgaria, innescando in tal modo la seconda guerra balcanica che vide Serbia, Montenegro e Grecia opporsi alla Bulgaria. La Bulgaria ovviamente non riuscì ad avere la meglio venendo rapidamente sconfitta. Con il concludersi della seconda guerra balcanica, viene creato un nuovo territorio l’Albania anch’essa molto ambita La spartizione della Cina In Asia il colonialismo europeo trovò come ostacolo la Cina. Dove era ancora presente un Impero unitario, sotto il governo della dinastia Qing o Manciù dal 1644, non disponeva dunque di industrie moderne o nuovi eserciti, il governo era riconosciuto legittimo da tutti sia dal popolo che dalle potenze europee. Gli europei decisero di accettare le “concessioni” ossia porzioni di territorio che il governo cinese concedeva permettendo l’occupazione militare e lo sfruttamento delle risorse. In Cina gli occidentali non erano visti di buon occhio a causa delle politiche religiose dei missionari, la loro presenza dunque generava dissensi nel popolo. Questi sentimenti trovarono sfogo nella rivolta dei boxer del 1898, i boxer erano una società segreta xenofoba, che incitò il polo alla ribellione. Nel 1900 vi fu l’assalto a Pechino in cui i boxer massacrarono i diplomatici europei. In seguito a ciò, le forze colonialiste fecero fronte comune e mandarono una spedizione in Cina che conquistò Pechino dove fu firmato un trattato che sanciva il pagamento dei danni subiti da parte della Cina. La repubblica cinese Vista la loro incapacità nel difendere il popolo cinese dopo la rivolta dei boxer la dinastia Qing venne rovesciata da una rivolta che sanciva la nascita di una repubblica nel 1912. Il cui presidente sarebbe stato Sun Yat-sen. Egli mirava ad una nuova ripartizione dei terreni e alla modernizzazione della Cina tramite radicali riforme. Ciò non fu possibile poiché Sun Yat-sen venne estromesso da Yuan Shikai che instaurò una dittatura militare. Priva di un controllo del paese ma sostenuta dall’Europa. Così in molti posti si svilupparono i signori della guerra, generali indipendenti dal governo che avrebbero amministrato i loro territori fino agli anni 30. Il Giappone Il Giappone aveva compiuto un processo di modernizzazione su modello occidentale. I maggiori progressi si videro grazie alla restaurazione Meiji ad opera dell’imperatore Mutsuhito, venne emanata una costituzione nel 1889, un sistema amministrativo e erano stai riformati l’esercito e il sistema giudiziario. Inoltre, venne istituita una banca nazionale la cui moneta era lo yen. Venne comunque mantenuta l’autorità suprema dell’imperatore portando all’affermazione di un’ideologia imperialista. La guerra russo-giapponese Dopo la corea il Giappone era interessato alla Manciuria, una regione nord- orientale della Cina, sotto il controllo dell’impero russo, che si stava espandendo dal sud della Siberia. Vista l’impossibilità di un accordo poiché la Russia non vedeva il Giappone come nemico. Nel 1904, scoppiò così la guerra russo- giapponese. Il conflitto iniziò con l’attacco a Port Arthur con l’affondamento di diverse navi russe. La vittoria del conflitto da parte della civiltà nipponica stupì tutta l’Europa. I russi subirono tre sconfitte terribili nella battaglia di Mudken e nella battaglia navale di Tsushima, in cui la Russia perse due terzi delle proprie navi. Nel 1905 fu sviluppata la pace di Portsmounth con cui il Giappone otteneva il protettorato sulla Corea e della Manciuria meridionale, e il possesso della penisola del Liaodong e del sud dell’isola di Sachalin. Crescita demografica e sviluppo L’America dopo la fine della guerra civile 1861-1865, gli Stati Uniti furono colpiti da una grande trasformazione industriale, agricola, economica e demografica. Soprattutto il grande flusso migratorio europeo e in particolar modo italiano, ha fatto si che l’America passasse da 50 milioni a 90 milioni di abitanti. Divenne grazie ad un processo di industrializzazione e miglioramento delle infrastrutture come ad esempio la costruzione di una rete ferroviaria lunga 300.000 Km, ha contribuito al potenziamento del mercato interno Conflitti sociali e sindacali Nonostante il notevole sviluppo dell’America non mancavano dicerto i conflitti sociali. Le agitazioni all’interno del paese erano dovute per lo più da condizioni lavorative precarie. Sorgono così nuove associazioni sindacali come l’American Federation of Labor così come tante altre per salvaguardare la tutela dei lavoratori di colore ed immigrati. La posizione che assunse lo Stato fu molto neutrale dato che i due partiti politici per eccellenza: democratico e repubblicano, godevano di un forte appoggio politico dalle grandi imprese che dunque influenzavano il sistema elettorale, decide di non agire. Queste manifestazioni e organizzazioni sindacali non riuscirono a portare alcun beneficio. La fine dell’isolazionismo e un imperialismo di tipo nuovo La politica economica adottata fino a quel momento era di tipo protezionistica. Nasce in seguito l’esigenza di trovare nuovi sbocchi commerciali per andare a contrastare la crescente competizione commerciale con gli Stati europei. Fin da subito il governo si trovò d’accordo nel trattre una politica imperialistica come fecero la maggior parte delle nazioni europee, ma bensì andare a creare delle zone di influenza che permetteva a sua volta che quella determinata aree fossero gestite militarmente, politicamente ed economicamente pur mantenendo l’indipendenza politica. Il fautore di tutto ciò fu il presidente Roosevelt inaugurando il corollario Roosevelt Una politica espansiva Ciò si traduce fin da subito con la guerra ispano-americana dove gli americani si impossessarono di Cuba. Quest’ultima era in conflitto contro la spagna da cui era guidata, alche Josè Martì organizzò una rivolta contro il governo spagnolo e nell’aiutarli vi fu anche l’America. Inevitabilmente la lotta si concluse con l’indipendenza di Cuba ma sotto l’influenza Americana. Gli Stati Uniti agirono in questo modo anche con altre colonie spagnole come Portorico e le Filippine e in Colombia. Gli americani erano alla continua ricerca di un territorio che possa offrire loro ottimi sbocchi commerciali nell’Atlantico; fin da subito si presentò come ottima candidata Panama. Ovviamente nell’avviare il progetto di costruzione del canale che agevolasse quanto detto era necessario il consenso sella Colombia dato che Panama ancora non si era proclamata indipendente. Inizialmente il governo Colombiano acconsente nello sviluppo di questo progetto per poi dissentire. Gli USA a quel punto decisero di accendere delle agitazioni sociali con il medesimo intento rispetto a quanto successo a Cuba. La strategia fu avvincente Crescita economica e oligarchie al potere Non solo l’America centrale e meridionale vede questo continuo progresso economico industriale e demografico ma, anche America latina e nord America beneficiarono delle medesime risorse. Soprattutto l’America Latina che era sempre più dipendente dal commercio europeo che fece impennare la richiesta di prodotti agricoli come il frumento. Ciò incentivò la monocultura (sistema economico in cui gli sforzi sono rivolti alla produzione di un solo bene). Dal punto di vista politico il regime che andò per la maggiore è quello di tipo oligarchico con a capo i latifondisti. Il Brasile dalla monarchia alla repubblica Fino a quel momento il Brasile era governato da Pietro II. Viene fin da subito ricordato per la legge d’oro; questa riforma che andava ad abolire la schiavitù. Inevitabilmente i grandi proprietari che ne avevano approfittato fino a quel momento di tale fenomeno non gli stette più bene. Questo determinò l’insurrezione di un colpo di stato. Nel 1889 cade il regno di Pietro II e viene proclamata la repubblica di tipo federale. La scelta federale favorì la diffusione del coloniealismo (gesti intimidatori a scopo politico adottati dai latifondisti con l’utilizzo delle armi, beneficiando di un controllo totale sul territorio). Ecco che i primi due presidenti furono Gerais e San Paolo ricordati per il loro approccio economico e politico che fece favorire il settore primario “del caffellate” L’Argentina e il suffragio universale maschile L’Argentina fu il primo paese che introdusse il suffragio universale maschile segreto. Segreto dato che fino a quel momento le elezioni avvenivano in pubblico ognuno poteva sapere chi votava chi. Al che nel svolgere le elezioni in tal modo non poteva far altro che causare disagi favorendo così le frodi elettorali; ovvero i proprietari terrieri e i politi stessi potevano tenere sotto controllo la situazione. Di conseguenza le prime votazioni alle quali vennero applicati il concetto di segretezza, fecero salir al potere il partito liberal- conservatore La rivoluzione messicana
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