Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La Germania dopo la Prima Guerra Mondiale: dalla Repubblica di Weimar al Terzo Reich, Appunti di Storia

La situazione politica ed economica della Germania dal 1919 al 1933, dalla nascita della Repubblica di Weimar alla salita al potere di Hitler. Si parla delle elezioni, della costituzione, della crisi economica e delle riparazioni di guerra, degli accordi internazionali e della crescita del nazismo. Il testo fornisce un quadro completo della storia tedesca di quel periodo.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 24/04/2023

erimn
erimn 🇮🇹

5

(1)

21 documenti

1 / 3

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La Germania dopo la Prima Guerra Mondiale: dalla Repubblica di Weimar al Terzo Reich e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA GERMANIA DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE: DALLA REPUBBLICA DI WEIMAR AL TERZO REICH Il 19 gennaio 1919 si tennero le elezioni per l’Assemblea costituente, nelle quali la Spd si affermò come primo partito (assenti i comunisti che le boicottarono) ma non ottennero la maggioranza assoluta, quindi dovettero formare un governo di coalizione costituito da cattolici, democratici e socialisti stessi. Presidente della Repubblica di Weimar (dal nome della città dell’assemblea) fu eletto Ebert La nuova costituzione repubblicana che venne varata prevedeva: ∙ Struttura federale dello Stato ∙ Suffragio universale maschile e femminile ∙ Un governo responsabile di fronte al Parlamento ∙ Un presidente della Repubblica eletto direttamente dal popolo A ciò non fece comunque seguito una diminuzione dei moti rivoluzionari → sia dall’estrema sinistra, sia dall’estrema destra provenivano minacce alla Repubblica. In particolare la destra dei militari smobilitati (Freikorps) e dei capi dell’esercito diffondevano la leggenda della “pugnalata alla schiena”, secondo la quale l’esercito avrebbe potuto continuare la guerra e vincerla, se non fosse stato tradito dalla classe dirigente. ∙ La crisi della Spd fu così inevitabile e dal 1920 dovette cedere la guida del Paese ai cattolici del Centro. Nonostante ciò la Repubblica di Weimar fu nell’Europa degli anni Venti un modello di democrazia parlamentare aperta e avanzata e un centro culturale vivace. Il motivo della sua debolezza stava nella frammentazione dei gruppi politici e nell’assenza di una forza egemone, capace di dominare i fermenti di mobilitazione sociale, di superare le fratture presenti nella società e di guidare il paese nella difficile crisi di trasformazione che stava attraversando. L’unica forza politica che poteva ancora aspirare a questo ruolo era ancora la Spd, che nel 1922 si era unita all’Uspd I partiti borghesi che rappresentavano i ceti medi (Partito popolare tedesco-nazionale, partito tedesco popolare, Partito democratico tedesco) non ottennero successo → associavano la Repubblica alla sconfitta, mentre vedevano nell’età imperiale un periodo di tranquillità, di prosperità, e di rispetto per le tradizioni e le gerarchie Quando fu stabilito che le riparazioni di guerra che la Germania avrebbe dovuto pagare ammontavano a 132 miliardi di marchi oro, cioè un quarto del PIL tedesco annuale, la destra nazionalista, della quale faceva parte il Partito nazionalsocialista di Hitler, scatenò un’offensiva terroristica contro la classe dirigente accusata di tradimento. I governi che si succedettero pagarono le prime rate di queste riparazioni e furono costretti ad aumentare la stampa di carta-moneta, generando un rapidissimo processo inflazionistico. Ad aumentare la crisi influirono Francia e Belgio che, traendo pretesto dal mancato pagamento di alcune rate, occuparono la regione della Ruhr (zona più ricca e industrializzata del Paese) e ciò rappresentò il definitivo tracollo finanziario della Repubblica. ↓ In risposta, il governo tedesco invitò la popolazione ad una resistenza passiva con l’abbandono delle fabbriche da parte degli operai e degli imprenditori. La classe dirigente tentò di reagire formando un governo di coalizione presieduto da Stresemann, leader del Partito tedesco-popolare, che ordinò la fine della resistenza passiva nella Ruhr e riallacciò i rapporti con la Francia. Subito dopo decretò lo stato di emergenza → sciolse i governi delle regioni in cui erano insediati comunisti e socialdemocratici di sinistra e represse un’insurrezione della destra nazionalista che aveva il suo centro in Baviera. A Monaco nella notte tra l’8 e il 9 novembre del 1923, Hitler con il suo partito e con altre organizzazioni paramilitari tentò un colpo di stato (putsch di Monaco) senza successo e fu catturato e condannato a cinque anni di carcere durante i quali scrisse il “Mein Kampf” Intanto fu emessa una nuova moneta, il Rentenmark (marco di rendita) il cui valore era garantito dal patrimonio agricolo e industriale della Germania e fu avviata una politica deflazionistica. Fu varato un piano economico dal finanziere Dawes → sosteneva la necessità da parte delle potenze europee e degli USA di fare prestiti alla Germania, affinché potesse rimettere in funzione al meglio la sua macchina produttiva con lo scopo finale di permettere ai tedeschi di pagare le riparazioni. Seguì un periodo di stabilità economica ma di instabilità politica, fino all’elezione del presidente Hindenburg nel 1925, che segnò l’inizio di una stabilità anche politica almeno fino al 1929. Si cercò di raggiungere una fase di collaborazione con la Francia, nelle persone di Sresemann e di Briand, rispettivi ministri degli Esteri. Il risultato più importante fu la firma gli accordi di Locarno (1925) che consistevano nel riconoscimento da parte di Germania, Francia e Belgio delle frontiere comuni tracciate a Versailles e nell’impegno di Italia e Gran Bretagna di farsene garanti. L’anno successivo la Germania entrò a far parte della Società delle Nazioni. Infine nel 1929 fu varato un nuovo piano economico dal finanziere Young che riduceva ulteriormente l’entità delle riparazioni e dilatava nel tempo (60 anni) il pagamento. La crisi del 1929 cambiò lo scenario tedesco → I nazisti ottennero in 18% di voti affermandosi come il primo partito. Questo rapido successo e la simultanea crisi della Repubblica di Weimar furono resi possibili proprio dalla crisi economica che generò la paura della grande borghesia, la frustrazione dei ceti medi, la disoccupazione delle masse → su tutto questo fece leva il nazismo per ottenere il consenso. Nel 1932 fu rieletto Hindenburg, per evitare l’elezione di Hitler che si era candidato, ma fu proprio lui a chiedere ad Hitler di formare il nuovo governo in cui comunque i nazisti avevano solo tre ministri su undici ↓ Ad aumentare il potere nazista fu l’incendio appiccato al Parlamento (Reichstag) nella notte del 27/02/1933 ↓ L’arresto di un comunista olandese fornì al governo il pretesto per un’imponente operazione di polizia contro i comunisti e per una serie di misure eccezionali che limitavano o annullavano le libertà di stampa e di riunione. Hitler mirava ai pieni poteri e quindi allo scioglimento del Parlamento che gli fu garantito con l’approvazione di una legge suicida che conferiva al governo pieni poteri compreso quello legislativo e quello di modificare la Costituzione. L’unica forza politica che votò contro fu la Spd, che Hitler accusò di alto tradimento, mettendola fuori gioco. Venne poi varata una legge in cui si proclamava che il Partito nazionalsocialista era l’unico consentito in Germania e nelle elezioni di novembre la lista unica ottenne il 92% dei voti. Restavano di fronte a Hitler ancora due ostacoli: ∙ Ala estremista del nazismo rappresentata dalle SA di Rohm che non volevano sottomettersi al controllo di poteri legali ∙ La vecchia destra impersonata da Hindenburg che chiedeva a Hitler di frenare l’estremismo delle forze armate Hitler pensò di risolvere tutto in modo drastico nella “notte dei lunghi coltelli” (30 giugno 1934) compì un colpo di mano contro le SA, arrestando Rohm che fu poi fatto assassinare dalle SS e in cambio della testa del generale delle SA, ottenne dalle forze armate il consenso di succedere a Hindenburg. Così, alla morte di Hindenburg, Hitler riunì nella sua persona le cariche di cancelliere e capo dello Stato. Nel 38 completò il suo progetto totalitario assumendo anche il controllo supremo dell’esercito portando così alla nascita del Terzo Reich.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved