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La Germania nazista dopo la sconfitta della prima guerra mondiale, Schemi e mappe concettuali di Storia

Dopo la sconfitta della prima guerra mondiale, la Germania vivrà degli anni caratterizzati da una profonda crisi economica, sociale e politica, in cui la appena nata Repubblica di Weimar (1919) aveva cercato di arginare i problemi, ma senza conseguenze positive.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

In vendita dal 21/06/2022

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Scarica La Germania nazista dopo la sconfitta della prima guerra mondiale e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! LA GERMANIA NAZISTA Il collasso della repubblica di Weimar Dopo la sconfitta della prima guerra mondiale, la Germania vivrà degli anni caratterizzati da una profonda crisi economica, sociale e politica, in cui la appena nata Repubblica di Weimar (1919) aveva cercato di arginare i problemi, ma senza conseguenze positive. • la crisi della Ruhr, sostegno finanziario statunitense, venne attuato il piano Daws • Sempre piano statunitense, il piano Young permetteva alla Germania di pagare in 60 rate e non più 42 come previste i origine. Davanti a un primo rialzamento economico tedesco, purtroppo con il crollo della borsa di Wall street 29, l’America smise di erogare prestiti alla Germania, e anche essa ricadde in un’atmosfera di profonda crisi politica e sociale, che portò nel giro di pochissimo tempo a milioni di licenziamenti e disoccupazione. Questo clima di incertezza politica portò nel paese a consolidarsi il partito nazionalsocialista (gli altri partiti politici non erano riusciti a risolvere la crisi). Successivamente il partito nazionalsocialista operaio tedesco, divenne noto come partito nazista, nato a Monaco di Baviera nel 1920, da un giovane politico di origine austriaca di nome Adolf Hitler. Il partito divenne conosciuto per l’uso della violenza per mettere a tacere gli avversari politici (istituite le squadre d’assalto SA guidate dal capitano Ernst Rohm, amico di Hitler). Il partito adottò come simbolo la svastica, croce uncinata come simbolo di fertilità e benessere, creata con scopi propagandistici. L’ideologia nazionalsocialista univa motivi nazionalisti (rivendicazione dell’umiliazione tedesca) e elementi anticapitalisti e socialisti (superiorità dello stato rispetto all’individuale) che sfociò alla fine in un forte sentimento razzista. Il movimento di Hitler rimase “rinchiuso” solo nella città di Monaco, per questo venne istituito nel 1923 il push di Monaco, in cui Hitler (come Musolini con la marcia di Roma) tentò di rovesciare il governo centrale, marciando fino a Berlino. L’esperienza risulta fallimentare e la marcia vene repressa dalla polizia e Hitler incarcerato per 5 anni. Durante la sua prigionia egli scrisse un libro 1925 che chiamò Mein Kampf (la mia battaglia). Libro che metteva in luce ideologie razziste e antisemite (darwinismo sociale), in cui Hitler auspicava la volontà di creare uno stato fondato sul concetto di purezza della razza. Egli pensava che le qualità fisiche, morali e intellettuali delle comunità venivano trasmesse geneticamente. Egli cosi diede vita al conflitto tra razze, stabilendo una gerarchia tra esse: la razza superiore era quella tedesca (discendente dagli ariani) appartenente al genere umano puro e perfetto. Per razza inferiore venivano considerati gli ebrei (popolo privo di spazi vitale = parassiti), gli slavi e gli asiatici (abitavano terre che spettavano ai tedeschi). Da qui nacque il desiderio tedesco di espandere il controllo della Germania ai territori dell’est europeo. La gerarchia hitleriana comprendeva anche una divisione interna, in cui il compito più alto spettava al capo supremo capace di comprendere le esigenze del suo popolo. Fu cosi che il partito nazionalsocialista (come in Italia) ricorse all’uso della violenza, una parte di illegalità e il rispetto verso il sistema parlamentare : solo in questo modo sarebbe riuscito a acquisire il consenso di larghe fasce di popolazione. Insieme alle preesistenti SA, si aggiunsero altri corpi armati: le SS. Fu proprio la crisi economica interna causata dalla perdita della prima guerra mondiale che portò la Germania sulla via nazista (difficoltà economiche, cittadini sfiduciati e insoddisfatti). Nel 1932 fu istituita dalle nazioni vincitrici, la conferenza di Losanna con l’obbiettivo di affrontare le questioni economiche tedesche. Ma era ormai troppo tardi e gli stessi tedeschi, e non fu difficile per Hitler salire al potere (forte sentimento antitedesco dalle altre potenze europee). La nascita del Terzo Reich Il clima politico tedesco no era migliorato (grande instabilità e debolezza), nel 1930 portarono il partito nazionalsocialista a ottenere una prima e significativa affermazione elettorale (100 seggi su circa 600), per poi avanzare nelle elezioni presidenziali del 1932. Hitler si candidò personalmente attendendo il 37% dei voti, ma il presidente Hindenburg venne rieletto. Nonostante ciò egli capì che per mantenere un elevato numero di consensi egli aveva bisogno dell’appoggio di Hitler, oltre a essere favorevole all’instaurazione di una dittatura militare. Fù dopo questa scelta che egli elesse Hitler come cancelliere dandogli il comando di formare un nuovo governo. Per garantire nuovamente al suo partito la maggioranza, egli nel 1933 sciolse il parlamento e indisse nuove elezioni: un terribile incendio distrusse il palazzo del Reichstag (sede del parlamento) e tutta la colpa fu addossata ai comunisti (arresto di massa). Il risultato delle nuove elezioni portò il partito nazista alla maggioranza, procedendo all’eliminazione degli oppositori (comunisti, socialisti, democratici). Dopo pochi giorni fece approvare una legge che gli concedeva pieni poteri politici interni ed esterni: sostituì i sindacati con il fronte tedesco del lavoro (che si occupasse della disoccupazione). Dopo aver eliminato tutte le opposizioni esterne, dovette fare i conti con quelle interne: decise di eliminare l’ SA, considerata come ostacolo al consolidamento del suo potere (coltivavano sogni rivoluzionari di sinistra). Così nella notte dei lunghi coltelli vennero assassinati tutti i membri del gruppo e per primo il loro capo Rohm. Nel 1934 Hitler riuscì ad assumere il totale controllo dello stato tedesco, i cui sancì la concentrazione ti tutte le cariche nelle sue mani, facendosi chiamare “fuhrer” (capo, conduttore del fascismo, come Mussolini “duce”). Nel congresso di Norimberga del partito fascista Hitler annunciò la nascita del terzo Reich (impero), un nuovo regime che sarebbe durato 1000 anni, dopo la fondazione del sacro romano impero in periodo medioevale comandato dalla dinastia degli Hohenzollern. In questo modo anche il parlamento perse completamente il suo potere, era il partito insieme al fuhrer che esercitavano il potere esecutivo e legislativo, mancava solamente quello giudiziario: venne istituito il tribunale speciale che si occupava di casi inerenti a crimini politici. Ebbero ruolo fondamentale i corpi di polizia come la Gestapo (polizia segreta di stato). Realizzazione del totalitarismo Come aveva fatto il fascismo italiano, anche il nazismo si propose come un regime totalitario, il quale affermava una forte volontà di creare i Germania uno stato totale. Il partito nazista puntava alla costruzione di una comunità tedesca che si identificava con il suo stato: l’idea di base era quella di eliminare il concetto di individuo (e la sua libertà) il quale si sarebbe sacrificato in nome degli interessi collettivi dello stato. Fu così che Hitler attuò una ricerca del consenso di massa tramite un profondo INDOTTRINAMENTO IDEOLOGICO. Fu compito di Goebbels, ministro della propaganda e dell’educazione popolare occuparsi dell’ipnotizzazione del popolo tedesco. Venne così sfruttata la stampa, radio, cinema e ogni altra forma di propaganda culturale per diffondere le idee naziste. Proprio come fece il fascismo, venne istituita la
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