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La Gloriosa Rivoluzione in Inghilterra, Appunti di Storia

Gli eventi attorno al 1688-1689 che portarono alla deposizione di Giacomo II d'Inghilterra e alla sua sostituzione con Guglielmo III e sua moglie Maria II Stuart. Si parla della disputa sulla successione al trono di Carlo II d'Inghilterra e della nascita dei partiti politici Whig e Tory. Viene descritto il regno di Giacomo II d'Inghilterra e la sua politica di tolleranza religiosa che portò alla rivoluzione. Si parla anche della Dichiarazione dei diritti (Bill of Rights - 1689) che riconobbe le prerogative del Parlamento e i limiti posti all'autorità regia.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 27/09/2023

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Scarica La Gloriosa Rivoluzione in Inghilterra e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! La Gloriosa Rivoluzione La Gloriosa rivoluzione (o Seconda rivoluzione inglese), fu l'insieme degli eventi attorno al 1688-1689 che portarono alla deposizione di Giacomo II d'Inghilterra e alla sua sostituzione con Guglielmo III e sua moglie Maria II Stuart. Non fu una semplice lotta alla successione bensì l'inizio di una nuova monarchia di tipo parlamentare la quale, con la Dichiarazione dei diritti (Bill of Rights - 1689), riconobbe le prerogative del Parlamento e i limiti posti all'autorità regia. Al re rimase sostanzialmente il potere esecutivo. Viene chiamata così perché in Inghilterra avvenne senza spargimenti di sangue, a differenza dell'Irlanda, dove durante la rivoluzione avvenne l'uccisione di molti cattolici. Contesto storico Negli ultimi anni del regno di Carlo II d’Inghilterra (1661-1685) il governo si era basato su un accordo tra la Corte, da una parte, e la Chiesa e il partito Tory (conservatore, Tory è uno dei principali partiti che si venne a creare nel diciassettesimo secolo in seguito alla fine della Repubblica di Cromwell durante il regno di Carlo II.), dall'altra, cercando di annientare i loro avversari Whigs (progressisti, Whig è uno dei principali partiti politici attivo tra il tardo Seicento e la metà dell'Ottocento in Inghilterra, successivamente Regno di Gran Bretagna e Regno Unito, rappresentativo di un consenso limitato a classi sociali elitarie.) e vigilare su ogni minimo accenno di opposizione o di libera manifestazione di opinioni proprie. La successione Intorno alla successione del trono di Carlo II d'Inghilterra, ci fu una disputa molto accesa: una parte del Parlamento non voleva che Giacomo II, fratello minore di Carlo II, prendesse il potere. A questo proposito venne redatto, nel 1678, il cosiddetto Exclusion Bill, il quale proponeva di escludere il duca di York, Giacomo II, dalla linea di successione a causa della sua fede religiosa, apertamente cattolica. Si pensava, infatti, che una volta preso il potere, avrebbe usato il cattolicesimo associandolo ad un metodo di governo assoluto, come stava accadendo in Francia. Il suo posto poteva essere preso dal duca di Monmouth, ma non tutti erano d'accordo: fu questo il periodo in cui si iniziarono a definire i due partiti politici Whig e Tory. I primi favorevoli all'Exclusion Bill, i secondi, invece, contrari a esso e sostenitori del rispetto della linea di successione. Il 23 aprile 1685 Giacomo venne comunque incoronato presso l'abbazia di Westminster, ma già nei mesi successivi si verificò la cosiddetta ribellione di Monmouth, allo scopo di far deporre dal trono Giacomo. Il regno di Giacomo II si aprì con la convocazione del Parlamento, dal quale però, vennero esclusi tutti i Whig. Questo Parlamento del 1685, molto diverso da quelli precedenti, non fu in grado di fornire un valido aiuto a Giacomo II nel suo tentativo di assoggettare la Chiesa e il paese al cattolicesimo. Il regno di Giacomo II d'Inghilterra La sollevazione di Monmouth spinse Giacomo II a nuovi atti di dispotismo: chiese l'abrogazione del Test Act, il quale faceva sì che i cattolici non potessero essere eletti per ricoprire cariche pubbliche, e, per proteggersi da altre ribellioni, istituì un esercito permanente che causò numerose polemiche, prevalentemente a causa del fatto che si riteneva contro la tradizione mantenere le forze armate anche in tempo di pace. L'esercito era il pilastro della politica di Giacomo II ed esso fu dotato di professionisti devoti all'arma: iniziò, infatti, ad essere visto non come una semplice parte del corpo politico come concepito ai tempi di Carlo II, ma come il braccio esecutivo del re, pronto a governare una società in continuo cambiamento. L'eliminazione di Monmouth, portò i Whig e i dissidenti inglesi a far convergere tutte le loro speranze su una possibile avanzata di Guglielmo III d’Orange, nipote e genero di Giacomo II, e di sua moglie Maria II Stuart. La parte cattolica inglese più consistente era formata dei cosiddetti squires di provincia, i quali, però, non condividevano l'indirizzo politico che Giacomo II stava mettendo in pratica: il papa e i moderati cattolici inglesi desideravano solamente arrivare alla tolleranza religiosa. Gli inglesi temevano che quello che stava accadendo agli Ugonotti in Francia, ovvero uno sterminio continuo da parte del re Luigi XIV, potesse estendersi anche all'Inghilterra come effetto della politica di Giacomo II. Tutti i protestanti avvertirono la necessità di costituire un unico fronte contro il re: questa unità di spiriti portò all'affermazione della politica di tolleranza dei Whigs, mentre la dottrina dei Tories lasciò tutti i suoi seguaci con l'unica alternativa di abbandonare i propri principi politici effettuando una resistenza passiva alla Corona. La vigilia della rivoluzione Nel 1688, alla vigilia della rivoluzione, Giacomo II tentò di sostituire il partito Tory, il quale stava effettuando una resistenza passiva alla Corona, con cattolici romani i quali però si rivelarono non essere disposti a collaborare con i progetti del re. Corona e Chiesa anglicana cercavano, inoltre, di accaparrarsi l'appoggio dei nonconformisti (cioè dei puritani): la Corona offriva loro uguaglianza civile, mentre la Chiesa prometteva tolleranza religiosa garantita da uno statuto valido. Quando questi ultimi accettarono le promesse fatte dalla Chiesa, il re attaccò direttamente il patrimonio e i benefici del clero anglicano e Compton, vescovo di Londra, venne sospeso per essersi rifiutato di ridurre al silenzio i dissidenti protestanti. Giacomo II, per cercare di tranquillizzare i protestanti, cercò l'approvazione della sua politica da parte della figlia Maria e del genero Guglielmo III d'Orange (statholder delle Province Unite), ma entrambi si rivelarono contrari ad essa; quest'ultimo, infatti, non approvò la Dichiarazione di Indulgenza, la quale avvantaggiava i cattolici invece di equipararli ai protestanti. A tutto il clero venne imposto di leggere questa Dichiarazione la quale sospendeva le leggi contro i cattolici e i dissidenti e li ammetteva alla cariche civili e militari; ma, poiché il clero anglicano riteneva questa dichiarazione illegale, l'ordine impartito di darne lettura non venne visto in modo positivo:
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