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L'Epoca Vittoriana: Un'Epocha Di Potere E Di Riforme In Gran Bretagna, Schemi e mappe concettuali di Storia

Storia Economica ModernaStoria Politica ModernaStoria moderna britannica

L'epoca vittoriana, dal nome della regina vittoria che regnò dal 1837 al 1901, fu un'epoca felice e prosperosa per la gran bretagna. Caratterizzata da un assetto politico liberale, vide la crescita economica iniziata con la rivoluzione industriale, il primato economico mondiale, una importante flotta mercantile e la massima espansione coloniale. In questi anni, le istituzioni liberaldemocratiche inglesi si robustirono grazie a riforme promosse dai primi ministri benjamin disraeli e william gladstone. Le riforme riguardarono il lavoro, il suffragio e la modernizzazione dello stato. La gran bretagna iniziò anche l'impero coloniale, promosso in particolare da disraeli, che considerava un tassello della politica interna. In questo contesto, il movimento operaio inglese assunse una fisionomia diversa da quella del resto del continente, con l'estensione del suffragio e la creazione del partito laburista.

Cosa imparerai

  • Che cosa caratterizzò l'epoca Vittoriana in Gran Bretagna?
  • Quali riforme furono promosse durante l'epoca Vittoriana in Gran Bretagna?
  • Come l'impero coloniale influenzò la Gran Bretagna durante l'epoca Vittoriana?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 30/07/2022

ch03
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3.5

(4)

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Scarica L'Epoca Vittoriana: Un'Epocha Di Potere E Di Riforme In Gran Bretagna e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! 12.5 LA GRAN BRETAGNA DELLA REGINA VITTORIA Mentre il continente europeo vedeva mutare nuovi equilibri interni, la Gran Bretagna visse un'epoca detta “Vittoriana” ,dal nome della regina Vittoria che, salita al trono nel 1837 ad appena 18 anni, regnò fino al 1901. Fu un’ epoca felice per la Gran Bretagna, che raggiunse l'apice della sua potenza e ricchezza, nonché la massima espansione coloniale, resa forte da uno stabile assetto politico di tipo liberale. I governi britannici si dedicarono a gestire e incrementare la crescita economica del paese, iniziata con la rivoluzione industriale. La Gran Bretagna deteneva il primato economico mondiale, ma anche un'importante flotta mercantile al dominio del commercio e della finanza internazionale. Londra era la capitale economica mondiale, centro propulsore di ogni genere di iniziativa.In questi anni le istituzioni liberaldemocratiche inglesi si robustirono in seguito ad una serie di importanti riforme legate ai nomi di due primi ministri rivali: il conservatore Benjamin Disraeli e il liberale William Gladstone, che nel 1868 si alternarono alla guida del governo per circa vent'anni.Gladstone mirò a modernizzare la struttura dello Stato e potenziare l'istituzione pubblica, suo merito fu anche quello di aver riconosciuto le “Trade Unions”. Disraeli invece impose la riduzione dell'orario di lavoro e il riposo pomeridiano del sabato, introdusse il principio della piena uguaglianza, sopprimendo, nel 1875 il reato di sciopero e riconoscendo il diritto dei lavoratori in materia di contratti di lavoro. Analogamente sia Gladstone che Disraeli ampliarono il suffragio, rivedendo con gradualità la legge elettorale del 1832. Nel 1872 fu introdotto anche il voto segreto. Negli ultimi anni del secolo si sviluppò un importante movimento femminile, “le suffragette”, così chiamato perché si battevano per l'estensione del suffragio politico delle donne, ma non solo: gli obiettivi erano più ampi e riguardavano anche la piena parità economica giuridica e politica nei confronti degli uomini. In questo contesto, il movimento operaio inglese assunse una fisionomia diversa da quella che ebbero le organizzazioni operaie del resto il continente. La filosofia marxiana non influenzò la Gran Bretagna, anche perché i governi assecondarono una riforma di stampo progressista, di conseguenza alla classe operaia inglese mancò quell'orizzonte di irriducibile contrapposizione di classe e perciò rivoluzionario. Con l'estensione del Suffragio, gli operai inglesi si sentirono rappresentati e aderirono al partito liberale che diventò un partito dall’ampia base sociale. Negli ultimi anni dell'Ottocento il movimento operaio inglese cominciò a creare una rappresentanza politica autonoma, e ai primi del Novecento nacque il “partito laburista”. L'età vittoriana segnò l'inizio dell'impero coloniale britannico. La causa Imperiale fu promossa in particolare da Disraeli, considerava anche il tassello della politica interna:il primo ministro era convinto da un lato che le colonie incrementassero la ricchezza del paese, dall'altro che il sentimento di orgoglio Nazionale si radicasse in tutti gli stati sociali. La politica coloniale diventava perciò un altro strumento per acquisire il consenso, compreso quella delle classi popolari. Disraeli assunse una serie di iniziative e avvio la conquista dell'Africa continentale acquisendo il controllo dell'isola di Cipro, quindi sull'Egitto e sul canale di Suez in seguito a un intervento militare nel 1882, in questo modo sicurò la supremazia britannica nel Mediterraneo e nel Mar Rosso. l’evento emblematico fu l'incoronazione della regina Vittoria a “imperatrice delle Indie” nel 1876, atto che contemplava il lungo processo di sottomissione del subcontinente indiano. presa dal fervore delle conquiste coloniali la Gran Bretagna fu immune alla crescita di sentimenti nazionalisti, In occasione della guerra Anglo-boera che si combatté per il controllo del Sudafrica. Negli ultimi decenni del secolo il nazionalismo fu alimentato da un delicatissimo problema interno: la secolare questione dall'Irlanda, che risaliva al medioevo quando l'isola fu
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