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La grande accelerazione. Una storia ambientale dell'Antropocene, Sintesi del corso di Etica

Riassunto del libro ben fatto e ben strutturato

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 20/12/2022

alohomora93
alohomora93 🇮🇹

4.6

(13)

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Scarica La grande accelerazione. Una storia ambientale dell'Antropocene e più Sintesi del corso in PDF di Etica solo su Docsity! LA GRANDE ACCELERAZIONE. UNA STORIA AMBIENTALE DELL’ANTROPOCENE DOPO IL 1945. 1. Energia e popolazione I fisici ritengono che l’energia esista nell’universo in quantità finita ma sotto forme differenti, questa proviene quasi tutta dal sole. Con i combustibili fossili il genere umano ha guadagnato l’accesso a toni di energia solare congelata, il carbone è stato usato come prima fonte tra il 1890 e il 1965, venendo poi sostituito dal petrolio, che ora a sua volta sembra perdere importanza rispetto ai gas naturali. Una società basata sui combustibuli fossili ha portato allo sviluppo moderno ma ha anche provocato molte conseguenze ambientali come l’inquinamento dell’aria, del suolo e delle acque a causa deltrasporto o alla combustione del carbone o i disastri provocati dall’estrazione di petrolio e gas oppure inquinamento dovuti a perdite e rilasci di CO2 con il conseguente riscaldamento climatico. Il petrolio invece brucia in maniera più pulito ma la sua combustione rilascia piombo, monossido di carbonio, anidride solforosa, COV (composti organici volatili) che insieme alla luce solare producono smog fotochimico. C’è da dire che sia petrolio che carbone si sono macchiati di omicididi massa nelle città del mondo infatti dal 1950 al 2015 l’inquinamento atmosferico ha ucciso circa fra i 30 e i 50 mln di persone e molti altri hanno sofferto di asma e altri disturbi causati dagli agenti inquinanti inalati. L’energia nucleare per scala è molto più potente delle altre forme di energia, una manciata di uranio può generare più energia di un carico di carbone. Nel mondo vi sono stati decine di incidenti di energia nucleare, grandi e piccoli, i peggiori dei quali nell’ex Unione Sovietica: il 26 aprile del 1986 infatti a Chernobyl (Ucraina) per giorni il governo tentò di tenere nascosta la cosa e non avvisò le popolazioni locali dei pericoli all’esposizioni alle radiazioni. La radioattività si diffuse con il vento principalmente in tutta l’Europa settentrionale, i ricercatori hanno calcolato che l’incidente di Chernobyl nel 2004 aveva già ucciso 212.000 di persone ma a causa di falsificazioni il vero bilancio e tutt’ora sconosciuto. Vi è l’ascesa delle energie alternative come per esempio l’energia idroelettrica che presenta grandi motivi di attrazione:  Poter fornire energia in qualunque momento (tranne in casi di grandi siccità)  L’energia resta ferma e disponibile senza costi (tranne in casi di prosciugamento)  Ambientalisti a favore perchè non rilascia gas serra durante la produzione di energia Vi sono però anche molti svantaggi:  Le dighe possono causare gravi incidenti, causa collasso  Deturpamento dei paesaggi  Bisogna far spostare le popolazioni residenti su loco Energia eolica: ma non sempre il vento soffia ed è difficile immagazzinare energia per i momenti in cui il vento è più calmo. Energia solare: stesso problema ma con le nuvole e giornate di pioggia che impediscono l’acquisizione di energia. Le energie alternative sono soggette a cali di produzione e la causa è che sono energie difficili da accumulare e quindi i vantaggi del petrolio invece sono fortissimi. La disponibilità di energia è centrale per definire la nuova epoca ovvero l’antropocene, ma mai nella storia dell’uomo c’è stata tanta disponibilità di energia a basso costo, che ha influenzato tutti i campi, dai trasporti, all’industria e all’agricoltura. Per gran parte della storia dell’umanità i tassi di crescita demografica sono stati minimi, mentre tra il 1945 al 2015 gli abitanti del pianeta sono triplicati. Sembrerebbe che l’aumento della popolazione abbia avuto un ruolo nelle problematiche del pianeta, come inquinamento, cambiamenti climatici anche se questo non è vero per alcune parti del pianeta. 1 In alcune aree infatti la crescita demografica ha contribuito nello stabilizzare il paesaggio (terrazzamenti agricoli contro l’erosione). Anche le migrazioni hanno un forte impatto sull’ambiente sopratutto nel caso delle migrazioni dalla campagna alla città. Infatti i cambiamenti climatici sono dovuti alle migrazioni perchè gli individui si trasferiscono in luoghi in cui vi è maggior intensità energetica, contribuendo così al riscaldamento globale. 2. Clima e diversità biologica Attraverso lo studio sul clima, l’opionione pubblica è unanime: le attività umane dall’inizio dellarivoluzione industriale hanno alterato il clima, iniziando a riscaldare la terra. I cambiamenti climatici antropogenici sono causati dal fatto che dalla rivoluzione industriale l’uomo ha alterato la distribuzione del carbonio tra i vari strati; inoltre l’uomo ha anche aumentato la concentrazione di altri composti di carbonio contenenti gas serra, aumentando le emissioni di carbonio antropogenico vi è stato l’aumento delle concentrazioni delle CO2, difatti la concentrazione di CO2 nell’aria è di 400 ppm (parti per milioni) contro le 280 preindustriali. Effetti del cambiamento climatico/aumento di CO2:  Aumento della temperatura della superficie media maggiore di circa 0,8° C  Cambiamento e riscaldamento degli oceani  Innalzamento del livello dei mari  Scioglimento dei ghiacciai  Danni alla biodiversità Nel 1988 fu fondato il gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, il rapporto del 2014 evidenzia come l’influsso umano sul clima sia grave ed evidente e abbia causato, con le emissioni di gas serra, cambiamenti climatici con impatti diffusi sull’uomo e sui sistemi naturali. I biologi negli anni ’80 ipotizzarono che le attività umane stessero conducendo un gran numero di specie verso l’estinzione, ad un ritmo più veloce di quello naturale. Difatti ad oggi con un aumento di soli 2° potrebbe condurre all’estinzione di un gran numero di specie. Uno degli effetti dei cambiamenti ambientali antropogenici dell’aumento della popolazione del novecento è stata la distruzione di habitat naturali, intaccando la biodiversità, aumentando l’area destinata alle coltivazionie ai pascoli. Un altro motivo di biodiversità è causato dal bracconaggio per ragioni di commercio. Dopo il 1945 anche le acque dolci e marine hanno visto incredibili alterazioni, pochi fiumi sono rimasti nel loro aspetto originale, principalmente per la costruzione di dighe o averne deviato il corso. Abbiamo visto come è necessario conservare la biodiversità, che sia sulla terra, foreste, paludi, deserti, mare e animali; per questo sono nate varie associazioni, tra cui il WWF per esempio. 3. Città ed economia Viviamo in un paese urbano, dopo il 1800 iniziarono a trasformarsi le prime megalopoli, Londra fu a guidare la tendenza. Le città hanno bisogno di risorse naturali (materiali ma sopratutto energia) ma anche depositi di rifiuti che non solo trasformano radicalmente la natura ma interferiscono con i cicli naturali dellìacqua. Le città hanno inquinato in questi anni le acque dolci e salate con i loro rifiuti e sono anche fonti significative di inquinamento atmosferico globale immettendo grossi quantitativi di clorofluorocarburi e gas serra nell’atmosfera spostati dai venti. Prima della rivoluzione industriale le grandi città erano davvero poche questo perchè esse dipendevano totalmente dalle eccedenze agricole. Fu proprio la rivoluzione a favorire la maggior parte dei processi di urbanizzazione, le innovazioni tecnologiche avevano prodotto un’eccedenza alimentare e grandi masse di persone si spostarono dalla campagna alla città. Le innovazioni tecniche invece pemisero un’evoluzione nel settore dei trasporti permettendo così il commercio globale tra le diverse città. 2
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