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la grande guerra 1914-1918, Appunti di Storia Contemporanea

la prima guerra mondiale 1914-1918

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 17/03/2020

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Scarica la grande guerra 1914-1918 e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! LA GRANDE GUERRA 1914: 28 GIUGNO   Uno studente bosniaco di nome Gavrilio Princip uccise l’arciduca Francesco Ferdinando (figlio di Francesco Giuseppe D’Asburgo, re dell’Impero D’Asbrugo) insieme a sua moglie a Sarajevo, capitale della Bosnia.  Sarajevo si trova in Bosnia-Erzegovina. APPROFONDIMENTI: La Bosnia Erzegovina è una zona che, prima dello scoppio della Grande Guerra, fino al 1913 faceva parte dell’Impero d’Asburgo. Fu conquistata dagli Asburgo nel corso degli anni ’70 dell’800 durante la guerra prusso-turca. Un territorio molto importante perché comprendeva diversi stati in cui i confini sono poco delineati, un’area che precedentemente apparteneva all’impero ottomano che, con il passare del tempo, ha perso diversi territori, nel corso della famose guerre balcaniche. A seguito di queste guerre, gli stati Balcani hanno ottenuto l’indipendenza. Ne consegue che, un territorio sottoposto per molto tempo alla dominazione straniera, raggiunta l’indipendenza, ne vuole ancora di più. L’area balcanica nel periodo antecedente alla Grande Guerra è un gran caos e uno degli Stati che ha acquisito maggiora forza è la Serbia. La Serbia tuttavia, non è contenta dell’indipendenza perché pretende dagli Asburgo un territorio più ampio, ossia la Grande Serbia, che doveva estendersi più o meno, fino alla Croazia. Ma i croati sono cattolici, i serbi ortodossi, quindi, l’impero d’Asburgo riteneva che la Croazia dovesse rimanere annessa ai loro territori, in quanto accomunati dalla stessa religione. Ciò costituisce un grande problema geopolitico, perché c’è chi rivendicava il territorio per appartenenza etnica (Serbia) e chi per motivi religiosi (impero d’Asburgo). 28 GIUGNO   L’arciduca si trova a Sarajevo per un viaggio di pace, vuole mettere in chiaro che non intaccherà l’indipendenza della Serbia, ma allo stesso tempo, mette in chiaro che l’impero d’Asburgo non cederà nessun territorio alla Serbia. La visita, dunque, era mirata a rendere i rapporti più diplomatici e cordiali. Ma i nazionalisti serbi considerano la presenza dell’arciduca come una grande offesa, dopo che la popolazione è stata sottomessa per molto tempo agli Asburgo. Ed è proprio ciò che pensa Gavrilo Princip. L’assassinio dell’arciduca dal punto di vista politico non serve a nulla, ha più che altro valore simbolico, che serve a sabotare qualsiasi tentativo di pace tra Serbia e l’impero d’Asburgo. Francesco Giuseppe re dell’impero d’Asburgo, non ha mai accettato l’indipendenza della Serbia, ha dovuto semplicemente subirla, pur non essendo mai d’accordo. Il delitto del figlio viene vista come l’occasione per riprendersi la Serbia. Il re dell’impero d’Asburgo mandò un ultimatum alla Serbia, agisce in questo modo perché non vuole invadere subito il paese e dare l’idea di essere colui che aggredisce. L’ultimatum contiene clausole durissime, inaccettabili. Il Re vuole che una commissione di ispettori austriaci vada ad indagare sull’omicidio dell’arciduca. Questo è inaccettabile per lo stato Serbo perché viola la sovranità, cioè il diritto di applicare nel proprio stato le proprie leggi. Consentire all’impero all’ impero Asburgo di investigare nel territorio serbo avrebbe voluto dire mettere in evidenzia la loro superiorità. Uno stato giovane non può accettare questa cosa, perché significherebbe ammettere la sua inferiorità. Il diritto internazionale prevede l’equivalenza tra stati, si devono interfacciare in maniera egualitaria. Uno stato straniero non può pretendere di investigare in un altro Stato. 28 LUGLIO   I Serbi, quindi, rifiutano l’ultimatum e l’impero Asburgo dichiara guerra alla Serbia il 28 luglio 1914. Immediata fu la reazione del governo russo che, il giorno successivo, ordinò la mobilitazione delle forze armate. Dichiarare la mobilitazione significava dare il via a tutta quella serie di operazioni che costituivano la necessaria  i tedeschi prendono alla sprovvista i francesi, invadono il Belgio e l’Olanda, violando la neutralità di questi territori. Fu dunque l’iniziativa del governo tedesco, a far precipitare definitivamente la situazione. Il piano di guerra elaborato ai primi anni del ‘900 dall’allora capo di stato maggiore Alfred von Schlieffen, prevedeva in primo luogo un massiccio attacco contro la Francia, che avrebbe dovuto esser messa fuori combattimento in poche settimane. Raggiunto questo obiettivo, il grosso delle forze sarebbe stato impiegato contro la Russia, la cui macchina militare era potenzialmente fortissima, ma lenta a mettersi in azione. Presupposto essenziale per la riuscita del “piano Schlieffen” era la rapidità dell’attacco alla Francia. A questo scopo era previsto che le truppe tedesche passassero attraverso il Belgio neutrale. APPROFONDIMENTI: All’epoca gli stati neutrali erano considerati sacri dal diritto internazionale, nessuno poteva attraversare di invadere un paese neutrale, era vietato. I francesi erano convinti di non poter ricevere attacchi dai nemici perché avevano creato delle fortificazioni che non permetteva alle truppe nemiche di invadere il territorio (linea di Maginot). I tedeschi compiono un atto inaccettabile attaccando un paese neutrale ed la possibilità di trovare un compromesso crolla. I tedeschi riescono a passare il confine e arrivano nelle vicinanze di Parigi, raggiungono il fiume Marna. Il fronte francese regge e riescono a respingere i tedeschi fino al fiume Somme.  Battaglia della Marna;  i tedeschi invadono il Belgio, neutrale, lo attraversano per prendere i francesi alle spalle, ma vengono respinti sulla Marna, settembre 1914, dopo una battaglia che dura sei giorni e rende impossibile una rapida vittoria tedesca sul fronte occidentale.  BATTAGLIA DELLA MARNA: siamo ancora sulla soglia del 1914-1915, quando i tedeschi sono convinti che stanno arrivando a Parigi (cioè di aver vinto praticamente la guerra) e invece vengono fermati dai francesi lungo il fiume Marna e ciò fa in modo che i tedeschi non riescono ad arrivare a Parigi. I tedeschi avanzano rapidamente contro i russi, avanzano rapidamente contro i francesi, nessuno è capaci di fermarli, sembra davvero una guerra tipica dell’800, peccato che i francesi riescono a bloccarli sul fiume Marna. I tedeschi non riescono a sfondare quella linea e a quel punto si crea una guerra totalmente diversa, se prima erano convinti che tutto sommato sarebbe stata una guerra rapida ( NB. PIANO Schlieffen) , nel senso che tutti erano convinti che si risolveva a breve (come la guerra franco-tedesca 1870 durata 3 settimane) si crea una guerra di posizione, una guerra di logoramento. Non è più una guerra di movimento, che prevedeva i combattimenti su ampi territori, ma una guerra di posizione, che vede impiegare un enorme numero di soldati soprattutto di fanteria  l’arma dell’esercito più numerosa, costituita da truppe di soldati di terra che si muovono e combattono a piedi o trasportati su mezzi leggeri che garantiscono il rimpiazzo veloce senza interruzioni dei ceduti. Gli eserciti devono rapidamente dotarsi di ripari, e dunque, si scavano le trincee (consiste in una fossa scavata nel terreno, protette da barricate fatte di sacchetti di sabbia, filo spinato sul lato che guarda il nemico. Quindi i primi 6 mesi di guerra agosto/settembre 1914 fino ad arrivare alla battaglia della Marna, sono mesi di una guerra tradizionale che non ha le trincee, perché non è una guerra di logoramento, è una guerra in cui la cavalleria gioca un ruolo importante mentre la fanteria un ruolo secondario, una guerra rapida. ATTENZIONE  LA BATTAGLIA DELLA MARNA è UNA SVOLTA DECISIVA DAL PUNTO DI VISTA WARFARE, OSSIA IL MODO DI FARE LA GUERRA , IMPARARE A FARE LA GUERRA. Perché il WARFARE DELLA PRIMA PARTE ( PRIMI 6 MESI) è UN WARFARE TRADIZIONALISSIMO, IL WARFARE DELLA SECONDA PARTE DELLA GRANDE GUERRA è UN WARFARE TOTALMENTE NUOVO. 5 AGOSTO   Tuttavia, la violazione della neutralità belga non solo scosse profondamente l’opinione pubblica europea, ma ebbe anche un peso decisivo nel determinare l’intervento inglese nel conflitto. La Gran Bretagna non poteva tollerare l’aggressione a un paese neutrale e così il 5 agosto, dichiara guerra alla Germania. ABBIAMO DELLE POTENZE: GERMANIA vs FRANCIA e RUSSIA; INGHILTERRA vs GERMANIA; AUSTRO-UNGARICO vs RUSSIA. AUSTRO-UNGARICO vs SERBIA AGOSTO/SETTEMBRE: Sul fronte orientale, i tedeschi respinsero l’offensiva russa a Tannenberg il 31 agosto, e ai Laghi Masuri il 15 settembre, riuscendo a occupare la Polonia, ma le truppe russe hanno la meglio sull’esercito austro-ungarico, avanzando in Galizia fino ai Carpazi, mentre la Serbia respinge i tentativi di invasione austriaca. Tutto ciò fa capire che la guerra in Europa era nell’aria, in attesa. E’ una guerra che sui sviluppa a catena per proteggersi dai potenziali nemici. Una guerra che si protrae con difficoltà e costi crescenti, sia in termini di vite umane che di risorse economiche. Il prolungarsi delle operazioni militari spinge gli stati belligeranti a cercare nuovi alleati. Nel novembre 1914, la Turchia si schiera a fianco delle TA, nell’ottobre del 1915, la Bulgaria grazie al cui aiuto l’Austria riesce a conquistare la Serbia; nel maggio 1915 come vedremo, l’Italia entra in guerra a fianco dell’Intesa, seguita da Giappone, Montenegro , Portogallo e Romania , agosto 1916, Stati Uniti nell’aprile 1917, Grecia giugno 1917 e Cina luglio 1917. Da questo conflitto , come vedremo, escono tutti sconfitti, l’unico paese vincitore sono gli Stati Uniti. AUSTRIA vs RUSSIA FRANCIA vs GERMANIA GERMANIA vs INGHILTERRA quest’ultima voleva dall’impero d’Asburgo il Trentino, Venezia Giulia, terre irredenti in mano all’Austria. Quindi non ha accordi scritti né con francesi e né con lo zar. Il 2-3 agosto 1914, a guerra appena scoppiata, il governo presieduto da Antonio Salandra (SUCCEDUTO AL GIOLITTI NEL MARZO 1914) aveva dichiarato la neutralità dell’Italia. Questa decisione di rimanere neutrale dipende da una clausola del trattato della triplice alleanza, il quale prevedeva la mobilitazione solo in caso di aggressione: in effetti sia l’Austria sia la Germania risultano essere gli aggressori. L’Austria alleata dell’Italia, non era stata attaccata, né aveva consultato l’Italia prima di intraprendere l’azione contro la Serbia. Il partito socialista non vuole l’entrata dell’Italia in guerra, in nome degli ideali del nazionalismo si rifiutano di entrare in guerra. C’è un gruppo di socialisti più ridotto che esce dal partito principale perché considerava giusto fare la guerra, tra questi vi è Benito Mussolini, direttore del giornale “Avanti”. I socialisti rivoluzionari sono convinti del fatto che ci sia bisogno di una scossa, e che solo attraverso il caos in Italia si può provare a fare la rivoluzione. Questo gruppo si sente legittimato ad approvare l’entrata in guerra perché lo ritiene il motivo, lo strumento per scatenare la rivoluzione. Inoltre, i socialisti rivoluzionari accusano l’altro partito socialista di non essere davvero socialista perché non favoriscono la rivoluzione. L’opinione pubblica e il fronte politico si divisero in due schieramenti: NEUTRALISTI e INTERVENTISTI. Un altro gruppo non favorevole alla guerra è la maggior parte della popolazione italiana, soprattutto quella rurale, cioè quella che vive nelle campagne. Sono contrari perché ritengono che fare la guerra non sia piacevole, inoltre mette a serio rischio l’economia familiare. La popolazione assume una posizione apolitica, le motivazioni sono di carattere personale, economico e sociali. Si tratta semplicemente di gente che non vuole fare la guerra. Interventisti:  Chiese altre;  Socialisti rivoluzionari;  Nazionalisti;  Nati tardi;  Borghesia Industriale;  Borghesia professionale;  Re;  Irredentisti. Neutralisti:  Chiesa cattolica;  Partito socialista;  La maggior parte della popolazione italiana, ossia masse operaie e contadine. Tra gli interventisti abbiamo:  Nazionalisti, costituiscono un movimento politico. I nazionalisti vogliono dimostrare come l’Italia può fare la guerra e vincerla, visto che l’ultimo successo internazionale dell’Italia risale alla conquista della Libia, che ha ottenuto quasi senza combattere dall’impero ottomano. Proprio da qui i nazionalisti hanno preso coraggio, e che la guerra serve per dimostrare che l’Italia sia diventata una grande potenza;  Un altro gruppo favorevole alla guerra sono i “nati tardi”, è la medio-alta borghesia italiana, figlia di coloro che hanno combattuto per l’Unità d’Italia. Sono i figli di una generazione che può vantare di aver unificato l’Italia, che ha dimostrato grande coraggio. Adesso i figli si sentono inutili, vogliono dare un senso alla loro vita, vogliono dimostrare quanto valgono, di essere coraggiosi come i loro padri, ecco perché appoggiano la guerra;  Tra gli interventisti abbiamo la borghesia industriale, cioè quella parte della borghesia che trae profitto da attività produttive. Sono favorevoli alla guerra perché otterrebbero un incremento della produzione di armi. Produrre una serie di beni da vendere a qualsiasi prezzo e arricchirsi. Hanno anche l’appoggio dei borghesi professionali, banchieri e avvocati. La classe colta è favorevole perché considera l’età Giolittiana come un periodo di decadenza per il paese. La guerra viene considerata dagli uomini colti come una riaffermazione dell’Italia a livello culturale;  Un gruppo ristretto, ma influente è il Re, il quale vuole l’entrata in guerra per riaffermare l’importanza della dinastia Savoia in Europa;  A favore abbiamo anche gli irredentisti, coloro che considerano il conflitto come la quarta guerra di indipendenza, come l’occasione per recuperare quelle regioni che dovrebbero appartenere nazionalmente all’Italia: Treno e Trieste. Tra i neutralisti abbiamo:  Giolitti, i parlamentari e socialisti. Corrente politica e d’opinione pubblica che in caso di conflitto internazionale non si schieri con nessuna della parti belligeranti , conservando una posizione pacifica ed equidistante, ossia neutrale. Questa situazione di incertezza dura per circa 6 mesi. Se il paese deve entrare in guerra è deciso giuridicamente dal Re. Lo Statuto Albertino in un articolo afferma che il Re ha la possibilità di stringere accordi internazionali e dichiarare guerra e darne comunicazione alle Camere quando lo ritiene opportuno. Costituzionalmente è solo il Re che può decidere le sorti del paese. Il Re italiano decide di mandare in giro per l’Europa organi del governo a Londra,( non Giolitti perché egli è un neutralizzato ed è consapevole del fatto che l’Italia non possa mai vincere la guerra) a Vienna, a Parigi, insieme al ministro degli esteri italiano all’insaputa di Giolitti. Tutto ciò con lo scopo di chiedere ai vari governi cosa l’Italia avrebbe ottenuto se fosse entrata in guerra da un’alleanza con le altre potenze. Questa situazione dura 3 mesi. L’offerta più favorevole risulta quella con gli inglesi, il re, quindi decide di entrare in guerra non con gli alleati, ma con gli inglesi, la Francia e l’impero zarista. Entrambe si risolvono in una spaventosa carneficina con centinaia di migliaia di morti, senza portare a risultati concreti. Tuttavia, nel 1916, entrano in guerra Giappone, Montenegro, Portogallo e Romania a fianco dell’Intesa.  Gran Bretagna, Francia, Russia e Italia. Sul fronte orientale, i tedeschi ottengono successi significativi, l’entrata in guerra della Romania a fianco dell’Intesa, la Romania attacca l’impero d’Asburgo, e di conseguenza, quest’ultima insieme alla Germania reagiscono e portano alla caduta di Bucarest. Si risolve in un disastro e il paese è occupato rapidamente dalle truppe tedesche, e di conseguenza, la Germania si trova a poter disporre di nuove ricche risorse. I tedeschi fanno affondare un altro piroscafo , il Sussex, e gli USA minacciano di rompere con essi le relazioni diplomatiche. Sul fronte marittimo, la flotta inglese sta progressivamente stringendo il blocco e la Germania ha crescenti difficoltà a rifornire il fronte interno. La flotta tedesca cerca di rompere il blocco; il confronto tra le due grandi flotte avviene il 31 maggio, presso la penisola della Jutland: lo scontro è particolarmente violento e la Gran Bretagna subisce perdite, ma il controllo dei mari resta nelle mani degli inglesi. Si fanno però sempre più numerose le richieste di pace nelle conferenze internazionale socialista, facendo appello ai popoli perché rifiutano l’appoggio ai governi e impongano la pace. Le trattive di pace però falliscono e la guerra continua. 1917 Il 1917 segna 3 cose importanti: 1. L’uscita dell’impero zarista dalla guerra, l’impero zarista esce dal conflitto; i tedeschi che stanno combattendo sul fronte lungo oltre 2 km sul confine dell’impero zarista, tornano indietro verso l’Italia, dove l’Italia subisce la più grande sconfitta di tutto il conflitto, a Caporetto; 2. L’ingresso degli USA nel conflitto; 3. Il coinvolgimento di alcuni paesi extraeuropei che fino ad allora erano stati neutrali, in particolare la Cina. In Russia a Pietroburgo scoppiano sommosse popolari, il malcontento è dovuto all’incapacità dell’impero zarista di assicurare i rifornimenti a entrambi i fronti, esterno e interno. Lo zar Nicola II è costretto ad abdicare e nell’autunno, mentre l’esercito stanco e sfiduciato si sfalda, le sommosse si trasformano in una vera rivoluzione. A prendere il potere è il Partito bolscevico guidato da Lenin. Il primo atto del nuovo governo è l’uscita del paese dal conflitto, nel dicembre del 1917 viene firmato l’armistizio con la Germania, seguito ai primi di marzo del ’18, dal trattato di pace Brest- Litovsk, con cui la Russia perde Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia e riconosce l’Ucraina come Stato indipendente. La chiusura del front russo avvantaggia i tedeschi e gli austriaci, che possono spostare numerose divisioni a Occidente, sul fronte francese e italiano. All’inizio dell’ anno 1917, lo stato maggiore tedesco comandato da Hindenburg decise di riprendere la guerra sottomarina senza alcuna limitazione, con lo scopo di ridurre alla fame la Gran Bretagna nel giro di pochi mesi. Tutti i paesi neutrali, il 31 gennaio 1917 vennero avvisati che qualsiasi nave in zona di guerra sarebbe stata affondata senza esitazioni. A tal punto, gli USA, fino ad allora rimasi neutrali decidono di entrare in guerra a fianco dell’Intesa, prendendo così il posto dell’impero zarista. Il presidente Wilson decide di entrare in guerra perché a convincerlo sono in particolare la battaglia dello Jutland e la guerra sottomarina indiscriminata condotta dalla Germania. Quindi, il 3 febbraio ruppero ogni relazione diplomatica con la Germania ed il 5 aprile chiararono guerra. APPROFONDIMENTI: Il 1917 è importante perché, il 1917 è il momento nel quale c’è la massima estensione geografica del conflitto, cioè se io volessi trovare un momento della storia della grande guerra in cui più o meno posso chiamarla “mondiale” questo è il 1917; appena a febbraio del 1917 scoppia la rivoluzione russa e appena ad ottobre del 1917 i russi escono dal conflitto la guerra smette di essere raffigurata in questa maniera qua, perché una fetta prospicua del pianeta non è più lì, ha chiesto una parte separata e se ne sta per fatti suoi.
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