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La Grande Guerra, la prima guerra mondiale, Sintesi del corso di Storia

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Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

In vendita dal 06/07/2023

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cappiello-alessio 🇮🇹

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Scarica La Grande Guerra, la prima guerra mondiale e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! La Grande Guerra Alessio Cappiello Novembre 2022 Indice 1 Le cause del conflitto 3 1.1 Il progetto della Germania . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 1.1.1 Reazioni Europee alla minaccia tedesca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 1.2 I due blocchi contrapposti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 1.3 La guerra e le industrie: sviluppo di carri tandem psichici da guerra . . . . . . . . 3 1.4 Clima politico e nazionalismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 1.5 L’assassinio di Francesco Ferdinando a Sarajevo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 2 Il primo anno di guerra 4 2.1 Lo scoppio della guerra: le reazioni a catena . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 2.2 L’illusione della guerra breve . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 2.3 Il fronte occidentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 2.3.1 La guerra nelle trincee . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 2.4 Il fronte orientale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 2.5 Il fronte ottomano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 2.6 Gli armeni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 2.7 Il genocidio degli armeni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 3 L’intervento italiano 6 3.1 I neutralisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 3.2 Gli interventisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 3.3 Il patto di Londra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 3.4 Il maggio radioso e l’entrata in guerra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 4 Il 1916: l’anno delle battaglie 7 4.1 La battaglia di Verdun . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 4.2 La battaglia della Somme . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 4.3 La battaglia navale dello Jutland . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 4.4 La guerra italiana e la spedizione punitiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 4.5 L’Europa è esausta dai conflitti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 4.5.1 Il ”fronte interno” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 4.6 I socialisti ricominciano i dibattiti internazionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 5 Il 1917: l’anno delle crisi 9 5.1 La crisi di materie prime e uomini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 5.2 La Russia fuori dalla Grande Guerra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 5.3 La disfatta di Caporetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 5.4 Gli Stati Uniti in guerra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 1 6 Fine: Vittoria dell’Intesa e conseguenze 10 6.1 La crisi degli imperi centrali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 6.2 Dopo Caporetto in Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 6.3 La resa della Germania . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 6.4 Conseguenze tecnologiche e geopolitiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 2 2.3.1 La guerra nelle trincee I francesi tentarono di sfondare il fronte nemico, ma senza successo. Le guerre di movimento erano ormai inutili: chi attaccava era in svantaggio rispetto a chi difendeva a causa della diffusione dei mitragliatori. La guerra si combatte sul fronte, in un complesso sistema di trincee. Vince chi resiste di più ai colpi di mortaio lanciati periodicamente. Nella battaglia di Ypres compare una nuova arma: il gas asfissiante. 2.4 Il fronte orientale Sul fronte orientale la Russia attacca i tedeschi a nord (nella Prussia) e gli austriaci a sud (in Galizia). I tedeschi respingono i russi nelle battaglie di Tannenberg, vicino ai laghi Masuri. Gli austriaci ottennero Belgrado, ma furono respinti dai serbi. 2.5 Il fronte ottomano Si creò un altro fronte quando l’impero ottomano scese in guerra al fianco di Germania ed Austria. L’impero era retto dai Giovani Turchi, un gruppo nazionalista. Sul fronte ottomano iniziarono conflitti con i russi, portando a pesanti sconfitte in Anatolia. L’impero ottomano riuscirà a respingere l’impresa inglese sui Dardanelli (questa spedizione era guidata da Churchill). In Medio Oriente, gli ottomani difesero con successo la Mesopotamia e la Palestina dagli inglesi. Queste erano aree strategiche. Figure 1: Fronti 5 2.6 Gli armeni Gli armeni erano un popolo di lingua indo-europea. Vivevano in Anatolia, che era stata incorporata con l’impero ottomano. Gli armeni hanno sempre conservato una forte identità e cultura, sopratutto grazie alla religione. Erano un gruppo benestante e ben integrato. La loro posizione era scomoda: rivendicavano l’autonomia ed erano vicini alla Russia. Per questo il sultano ha spesso ordinato massacri e soprusi. Questo portò alla creazione della Federazione rivoluzionaria armena. 2.7 Il genocidio degli armeni L’impero turco era retto dai Giovani Turchi, nazionalisti che discriminavano le popolazioni non-turche dell’impero. A seguito della disfatta in Anatolia contro la Russia, gli armeni vennero accusati di tradimento con i russi. Nel 24 aprile del 1915 vennero deportati verso la Siria e la Mesopotamia. La deportazione fu in realtà uno sterminio di massa. Si contano oltre 1 milione di morti. Si tratta del primo genocidio del ventesimo secolo. Ancora oggi, il governo Turco nega il genocidio sebbene sia documentato dalle prime fotografie del tempo. 3 L’intervento italiano L’Italia di Salandra si dichiarò neutrale al conflitto, sebbene facesse parte della Triplice Al- leanza. Questo per due ragioni: • La Triplice Alleanza era un patto difensivo, non offensivo. Inoltre, l’azione militare sui Balcani non era stata comunicata preventivamente all’Italia. L’Italia non era tenuta ad intervenire. • L’Italia non poteva sopportare economicamente e militarmente quella guerra. In Italia si delineano due posizioni: neutralisti ed interventisti 3.1 I neutralisti I neutralisti erano coloro che non volevano entrare in guerra. Tra di loro, troviamo: • Giolitti: prevedeva una guerra lunga e costosa. Suggeriva di contrattare la neutralità dell’Italia con le altre potenze. • I socialisti da sempre sono stati pacifisti. • Le masse popolari, a cui non conveniva una guerra. • Il mondo cattolico si è dichiarato contrario alla guerra. La neutralità era stata espressa anche dal papa Benedetto XV. 6 3.2 Gli interventisti Gli interventisti volevano entrare in guerra. Tra di loro, troviamo: • I nazionalisti che vedevano l’opportunità di affermare la potenza italiana all’estero. • Gli irredentisti (Cesare Battisti) e gli interventisti democratici (Salvemini). Vedevano l’opportunità di mettere fine alle potenze autoritarie europee. • Benito Mussolini, che solo qualche anno prima era un convinto pacifista2. Fondò il suo giornale: il ”Popolo d’Italia”. • I sindacalisti e i socialisti rivoluzionari sognavano il crollo del regime economico borgh- ese. • La corona e la classe dirigente vedeva: aumento del prestigio italiano, completamento dell’unità d’Italia. Gli interventisti erano molto più uniti, poiché accomunati dall’antigiolittismo. 3.3 Il patto di Londra Sonnino e Salandra sottoscrivono il patto di Londra il 26 aprile 1915. L’Italia si sarebbe schierata con la Triplice Intesa in cambio di una serie di territori: Trentino, Tirolo, Alto Adige, Trieste, Gorizia, Istria e Dalmazia. Il patto era utile per acquistare le terre irredente e imporre la propria potenza sui Balcani. Occorreva, però, la ratifica del Parlamento. A maggio, oltre 300 parlamentari si recarono a casa di Giolitti per chiedergli consiglio. A fronte di ciò, Salandra si dimette. 3.4 Il maggio radioso e l’entrata in guerra Inizia un periodo di mobilitazione tra interventisti e neutralisti, con una serie di manifestazioni. Viene definito ”maggio radioso”. Tutti i dibattiti e gli scioperi avevano come obiettivo Giolitti. Gli interventisti hanno la meglio poiché erano ben organizzati. Vittorio Emanuele III affida il governo a Salandra, mentre Giolitti si ritira in Piemonte. Il Parlamento accetta l’intervento, i socialisti dicono ”né aderire, né sabotare”. Il 24 maggio 1915 l’Italia entra in guerra contro l’Austria-Ungheria. Nel 1926 dichiara guerra alla Germania. 4 Il 1916: l’anno delle battaglie Prima di analizzare l’anno delle battaglie, facciamo il punto della situazione geografica. Dopo un anno e mezzo di guerra, la situazione non era cambiata3. • Gli stati balcanici (Montenegro, Romania, Grecia) si erano alleati con l’Intesa. • La Bulgaria ed il Portogallo si erano alleati con gli Imperi centrali. Ricordiamo che le battaglie si svolgevano nelle trincee: i soldati vissero in condizioni pietose, mentre le bombe cadevano su di loro. I soldati vengono mutilati dai proiettili e soffrono di una nuova patologia: lo shock-shell (trauma da bombardamento). 2Ricordiamo che cacciò Bonomi e Bissolati per il loro sostegno della guerra in Libia. 3Solo il Giappone aveva conquistato dei piccoli territori tedeschi 7
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