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La Grande Guerra o Prima Guerra Mondiale, Appunti di Storia

Capitolo riguardante la Prima Guerra Mondiale e tutti i suoi aspetti

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 27/02/2020

ecauz01
ecauz01 🇮🇹

4.3

(3)

4 documenti

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Scarica La Grande Guerra o Prima Guerra Mondiale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA GRANDE GUERRA 3.1 LE CAUSE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - Il contesto: competizione imperialista e corsa agli armamenti Il nazionalismo era stato importante per legare le masse allo Stato, ma aveva instillato aggressività verso l’esterno, così come il positivismo e le scoperte scientifiche nonostante avessero migliorato la vita e rinnovato scienza e cultura, avevano favorito razzismo e xenofobia. La libera concorrenza oltre ad aver aperto nuovi mercati, aveva prodotto competizione economica; e le innovazioni della 2a R. Industriale avevano sviluppato le prime armi di distruzione di massa, straordinariamente efficienti, l’artiglieria e le mitragliatrici e grazie ai progressi chimici, vennero inventati gli esplosivi ad alto potenziale e i gas tossici. Lo Stato era intervenuto nell’economia e si sviluppò un’affannosa corsa agli armamenti. Aereri, carrarmati e sommergibili, furono i nuovi strumenti di offesa impiegati nella guerra. - L’espansionismo tedesco I protagonisti della 1WW, vissero in modo da rendere inevitabile lo scoppio delle ostilità. Le forze della costruzione dell’impero tedesco, sotto la guida di Bismarck, diventarono sostenitrici di una politica estera più aggressiva. Quando nel 1888 salì al trono Guglielmo II, queste forze imperialiste trovarono il punto di raccordo nel pangermanesimo, il progetto della creazione di una grande Germania, capace di estendere i propri confini fino a contenervi tutti i popoli tedeschi sparsi per l’Europa. L’allestimento di una potente flotta da guerra, fu il segnale più esplicito delle ambizioni della Germania. - La rivalità anglo-tedesca La rivalità tra Germania e Gran Bretagna fu la vera causa scatenante del conflitto. L’Inghilterra, con una posizione difensiva, mirava a preservare la sua leadership mondiale. La Germania, aspirava a diventare una potenza globale. Gli inglesi vedevano come minaccia la costruzione di una flotta tedesca, perché il controllo degli oceani era una risorsa vitale per loro. La rivalità tra l’egemonia inglese e la potenza emergente tedesca si manifestarono nelle due crisi marocchine (1906-1911). - La dissoluzione dell’Impero ottomano L’Impero Ottomano fu scosso dall’ascesa dei Giovani turchi, movimento politico costituito da intellettuali e militari, che si era adoperato per rafforzare l’esercito. I Giovani turchi nel 1908 organizzarono un’insurrezione militare, in seguito alla quale ottennero un regime costituzionale. Tutti si approfittano della crisi turca: L’Austria-Ungheria annette la Bosnia-Erzegovina. Questo creò scontento in Serbia e in Russia. Creta fu annessa dalla Grecia e la Bulgaria ottenne il riconoscimento della propria indipendenza. In seguito alla guerra persa con l’Italia, l’impero ottomano cede la Libia e il Dodecaneso. Si succedettero poi due guerre balcaniche. - La rivoluzione russa del 1905 Alla fine dell’800, l’impero zarista era ancora una grande potenza: vastità del territorio, numero degli abitanti, forza militare. Anche in Russia si sentirono le conseguenze della 2a R. Industriale: si innescò una cauta modernizzazione, ma il problema rimanevano i 100 milioni di contadini oppressi dalle tasse elevate e dalla povertà, essi erano organizzati in mir (comunità di villaggio). Durante il regno degli zar Alessandro III e Nicola II, le tasse elevate permisero un timido sviluppo industriale. Sul piano politico venne avviata una cauta liberalizzazione, venne abolita la servitù della gleba. Anche dopo la diffusione degli ideali liberali e socialisti, la Russia manteneva un regime politico autocratico e reazionario. Benché iniziassero ad affermarsi i primi partiti politici: Partito costituzionale democratico, socialisti rivoluzionari, Partito socialdemocratico. Le tensioni sociali esplosero nel 1905: umiliazione contro il Giappone, accese i moti di protesta e lo zar fu costretto a concedere delle riforme: venne istituito un parlamento (Duma), concessione delle libertà politiche e civili, riforma agraria con l’annientamento dei mir e la conseguente nascita di un ceto sociale di contadini ricchi con una mentalità imprenditoriale dinamica, pur essendo conservatori. 3.2 DUE PROTAGONISTI NON EUROPEI - Gli Stati Uniti Gli USA furono l’unica potenza extraeuropea in grado di mettere in campo risorse economiche e apparati militari tali da aspirare ad un posto di rilievo negli equilibri mondiali. Il paese era stato attraversato da uno sviluppo impetuoso che lo portò ad essere il primo produttore di ferro, carbone, petrolio, rame e argento. Inoltre gli Stati Uniti potevano usufruire delle risorse di un’immigrazione massiccia che li trasformò in un melting pot. L’economia restava ancora rurale ma grazie alle tecnologie avanzate, fece registrare incrementi produttivi eccezionali in grado di produrre una grande ricchezza. Già alla fine dell’Ottocento questa prorompente forza economica iniziò a tradursi in un progetto di dominio mondiale. Conquiste Alaska, Panama, Portorico, Cuba, Hawaii e Guam. - Il Giappone Il Giappone era stato in grado di partecipare alla competizione imperialistica grazie alla sua capacità di imprimere una brusca accelerazione al processo di modernizzazione delle proprie strutture. Alla fine dell’Ottocento, una serie di riforme disintegrò il vecchio Giappone, investendo istituzioni importanti come la pubblica amministrazione, la scuola, l’esercito. Ad alimentare la modernizzazione fu l’incremento della produzione agricola. Furono i grandi gruppi economici privati, i protagonisti di questa trasformazione, controllando una miriade di filiali industriali e finanziarie. L’imperatore conservava poteri illimitati e le caste militari rimanevano indipendenti dall’autorità politica. Il Giappone si ispirò ai modelli occidentali anche in una politica estera aggressiva, dotandosi di un imponente flotta da guerra. 3.3 L’INIZIO DELLA GUERRA - La scintilla del conflitto 28 giugno 1914, Sarajevo, Gavrilo Princip uccide l’erede al trono austriaco Francesco Ferdinando. Il 28 luglio, l’Austria dichiara guerra aperta, si verifica cos’ una reazione a catena: Russia, Germania e Austria-Ungheria ordinano la mobilitazione generale; la Germania dichiara guerra a Russia e Francia; la Gran Bretagna entra a fianco della Francia e della Russia. Schieramenti: Imperi centrali (Germania, Austria-Ungheria)contro la Triplice intesa (Russia, Francia, Gran Bretagna). 1914, il Giappone entra a fianco dell’Intesa, l’Impero ottomano a fianco degli Imperi. 1915, l’Italia si schiera con l’Intesa, come Stati Uniti, Grecia e Cina nel 1917. - I fronti di guerra I fronti principali furono: occidentale (tedeschi contro francesi e inglesi) e orientale (tedeschi e austro- ungarici contro russi e serbi). Quando l’Italia entrò in guerra contro l’Austria si creò anche il fronte meridionale. I fronti poi, si estesero agli oceani. A bloccare i rifornimenti marittimi degli Imperi centrali ci pensò la Gran Bretagna. Allora la Germania dichiarò guerra sottomarina illimitata. - Il fronte meridionale e Il genocidio degli Armeni Nel Medio Oriente, per indebolire la resistenza dell’Impero Ottomano, la Gran Bretagna e la Francia promisero l’indipendenza ai popoli arabi promuovendo una vasta guerriglia antiturca. Segretamente Francia, Russia, Gran Bretagna e Italia si accordarono per spartirsi quei territori dopo la guerra. Inoltre con la dichiarazione Balfour del 1917, il governo inglese diede agli ebrei sionisti la possibilità di avere una loro sede nazionale in Palestina. Nelle retrovie del fronte orientale si ebbe uno dei risvolti più tragici della guerra. Con l’avvento al potere dei Giovani turchi a capo dell’impero ottomano, il progetto della costruzione di uno stato etnicamente omogeneo portò al liquidare diverse etnie. Di questo genocidio, gli armeni furono le vittime più numerose, circa un milione vennero sterminati dalle truppe turche. 3.4 L’ITALIA IN GUERRA - Dalla neutralità alla guerra Allo scoppio della guerra l’Italia era schierata con la triplice Alleanza, ma aveva un valore puramente difensivo. Poiché fu l’Austria a dichiarare guerra, l’Italia dosi dichiarò neutrale. Successivamente, con il rovesciamento delle alleanze si schierò contro Germania e Austria-Ungheria. Neutralisti (con obiettivo di ottenere compensi territoriali) che avevano la maggioranza in Parlamento e Interventisti (con obiettivo la libertà) che erano in grado di accendere le passioni nelle piazze. Decisiva fu la mossa della monarchia e del governo Salandra di schierarsi al fianco dell’Intesa, che vedevano nella guerra un modo per ripristinare l’ordine sociale. Con il Trattato di Londra la nazione si sarebbe impegnata nella guerra in cambio di Trentino, Alto Adige, Venezia Giulia, Istria, Dalmazia, Valona e Dodecaneso. 3.5 UN NUOVO TIPO DI GUERRA - La morte di massa Tra il 1914 e il 1918 a causa dei combattimenti morirono circa 9 milioni di uomini e tra i 30 e i 40 furono feriti. A cui vanno aggiunti milioni di vittime provocate dalla miseria, dalla fame e dalle malattie. - La trincea Scavate nella roccia, nel fango e nella sabbia, le trincee furono il simbolo della morte di massa. Chilometri e chilometri di buche e fossati in cui centinaia di migliaia di uomini si affollavano, vivevano e morivano. Uno dei concetti tattici basilari usati dagli eserciti nei primi due anni di guerra fu l’impiego dei medesimi reparti fino al conseguimento del risultato utili: le truppe dovevano sapere che non ci sarebbe stato riposo fino a quando non avessero conseguito la propria missione. Le conseguenze di questo criterio erano gravissime: una disponibilità ridotta di uomini freschi al momento dell’attacco, un clima di esasperazione, una ripetizione ossessiva e meccanica degli attacchi, una disperata volontà di auto annientamento.
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