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LA GRANDE GUERRA / PRIMA GUERRA MONDIALE, Appunti di Storia

LA GRANDE GUERRA / PRIMA GUERRA MONDIALE

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 03/04/2023

andrea.vettore
andrea.vettore 🇮🇹

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Scarica LA GRANDE GUERRA / PRIMA GUERRA MONDIALE e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA GRANDE GUERRA L’ESTATE DEL 1914 L’ATTENTATO A SARAJEVO Il 28 giugno del 1914 Ferdinando d’Asburgo, erede al trono austro-ungarico, venne ucciso a Sarajevo da un terrorista serbo (la Bosnia era territorio austro-ungarico, ma era formata per il 45% della popolazione da serbi). Per questo motivo gli austro-ungarici, tramite Vienna e con l’appoggio della Germania, diedero un ultimatum (reso noto il 23 luglio 1914) alla propaganda antiaustriaca, nel quale vennero formulate alcune richieste. Tra queste, venne richiesto che all’inchiesta giudiziaria e al processo dei responsabili dell’attentato potessero partecipare anche i magistrati austriaci. Due giorni dopo, la Serbia (appoggiata dalla Russia) rifiutò questa condizione. A causa di questa decisione, il 28 luglio 1914 l’impero austro-ungarico dichiarò guerra alla Serbia. A quel punto, tutte le alleanze formate nel corso degli anni precedenti, con l’aggiunta di Giappone ed Impero Ottomano, diedero inizio ad un vero e proprio conflitto mondiale: - 29 luglio: l’Austria-Ungheria inizia ad attaccare Belgrado (Serbia); - 30 luglio: la Russia si mobilita in protezione della Serbia; - 31 luglio: interviene anche la Francia; - 1° agosto: la Germania attua il piano Schlieffen (importante perché lo utilizzerà anche Hitler nella II G.M.), il quale prevede un attacco della Francia attraverso l’occupazione del Belgio neutrale. Francia e Russia si mobilitano. La Germania dichiara guerra alla Russia. - 2 agosto: la Germania viola l’accordo stipulato tra le principali potenze europee nel 1839, che faceva del Belgio uno stato neutrale; - 3 agosto: il Regno Unito invia un ultimatum alla Germania, chiedendo di non invadere il Belgio. La Germania ignora l’ultimatum e dichiara guerra alla Francia; - 4 agosto: il Regno Unito dichiara guerra alla Germania; - 6 agosto: L’Austria-Ungheria dichiara guerra alla Russia; - 12 agosto: Francia e Regno Unito dichiarano guerra all’Austria-Ungheria; - 23 agosto: il Giappone dichiara guerra alla Germania; - inizi di novembre: l'Impero ottomano offre l’aiuto alla Germania e all’Austria-Ungheria. L’OPINIONE PUBBLICA EUROPEA E LA GRANDE GUERRA Lo scoppio di questo conflitto venne affrontato senza paura dalla maggior parte delle persone. Effettivamente, pochi furono i politici, gli intellettuali e i militari che compresero la portata che avrebbe avuto. Anche una parte importante dei partiti socialisti si lasciarono trasportare dal patriottismo e si schierarono a favore della partecipazione alla guerra. Chi si preoccupava era dalla parte della ragione: dal 1914 al 1918 vennero assoldati circa 70.000.000 di uomini (di cui ne morirono circa 10.000.000, durante la battaglia o in seguito alle ferite riportate a causa di essa). I feriti furono, invece, circa 30.000.000, tra cui quasi un terzo rimasero invalidi. Sono dati spaventosi, ancora di più se si considera il fatto che i soldati erano persone giovani, infatti avevano tutti un’età media che andava dai 18 ai 30 anni. Questo per varie condizioni: - La ferrovia permetteva di rimpiazzare facilmente i soldati che morivano. - Riarmo e quindi nuove armi, come quelle chimiche, anche il gas iprite (mostarda) provocò moltissimi morti, si volevano vietare le armi chimiche per la loro altissima pericolosità, ma alla fine non si fece - Leva di massa, che portò gli eserciti a diventare molto grandi. Questo permise una guerra che si può dire di sterminio. LO SPIRITO BELLICO E LA GUERRA NELLE TRINCEE L’idea iniziale di questa guerra era ricondotta alla strategia impiegata dagli eserciti di Napoleone: lo scontro cavalleresco, in cui le armate bianche attaccavano il fronte nemico, con un fuoco amico di copertura. Con il passare del tempo, però, ci si rese conto che non si trattava di una guerra rapida e i iniziarono a scavare trincee, fosse scavate nel terreno utilizzate come riparo, attrezzate con nuove armi e filo spinato, fortificate in maniera da potersi difendere dagli attacchi nemici. 1 Distavano pochi metri le une dalle altre. Si trattava di tratti percorribili di corsa, e fu proprio questa la strategia che venne impiegata durante il conflitto: quando si decideva di attaccare le linee nemiche i soldati venivano mandati all’assalto delle trincee avversarie. Tanto spesso, però, molti di loro non riuscivano neanche a raggiungerle. Eppure, la situazione non era sicura nemmeno nelle trincee alleate. I soldati vivevano l’attesa dell’attacco tra fango, polvere, topi, pulci e tanto spesso senza riuscire a mangiare e bere, con il costante odore dei cadaveri dei loro compagni in putrefazione. In francia le battaglie peggiori sono state a BRUTALIZZAZIONE DELLE MENTALITÀ Inoltre, bisogna fare riferimento agli innumerevoli episodi di violenza civile, messa in atto dai soldati dal momento in cui conquistavano nuovi territori. In questo caso, la propaganda ebbe un ruolo molto importante, perché, molto spesso, le nazioni aprivano commissioni d’inchiesta per attestare le violenze. Fu una strategia molto in uso, quella di usare la propaganda per screditare gli avversari. L’obiettivo era quello di mostrare alle persone quanto fosse pericoloso il nemico. Fondamentale fu anche l’appello al patriottismo bellicista, il quale permise agli eserciti di rimanere uniti e a farli continuare a combattere. I soldati vennero influenzati dalla volontà di difendere le loro famiglie e la loro patria. Nel quadro delle brutalità, una spicca in particolar modo e ha luogo in Anatolia orientale. L’Impero ottomano era dal 1914 in guerra a fianco di Austria – Ungheria e Germania. Il motivo principale della scelta è l’ostilità storica contro la Russia. Nel 1915 l’Impero decide di trasferire le popolazioni armene, che vengono spostate dalla zona del fronte alla Siria. Il timore è che gli indipendentisti armeni possano appoggiare le truppe russe. L’operazione è affidata a truppe speciali che la mettono in atto con violenza difficilmente descrivibile, che si abbatte contro tutti gli armeni, donne e bambini compresi. Si stima che circa 370 mila armeni siano giunti a destinazione in Siria; 300 mila sarebbero passati nell’Armenia Russa e che un numero imprecisato di persone che oscilla tra 300 mila e 1 milione siano state uccise durante l’operazione. C’è chi parla di genocidio voluto dal governo turco, chi parla di morti accidentali per le condizioni disastrose del trasferimento: fatto sta che dei 1 milione 500 mila armeni circa – prima della guerra – ne rimasero 70 mila dopo la sua fine. APPELLI CONTRO LA GUERRA Qualcuno, però, cercò di contrastare la Guerra. Si tratta dei partiti socialisti che la rifiutarono, i quali cercarono, attraverso due conferenze (una nel 1915 a Zimmerwald e l’altra nel 1916 a Kienthal), di convincere i soldati ad abbandonare le armi. Anche il Papa, Benedetto XV, espresse la sua contrarietà alla guerra, invitando, nel 1917, i capi di Stato coinvolti a riportare la pace. Questi appelli però non ebbero successo. Il messaggio non fece alcun effetto ne sui governi coinvolti, ne sull’opinione pubblica, e quindi la guerra continuò. EFFETTI SOCIALI ED ECONOMICI DELLA GUERRA, INSUBORDINAZIONI E REPRESSIONI Alcuni effetti della guerra si rispecchiarono anche nell’economia. Infatti, i profitti degli imprenditori iniziarono a crescere, assieme ai salari degli operai. Anche le donne ricoprirono un ruolo importante, perché iniziarono ad essere massicciamente impiegate per lavori che prima svolgevano solo gli uomini. Nelle zone rurali, invece, l’impoverimento era sempre più presente, soprattutto durante gli inverni. Nelle campagne, dunque, si vive una situazione precaria a causa della povertà, della fame e del disagio, e iniziarono a svilupparsi proteste, diserzioni e ammutinamenti. Accadeva addirittura che i soldati decidessero di auto-lesionarsi, in modo da essere allontanati dal fronte per essere ricoverati. In seguito a queste attività di ribellione, i governi presero dei provvedimenti, punendo severamente i soldati che cercavano di disertare o sollevarsi dall’incarico. LE PRIME FASI DELLA GUERRA (1914-1915), IL FRONTE OCCIDENTALE (IL PIANO SCHLIEFFEN) A ovest l’iniziativa più importante venne presa dalla Germania con il piano Schlieffen. Il piano iniziale (poi modificato nel 1911) prevedeva una rapida mobilitazione dell'esercito tedesco, che doveva di sorpresa dilagare con l’ala destra attraverso i Paesi Bassi e il Belgio (neutrali), in direzione sud-ovest, attraverso le Fiandre e verso Parigi, colpendo la Francia in un settore completamente sguarnito. Contemporaneamente l'esercito tedesco avrebbe mantenuto un atteggiamento difensivo con il centro e l'ala sinistra nei settori di confine tra Francia e Germania, in Lorena, nei Vosgi e nella Mosella; ciò allo scopo di attirare all'attacco l'esercito francese. Dopo aver ottenuto la rapida sconfitta della 2
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