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La Grande Guerra: Prima Guerra Mondiale , Sintesi del corso di Storia

cause, fronti e situazioni in Europa durante la prima guerra mondiale

Tipologia: Sintesi del corso

2016/2017
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Caricato il 24/02/2017

federica_cordella
federica_cordella 🇮🇹

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Scarica La Grande Guerra: Prima Guerra Mondiale e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! LA GRANDE GUERRA (1914-1918) PRIMA GUERRA MONDIALE. SITUAZIONE DEGLI STATI: Tra la fine dell’ottocento e inizio novecento, l'idea di nazione, che fino ad allora aveva seguito un'ispirazione liberal-democratica, assume i caratteri di un nazionalismo aggressivo, carico di odio, violenza e volontà di affermare la propria potenza oltre i confini nazionali. E proprio per questo motivo che ogni individuo era favorevole alla guerra in quanto questa era l’unico vero e proprio metodo per affermare il fatto che la propria nazione era migliore delle altre. Però ora, la guerra non era solo spade e lance. Con le scoperte e innovazioni scientifiche che arrivarono con l’avverto della seconda rivoluzione industriale, arrivarono anche le nuove e prime armi di distruzione di massa. La principale protagonista della prima guerra mondiale fu la Germania che nei primi anni del novecento, con al potere il nuovo imperatore Guglielmo II, fece di tutto per completare la competizione imperialistica ed attuare il progetto del pangermanesimo: movimento il cui scopo era l’unificazione di tutte le genti di lingua tedesca, sorto nel parlamento di Francoforte nel 1848. La politica europea equilibrata attuata dall’ex cancelliere Bismark fu definitivamente abolita e di conseguenza era quasi inevitabile lo scoppio delle ostilità. La maggior nazione che la Germania temeva era l’Inghilterra in quanto, durante quegli anni, era un impero coloniale e marittimo parecchio esteso. La rivalità si evidenziò soprattutto quando i tedeschi cercarono di impadronirsi del porto marocchino di Agadir ma furono contrastati dagli inglesi. A scaldare ancora di più la situazione furono i moti rivoluzionari dell’Impero Ottomano (che scosso dall’ascesa al potere dei Giovani turchi perse tutti i suoi territori come i Balcani, Bosnia-Erzegovina, Libia e Dodecaneso; in altre parole l’impero era scomparso dall’Europa) e della Russia. E fu proprio quest’ultima che, con la rivoluzione del 1905, alimentò l’incendio della grande guerra. Anc he nella nazione russa, come nel resto del mon do, durante questi anni sempre più partiti nasc evano (costituzionale democratico, socialisti rivo luzionari e socialdemocratico) e di cons eguenza la vita politica accomunava sempre più persone. Ciò generò, nel 1905 appunto, tensioni sociali e proteste. La rivolta nacque dalla repressione da parte dell'esercito di una manifestazione pacifica degli operai di San Pietroburgo, che si erano recati davanti al Palazzo d'Inverno per presentare una petizione allo zar Nicola II. Nel corso di un intero anno la rivoluzione si estese al mondo rurale e a quello operaio, che prese a riunirsi in consigli rivoluzionari, i soviet. Con le spalle contro il muro, lo zar si vide costretto ad attuare delle riforme come libertà politiche e civili, una riforma agraria che porto alla nascita di una classe contadina più ricca (kulaki). Un’ultima potenza europea era l’Impero Austro-Unghero. Questo, decise di coalizzarsi con la Germania, ma comunque viveva una realtà differente da quella tedesca. All’inizio del secolo la maggior parte dell’impero era ancora rurale o dominato dalla proprietà fondiaria. Anche in questo vi furono molte riforme, come il suffragio universale maschile, esteso a tutti gli uomini con età maggiore dei 24 anni. Per quanto riguarda altri stati al di fuori del confine Europeo che parteciparono alla grande guerra furono gli Stati Uniti ed il Giappone. Il primo entrò in guerra soprattutto grazie alle ingenti risorse economiche e militari, mentre per il secondo l’entrata in guerra fu favorita dal fatto che il Giappone stesso accelerò bruscamente il processo di modernizzazione. CAUSE: La causa ‘apparente’ fu l’attentato a Sarajevo, nella Bosnia, all’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria. Nell’attentato, bramato da un anarchico serbo Gavrilo Princip, perse la vita l’arciduca stesso e la moglie, il 28 giugno 1914. L’Austria non perse tempo nell’inviare una nota di protesta alla Serbia, che quest’ultima ignorò completamente. Esattamente un mese dopo, l’Austria dichiarò guerra ai Balcani. L’attentato, però, fu solo l’accensione di una miccia di una bomba che era in procinto di esplodere già da tempo, in quanto le cause ‘effettive’ delle guerra sono: • La Germania minacciava il potere dell’Inghilterra, che rimaneva la prima potenza economica Europea; • L’Inghilterra temeva l’espansione dell’impero germanico; • La Russia voleva espandersi sui Balcani per avere uno sbocco sul mar Mediterraneo; • La Francia voleva riconquistare l’Alsazia e la Lorena cha aveva dovuto cedere alla Germania nel trattato di Francoforte; • I popoli slavi dei Balcani aspiravano all’indipendenza, quindi a liberarsi del dominio dell’Impero Austro-Ungarico; • L’Italia voleva completare l’unificazione col Trentino e Trieste. Il quadro di tensioni che premeva l’Europa fu aggravato dai due schieramenti che da una parte prevedeva la Triplice Alleanza, formata da Germania, Impero Austro-Ungarico e Italia; e la Triplice Intesa, formata da Francia, Russia e Gran Bretagna. TRIPLICE ALLEANZA TRIPLICE INTESA 1914 Germania, Impero Austro- Ungarico, Impero Ottomano, Italia Francia, Gran Bretagna, Russia 1915 Bulgaria Serbia, Giappone Italia 1916 Romania 1917 Stati Uniti, Cina, Grecia Allo scoppio della guerra la Triplice Alleanza era come una catena che prima o poi avrebbe ceduto in quanto l’Italia voleva riconquistare comunque Trento e Trieste (che si trovavano sotto il dominio austriaco) . Così questa si schierò con l’Alleanza, per poi diventare neutrale, per poi ancora unirsi all’Intesa col patto segreto di Londra, che rimase tale fino alla fine del 1917, stipulato da Salandra all’insaputa del parlamento Italiano. Il patto, composto da 16 articoli, prevedeva che l'Italia entrasse in guerra al fianco dell'Intesa entro un mese, ed in cambio avrebbe ottenuto, in caso di vittoria, il Trentino, il Tirolo meridionale, la Venezia Giulia, con gli altopiani carsico-isontini e con l'intera penisola istriana ma con l'esclusione di Fiume, una parte della Dalmazia, numerose isole dell' Adriatico, Valona e Saseno in Albania e il bacino carbonifero di Adalia in Turchia, oltre alla conferma della sovranità su Libia e Dodecaneso
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