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Impatto della Prima Guerra, Dopoguerra e Fascismo sul Diritto e Lavoro in Italia, Appunti di Storia Del Diritto Moderno E Contemporaneo

Come la prima guerra mondiale ha influenzato il diritto e il lavoro in italia, portando a miglioramenti nella condizione giuridica delle donne e all'assunzione di un ruolo rilevante delle autorità militari. Viene inoltre discusso come il partito comunista in russia abbia guidato il regime totalitario e come la legislazione sia stata usata per raggiungere gli obiettivi politici del partito. Il documento tratta anche della riforma elettorale del 1923 e della creazione di organi di governo come il gran consiglio del fascismo.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 03/03/2022

Martinamarchettii
Martinamarchettii 🇮🇹

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Scarica Impatto della Prima Guerra, Dopoguerra e Fascismo sul Diritto e Lavoro in Italia e più Appunti in PDF di Storia Del Diritto Moderno E Contemporaneo solo su Docsity! LA GUERRA, IL PRIMO DOPOGUERRA ED IL PERIODO FASCISTA La Prima guerra mondiale incide sul diritto: innanzitutto gran parte della popolazione maschile in età da poter svolgere il servizio militare parte in guerra ed in Italia rimangono le donne, e questo comporta un miglioramento della condizione giuridica di quest’ultime. Inoltre, durante la Prima guerra mondiale viene promulgata un’intesa legislazione bellica, tante leggi vengono promulgare in questo periodo. È una legislazione d’emergenza, speciale, che va ad erogare al codice perché le necessità sono particolari.  Il problema è anche quello di difendere lo stato italiano, per questi vengono ridotte molte libertà dei cittadini, come quelle di opinione, stampa o movimento. Vengono ridotte garanzie penali e processuali del cittadino. Bisogna tutelare lo stato italiano quindi se le libertà e le garanzie sono limitate per i cittadini, per gli stranieri lo sono ancora di più. L’esigenza di difendere lo stato italiano porta le autorità militari ad assumere un ruolo rilevante all’interno dello stato italiano a scapito delle autorità civili. In particolare, il parlamento in questo momento vede fortemente ridimensionate le proprie prerogative, è il governo a fare le leggi. È necessario coprire le spese che una guerra comporta quindi lo stato interviene anche sul fronte economico imponendo tasse ai cittadini. Alla fine della guerra queste situazioni di eccezionalità NON tornano alla normalità. In materia di lavoro molte riforme che fino a questo momento erano rimaste incompiute ricevono una decisiva accelerazione: 1)Si istituiscono le commissioni di conciliazione con funzione giudiziaria, ovvero si istituiscono magistrature di organi ad OC chiamati a giudicare in materia di lavoro. 2)Questa legislazione emergenziale in materia di lavoro che si ha durante la 1GM è una legislazione che si fonda sul concetto di contraente debole, cioè del lavoratore, che deve essere tutelato. IL DOPOGUERRA IN EUROPA RUSSIA= A livello europeo in Russia nel 1918 abbiamo la rivoluzione che porta alla vittoria del movimento rivoluzionario ed alla dittatura del proletariato, che si basa su un partito unico comunista. Il potere legislativo viene attribuito ad un consiglio di commissari del popolo (il congresso del Soviet), formato da membri scelti dal partito comunista. All’interno dei soviet vi è scelto anche un comitato esecutivo; quindi, entrambi i poteri sono decisi dai vertici del partito comunista. Il partito dirige l’ordinamento dello stato ed indica la politica rivoluzionaria da attuare. Reincarna la coscienza di classe del proletariato, afferma di essere manifestazione della volontà popolare russa e di fronte alla politica rivoluzionaria le libertà vengono meno, tanti diritti vengono contenuti e limitati. La limitazione più emblematica dei diritti da parte dei Soviet è l’abolizione del diritto di proprietà, si stabilisce che la proprietà immobiliare è collettiva. Anche le imprese diventano dello stato. La proprietà statale viene poi data in concessione dallo stato a famiglie di coltivatori o a gruppi di lavoratori perché sfruttino quel terreno o sfruttino quell’impresa. Nell’ambito della dittatura del proletariato le violazioni delle regole economiche imposte dal partito sono considerate attentato, un crimine di estrema gravità, per questo sanzionate a livello penale in maniera severa e senza alcuna attenzione per quelle che erano le garanzie individuali di cui l’imputato avrebbe dovuto godere in un regime liberale. In questo regime totalitario la legislazione viene largamente usata per raggiungere gli obiettivi che il partito comunista che guidava la Russia disponeva e che riteneva utile per il proletariato, quindi per la classe dei lavoratori, senza riconoscimento dei diritti del singolo in quanto tale. Ci sono dei diritti di cui l’individuo può godere, quelli di cui gode in quanto lavoratore. È solo la condizione di lavoratore che mi consente di avere dei diritti.  Il modello sovietico impressionò molto l’Europa di inizio ‘900. GERMANIA= La Germania esce pesantemente sconfitta dalla Prima guerra mondiale, tanto che la fine della guerra segna anche la fine della monarchia. In Germania si crea una repubblica che si dà una costituzione, la costituzione della repubblica di Weimar del 1919. Essa segna una svolta importante all’interno del costituzionalismo. Rimarrà in vigore solo 14 anni, perché nel 1933 abbiamo l’avvento al potere di Hitler ed il regime totalitario Nazista ed è molto lunga. È la prima costituzione sociale che riconosce non solo il diritto di libertà ma anche i valori sociali: quello di uguaglianza e giustizia sociale Privilegia e tutela la difesa dell’interesse collettivo su quello individuale. Prevede i sindacati e stabilisce che le regioni debbano esser rappresentate anche a livello centrale. I rappresentanti regionali sono eletti. Il presidente della repubblica è eletto a suffragio universale dai cittadini Alla fine della 1GM i rappresentanti degli Stati firmatari della pace formano la società delle nazioni, quale scopo è quello di prevenire nuove guerre risolvendo eventuali contrasti tra Stati attraverso arbitrato internazionale. L’Italia aderisce, ma questo organismo è destinato all’insuccesso perché non ha veri e propri poteri coercitivi, non può imporre le proprie decisioni, in più non aderiscono alcuni Stati importanti (es. USA). Inoltre, alcuni Stati di fronte agli obblighi della società delle nazioni si rifiutano di obbedire. Quindi essa non riesce ad imporre la propria autorità. IL DOPOGUERRA ITALIANO Nell’Italia del dopoguerra la legislazione speciale ed i decreti-legge continuano a proliferare. Per ciò che riguarda l’organizzazione costituzionale italiana vengono criticati parlamento e governo, i cui si vorrebbe fossero maggiormente rappresentativi. Riprendono le agitazioni operaie accanto alle manifestazioni dei reduci di guerra che si trovano senza lavoro. Il governo non è in grado di fronteggiare questa situazione.   Nel 1919 iniziano ad affermarsi i cosiddetti partiti popolari.  Da più parti si invoca una riforma dello statuto Albertino. Si chiede che il senato, che era formato da membri scelti dal re ed in carica a vita, divenisse una camera elettiva a tempo, con un mandato e non a vita, come era la Camera dei deputati. Nonostante le molte richieste lo statuto Albertino rimane in vigore senza alcuna modifica formale. Nel 1919 si modifica ancora la legge elettorale: il voto viene esteso a tutti i cittadini uomini di età superiore ai 21 anni. Questa modifica della legge elettorale determina nelle successive elezioni che si tengono nel 1919 un cambiamento sensibile della composizione del parlamento. Il senato è sempre di nomina regia, nella Camera dei deputati abbiamo un forte ridimensionamento dei tradizionali deputati liberali che vengono affiancati da deputati socialisti e cattolici, che hanno riscosso grande seguito e successo in queste elezioni.  Nel frattempo peggiora l’ordine pubblico, abbiamo gli scioperi sempre più frequenti nel mondo del lavoro ai quali si affiancano le violenze degli squadristi del movimento fascista. Tutto questo disordine pubblico preoccupa molto i liberali moderati. Di fronte al progetto fascista della marcia su Roma prevista per il 28/10/1922 il governo nella sua parte più liberale moderata predispone un decreto per proclamare lo stato di assedio a Roma ed opporsi con l’esercito alla marcia dei fascisti. Il re però non firma questo decreto, quindi la marcia su Roma si compie, determinando le dimissioni del governo che si sente lasciato solo dal re. Di fronte a ciò il re incarica il capo del partito fascista Benito Mussolini di formare un nuovo governo. Sul piano formale è stata rispettata perfettamente la procedura, ma nei fatti questo governo ha preso il potere con la violenza, con la marcia su Roma, che è una prova di forza. Questo governo però ottiene la fiducia del parlamento, con la minaccia, il presidente consiglio fa un discorso minaccioso per cui parlamento decide che è meglio votare fiducia a questo governo. In un primo momento mussolini procede con estrema cautela. Cerca in tutti i modi di rassicurare i moderati, di non scontentare troppo una Camera dei deputati dove i fascisti non erano la maggioranza.  Il parlamento si rivela troppo arrendevole. Nel 22 il parlamento concede al governo un’ampia delega per riordinale la pubblica amministrazione. Il parlamento cede dei propri poteri al governo.  Nel 1923 i fascisti ottengono che gli squadristi fascisti vengano inseriti nella milizia statale. Nel 1923 viene creato gran consiglio del fascismo che nel 1928 diventa un organo dello stato che influenzerà molto l’operato degli altri organi statali. La riforma più importante è quella elettorale del 1923. Prevede un sistema maggioritario con collegio unico, in modo da annacquare i voti in quelle zone dove sapeva di non poter prendere voti. Prevede che nel caso un partito raggiunge maggioranza assoluta dei voti, a quel partito saranno assegnati i 2/3 dei seggi. I restanti 1/3 dei seggi verrà diviso in proporzione agli altri partiti. Questa legge faceva in modo che il partito vincitore avesse una maggioranza intoccabile all’interno del parlamento, in modo da poter portare avanti i propri provvedimenti senza avere alcun ostacolo.  Le successive elezioni del 1924, le prime fatte sulla base di questa legge elettorale, sono contrassegnate dalle minacce fasciste e dalla limitazione della libertà di propaganda. Tutto questo porta ad una netta affermazione della lista governativa, che ottiene il premio di maggioranza. Si forma un parlamento molto più vicino a Mussolini e disposto ad appoggiarlo in quelle riforme che Mussolini voleva attuare per aumentare il proprio potere personale.  IL REGIME FASCISTA Dal 1924 al 1928 si realizzano le principali riforme costituzionali ed istituzionali fasciste. Le leggi emanate in questi anni sono le leggi fasciste e fascistissime, nelle quali ampie libertà vengono limitate. Questi complessi di leggi modificano il nostro ordinamento costituzionale ed alcuni di questi provvedimenti sono tutt’ora in vigore.  Nel 1924 abbiamo il testo unico sulla Corte dei conti= Organo che ha funzione di controllo sulle entrare e le uscite della spesa, ancora oggi rimane. Viene rafforzata nel 24 la figura del prefetto. Questa figura di collegamento tra centro dello stato e periferia vede nuovamente rafforzati i propri poteri. Nel 27 viene imposta la datazione dell’era fascista bei documenti ufficiali. Tra il 1926 ed il 1928 vengono modificate le amministrazioni locali con nomine dall’alto. Viene rifiutato il principio elettivo ma a capo del comune viene posto un podestà nominato dal prefetto, a capo della provincia un preside nominato del governo, a capo della regione un prefetto nominato dal governo. L’impostazione elettiva viene criticata dal regime e sostituita a livello locale con le nomine dall’altro. No figure scelte dai cittadini o rappresentanti dei cittadini, ma persone imposte dal governo. Si afferma la tendenza ad identificare il partito fasciata con lo stato e ci si sta avviando verso uno stato totalitario.  A partire dal 1925 il presidente del consiglio è denominato capo del governo. Anche oggi è così, prima non era nemmeno previsto dallo statuto Albertino. Aveva ricevuto una prima disciplina nel 1901, ma era un primo tra pari rispetto agli altri ministri, non ha una situazione di supremazia, ora, ha una posizione di superiorità rispetto agli altri ministri. Dirige l’opera degli altri ministri, la coordina ed in caso di divergenze è chiamato a risolvere. Il presidente del consiglio è responsabile verso il re dell’indirizzo politico del governo. Visto che il potere esecutivo spetta al re secondo lo statuto albertino, che lo esercita tramite il suo governo, questa legge fa un passo in avanti, visto che Mussolini è il capo del governo esercita lui il potere esecutivo, il re viene privato dell’esercizio diretto del potere esecutivo. Il primo ministro ha anche il potere di revocare gli altri ministri o nominarli ed interviene anche nel potete legislativo, infatti l’ordine del giorno dei lavori di ogni camera dev’essere approvato dal capo di governo. Se una camera respinge una legge il capo del governo può imporgli di riesaminarla dopo 3 mesi o di passarla direttamente all’altra camera. Non è più rispettato il principio della separazione dei poteri. Nel 1926 ci fu una legge che riguarda il potere legislativo del governo, che influenza profondamente il parlamento. Con questa legge si stabilisce la possibilità del governo di ingerirsi largamente nel potere legislativo: in caso di necessità ed urgenza il governo può emanare decreti-legge. Il decreto-legge è emanato dal governo ed entro 2 anni deve essere convertito in legge dal parlamento. Ciò significa che una norma in vigore per due anni diventa difficile per il parlamento non convertirla in legge, quindi molti vengono conclusi. In caso di mancata conversione cessa di avere vigore dal giorno in cui scadono i due anni, ma rimane in vigore per gli atti avvenuti precedentemente. Nel 1928 il consiglio nazionale delle corporazioni composte dei rappresentanti, lavoratori o datori di lavoro di un certo settore diventa organo di riferimento per l’attività produttiva. Nel 1928 il gran consiglio del fascismo diventa organo dello stato, al pari di parlamento e governo. È un organo supremo che controlla le attività del partito ed è presieduto dal capo del governo. Quest’organo ha poche competenze: deliberare sulla lista dei candidati alla Camera dei deputati. Gli elettori, se approvano il listone governativo, approvano in blocco quelle 400 persone come deputati della camera. Questo organo sceglie quindi quelli che secondo il partito ed il governo dovrebbero essere i deputati della futura camera e poi il popolo vota, ma intanto la scelta viene fatta dall’alto. Un’altra competenza riguarda la facoltà di esprimere un parere obbligatorio su tutte le questioni aventi carattere costituzionale, compresa la successione al trono. Il fatto che abbia questa competenza determina un problema, il nostro statuto albertino non aveva bisogno di un procedimento di revisione costituzionale complicato, ma il regime fascista introduce un meccanismo di revisione costituzionale più complesso, tutte le volte bisogna sentire il parere di quest’organo, complicando ed allungano quella che era la procedura semplice dello statuto Albertino. Questo nuovo organo si affianca agli altri organi previsti dallo statuto Albertino che non sono cancellati ma esercita la propria influenza su di essi. Deve tenere aggiornati due elenchi: nomi futuri candidati governo ed uno con i nomi di tutti coloro che sono candidati alla carica di ministro. Attraverso questo organo Mussolini vuole tutelarsi da concorrenti a questa carica, controllando i nomi di chi potrebbe proporsi o succedergli in questa carica, e dall’altro attraverso di quello dei ministri cerca di garantirsi un governo a lui molto vicino. Organo convocato tutte volte che capo di governo vuol far passare una sua decisione come una presa collettivamente da un organo di governo, ma di fatto in realtà Mussolini decide quasi sempre da solo.  Il senato è sempre di nomina regia, quello che cambia è la modalità con cui eleggere i deputati. Per avere un parlamento favorevole il regime fascista prevede una legge elettorale per cui il gran consiglio del fascismo stila una lista di 400 nomi (da 560 abbassato a 400) da sottoporre al voto popolare. Vengono scelti e proposti come un blocco unico agli elettori. In questo modo si evita la perdita di tempo della campagna elettorale. L’approvazione di questi 400 nomi avviene a grande maggioranza. Si affianca quindi una Camera dei deputati perfettamente in linea con il governo. Anche in Italia nel 1938, imitando la Germania, vengono emanate le leggi razziali, con provvedimenti che colpiscono gli ebrei in tutti gli ambiti della loro vita. Nel 1939 il regime fascista sostituisce la Camera dei deputati con la camera dei fasci e delle corporazioni, un organo diverso in cui non c’è più neanche di facciata la rappresentanza elettiva.ne fanno parte tutte le più alte cariche del partito fascista dalla parte dei fasci, per le corporazioni tutti i membri del consiglio nazionale delle corporazioni. Camera non più rappresentativa. Il senato e la camera collaborano con il governo per la formazione delle leggi. Il potere legislativo sarebbe dovuto spettare al parlamento e non al governo. All’interno del parlamento ci sono tante commissioni legislative, ciascuna della quale è chiamata ad elaborare il testo della legge che il governo voleva fosse emanata. Se la legge va bene il capo del governo la passa al re, che deve sanzionarle. 
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