Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La legge del desiderio, Sintesi del corso di Storia

Riassunto del libro sulla tematica della legge Merlin e l'abolizione delle case chiusw

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 24/09/2019

giacomo-gallerani
giacomo-gallerani 🇮🇹

4.4

(36)

34 documenti

1 / 5

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La legge del desiderio e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! “​La legge del desiderio, il progetto Merlin e l’Italia degli anni cinquanta.” di Sandro Bellassi 1. Il progetto Merlin e la regolamentazione della prostituzione La legge Merlin fu presentata il 6 Agosto del 1948 all’inizio della prima legislatura repubblicana e approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 29 Gennaio 1958 con netta maggioranza. (385 a favore.) Prevedeva l’abolizione immediata del sistema di regolazione della prostituzione e una normativa più severa sullo sfruttamento della prostituzione stessa, prevedendo la chiusura di tutti i postriboli presenti sul territorio italiano. L’approvazione di questa legge fu l’esito finale di un processo legislativo iniziato con la stessa introduzione della regolamentazione nel 1860 con il decreto Cavour. Infatti è dalla seconda metà del 1800 che a partire dalla Gran Bretagna sul vento dei movimenti emancipazionisti femministi, gli ideali abolizionisti sono arrivati anche in Italia. La disputa fra pro e contro prosegue in epoca liberale giolittiana, specie per la diffusione delle tematiche grazie ai mass media, sensibilizzando la popolazione sulle questioni etiche e criminali affini. (Specie per il fenomeno della tratta delle bianche.) Se in epoca fascista le politiche di Mussolini riprendono e rendono più severe i controlli e le regolamentazioni con registrazioni poliziesche e interventi diretti molto spesso arbitrari (contro la libertà personale), in epoca repubblicana nei primi anni cinquanta, specie per la presa di posizione che prendono la società delle nazioni unite e per via della necessità da parte italiana di entrare nell’ONU, faranno propendere ad una generale approvazione della proposta della Merlin. A schierarsi contro il progetto Merlin, ci sarà la maggior parte della classe medica, sostenendo la pericolosità dell’abolizione di controlli e regolamenti sanitari ponendo in primo piano il rischio maggiore di diffondere malattie sessualmente trasmissibili, imponendosi in maniera elitaria come l’unica voce che abbia il diritto di decidere su questioni di questo tipo per via degli studi conseguiti. Tuttavia nel 1958 la morale sta sensibilmente cambiando verso un dialogo più libero e aperto nei confronti del sesso e l’opinione pubblica più imborghesita nei postriboli non vede altro che una concezione barocca e antigenica. Sono anche gli anni dei grandi progressi farmaceutici nel campo della protezione dalle malattie, con mezzi di profilassi e di prevenzione, che partecipano ad una riduzione del rumore mediatico della campagna anti abolizionista. A nulla servono le riprese dell’esperienza francese della legge Richard e nel suo consecutivo ritorno ad una regolamentazione del fenomeno della prostituzione con polizia e istituzioni di salute pubblica per prevenire la diffusione di malattie. Infatti in quegli anni in Italia viene varata una legge sulla profilassi e la gestione di questi fenomeni. - Aumento della prostituzione in strada?​ No, poiché solo una piccola parte delle prostitute esercitanti era regolarmente schedata o in casa chiusa o come libera professionista, mentre la stragrande maggioranza era già “clandestina” al sistema. - Le prostitute sono libere di uscire dal postribolo?​ Teoricamente, di fatto l’enorme peso sociale della loro condizione non permetterebbe loro di integrarsi in famiglia o in società. - Ricchezza?​ No, molto spesso erano povere e dovevano mantenere figli oppure ricattate. Molto del mito anti abolizionista deriva da ricordi di guerra e gioventù dove andare a prostitute era un momento di stacco e relax dall’atmosfera militare tesa e adrenalinica. 2. La società italiana e le trasformazioni di genere negli anni Cinquanta. Come la stampa e gli altri media ci mostrano, gli anni ‘50 sono indubbiamente un decennio di vive trasformazione del rapporto tra il genere femminile e quello maschile. La società italiana diviene sempre più laica e secolarizzata, ove l’opinione pubblica comincia ad essere indagata dalle stesse istituzioni statali. Cominciano a venire sdoganati certe riflessioni su tematiche sessuali e coniugali. Le ragazze cominciano ad avere un interesse sempre più crescente per le vicende politiche, specie per quelle della lotta all'emancipazione la quale vede una creazione di mode simboliche come quella dei pantaloni e jeans indossati in maniera provocatoria e anticonformista,oppure quella del fumo e degli spettacoli cinematografici che permettono alla donna di evadere dall’isolamento nell’alcova famigliare per uscire e socializzare con il mondo esterno. Con la fine del secondo dopoguerra una grande conquista venne rappresentata dal diritto di voto con il suffragio universale rendendole di fatto interlocutrici obbligate dei partiti politici, inoltre si aggiunge le formulazioni di legge sul divorzio, l’istituzione di organi di polizia femminile, norme sul divieto di licenziamento in seguito al matrimonio e sulla tutela delle lavoratrici madri (Legge Noce 1950). Aumenta l’impiego nelle amministrazioni pubbliche e in generale nel settore terziario, appoggiate da una cultura di massa che non sempre si trova in linea con la tradizione. Gli uomini si vedono sottratti di una certa comodità domestica rappresentata dalla casalinga. Si spezza definitivamente la logica che vede il lavoro come prerogativa dell’uomo, specie per la nascita di professioni che non necessitano esclusivamente di forza bruta, nel 1950 con la convenzione di Ginevra le donne ottengono la parità di salario rispetto agli uomini. L’assicurazione del diritto al lavoro della donna porterà ad una crisi anche nel mondo cattolico da sempre legittimatore dell’istituzione patriarcale. Le ragazze degli anni cinquanta sviluppano un tipo di concezione di sé che è nettamente in contrapposizione con l’immagine tradizionale che avevano le loro madri, si hanno sogni lavorativi e si rincorre l’indipendenza, la felicità lavorativa, mentre il matrimonio non rappresenta più l’obbligata e necessaria “felicità” auspicabile. Questo nuovo tipo di concezione viene veicolato in specie dalle riviste rivolte al femminile e ai romanzi d’amore che per la prima volta, in maniera allora anticonvenzionale, andava a trattare di tematiche che toccavano nell’intimo le ragazze facendole sognare. In questo modo si va incontro ad una sessualità femminile che era sempre stata repressa.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved