Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La legislazione sul lusso nella roma repubblicana, Dispense di Storia Della Costituzione Romana

DISPENSA DELLA PARTE SPECIALE DEL LIBRO,LA LEGISLAZIONE SUL LUSSO NELLA ROMA REPUBBLICANA

Tipologia: Dispense

2013/2014
In offerta
30 Punti
Discount

Offerta a tempo limitato


Caricato il 29/06/2014

enzosa
enzosa 🇮🇹

4.8

(7)

2 documenti

1 / 10

Toggle sidebar
Discount

In offerta

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La legislazione sul lusso nella roma repubblicana e più Dispense in PDF di Storia Della Costituzione Romana solo su Docsity! LA LEGISLAZIONE SUL LUSSO NELLA ROMA REPUBBLICANA Nel 55 a.C. Orazio(oratore romano) difese il lusso considerandolo come conseguenza necessaria di una città che dominava un impero.Proprio sul tema del lusso si fronteggiarono l'ex pretore Frontone e il senatore Gallo.Quest'ultimo difese il lusso sostenendo che la ricchezza spettava a coloro che avevano un ruolo di preminenza sociale come senatori e cavalieri.Alcuni consoli(22 d.C.) chiesero l'intervento del senato fermare il lusso,ma la questione fi affidata a Tiberio(princeps) che però si rese conto della trappola che gli era stata tesa.Tiberio in una lettera al senato,rielaborata da Tacito,sottolinea il suo ruolo tanto importante quanto rischioso ed afferma di essere controrio alle leggi contro il lusso.Nonostante ciò ricorda che viste le dimensioni dell'impero le necessità erano controllare le risorse economiche e l'impegno e il lavoro del senato che in quel periodo è colmo di rancori.Tiberio,infatti,non propose,visto che era addirittura contrario,nessuna legge contro il lusso(c.d. LEGGI SUNTUARIE).Ciò a differenza di Silla ed Augusto. -SILLA emanò nell'81 a.C. la LEX CORNELIA SUMPTUARIA che prevedeva un limite massimo di spese per i banchetti e introdusse un calmiere per i prezzi dei cibi. -AUGUSTO emanò nel 46 a.C. la LEX IULIA SUMPTUARIA che vietò l'uso delle lettighe,degli abiti e delle perle tranne che per alcune persone. Tra queste quella che Tiberio più condivie è quella del suo predecessore Augusto. PENSIERI DI ALCUNI AUTORI CIRCA IL LUSSO NELLA ROMA REPUBBLICANA 1)ANTONIO GENOVESI Riprende il ruolo di fautori e oppositori circa il dibattito sul lusso e sulla loro volontà di incidere nelle decisioni delle leggi inerenti all'argomento.Richiama vari esempi come il limite di spesa per i capi di abbigliamento fissati da Carlo Magno;gli editti suntuari emanati da Luigi 14°. 2)MONTESQUIEU Riteneva che per affrontare il problema del lusso bisognava affacciarsi al mondo antico,apprezzava infatti le scelte di Tiberio che voleva rinunciare alla legislazione suntuaria.Nella suo opera “SPIRITO DELLE LEGGI” riteneva inopportuna la disuguaglianza di ripartizione delle ricchezze sostenendo che solo chi era vicino alla monarchia poteva attingere con effetti benefici.Approvava (Montesquieu) i comportamenti dei nobili veneziani che erano pronti a sacrificare i propri beni a vantaggio delle cortigiane,anche sé in realtà si parlava addirittura di rubare. 3)ROUSSEAU JEAN JACQUES Rousseau nella sua opera “DISCORSO SULL'ORIGINE E I FONDAMENTI DELLA DISUGUAGLIANZA TRA GLI UOMINI”(o anche discorso sull'ineguaglianza) sostiene che la polemica sul lusso è nata nel mondo classico. 4)MELON JEAN FRANCOIS Nel capitolo sul lusso della sua opera “SAGGIO POLITICO SUL COMMERCIO” aveva scritto di Catone e Lucullo.Melon paragona i diversi modi di vivere dei due abili comandanti:mentre Catone fu un sollecitarore delle leggi suntuarie è descritto come un avaro,usuraio e ubriacone.Lucullo invece,nonostante fosse un tipo lussuoso,fu sempre un uomo benefico.Per Melon ciò significava che colui che vuole rendere la vita più difficile agli altri è sempre disprezzato. 5)DESTUTT ANTOINE LOUIS CLAUDE Destutt prende Montesquieu sostenendo che il lusso era tipico delle monarchie.Ma mentre Montesquieu riteneva che a beneficiare della ricchezza doveva essere anche la classe povera;Destutt riteneva che il lusso eccitava la vanità della monarchia ispirando rispetto così che tutti erano favorevoli ad essa.Destutt riteneva inopportuno che il governo incrementasse le forme di lusso. 6)VOLTAIRE Affronta il tema del lusso in modo equilibrato.Nel “DIZIONARIO FILOSOFICO” afferma che c'è una misura nelle cose e bisogna perseguirla.Importante è l'esempio del contadino e del borghese.Per Voltaire infatti sarebbe inopportuno un contadino che va ad arare con un abito buono,così come un borghese che va a teatro vestito da contadino. 7)PLUQUET abiti,in particolar modo delle cariche pubbliche.Plinio(fonte) parla di diversi modi di lavare gli abiti e lo scopo della lex Metilia era quello di vietare le tecniche più costose.In realtà tale legge che prende il nome dal tribuno Metilio era stata ideata dai censori Flaminio ed Emilio.Alcuni però interpretano la lex Metilia come la volontà di reprimere l'utilizzo di abbigliamenti appariscenti e inopportuni in tempo di guerra.Infatti per alcuni la legge risale all'inizio della guerra annibalica. FLAMINIO Era un censore che difendeva il ceto agricolo.Egli fece costruire la via Flaminia che collega Roma e Rimini.Cercò di limitare il potere dei senatori e dei loro figli circa il commercio marittimo.Ci riuscì nonostante avesse contro l'intera nobiltas.Flaminio infatti voleva impedire che la ricchezza fosse utilizzata come strumento nella campagna elettorale. GELLIO Gellio,autore di NOTTI ATTICHE,trae la sua opera principalmente dalle Miscellanee del giurista Ateio Capitone.Nell'opera mette in risalto l'antico valore dei romani che erano attenti ad evitare lusso inutile,Gellio ricorda infatti un decreto del senato(letto nelle miscellanee del giurista Ateio Capitone)che elencava alcuni comportamenti che i cittadini romani dovevano osservare quando si invitavano reciprocamente a pranzo.Infatti dovevano giurare dinanzi ai consoli di non spendere più di 120 assi a cena,di non servire vino straniero e di non disporre di più di 100 libbre di argenteria a tavolo.Gellio ricorda alcune leggi che cercavano di limitare il lusso sfrenato: -LEX FANNIA:imponeva un limite massimo di spesa giornaliera; -LEX EMILIA:stabiliva quantità e qualità di cibi; -LEX ANZIA:vietava ai magistrati di accettare inviti a pranzo se non da alcune persone; -LEX GIULIA:imponeva limiti di spesa a seconda dei vari periodi dell'anno e delle occasioni.Es.1000 sesterzi per il giorno delle nozze. MACROBIO,AUTORE DEI SATURNALIA Macrobio parla del prefetto Rufio Albino che ritiene conoscitore dell'antichità e quindi abile a tracciare le vicende della legislazione suntuaria.Albino mette in risalto le ragioni delle leggi suntuarie relative ai pranzi e alle spese.Albino parla della LEX ORCHIA(troppa estesa,non la descrive)per limitare il numero dei convitati(ad una cena o un banchetto);la LEX FANNIA che limitava a 100 assi la spesa giornaliera;la LEX DIDIA che prevedeva pene a chi non rispettava i costi massimi per le cene,pene estese anche agli invitati.La lex Didia vincolò il territorio di Italia alla legge sulle spese.Albino ricorda anche la LEX CORNELIA che imponeva un calmiere dei prezzi.Nonostante tutto,il lusso e i vizi si dimostrano molto resistenti nell'impero romano.Il brano di Gellio deriva dagli scritti del giurista Ateio Capitone mentre quello di Macrobio è evidente che deriva dal brano NOTTI ATTICHE di Gellio.Anche se il brano di Macrobio parla più in generale del lusso mentre il brano di Gellio è concentrato concentrato sull'aspetto economico delle cene,dei pranzi e delle spese.Macrobio parla della società romana,in particolar modo della aristocrazia considerandoli eccessivamente orgogliosi dei propri titoli al punto di concentrarsi esclusivamente alle attività lussuriose tralasciando gli studi. RINNOVO NORME Per impedire l'invecchiamento delle disposizioni è necessario un processo di rinnovamento.Tale processo può anche essere definito TRASMIGRAZIONE DELLE NORME il quale trova momento significativo nella legislazione suntuaria.Rinnovare le leggi sul lusso era necessario in quanto erano adeguate al periodo storico in cui erano state emanate. LA GUERRA ANNIBALICA-LEX OPPIA La guerra annibalica impose a Roma uno sforzo militare ed umano che inevitabilmente finì col pesare sull'economia dell'impero.A tal proposito il tribuno Oppio fece approvare la LEX OPPIA.Tale legge vietava alle donne di indossare abiti multicolore o ornamenti d'oro che pesassero più di mezza oncia;vietava l'utilizzo in città di cocchi a 2 cavalli.Il contenuto della lex Oppia ci è arrivato in quanto ci fu un dibattito tra Catone e il tribuno Valerio sull'opportunità o meno di abrogarla.Anche se è possibile riscontrare le tematiche della lex Oppia nelle commedie di Plauto.Ad esempio(COMMEDIE DI PLAUTO): -EPIDICUS:una storia di intrighi escogitati da un sevo per strappare soldi al padrone.Qui Plauto fa una accurata descrizione degli abiti delle matrone romane che accorsero al ritorno dalla battaglia delle schiere romane,indossando abiti inadeguati e troppo lussuosi per la circostanza. -AULULARIA:qui Megadoro si lamentò dello sperpero che facevano le donne,le quali erano solite comprare e poi sfoggiare oggettini,abiti e altre cose dai MERCATORES. I SATURNALI Da ricordare inoltre è sicuramente la LEX PUBLICIA DE CEREIS mediante la quale il tribuno PUBLICIO BIBULO voleva evitare inutili sprechi economici che sfociavano nel lusso imponendo i solo Cerei (candele di cera) come doni in occasione dei Saturnalia.I Saturnalia erano delle festività religiose dove i romani dedicavano sacrifici e doni al fine di ingraziarsi le divinità(Saturno) per una buona raccolta dopo la stagione di semina.Secondo Macrobio la lex publicia de cereis fu emanata in quanto in occasione dei Saturnali molti pretendevano dai clienti danni esagerati.Infatti il tribuno Publicio Bibulo propose di revocare il comando del proconsole Marcello che fu accusato insieme a tutta la nobiltà che tentò di difenderlo. LEX CINCIA DE DONIS ET MUNERIBUS Fu emanata da Cincio Alimento nel 204 a.C. Tale legge cercava di regolare il fenomeno delle donazioni.Toccava più punti,dal vietare le donazioni tra i coniugi al fine di conservare l'integrità del patrimonio,a limitare che le prestazioni degli oratores divenissero eccessivamente onerose,infatti imposeroil divieto delle donazioni oltre un certo valore.Tale legge è ripresa anche da Tacito negli Annalis quando scrive nessuno accetti,per sostenere una causa,un dono o del denaro.La lex Cincia fu considerata una legge imperfetta in quanto non stabiliva sanzioni per i trasgressori e tutti potevano non rispettarla. LIVIO:discorsi Catone e Valerio -CATONE:innanzitutto si pose in contrasto con l'interpretazione delle donne e poi sostiene che nessuna legge può essere vantaggiosa per tutti ma deve essere utile alla maggioranza.Quindi non si possono eliminare norme che danneggiano l'interesse particolare,altrimenti
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved