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la letteratura post seconda guerra mondiale, Dispense di Italiano

la letteratura post seconda guerra mondiale

Tipologia: Dispense

2021/2022

In vendita dal 11/07/2023

aurora-giorgio-olivieri
aurora-giorgio-olivieri 🇮🇹

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Scarica la letteratura post seconda guerra mondiale e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! VITTORINI PAGINA 473:T2: L’IMPEGNO E LA NUOVA CULTURA.  Queste pagine sono una delle più chiare ed incisive definizioni della cultura dell’impegno di cui Vittorini fu ideologo e animatore, e che dominò nel dopo guerra fino alle soglie degli anni 60. Per capire i problemi proposti dall’articolo bisogna rifarsi al clima in cui esso nacque. L’Italia era appena uscita dal ventennio della dittatura fascista e dalle devastazioni della guerra; la resistenza aveva suscitato l’aspettativa di una profonda rigenerazione, non solo politica economica ma anche culturale.in Vittorini e chiara l’insofferenza per la cultura della torre d’avorio propria degli anni 30, in cui era diffuso tra gli intellettuali un atteggiamento di separatezza dalla vita sociale, di pura e distaccata contemplazione, che portava semplicemente a consolare l’uomo dalle sofferenze dall’oppressione. La nuova cultura, di cui si sente il bisogno in questo momento di ricostruzione materiale e morale dell’Italia, non può limitarsi a consolare, ma deve impegnarsi direttamente e concretamente a modificare la realtà, a costruire una società diversa, più giusta e umana, che elimini oppressione sofferenze. L’intellettuale non deve delegare l’azione politica e sociale a “Cesare”, cioè allo Stato o ai partiti, ma deve agire in prima persona. Le argomentazioni di Vittorini rivelano la matrice del pensiero marxista (tesi di Marx per cui la cultura non può limitarsi a conoscere il mondo, ma deve trasformarlo). L’articolo si conclude con un appello a tutte le tendenze intellettuali, c’era questa esigenza di unità di tutte le forze di progresso nell’impegno della ricostruzione. In nome di questa visione unitaria Vittorini afferma che la nuova cultura non inciderà solo sugli aspetti materiali (“pane” e “lavoro”), ma, proprio attraverso l’azione sulla condizione materiale della vita umana, agirà anche sull’”anima”, sulla vita spirituale.  PAGINA 635: T2: IL MONDO OFFESO col motivo del “mondo offeso”, cioè delle ingiustizie e delle violenze che arrecano offesa all’uomo e la sua dignità, compare l’impegno politico ed etico che spinge Vittorini alla scrittura letteraria. Ma, come facile vedere, tale impegno non si traduce nella rappresentazione realistica e documentaria di concrete situazioni sociali, come era proprio della letteratura di denuncia naturalistica, ma Vittorini sceglie la via dell’astrazione simbolica. L’arrotino il sellaio assurgono a proporzioni mitiche. L’ingresso nella bottega, rivela esplicitamente l’autore, è uno scendere “nel cuore puro della Sicilia“, “non ancora contaminato dalle offese del mondo“, ancora capace di una tensione morale, del rifiuto e dell’opposizione, della solidarietà tra gli uomini. Così tutte queste pagine mirano ad affermare verità universali, assolute, svincolate dal contingente. PAGINA 639: T6: L’OFFESA DELL’UOMO Nell’episodio compare un tema centrale dell’opera di Vittorini, quello dell’offesa tagliamo. Da un lato se vuole la ferocia fredda e disumana dell’ufficiale nazista, dall’altro nome della settimana recente, neppure immaginare la crudeltà che sta per accanirsi contro di lui. Tra i due ruoli estremi si colloca il gruppo degli ideali, coloro che restano indifferenti di fronte a tale atrocità rivelando un’altra forma non meno ripugnante di disumanità.  BEPPE FENOGLIO PAGINA 660: T10: IL PRIVATO E LA TRAGEDIA COLLETTIVA DELLA GUERRA  Il passo offre prima di tutto un’immagine della misericordia che domina la vita contadina in quelle zone delle Langhe (il casale semi-diroccato, la povera cena…). Il tema dominante nel resto del passo è appunto la guerra. Le parole della vecchia esprimono l’ansiosa speranza che finisca quel conflitto atroce e che possa finalmente riprendere la vita normale, senza l’incombere continuo del pericolo di morte.il sogno di normalità si concreta nelle immagini della ripresa della vita economica (fiere, mercati) e dei divertimenti(i giovani che ballano), ma il segno più evidente del ritorno alla vita sarà che le famiglie ricominceranno a generare figli.a contrasto con questo sogno di pace si colloca il tormento di Milton, la sua “questione privata“, che si inserisce però nella grande tragedia storica e collettiva della guerra. Contro la ferocia della guerra la donna assume una funzione importante, quella di conservare il senso dell’umanità e della misericordia.la donna ha proprio il compito di far emergere come quella legge (le ragioni della guerra: ragioni che non consentono agli uomini la possibilità di scelta) sia orribile e inaccettabile, e lo fa con un’immagine semplice, elementare, ricavata dalla sua esperienza contadina, quando paragona l’uccisione dei prigionieri all’ammazzare un coniglio: un paragone che fa sentire come la guerra cancelli l’umanità, perché fa sì che la vita umana si riduca non contare più nulla. L’atrocità della guerra è ancora maggiormente messa in rilievo dal suo ricordo dei due figli morti giovani di tifo (una malattia che ,tra l’altro, era proprio frutto del degrado dell’ambiente contadino e della mancanza di igiene. PASOLINI: T5: LA SCOMPARSA DELLE LUCCIOLE E LA MUTAZIONE DELLA SOCIETÁ ITALIANA La modernizzazione e industrializzazione hanno cambiato a fondo il modo di vivere e di pensare, cancellando valori tradizionali come patria, famiglia, religione, obbedienza, ordine, risparmio, moralità, che fino allora erano propri di una società ancora arcaica come quella italiana. La trasformazione ha portato a un trionfo del consumismo, e questo ha cancellato le differenze profonde tra zone zone del paese e tra i vari gruppi sociali, tutti ormai pensano e si comportano allo stesso modo. Questa degradazione della società per Pasolini è peggiore di quella
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