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Jazz: Origini, Storia, Cultura e Linguaggi, Appunti di Antropologia Culturale

L'evoluzione e la significatività culturale del jazz, dalla sua origine afroamericana alle influenze globali. Della pentatonica come scala musicale universale, la nascita del blues e il suo ruolo nella formazione del jazz, e l'incontro tra le diverse culture musicali. Viene inoltre analizzata la trasformazione del jazz attraverso i decenni, dai cutting contest alle grandi espansioni discografiche, e la sua influenza sulla moda e la cultura popolare.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 12/03/2019

Giada_Ozzola
Giada_Ozzola 🇮🇹

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Scarica Jazz: Origini, Storia, Cultura e Linguaggi e più Appunti in PDF di Antropologia Culturale solo su Docsity! Jazz tra origini, storia, cultura e linguaggi Esistono dei simboli universali nella musica per tutti? Jazz significa parlare di riti, credenze.. Lo stile musicale che si cela dietro la parola JAZZ è una modalità di rappresentare sé stessi. Ciò deriva dalla comunità nera degli USA. La cultura africana arriva nel nuovo continente portando con sé colori, abitudine ect, sopravvivendo a quello che è stato un processo di opposizione alla cultura locale, che era anche essa territoriale. In un libro LA NUOVA STORIA DEL JAZZ: Viste le origini afroamericane del jazz, la questione della razza era in esso connaturata; per il pubblico bianco simboleggiò .. SLIDES. Il momento di espressione principale del JAZZ è il canto: la prima modalità comunicativa espressiva dello schiavo per richiamare le proprie origini. Ciò nel 1700 negli stati uniti d’America colonialista. I loro canti rappresentavano il desiderio profondo che gli schiavi avevano di ricongiungersi con le proprie culture di origine. La sequenza era pentatonica: una scala composta da cinque suoni in un rapporto particolare che toglie le note d’appoggio e tiene aperta la tensione durante l’ascolto. La pentatonica è alla base di questo sistema universale che ha unito paesi con culture diverse ritrovandosi in questa tipologia. E’ una scala ritrovata in musiche ungheresi, indonesiani, shamani messicani, in alcuni canti tradizionali degli aborigeni australiani. Di solito in questa scala c’è un leader che canta per primo e gli altri che rispondono. Qualcuno dice che questa questione delle pentatoniche è da far risalire a una questiona fisica e biologica. La scala pentatonica riproduce le onde celebrali secondo Daniel Levitin, un neuro psicologico. La scala pentatonica risuona anche nella nostra modalità di produrre una nota ma rispecchia particolari intervalli. Il botta e risposta tra il leader e il gruppo è un inno alla fiducia e alla forza. La prof ha osservato un canto nella Repubblica del Congo-2013 che riprende un inno alla liberazione sulla scala pentatonica. Il blues ha dato la base allo sviluppo del jazz. Si chiama BLUES perché riprende le note tristi delle canzoni e i suoi temi= avere le giornate blue, essere tristi come chi sa che vive nel presente in cui il passato non è più recuperabile. Prima agli schiavi afro era proibito suonare i tamburi perché era segno di ribellioni, con l’emancipazione nei ghetti riacquistarono la possibilità di suonarli e quindi diedero origine alla strutture del nuovo Jazz. Il blues è una via di comunicazione tra il regno dei vivi e quello dei morti. Il cantante blues è il portavoce di questo valore. L’incontro tra due culture Le due che contribuiscono alla nascita di questo genere musicale (blues) sono quella degli uomini Nord Americani bianchi e quella Europea. Il jazz viene ricondotto a Jim Brown: uno schiavo bianco che si anneriva la faccia che metteva in scena delle storie che raccontavano delle necessitudini a cui loro aspiravano in futuro e inoltre a per cui si prendeva gioco dei neri. Sui palchi degli spettacoli dei minestrelli si ballava il Cakewalk. Solitamente la musica che veniva suonata era il Black time- una musica particolarmente difficile- qui il Jazz non era ancora nato-. Le musiche riprodotte erano del Corno d’Africa, etiope e la parte atlantica dell’attuale Senegal. Le prime band si ritrovano in quella che è la culla del Jazz- New Orleans, dove i cantanti potevano dare voce alle proprie origini. Si incontravano la cultura francese, la cultura olandese, spagnola, africana. Alcune sonorità arrivavano anche dall’ India e dai Caraibi. All’interno di questa città si potevano incontrare le espressioni musicali nella quotidianità: dopo i funerali per esempio. Nel 1917 a New Orleans viene pubblicato il primo disco chiamato JAZZ. Prima di questa data i musicisti suonavano nei postriboli e accompagnavano le esperienze amorose dei clienti e suonando quindi un Jazz di accompagnamento, i più grandi jazzisti si sono formati in questi contesti prima della chiusura del quartiere a luci rosse per indecenza. Tutt’oggi non si sa esattamente cosa sia il Jazz. Jazz, stereotipi e cambiamenti
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