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La lotta per le investiture, una rivoluzione medievale, Appunti di Storia Medievale

Riassunto dettagliato del nucleo tematico sulla Lotta per le investiture

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 07/09/2023

CAMILLASANSEVERINO03
CAMILLASANSEVERINO03 🇮🇹

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Scarica La lotta per le investiture, una rivoluzione medievale e più Appunti in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! La lotta per le investiture, una rivoluzione medievale (998-112) INTRODUZIONE SCOPO del volume di D'Acunto → fare luce su un periodo cui la storiografia, specialmente italiana, ha dedicato sempre < interesse = la lotta per le investiture. ● Un altro punto toccato da D'Acunto → possibilità di applicare il concetto di "rivoluzione" alla lotta per le investiture: Essa fu una "war of words" di parole scritte e di idee che finirono per coinvolgere le masse popolari, mobilitate attorno a un progetto non solo di Chiesa ma anche di società che portò al rafforzamento delle monarchie nazionali e alla nascita dei Comuni. ● Inoltre, le fonti ci celano la portata rivoluzionaria → concetto negativo di ristrutturazione profonda, di cambiamento, secondo la mentalità medievale La rivoluzione viene chiamata reformatio (Riforma gregoriana), poiché ogni cambiamento al tempo veniva avvertito come intrinsecamente negativo. Nel 1872 Bismarck indicò che non avrebbe chiesto perdono per aver ritirato la propria rappresentanza diplomatica in Vaticano dicendo "noi non andremo a Canossa": "Andare a Canossa" => esso significa pentirsi, chiedere perdono, ammettere di aver compiuto degli errori => allusione all'umiliazione inflitta da papa Gregorio VII all'imperatore Enrico IV nell'inverno del 1077 a Canossa. = punto di partenza del fenomeno delle lotte delle investiture Nell'introduzione del volume di D'Acunto ci vengono presentate 2 interpretazioni: - Augustin Fliche: interpretazione iniziale utilizzata tutt'ora da numerosi studiosi. La riforma gregoriana della chiesa porterà ad uno scontro con l'imperatore. Gregorio VII, dà lo slancio a questo cambiamento → vede nella riforma gregoriana il punto centrale della lotta delle investiture - Ovidio Capitani: + che parlare di un programma "gregoriano", si hanno in realtà una pluralità di orientamenti riformatori → in discordia con Fliche, in quanto non vediamo un fenomeno unitario. La riforma gregoriana rappresenta unicamente la riforma e i provvedimenti apportati dal papa Gregorio VII e non tutto l'intero fenomeno. La riforma non nasce come fenomeno unitario e soprattutto non con un intento anti imperiale, anzi, nasce proprio in ambiente imperiale sotto Enrico III. Dictatus papae + lettere di Gregorio VII come il manifesto di un orientamento ideologico dei riformatori, che ponevano il tema della superiorità del papato Si assiste a un processo di appropriazione della liturgia imperiale da parte del papa, che assumeva l'immagine di un sovrano attorniato dalla propria corte. Possiamo dire che la riforma del papato coincide con la sua imperializzazione, in particolare durante il pontificato di Leone IX. I. I presupposti alla rivoluzione La riforma imperiale Il rapporto tra imperatore e vescovi = sodalizio/ elemento di raccordo tra gli episcopati e le comunità locali (la fondazione di monasteri episcopali fu in questo senso importantissima, anche in termini di recupero del patrimonio ecclesiastico altrimenti disperso). → rapporto istituzionale tra il sovrano e i "suoi" vescovi (che aveva preso corpo nell'età carolingia) + la fondazione dei monasteri → rimedio alla dispersione del patrimonio ecclesiastico = connessioni istituzionali tra corte imperiale, poteri locali e monasteri. Monachesimo e riforma ecclesiastica Pier Damiani figura fondamentale: - si ritirò nell'eremo di Santa Croce di Fonte Avellana - diventa priore - incontro con Enrico III → iniziò la sua opera di consigliere dei papi I suoi scritti riflettono le contraddizioni e potenzialità della partecipazione dei monaci alla riforma ecclesiastica. II. Le nuove regole del gioco: Leone IX e Alessandro II Nel 1049, Enrico III elegge Leone IX (vescovo di Toul) = la riforma di Leone IX va nella direzione dell'imperializzazione del papato Nasce attorno a Leone IX una cerchia di "Buoni", una classe dirigente di uomini perlopiù provenienti dalla Lotaringia (cfr. tra questi anche Ildebrando di Soana stesso, Umberto di Silva Candida) che oppongono la simonia e che, così facendo, anticipano le istanze di Gregorio VII. In questa fase, il papato non si stacca dall'impero, semmai lo imita. Non è questa una fase di scontri! TRA LE QUESTIONI - simonia - omosessualità - problema del profilo militare del papa, il "papa in armi" Pier Damiani per es. aveva posizioni piuttosto moderate vs. per es. quelle di Umberto di Silva Candida, certamente più rigorista. → Alla fine, le posizioni più moderate di Pier Damiani ebbero più seguito nonostante il fervore delle riflessioni più dure sul tema ispirarono i patarini milanesi e i vallombrosani. ● È proprio il tema della simonia → uno dei tanti aspetti che rientrano nel nocciolo della questione delle competenze, della potestas imperiale vs. papale e che segnerà lo scontro acceso tra Enrico IV e Gregorio VII ● + altro macro-tema nicolaismo (Nicola, diacono di Pietro, si era espresso a favore delle unioni matrimoniali) ★ La posizione preminente del vescovo di Roma era riconosciuta, ma nei fatti le Chiese d'Oriente erano state subordinate all'imperatore bizantino = indipendente dalla Chiesa d'Occidente ★ è errato parlare di cesaropapismo (è solo un'interpretazione a posteriori) perché = tale affermazione presuppone che l’imperatore d’Oriente avesse usurpato il potere del papa ≠ in realtà la massima autorità della Chiesa di Costantinopoli era il patriarca e continuò sempre nei secoli ad avere competenze in materia dottrinale => la Chiesa bizantina non riconosceva il primato del papa QUESTIONE DEL FILIOQUE: => Michele I Cerulario, patriarca di Costantinopoli, diede inizio a una campagna contro quelle che riteneva le innovazioni della chiesa latina, accusata di aver DEVIATO DALLA ‘RETTA FEDE’ riguardo alla natura dello Spirito Santo, nata a causa dell'INSERIMENTO (occidentale) del FILIOQUE nel Credo niceno Il papa convocò nel 1053 un concilio a Bari per trattare la questione: ★ In OCCIDENTE si sosteneva che lo Spirito Santo lo Spirito Santo procedesse dal Padre e dal Figlio ★ In ORIENTE i bizantini affermavano che discendesse unicamente dal Padre Leone IX incaricò Umberto di Silva Candida di tradurre dal greco il pamphlet contro l'obbligo di usare pane azzimo nella liturgia => pensato x attenuare le tensioni, ma divenne paradossalmente la CAUSA scatenante del conflitto: ★ Argiro di Bari, catapano d'Italia e rappresentante più importante dell'impero in Italia, temeva che l'eventuale successo del progetto di riconciliazione ridimensionasse la sua potenza => fece quindi giungere lo scritto contro gli azzimi proprio a Umberto di Silva Candida, esponente più radicale e timoroso che qualsiasi riavvicinamento tra Roma e Costantinopoli limitasse l'intraprendenza del papato riformatore. ★ Umberto considerò l'opuscolo un attacco al primato della Chiesa romana => Leone IX inviò legati a Costantinopoli nel gennaio 1054, che intrattennero buoni rapporti con l'imperatore Costantino Monomaco. Ben diversi i rapporti con il patriarca Michele Cerulario: => il cardinale Umberto depositò sull'altare di Santa Sofia una BOLLA DI SCOMUNICA contro il patriarca e i suoi sostenitori, designandoli come simoniaci, eretici, nicolaitici: atto che però venne inteso come scomunica della Chiesa bizantina ★ Cerulario rispose in modo analogo ritenendo doveroso scomunicare Umberto di Silva Candida e gli altri legati papali => Questo scisma fu percepito dai contemporanei come una rottura MOMENTANEA, che non coinvolgeva l'imperatore bizantino, ma solo il patriarca di Costantinopoli. Nel 1058 papa Stefano IX esplorò la possibilità di RICONCILIAZIONE, ma invano => I rapporti tra Roma e Costantinopoli andarono progressivamente affievolendosi [Da quel momento la Chiesa d’Oriente assunse il nome di Chiesa ortodossa (dal greco, «retta dottrina») volendo così lasciare intendere la propria fedeltà alle definizioni dottrinali della Chiesa antica, mentre la Chiesa di Roma si definì Chiesa cattolica, cioè universale] Il decreto del 1059 sull’elezione del papa Morto Leone IX, Umberto di Silva Candida + arcidiacono Ildebrando consultano Enrico III sulla SCELTA del nuovo papa → Gebeardo, vescovo di Eichstatt e parente sia dell'imperatore che del defunto papa, prese il nome di Vittore II (1054-57) in perfetta continuità rispetto al pontificato di Leone IX e alla Chiesa imperiale tedesca. Muore Enrico III, lasciando erede il figlio Enrico VI di 6 anni → affidato a Vittore II, che morì però un anno dopo. → Fu eletto Federico di Lorena, abate di Montecassino con il nome di Stefano IX => L'impero tornava ad assumere una connotazione prevalentemente tedesca e il papato andò maturando una sempre più precisa consapevolezza dei risvolti pratici del primato petrino. Decreto del 1059 che regolamentava l'elezione del papa. → Alla morte di Stefano IX (1058) l'aristocrazia romana capeggiata dai Tuscolani insediò papa Benedetto X. → A Siena elessero papa il vescovo di Firenze Gerardo con il nome di Niccolò II = 1’ autonoma vittoria di Pier Damiani, Umberto di Silva Candida e Ildebrando di Soana, resa possibile dalla POTENZA MILITARE di Goffredo il Barbuto (marito di Beatrice di Canossa, padre di Matilde di Canossa) piegando la volontà dei nobili romani: l'appoggio di Goffredo portò a una rapida eclissi di Benedetto X, con il definitivo tramonto dei Tuscolani. Era necessario individuare una procedura che mettesse la sede apostolica al riparo dalle ingerenze dell'aristocrazia romana SINODO 1059 emanato il decreto sull'elezione pontificia → Decretum de electione papae ★ ESCLUDERE L’ARISTOCRAZIA ROMANA DALLA SCELTA ★ ASSICURARE IL MONOPOLIO AI CARDINALI VESCOVI => paradossalmente gli stessi riformatori che avevano elaborato il decreto non ne rispettarono le procedure per i due successivi pontefici FORZE che rischiavano di annientare il papato riformatore: I. nobiltà romana II. corte tedesca del piccolo Enrico IV Alessandro II e lo scisma di Cadalo Umberto di Silva Candida e Niccolò Il morirono nel 1061 → sparì il perno ideologico del gruppo riformatore + colui che ne aveva garantito equilibrio ⇨ I riformatori scelsero come successore il vescovo di Lucca, Anselmo da Baggio che prese il nome di Alessandro II (1061-73) ⇨ riguardo all’elezione i riformatori non coinvolsero la corte imperiale = tale offesa offrì all’aristocrazia romana la possibilità di tornare in gioco: ★ nobili romani si recarono in Germania per chiedere al giovane Enrico IV di far valere il suo titolo di patricius Romanorum ed eleggere un NUOVO PONTEFICE ★ CONCILIO DI BASILEA = fu eletto papa il vescovo di Parma, CADALO con il nome di Onorio Il nel 1061 ⇨ SI APRE UN NUOVO SCISMA che assunse una piega militare ★ grazie all’imperatrice Agnese (madre di Enrico IV) Onorio Il entra a Roma ★ Alessandro II trovò rifugio in un monastero ★ Beatrice di Canossa spinse il marito Goffredo a raccogliere un forte esercito → Alessandro II fece ritorno a Lucca ★ l'arcivescovo Annone di Colonia, favorevole ad Alessandro II, aveva rapito Enrico IV e costretto l'imperatrice Agnese a ritirarsi in convento intervento dei Normanni + forze di Goffredo il Barbuto, Alessandro Il tornò a Roma nel 1063 e Cadalo venne definitivamente condannato = ALESSANDRO RIPRESE L’ATTIVITA’ RIFORMATRICE inaugurata da Niccolò II: ● rinnovamento provvedimenti contro simonia + nicolaismo ● agli ecclesiastici fu VIETATO ○ cumulare benefici ○ accettare investitura dai laici senza aver ottenuto il consenso del vescovo/metropolita REGNO E SACERDOZIO secondo PIER DAMIANI IDEE CONTRASTANTI ★ Damiani sottolinea: politica e identità cristiana sono inconciliabili ★ Tuttavia l’unione tra i due è dimostrata da Enrico III e il suo desiderio di restaurare la disciplina ecclesiastica. ⇨ Damiani maturò una diversa percezione e la morte di Enrico III determinò il tramonto di questo sogno di una pacifica collaborazione tra regnum e sacerdotium ≪ regno e il sacerdozio sono fuse, unite da concordia (..) nel Romano pontefice, si trovi anche il re, e nel re si trovi anche il Romano pontefice, salvo il privilegio proprio del papa, che a nessuno, salvo che a lui, è permesso far proprio ≫ LETTERA a PAPA ALESSANDRO II afferma la morte dei papi è la dimostrazione della precarietà delle realtà terrene ciò non accade per i re, i cui regni durano molto più a lungo perché ➔ mentre quello del papa è l'unico potere universale ➔ i re hanno ambiti molto definiti di dominio ⇨ TEMA DELL’UNIVERSALITA’ anche Gregorio VII nei Dictatus papae avocherà al pontefice in maniera esclusiva III. Gregorio VII ed Enrico IV: una rivoluzione x 2 Prime schermaglie Secondo Gregorio VII: ➔ il vero colpevole era Enrico IV → doveva smettere di intromettersi nella nomina dei vescovi poiché compito del papa ➔ il re-imperatore non era il vertice della cristianità → restava sempre un laico ➔ lotta per le investiture → processo di desacralizzazione del potere imperiale Enrico IV Strumento essenziale della comunicazione politica divennero le lettere → la lotta per le investiture rinnovò le funzioni dell'epistolografia perfino nelle sue strutture formali. L'imperatore sostenne alcune città dell'Italia centro-settentrionale, mirando a erodere il potere dell'aristocrazia → età salica = progressiva crescita della conflittualità tra re e aristocrazia, mentre nell'età ottoniana I sassoni fecero un appello alle armi e ottennero una mobilitazione impressionante, costringendo Enrico IV a fuggire dalla Sassonia → riuscì a sconfiggerli con le armi, ma la vittoria dell'imperatore mise in difficoltà la restante aristocrazia del Regno di Germania, che cominciò a sentirsi minacciata. i Dictatus papae e la 1’ scomunica di Enrico IV Gregorio VII: imperializzazione del papato Manifesto del suo progetto politico è il Dictatus papae (privi di datazione, ma vengono tradizionalmente attribuiti al marzo 1075) → raccolte in un documento personale, non destinato alla pubblicazione. Papa: unica autorità imperiale Novità → tentativo del papato di assorbire la gestione dell'eredità romana e in particolare quella imperiale. ➔ Nel Natale del 1075 un fautore dell'imperatore tentò di uccidere il papa, che riuscì a salvarsi ➔ Con la vittoria contro i Sassoni, Enrico convocò al sinodo di Worms 1076 i vescovi tedeschi e lombardi → che denunciarono Gregorio VII per la sua elezione irregolare + Ugo Candido lo accusò di essere l'amante di Matilde di Canossa ➔ Enrico invitava il popolo e il clero di Roma ad allontanare Ildebrando ➔ Gregorio SCOMUNICA sia i vescovi che Enrico IV (1076) Canossa: la fine di un mondo 1077: la comitiva regia aveva raggiunto il castello dove era ospitato Gregorio VII + abate Ugo di Cluny, padre spirituale di Enrico IV → aveva cercato di attutire il contrasto tra papa e imperatore. Enrico rimase 3 giorni davanti al portone del castello in misero abbigliamento, a piedi nudi. → Era inevitabile per il papa la revoca della scomunica → il re aveva ricondotto il rituale di sottomissione alle forme della penitenza ecclesiastica La legittimazione della violenza rivoluzionaria: la militia Christi Cencio di Giovanni Tignoso = perfetto miles Christi 1. in quale misura è possibile per un cristiano usare le armi e uccidere? 2. che posto hanno i laici nella Chiesa e nella società? ⇨ TEMI DEL PROCESSO RIVOLUZIONARIO: legittimità della violenza + scelta dei soggetti autorizzati ad agire OPINIONI DIVERSE SULLA MILITIA CHRISTI ➔ Cencio secondo PIER DAMIANI → lo dipinge come un laico particolarmente devoto, tanto da voler imitare i monaci e perfino i sacerdoti → x Pier Damiani l'unica militia Christi possibile era quella della tradizione monastica = di coloro che, chiusi nei monasteri, combattevano con le armi spirituali contro il maligno. ➔ GREGORIO VII: quando Cencio andò a confessargli la sua intenzione di entrare in monastero, il papa glielo vietò per continuare a combattere per la giustizia = così avrebbe vissuto la sua militia per Cristo. ➔ secondo i PATARINI La imitatio Christi si realizza nella TESTIMONIANZA DELLA VERITA’ tramite la penitenza, le pratiche ascetiche, i patimenti, il martirio A IMITAZIONE DELLA PASSIONE E DELLA MORTE DI CRISTO SULLA CROCE Ma com'era possibile che i martiri usassero le armi per offendere e uccidere? ★ La politica altomedievale aveva giustificato l'impiego legittimo della violenza da parte del re, nella sua funzione di defensor Ecclesiae ➪ dunque giustificata la militia dei sudditi sotto le sue insegne ★ durante il pontificato di Gregorio VI: la rottura della collaborazione tra il papa e il suo teorico defensor pose in modo nuovo il tema della militia dei cristiani, poiché essi non combattevano più in quanto sudditi del re, ma esclusivamente in quanto cristiani. Tutti i cristiani erano chiamati ad essere milites Dei BONIZONE afferma che il miles Dei si poneva direttamente al servizio di Dio contro l'eresia. BERNOLDO di COSTANZA afferma che Cencio non è al servizio di Dio ma di san Pietro, cioè del papa, perché la sua lotta non è tesa a sconfiggere l'eresia, ma piuttosto a debellare gli enriciani scismatici. ** L’IDEA CHE IL CRISTIANO IN QUANTO TALE - non + suddito del re - POTESSE CONSEGUIRE MERITI SPIRITUALI COMBATTENDO → DESACRALIZZAZIONE DEL POTERE POLITICO ATTUATA DA GREGORIO VII 1080: il mondo alla rovescia. PRIMO tempo: Scomunica di Enrico IV 1080 = ANNO DELLA RIVOLUZIONE => GREGORIO VII scomunica nuovamente ENRICO IV 2° (Marzo 1080) SCOMUNICA DELL'IMPERATORE = AZIONE RIVOLUZIONARIA Il papa sa benissimo che, deponendolo, compie un’azione INEDITA e GRAVE Tenta di scrollarsi di dosso l’accusa di aver agito da sempre perchè mosso da smania di potere … come? “ del tutto contro la mia volontà. Voi (Pietro e Paolo) avete scelto me e avete messo su di me il pesantissimo carico della vostra chiesa” ⇨ Afferma che fossero Pietro e Paolo i veri registi della vicenda
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