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LA MEDICINA DEL LAVORO: EVOLUZIONE STORICA (TUTTE LE DOMANDE D'ESAME) PROF Armando Masucci, Prove d'esame di Medicina Dello Sport

LA MEDICINA DEL LAVORO: EVOLUZIONE STORICA (TUTTE LE DOMANDE D'ESAME) PROF Armando Masucci Elenco completo di tutte le domande presenti all'esame

Tipologia: Prove d'esame

2022/2023

In vendita dal 20/02/2023

Flavio231995
Flavio231995 🇮🇹

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Scarica LA MEDICINA DEL LAVORO: EVOLUZIONE STORICA (TUTTE LE DOMANDE D'ESAME) PROF Armando Masucci e più Prove d'esame in PDF di Medicina Dello Sport solo su Docsity! LA MEDICINA DEL LAVORO: EVOLUZIONE STORICA  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 La medicina del lavoro è una disciplina a carattere elettivamente: La medicina del lavoro: evoluzione storica  a Diagnostico b Terapeutico c Epidemiologico d Preventivo 2 Oggetto di studio della medicina del lavoro sono: La medicina del lavoro: evoluzione storica  a Le tecnopatie b Disturbi associati a stili di vita sbagliati c Patologie degenerative dell’udito d Malattie infettive 3 Paracelso descrisse le malattie riguardanti: La medicina del lavoro: evoluzione storica  a Artigiani b Schiavi c Minatori d Agricoltori 4 Bernardo Ramazzini da Carpi fu il primo a introdurre: La medicina del lavoro: evoluzione storica  a L’anamnesi fisiologica b L’anamnesi patologica remota c L’anamnesi lavorativa d L’anamnesi familiare 5 Luigi Devoto fonda la prima cattedra universitaria di medicina del lavoro: La medicina del lavoro: evoluzione storica  a Nel 1910 b Nel 1945 c Nel 1961 d Nel 1918 6 Tra gli anni sessanta e settanta le principali malattie professionali a diffondersi furono: La medicina del lavoro: evoluzione storica  a Le malattie infettive b Le malattie dell’udito c Le polineuropatie d Le malattie a carico dell’apparato cardiovascolare 7 La forza lavoro è distinta: La medicina del lavoro: evoluzione storica  a In quattro settori b In tre settori c In due settori d In cinque settori 8 Tra le patologie professionali odierne più frequenti ci sono: La medicina del lavoro: evoluzione storica  a Le patologie posturali b Il saturnismo c Bronco-pneumopatie 4 Il D. Lgs 626 risale al: Leggi sulla tutela della salute dei lavoratori  a 1994 b 1996 c 1998 d 2001 5 La 626 prevede: Leggi sulla tutela della salute dei lavoratori  a Misure organizzative b Misure preventive c Misure organizzative ed operative d Misure preventive ed operative 6 La Sorveglianza Sanitaria è una: Leggi sulla tutela della salute dei lavoratori  a Misura operativa b Misura preventiva c Misura organizzativa d Misura definitiva 7 Il servizio di Prevenzione e protezione è organizzato : Leggi sulla tutela della salute dei lavoratori  a All’interno di un dipartimento di medicina del lavoro b Presso l’ASL competente c Presso un ufficio di Igiene e Prevenzione d All’interno dell’azienda 8 Il medico competente collabora alla predisposizione di: Leggi sulla tutela della salute dei lavoratori  a Servizio di Pronto Soccorso all’interno dell’azienda b Servizio ambulatoriale stabile all’interno dell’azienda Invia c Servizio di diagnosi e cura d Servizio di igiene e sicurezza all’interno dell’azienda 9 L’RLS è : Leggi sulla tutela della salute dei lavoratori  a È nominato dal datore di lavoro b È nominato dall’Asl c Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza d Non è consultato sulla valutazione dei rischi 10 La formazione e l’informazione sulla sicurezza del lavoro è realizzata: Leggi sulla tutela della salute dei lavoratori  a Durante l’orario di lavoro a carico del datore di lavoro b Fuori orario lavorativo c Durante le pause lavorative d A carico del lavoratore IL RISCHIO E LA SUA VALUTAZIONE NELLA MEDICINA DEL LAVORO  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 Il rischio è : Valutazione del rischio  a La probabilità che si produca un’alterazione dello stato di salute in seguito all’esposizione ad una sostanza chimica b La concentrazione precisa di una sostanza tossica c La variabile di frequenza di tossicità d Il rapporto tra tempo di esposizione e concentrazione di sostanza nociva 2 Il rischio dipende : Valutazione del rischio  a Solo dalla natura e dall’entità della sostanza b Dalla natura della sostanza , dalla modalita’ di esposizione, dalla possibilità di assorbimento e dalle condizioni individuali c Solo dalle condizioni individuali d Solo dalla possibilità di assorbimento 3 I tipi di rischio sono: Valutazione del rischio  a Di tre tipi b Di quattro tipi c Di dieci tipi d Di sei tipi L'ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI IN ITALIA  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 L’attuale organizzazione dei servizi per la tutela della salute sui luoghi del lavoro risale alla Legge: Organizzazione servizi di tutela per la salute dei lavoratori  a 823/68 b 833/78 c 800/78 d 813/79 2 La Legge 833/78 persegue due obiettivi fondamentali: Organizzazione servizi di tutela per la salute dei lavoratori  a Prevenzione e formazione b Monitoraggio e organizzazione c Prevenzione ed educazione alla salute d Raccolta dati e informazione dei lavoratori 3 L’ ENPI è: Organizzazione servizi di tutela per la salute dei lavoratori  a Ente di diritto privato con lo scopo di promuovere la prevenzione della salute sui luoghi di lavoro b Ente di diritto pubblico con lo scopo di promuovere , sviluppare e diffondere la prevenzione dei degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali , nonché l’igiene del lavoro c Ente di monitoraggio degli infortuni d Ente assicurativo per le malattie professionali 4 L’ANCC è : Organizzazione servizi di tutela per la salute dei lavoratori  a Un ente di diritto pubblico simile all’ISPESL b Un ente di diritto pubblico con funzionari con qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria c Un ente privato che protegge la salute dei datori di lavoro d Un ente con compiti differenti dal controllo della combustione 5 I laboratori di Igiene e Profilassi eseguivano: Organizzazione servizi di tutela per la salute dei lavoratori  a Indagini diagnostiche strumentali b Controlli della postura dei lavoratori c Analisi di tipo chimico-tossicologico su campioni diversi d Analisi di tipo fisico su campioni solidi 6 Gli istituti universitari di medicina del lavoro sono : Organizzazione servizi di tutela per la salute dei lavoratori  a Una struttura di tutela della salute del lavoratore successiva alla Legge 833/78 b Una struttura di tutela della salute del lavoratore precedente alla Legge 833/78 c Una struttura di ispezione d Una struttura soltanto di diagnosi e cura 7 I servizi di medicina del lavoro delle ASL: Organizzazione servizi di tutela per la salute dei lavoratori  a Non esercitano attività di prevenzione b Non esercitano accertamenti sanitari c Promuovono solo l’Educazione sanitaria d Esercitano anche attività di prevenzione 8 L’ARPA è: Organizzazione servizi di tutela per la salute dei lavoratori  a Un’emanazione periferica del Ministero della Salute b Un’emanazione periferica del Ministero dell’Ambiente Invia c Un’emanazione periferica del Ministero della Giustizia d Un’emanazione periferica del Ministero dell’Istruzione 9 L’Ispesl è: Organizzazione servizi di tutela per la salute dei lavoratori  a Un centro nazionale di formazione e ricerca b Un centro nazionale di prevenzione c Un centro nazionale anche di documentazione d Un centro nazionale di monitoraggio 10 Le banche dati on-line di medicina del lavoro comprendono anche: Organizzazione servizi di tutela per la salute dei lavoratori  a Quelle dell’INAIL b Non sono strumenti utili di riferimento c Non sono strumenti di ricerca d Sono utilizzabili solo da professionisti del settore b Dei valori di non esposizione c Dei biomarkers d Dei metaboliti di xeno biotici 9 Gli indicatori biologici di effetto si suddividono in: Monitoraggio biologico  a Indicatori di effetto critico e non critico b Indicatori di effetto sicuro e non sicuro c Indicatori di effetto subcritico e critico d Indicatori di effetto probabile e improbabile 10 I risultati ottenuti dal monitoraggio biologico : Monitoraggio biologico  a Non vanno confrontati con valori di riferimento b Vanno solo alcune volte confrontati con valori di riferimento c Vanno confrontati sempre con valori di riferimento d A discrezione del medico competente vanno confrontati con valori di riferimento IL FENOMENO INFORTUNISTICO  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 L’infortunio è: Il fenomeno infortunistico  a Una lesione o danno da causa violenta in occasione di lavoro b Un potenziale danno alla salute del lavoratore c Una lesione da causa non violenta in occasione di lavoro d Un rischio di danno dovuta a causa accidentale in ambiente extralavorativo 2 I rischi lavorativi sono suddivisi: Il fenomeno infortunistico  a In quattro categorie b In due categorie c In tre categorie d In cinque categorie 3 Tra le cause di infortunio sul lavoro ci sono : Il fenomeno infortunistico  a Impianti elettrici non idonei b Impianti elettrici idonei c Sostanze non infiammabili d La buona organizzazione lavorativa 4 La protezione degli organi di avviamento può essere: Il fenomeno infortunistico  a Un rischio da carenza di sicurezza su macchine e apparecchiature b Un rischio da carenza strutturale di ambiente di lavoro c Rischio da manipolazione di sostanze pericolose d Rischio da incendio 5 La disattenzione è: Il fenomeno infortunistico  a Una infrequente causa di infortunio legata al fattore umano b Una frequente causa di infortunio legata al fattore umano c Una sporadica causa di infortunio d Una causa di infortunio da rischio strutturale 6 L’etichettatura è : Il fenomeno infortunistico  a Una misura facoltativa di prevenzione b Una misura obbligatoria di sicurezza c Una misura facoltativa di sicurezza d Una misura di sicurezza dei prodotti non pericolosi 7 Le frasi di rischio indicano: Il fenomeno infortunistico  a Pericoli particolari b Il modo sicuro di manipolare le sostanze c I possibili rischi della sostanza d Gli effetti tossici delle concentrazioni massime delle sostanze 8 Nel Registro infortuni: Il fenomeno infortunistico  a Non è riportata la modalità di accadimento dell’infortunio b Si trascura la natura dell’infortunio c Viene riportata anche la data e la sede dell’infortunio 4 Per attività che comporta la presenza di agenti chimici s’intende: Il rischio chimico  a Ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l’immagazzinamento, il trasporto o l’eliminazione e il trattamento dei rifiuti b Ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti biologici pericolosi c Ogni attività lavorativa in cui sono prodotti agenti chimici d Ogni attività lavorativa che prevede l’eliminazione dei rifiuti pericolosi 5 I tipi di esposizione ad agenti chimici sono: Il rischio chimico  a Tre b Cinque c Quattro d Due 6 La variabile necessaria alla determinazione del rischio chimico è : Il rischio chimico  a La pericolosità degli agenti b Il peso specifico degli agenti c Il peso molecolare degli agenti d Il tipo di soluzione 7 Gli agenti chimici pericolosi possono avere sull’uomo: Il rischio chimico  a Solo effetti corrosivi b Solo effetti irritanti c Anche effetti cancerogeni d Anche effetti stressanti 8 L’effetto teratogeno di un agente chimico dannoso è : Il rischio chimico  a L’insorgenza e l’aumento di malformazioni congenite b Danno al DNA del nucleo, con mantenimento della sopravvivenza della cellula c Danno cellulare con esito di morte cellulare o cambiamento di funzione d Danno all’RNA mitocondriale 9 L’acetilene si presenta sotto forma di: Il rischio chimico  a Gas b Nebbia c Vapore d Fumo 10 L’assorbimento degli agenti chimici può avvenire in : Il rischio chimico  a Due modi b Tre modi c Quattro modi d Cinque modi L'AMIANTO  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 L’amianto o asbesto è: Lâ amianto  a Un minerale con struttura fibrosa b Un gas con struttura fibrosa c Un gas con struttura triangolare d Un minerale con struttura elementare 2 L’esposizione professionale ad amianto: Lâ amianto  a Coincide con l’inizio della lavorazione industriale dell’amianto b è successiva alla lavorazione industriale dell’amianto c è antecedente con l’inizio della lavorazione industriale dell’amianto d è relativa agli ultimi quaranta anni 3 L’amianto è un materiale : Lâ amianto  a Distruttibile b Usurabile c Indistruttibile d Poco flessibile 4 L’amianto è utilizzato nel settore trasporti : L' ATTIVITA' DEL MEDICO COMPETENTE ALLA LUCE DEL D.LGS .81/08  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 Il medico competente è: Lâ attività del medico competente alla luce del D.Lgs.81/08  a Dipendente del datore di lavoro b Dipendente del lavoratore c Dell’ASL d Del Ministero della Salute 2 Il medico competente ha come obiettivi: Lâ attività del medico competente alla luce del D.Lgs.81/08  a La cura delle malattie professionali b La salute dei datori di lavoro c Solo la sicurezza dei luoghi di lavoro d La prevenzione delle malattie professionali e la promozione della salute dei lavoratori 3 Il medico competente: Lâ attività del medico competente alla luce del D.Lgs.81/08  a Non si interessa della sorveglianza dell’ambiente di lavoro b Si interessa anche della sorveglianza ambientale c Si interessa solo della salute dei lavoratori d Non ha funzioni di informazione 4 I titoli e i requisiti richiesti per poter esercitare la funzione di medico competente sono stabiliti da: Lâ attività del medico competente alla luce del D.Lgs.81/08  a D.Lgs 82/08 b D.Lgs 85/09 c D.Lgs 81/08 d D.Lgs 90/09 5 Il medico competente : Lâ attività del medico competente alla luce del D.Lgs.81/08  a Non è responsabile della Sorveglianza Sanitaria b Non è responsabile dell’attuazione di misure per la tutela della salute dei lavoratori c È responsabile della Sorveglianza sanitaria d È responsabile solo delle visite mediche periodiche ai lavoratori 6 Il medico competente: Lâ attività del medico competente alla luce del D.Lgs.81/08  a Si avvale di consulenze specialistiche b Non si avvale di consulenze specialistiche c Non si avvale di strumenti diagnostici d Non si avvale di indagini di laboratorio 7 La Sorveglianza sanitaria : Lâ attività del medico competente alla luce del D.Lgs.81/08  a Prevede anche accertamenti medici alla cessazione del rapporto lavorativo b Non prevede accertamenti medici preventivi c Non prevede accertamenti per cambio mansione d Prevede solo accertamenti medici su richiesta del lavoratore 8 Il medico competente informa: Lâ attività del medico competente alla luce del D.Lgs.81/08  a Per iscritto del giudizio di idoneità sia il datore di lavoro che il lavoratore b Del giudizio di idoneità solo il datore di lavoro c Del giudizio di idoneità solo il lavoratore d Del giudizio di idoneità solo l’ASL 9 Il protocollo sanitario è redatto da: Lâ attività del medico competente alla luce del D.Lgs.81/08  a Da datore di lavoro b Da medico competente c Da responsabile sicurezza d Dal rappresentante dei lavoratori 10 Il medico competente visita gli ambienti di lavoro: Lâ attività del medico competente alla luce del D.Lgs.81/08  a Almeno una volta ogni 5 anni b Almeno una volta ogni 3 anni c Almeno una volta ogni anno d Almeno una volta ogni 7 anni d Segnalare solo in alcuni casi le condizioni di pericolo 9 Per le donne gestanti c’è obbligo: La radioprotezione  a Di notificare al datore di lavoro il proprio stato di gestazione appena accertato b Notificare al datore di lavoro il proprio stato di gestazione al sesto mese c Di notificare al datore di lavoro il proprio stato di gravidanza in caso di complicanze d Di notificare solo il rischio di aborto 10 Il lavoratore deve essere istruito: La radioprotezione  a Sulle procedure di decontaminazione b Solo sui DPI c Solo sui rischi da radiazione d Solo sugli strumenti di protezione IL LAVORO:ANALISI E IDONEITÀ  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 Il medico del lavoro pone al centro della sua attività: Il lavoro :analisi e idoneità  a Soltanto il lavoratore e le sue caratteristiche individuali b Anche gli aspetti tecnologici del lavoro c Soltanto l’ambiente di lavoro d La sicurezza del datore di lavoro 2 Nell’ambiente di lavoro ci sono: Il lavoro :analisi e idoneità  a Variabili riproducibili b Variabili definite e determinabili c Variabili riproducibili e uniche d Variabili indefinite 3 La suscettibilità individuale è una variabile: Il lavoro :analisi e idoneità  a Indefinita b Intrinseca c Estrinseca d Indeterminabile 4 Le attività usuranti sono: Il lavoro :analisi e idoneità  a Variabili intrinseche b Variabili riproducibili c Variabili estrinseche d Variabili indeterminate 5 Le visite mediche del lavoro sono: Il lavoro :analisi e idoneità  a Uno strumento di prevenzione e valutazione del potenziale rischio b Uno strumento di selezione c Uno strumento di accertamento selettivo d Uno strumento di scelta del datore di lavoro 6 Un soggetto paraplegico è: Il lavoro :analisi e idoneità  a Incompatibile con qualsiasi attività b Compatibile con alcune attività lavorative c Inidoneo permanentemente d Idoneo solo per brevi periodi 7 L’idoneità lavorativa è: Il lavoro :analisi e idoneità  a Riferita alla mansione specifica b Riferita a tutte le attività lavorative c Riferita alle capacità psico-attitudinali del soggetto ad affrontare qualsiasi attività lavorativa d Nessuna delle risposte elencate 8 Il giudizio di idoneità può essere: Il lavoro :analisi e idoneità  a Anche parziale b Solo temporaneo c Relativo Disturbi a carico dellâ arto superiore  a Le donne b Gli uomini c I giovani lavoratori d I lavoratori più anziani 5 In Italia: Disturbi a carico dellâ arto superiore  a Non sono riconosciute come malattie professionali b Sono risarcite in parte c Sono riconosciute come malattie professionali d Sono disturbi di nessun rilievo per danno professionale 6 La sindrome del tunnel carpale: Disturbi a carico dellâ arto superiore  a Non è un disturbo da lavoro b è una malattia professionale c Poco frequente d Riguarda poche categorie professionali 7 I guanti: Disturbi a carico dellâ arto superiore  a Se inadeguati possono essere un fattore di rischio b Non sono mai un fattore di rischio c Sono poco utilizzati d Causano sempre se troppo utilizzati disturbi patologici professionali 8 Gli strumenti vibranti: Disturbi a carico dellâ arto superiore  a Causano disturbi a carico dell’arto superiore b Non sono mai causa di patologia c Causano lievi disturbi d Se utilizzati poco e male non causano patologie professionali a carico dell’arto superiore 9 La selezione degli attrezzi: Disturbi a carico dellâ arto superiore  a Una misura non considerata per la prevenzione di questi disturbi b Una misura utilizzata solo nei disturbi da MMc c La misura preventiva assai importante per questa forma di disturbo lavoro correlato d è ininfluente per l’insorgenza di questi disturbi 10 Le braccia devono lavorare: Disturbi a carico dellâ arto superiore  a Per tempi prolungati all’altezza delle spalle b Per tempi continuativi all’altezza del capo c Mai per tempi prolungati all’altezza delle spalle d Per tempi prolungati sia all’altezza delle spalle che del bacino LO STRESS COME RISCHIO LAVORATIVO  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 Lo stress è: Disturbi stress correlati  a Una complessa reazione del nostro organismo agli stimoli interni b Una complessa reazione del nostro organismo a qualunque stimolo esterno c Una complessa reazione della nostra psiche a qualunque stimolo esterno d Una complessa reazione del nostro corpo a stimoli spropositati 2 Lo stress può essere: Disturbi stress correlati  a Eustress e distress b Eustress c Eustress il più delle volte d Distress sul posto di lavoro 3 Le fasi di stress sono: Disturbi stress correlati  a Di resistenza e di determinazione b Di allarme, resistenza ed esaurimento c Di allarme e reattività d Di allarme e malessere 4 Il mobbing si realizza: LA TUTELA DELLE MADRI LAVORATRICI  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 Il Lavoro femminile : Tutela delle madri lavoratrici  a Non ha conosciuto differenze con quello maschile b Nell’evoluzione storica ha conosciuto grandi differenze con quello maschile c Si è sviluppato sin dall’antica Grecia d E’ un fenomeno che riguarda l’ultimo ventennio 2 Il D.P.R. 13/2/1964 ,n. 185, art. 65 asserisce che: Tutela delle madri lavoratrici  a Le donne gestanti non possono essere adibite alle mansioni proprie dei lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti b Le donne gestanti possono essere adibite a mansioni di tutti i tipi c Le donne gestanti possono essere adibite a mansioni particolari che prevedono l’esposizione a radiazioni ionizzanti d Le donne gestanti solo con complicanze possono essere esonerate dalle mansioni con rischio di esposizione a radiazioni ionizzanti 3 La legge 8/3/2000, n.53: Tutela delle madri lavoratrici  a Asserisce congedi dal lavoro solo alla madre b Asserisce congedi parentali c Limita la possibilità della tutela della salute alla sola madre d Non riconosce congedi parentali ai genitori adottivi 4 Lo studio dei rischi lavorativi negli ultimi tempi tiene conto: Tutela delle madri lavoratrici  a Della specificità di genere b Della sola variabile : età anagrafica c Dello stile di vita d Dell’albero genealogico 5 Il maggiore rischio delle donne con l’incombenza familiare è: Tutela delle madri lavoratrici  a L’infezione b La dermatite c L’infortunio d Cardiopatie 6 L’art.37 della Costituzione Italiana sancisce: Tutela delle madri lavoratrici  a La tutela del lavoratore b La tutela della salute della madre e del bambino c La tutela della salute della famiglia d La tutela dei lavoratori under 65 7 Il congedo di maternità è: Tutela delle madri lavoratrici  a Una forma di tutela garantita durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino o dell’ingresso in famiglia di un bambino per adozione o affidamento b Una forma di tutela garantita soltanto durante la gravidanza c Una forma di tutela garantita durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino e non comprende l’ingresso di un bambino per adozione o affidamento d Una forma di tutela garantita dopo la gravidanza per i primi sei mesi 8 Il congedo parentale può essere chiesto: Tutela delle madri lavoratrici  a Solo dalla madre b Anche dal padre c O dalla madre o dal padre d Dal datore di lavoro 9 Una forma di tutela della madre lavoratrice è: Tutela delle madri lavoratrici  a Il divieto di licenziamento b Il divieto di riposo c Il divieto di dimissioni d Il divieto di mobbing 10 Per rischi riproduttivi s’intendono: Tutela delle madri lavoratrici  a L’impossibilità di concepimento b La suscettibilità della donna lavoratrice di aborto spontaneo c I rischi di disagi e di danni concernenti l’apparato riproduttivo della donna ,sia quelli connessi con gli eventi , materni e fetali , che vanno dal concepimento al termine della gestazione d I rischi di patologie e di danni concernenti l’apparato riproduttivo delle lavoratrici che presentano una storia di poliaborto b Cause indefinite c Cause indefinite a volte d Cause determinate 9 L’ astenopia occupazionale: Disturbi visivi correlati allâ impiego dei videoterminali  a Ha una significativa componente psico - emotiva b Ha una componente solo fisica c Non ha componenti psicologiche d Non ha componenti emotive 10 Tra i sintomi dell’astenopia ci sono: Disturbi visivi correlati allâ impiego dei videoterminali  a Prurito b Esoftalmo c Ptosi palpebrale d Cataratta RISCHI E PATOLOGIE PER L'APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 Prima del D.Lgs 626/94 : Disturbi correlati da movimentazione carichi  a Non esisteva una normativa sui disturbi da MMC b Esisteva una normativa sui disturbi da MMC c Esisteva una normativa sia sui disturbi da MMC che da VDT d Da tempo si parlava dei rischi alla salute da MMC 2 La MMC può provocare: Disturbi correlati da movimentazione carichi  a Infortuni e rischi di lesioni dorso-lombari b Solo patologie agli arti c Solo patologie al rachide cervicale d Patologie a carico delle articolazioni degli arti inferiori 3 Le prescrizioni per la sicurezza dei lavoratori che esercitano MMC: Disturbi correlati da movimentazione carichi  a Devono tenere il carico vicino al corpo b Non devono tenere il carico vicino al corpo c Devono sollevare il carico sopra le spalle d Devono sollevare il carico sopra il capo 4 Gli operatori mortuari: Disturbi correlati da movimentazione carichi  a Non sono lavoratori a rischio di disturbi da MMC b Sono lavoratori a rischio di disturbi da MMC c Sono lavoratori a rischio di inalazione di polveri tossiche d Sono lavoratori a rischio di allergie 5 Le discopatie lombari: Disturbi correlati da movimentazione carichi  a Sono patologie da lavoro b Non possono essere provocate dal lavoro c Non permettono alcuna attività lavorativa d Possono essere provocate raramente dal lavoro 6 Il tratto lombare del rachide: Disturbi correlati da movimentazione carichi  a è meno colpito da affezioni acute b è maggiormente colpito da affezioni acute e croniche c è maggiormente colpito da affezioni acute d è maggiormente colpito da patologie degenerative a carico dei legamenti 7 L’indice di rischio è dato da: Disturbi correlati da movimentazione carichi  a Peso raccomandato /peso sollevato b Peso sopportato/peso sollevato c Peso sollevato/peso raccomandato d Peso sollevabile/ peso raccomandabile 8 Un I.S tra 2.0 e 3.0 prevede: Disturbi correlati da movimentazione carichi  a Ausili meccanici b Formazione c Interventi tecnici e organizzativi 4 La Temperatura effettiva corretta ( TEC) è: Il microclima  a Un indice omeotermico b Un indice di stress termico c Un parametro di valutazione ambientale generico d Un indice di monitoraggio biologico 5 I sintomi indicativi di un affaticamento da calore (la risposta fisiologica allo stress calorico) ai limiti del consentito sono : Il microclima  a La sudorazione profusa dura più ore e la perdita di peso in un turno supera l�� % del peso corporeo b L’eliminazione urinaria di sodio nelle 24 ore è inferiore a 500 milli moli c La sudorazione profusa dura più ore,la perdita di peso in un turno supera l��,5 % del peso corporeo e l’eliminazione urinaria di sodio nelle 24 ore è inferiore a 50 millimoli d La sincope e la tachicardia 6 Gli indici di comfort termico sono: Il microclima  a Si applicano agli ambienti termici moderati e hanno la finalità di studiare le condizioni ambientali che comportino la sensazione di benessere termico per la maggior parte degli addetti b Si applicano agli ambienti termici severi e studiano le condizioni ambientali che comportano stress termico c Si applicano agli ambienti termici moderati e studiano lo scambio termico uomo-ambiente d Si applicano a tutti gli ambienti di lavoro e analizzano le condizioni di alta temperatura 7 La temperatura operativa dovrebbe essere: Il microclima  a Per l’inverno tra 23 e 26 °C e per l’estate tra 20 e 24 °C b Per l’inverno tra 18 e 20 °C e per l’estate tra 20 e 22 ° C c Per l’inverno tra 20 e 24 ° C e per l’estate tra 23 e 26 °C d Per l’inverno tra 19 e 20 °C e per l’estate tra 22 e 25 °C 8 La Sincope da calore si manifesta con : Il microclima  a Vomito e diarrea b Crisi vertiginosa c Perdita di coscienza e ipertensione d Perdita di coscienza successiva a pallore , stordimento e vertigini 9 La terapia nelle alterazioni di cute e annessi da stress termico è: Il microclima  a Sistemica b Ospedaliera c Di idratazione d Topica 10 I segni premonitori da esposizione prolungata a basse o bassissime temperature sono: Il microclima  a Sincope b Vertigini e nausea c Lipotimia d Il dolore alle estremità , presenza di brividi di forte intensità che impediscono lo svolgimento di qualsiasi lavoro DERMATITI OCCUPAZIONALI  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 La dermatite da contatto irritante è caratterizzata da: Dermatiti occupazionali  a Lesioni delimitate al contatto con l’irritante b Lesioni diffuse su tutto il corpo c Lesioni delimitate agli arti inferiori d Luna sola lesione 2 In una dermatite allergica da contatto il periodo di incubazione dopo contatto varia: Dermatiti occupazionali  a Da due a sette giorni b Da cinque a dieci giorni c Da una settimana a 15 giorni d Da 10 a 20 giorni 3 Le lesioni di una dermatite allergica da contatto: Dermatiti occupazionali  a Sono limitate al contatto con l’allergene b Sono distribuite sul tronco c Possono diffondersi e generalizzarsi d Sono poco visibili 4 In una dermatite allergica da contatto: LE NEOPLASIE OCCUPAZIONALI  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 I fattori che condizionano l’insorgenza di tumori sono: Le neoplasie occupazionali  a Di tre tipi b Di quattro tipi c Di due tipi d Di cinque tipi 2 La quota di tumori attribuibile alle esposizioni professionali,nelle nazioni industrializzate è dell’ordine di: Le neoplasie occupazionali  a 7-8% b 5% c 2,5% d 3-4% 3 Nei tumori professionali,l’attività lavorativa con esposizione ad agenti cancerogeni,agisce come: Le neoplasie occupazionali  a Causa b Concausa c Causa o concausa d Condizione preliminare 4 Dei circa 250.000 casi di tumore in Italia,quelli imputabili a cause lavorative sono: Le neoplasie occupazionali  a Tra i 7.500 e i 10.000 b Tra i 5.000 e i 6.500 c Tra i 4.500 e i 5.000 d Tra i 10.000 e gli 11.000 5 A caratterizzare la denuncia di neoplasie professionali è: Le neoplasie occupazionali  a Il fenomeno della sovradenuncia b Il fenomeno della sottodenuncia c Il fenomeno dell’omertà d Il fenomeno della sovrastima 6 Per le neoplasie professionali non si applica il criterio : Le neoplasie occupazionali  a Del periodo massimo di indennizzabilità b Del periodo minimo di indennizzabilità c Del periodo medio di indennizzabilità d Del periodo lungo di indennizzabilità 7 I criteri per la diagnosi e terapia dei tumori professionali: Le neoplasie occupazionali  a Sono differenti da quelli adottati per gli altri tumori b Sono specifici c Sono esclusivi d Sono identici a quelli adottati per gli altri tumori 8 L’anamnesi lavorativa è un momento fondamentale: Le neoplasie occupazionali  a Della diagnosi eziologica dei tumori professionali b Della terapia dei tumori professionali c Dell’epidemiologia dei tumori professionali d Di nessun intervento medico-legale 9 L’organo bersaglio della maggior parte dei tumori professionali è: Le neoplasie occupazionali  a Il fegato b La vescica c Il polmone d Il sistema linfatico 10 La più recente normativa riguardo gli agenti cancerogeni è: Le neoplasie occupazionali  a Il D.Lgs 81/2008 Titolo IX, capo II b Il D.Lgs 82/2006 Titolo X, capo III c Il D.Lgs 81/2008 Titolo VIII , capo II d Il D.Lgs 45/2008 Titolo III,capo I d Pleurite 9 Il lavoro a turni espone a un maggiore rischio di : Le patologie cardiovascolari e le patologie professionali  a Infarto del miocardio b Stenosi mitralica c Aneurisma dell’aorta d Insufficienza cardiaca 10 L’angiopatia da vibranti è classificata come: Le patologie cardiovascolari e le patologie professionali  a Un fenomeno di Reynaud primario b Un fenomeno di Reynaud secondario c Un fenomeno di claudicatio intermittens d Un fenomeno di stenosi permanente ASPETTI MEDICO-LEGALI DELL'ASSICURAZIONE PRIVATA CONTRO GLI INFORTUNI  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 Indicare che cosa prevede l'assicurazione privata contro gli infortuni: Le assicurazioni private: caratteristiche tipo generali  a Diritto al risarcimento per il danno subito nei limiti di una somma preventivamente concordata b Diritto al risarcimento per il danno subito solo se fisico c Diritto a percepire un'indennità mensile d Il risarcimento dei danni morali 2 Indicare quali sono i soggetti assicurabili: Differenze con l'assicurazione sociale obbligatoria  a Bambini b Solo anziani c Persone con un'età compresa tra i 18 e i 70 anni, non portatori di particolari infermità o difetti psichici che aumentino la possibilità dell'evento infortunistico d Solo le Donne 3 Indicare quale tra le seguenti è la definizione di infortunio: Definizione di infortunio  a Sono considerati infortuni gli eventi dovuti a causa fortuita, violenta ed esterna, indipendente dalla volontà dell'assicurato, che producano lesioni constatabili b Sono considerati infortuni gli eventi dovuti alla volontà del soggetto c Sono considerati infortuni gli eventi che non provocano conseguenze obiettivamente constatabili d Sono considerati infortuni solo i traumi contusivi 4 Il limite massimo di età per stipulare un'assicurazione è: Persone non assicurabili  a Età inferiore ai 21 anni b Età compresa tra i 30 e i 70 anni c 25 anni compiuti d Età superiore ai 75 anni 5 Indicare cosa rappresentano le API: Definizione di infortunio  a Assicurazioni private italiane b Assicurazioni private infortunistiche c Assicurazioni pubbliche italiane d Assicurazioni pubbliche infortunistiche 6 Le condizioni particolari: Condizioni particolari  a Sono clausole aggiuntive, che modificano le condizioni generali e comportano una variazione del premio b Rappresentano eventi che si realizzano in condizioni particolari c Indicano clausole che non modificano le condizioni generali d Sono clausole che non comportano modificazioni del premio assicurativo 7 Indicare qual è lo scopo della visita dell'assicurato prima del rapporto assicurativo: Obblighi e procedure  a Stabilire la clausole assicurative b Valutare se il soggetto è idoneo ad essere assicurato c Stabilire solo ed unicamente il premio assicurativo d Valutare infermità presistenti, premio o preclusione del contratto 8 Il massimale nelle API viene corrisposto: Differenze con l'assicurazione sociale obbligatoria  a Tramite una percentuale calcolata in base al danno riportato dal soggetto b In un'unica somma Gli obblighi del medico competente: Certificato medico di malattia  a Indica un atto necessario, con finalità assicurativo-previdenziali, che consente all'Inail di avviare l'istruttoria per l'erogazione delle prestazioni sanitarie nei confronti dell'assicurato b Indica unicamente la documentazione da inviare al datore di lavoro in caso di malattia c Può indicare la documentazione da inviare al datore di lavoro in caso di malattia d Indica un atto facoltativo, senza finalità assicurativo-previdenziali, con il solo scopo di avvisare l'Inail dell'infortunio sul lavoro 5 La sorveglianza sanitaria rappresenta: La malattia professionale e gli obblighi del Medico Competente  a L'insieme degli atti medici finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori in relazione all'ambiente di lavoro ed ai relativi fattori di rischio b Indica il controllo di qualità del lavoro svolto in ospedale c L'insieme delle procedure finalizzate a controllare il lavoro svolto in ambito sanitario d Il controllo dei turni di lavoro del personale sanitario 6 L'elenco delle malattie professionali da denunciare è composta da tre liste. La lista I è costituita: Denuncia-segnalazione di malattia professionale  a Dalle malattie professionali più diffuse in uno specifico settore lavorativo b Dalle malattie che si sono verificate con maggiore frequenza nell'anno precedente c Dalle malattie la cui origine lavorativa risulta essere di elevata probabilità d Dalle malattie la cui origine lavorativa risulta essere di limitata probabilità 7 Nel caso di omesso invio da parte del Medico Competente alla Direzione Provinciale del Lavoro della denuncia di malattia professionale la sanzione prevista consiste: Denuncia-segnalazione di malattia professionale  a Nella radiazione dall'Ordine dei Medici b Unicamente nel pagamento di una sansione c Nella sospensione dall'incarico di Medico Competente d Nell'arresto o il pagamento di un'ammenda 8 Nella valutazione del nesso causale il criterio medico legale generalmente adottato dall'INAIL è: Il nesso di causalità nell'infortunio lavorativo  a Causalità diretta ed efficiente b Causalità multipla o concasualità c Causalità unica o esclusiva d Causalità indiretta ed efficiente 9 Il criterio di idoneità qualitativa e quantitativa valuta: Il nesso di causalità nell'infortunio lavorativo  a La corrispondenza tra la regione anatomica interessata dall'azione lesiva e la sede d'insorgenza della malattia b Se la modalità d'azione della causa è compatibile con la natura, la gravità e la modalità di comparsa degli effetti prodotti c L'efficienza del lavoratore a svolgere la mansione specifica d L'idoneità di un'azione lesiva a produrre una malattia 10 Tra le malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità Lista II , rientrano: Denuncia-segnalazione di malattia professionale  a Le malattie della pelle b Le malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni nell'organizzazione del lavoro c Gli stati influenzali d Solo gli infortuni sul lavoro avvenuti durante l'orario di lavoro LA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE: PROFILI PENALI, CIVILI E DISCIPLINARI  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 La responsabilità disciplinare rigurada: La responsabilità disciplinare  a I medici impiegati, che esercitano alle dipendenze di enti pubblici o privati e deriva dall'inosservanza dei doveri di servizio o di ufficio b Soltanto i medici che lavorano in ambito privato c Il rispetto della norme del Codice Deontologico d Esclusivamente i medici che lavorano in ambito pubblico 2 La valutazione del nesso di causalità va compiuta secondo criteri di: Il nesso di causalità. Onere probatorio  a Probabilità scientifica b Causalità ipotetica c Responsabilità professionale d Deontologia professionale 3 La colpa medica omissiva indica: La colpa medica  a L'omissione di soccorso b La responsabilità del professionista generico che volontariamente abbia omesso di consultare uno specialista che avrebbe potuto realizzare una diagnosi accurata c L'errore medico, terapeutico o diagnostico, realizzato tramite l'omissione delle cautele prescritte dalle speciali regole di condotta d Il mancato svolgimento di un turno di lavoro in ospedale senza giustificazione INQUINAMENTO INDOOR  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 Per ambinte indoor si intende: Cosa si intende per inquinamento indoor  a Gli ambienti confinati di vita e di lavoro, non industriali b Gli ambienti industriali c Gli ambienti domestici d Solo gli ambienti undustriali 2 Gli inquinanti indoor possono essere di tipo: Inquinanti dell'aria indoor e fonti  a Domestico b Biologico, chimico,fisico c Solo biologici d Solo chimici 3 La concentrazione di tali inquinanti dipende: Inquinanti dell'aria indoor e fonti  a Dalla natura della sorgente, dalla ventilazione,dalle abitudini e dalle attività svolte dagli occupanti b Dalla natura della sorgente c Dai condizionatori d Dalla ventilazione 4 Il rischio derivante dagli inquinanti indoor è legato: Inquinanti dell'aria indoor e fonti  a Alla presenza di campi elettromagnetici e benzene b Alla presenza di muffe c Alla presenza o meno di formaldeide d All'esposizione di lunga durata 5 A volte si registrano valori di concentrazione per certe sostanze dell'ambiente : Inquinanti dell'aria indoor e fonti  a Maggiori a quelle che si registrano all'esterno b Sempre minori a quelle che si registano all'esterno c Che non hanno nessun valore d Inesistenti all'esterno 6 La Direttiva 89/106/CEE del Consiglio Europeo sui materiali da costruzione: Riferimenti normativi  a Prende in considerazione gli aspetti sanitari e ambientali dell'industria farmaceutica b Prende in considerazione gli aspetti sanitari e ambientali e dà mandato al CEN (Comitato europeo per la standardizzazione) di elaborare norme armonizzate e metodi di prova riguardanti la qualità dell'aria all'interno degli ambienti industriali c Prende in considerazione gli aspetti sanitari e ambientali e dà mandato al CEN (Comitato europeo per la standardizzazione) di elaborare norme armonizzate e metodi di prova riguardanti la qualità dell'aria all'interno degli edifici d Si riferisce esclusivamenta all'inquinamento outdoor 7 Gli agenti fisici responsabili di una cattiva qualità dell'ambiente indoor: Inquinanti dell'aria e fonti  a Sono i campi elettromagnetici e il radon b Il rumore generato dagli aspirapolveri c Sono i campi eletromagnetici, rumori, e il radon d Le antenne televisive 8 La SBS: Introduzione  a È una patologia infiammatoria del del colon,si manifesta con sintomi aspecifici ma ripetitivi e non correlati ad un agente in particolare b E una patologia cronica del colon,si manifesta con sintomi aspecifici ma ripetitivi e non correlati ad un agente in particolare c E' la sindrome dell'edificio malato,si manifesta con sintomi aspecifici ma ripetitivi e non correlati ad un agente in particolare d Si manifesta con sintomi specifici ma ripetitivi 9 Per contaminanti biologici si intende: Inquinanti dell'aria indoor e fonti  a Si intende una serie di sostanze di origine chimica che possono incidere negativamente sulla qualità dell'aria sia indoor che outdoor b Ai parassiti di frutta e verdura c Tutte le sostanze utilizzate in agricoltura biologica d Si intende una serie di sostanze di origine biologica che possono incidere negativamente sulla qualità dell'aria sia indoor che outdoor c È una patologia provocata dall'esposizione al benzene d È una patologia rara provocata sall'esposizione con alcuni tipi di pesticidi 9 Negli ambienti indoor le condizioni per la proliferazione dei batteri scaturiscono principalmente : I Batteri  a Principalmente dagli animali b Dall'umidità o i ristagni di acqua che si possono formare negli impianti di condizionamento e umidificazione, dai materiali edili e d'arredamento e dall'uomo c Da persone ammalate d Dai riscaldamenti 10 Il benzene: IL Benzene  a È un VOC b È un pesticida c Ha un odore aromatico d Proviene dalla combustione completa del carbone e del petrolio RADON  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 Il gas radon: Il radon  a È contenuto nel fumo di sigaretta b Si genera dalla combustione degli alimenti c È un gas radioattivo naturale, generato dal decadimento dell'uranio d È un liquido radioattivo naturale, generato dal decadimento dell'uranio 2 La concentrazione del radon: Il radon  a Tende ad aumentare negli ambienti indoor b Diminuisce negli ambienti indoor c Aumenta negli ambienti esterni d Nessuna delle precedenti 3 Il radon: Il radon  a Può provocare il morbo di Crohn b Può provocare il cancro ai polmoni c Porta le allucinazioni d Nessuna delle precedenti 4 Al fine di ridurre la concentrazione del Radon: Come si riduce il radon  a Bisogna semplicemente aumentare l'areazione degli edifici b È possibile intervenire sulla tipologia di edilizia,litologia e modalità di utilizzo dell'edificio c Bisogna selezionare accuratamente i materiali da costruzione d Bisogna utilizzare i sistemi di aria condizionata 5 La concentrazione del radon: Come si misura il radon  a Viene espressa in Becquerel per metro cubo b In moli per litro c In millimoli per metro cubo d Nessuna delle precedenti 6 La misura del radon: Come si misura il radon  a Si effettua una volta al mese b Si effettua possibilmente in estate c Si effettua di sera, quando la concentrazione del radon tende ad aumentare d A causa della elevata variabilità della concentrazione di radon la misura deve essere protratta per un intero anno 7 Una delle novità introdotte con la nuova Direttiva 2013/59/Euratom è che: Valori di riferimento per abitazioni e luoghi di lavoro  a Ogni Stato membro dovrà stabilire livelli di riferimento nazionali, per la media annua della concentrazione di attività di radon in aria, non superiori a 300 Bq m-3 b Ogni Stato membro dovrà stabilire livelli di riferimento nazionali, per la media annua della concentrazione di attività di radon in aria, non superiori a 400 Bq m-3 c Isaranno considerati nel campo di applicazione, per la prima volta, solo gli ambienti residenziali (abitazioni) d Tutte le precedenti 8 Il radon: Il radon  a Viene considersto un inquinante indoor b È un inquinante outdoor negativamente fisicamente,psichicamente e sui rapporti amicali e familiari b Nei suoi studi approfonditi definisce il Burn Out come una forma di stress trascurabie c Condusse studi approfonditi sul Burn Out in ambito sportivo, descrivendo il brusco calo di rendimento degli atleti, che dopo un periodo di successi, non è più in grado di ripetere gli stessi risultati d Fornisce una definizione operativa di burn out identificandone i profili di esaurimento parasimpatico e di depersonalizzazione ed aumentata realizzazione personale 4 I sintomi del Burn Out sono: Sindrome del Burn Out: la sintomatologia  a Dissenteria, nausea, insonnia b Sintomi aspecifici, somatici, psicologici,reazioni comportamentali sul luogo di lavoro, difficoltà di relazionarsi con gli assistiti e con gli altri c Crisi di pianto d Esaurimento nervoso 5 Il Burn Out negli operatori sanitari si manifesta: L'insorgenza del Burn Out negli operatori sanitari  a Nella fase di entusiasmo idealistico, frustrazione e disimpegno emozionale b Nella fase di entusiasmo idealistico e nella stagnazione c Nella fase di entusiasmo idealistico, nella stagnazione, frustrazione e disimpegno emozionale d In 10 fasi 6 Secondo le impostazioni di Faber e della Maslach - i fattori potenzialmente presenti in tutti gli ambiti lavorativi possono essere ricondotti a tre grandi variabili: I fattori di rischio nel burn out  a Organizzative, individuali e oggettive b Organizzative, remunerative,sociali c Soggettive, oggettive e organizzative d Organizzative, individuali e sociali 7 Il Maslach burn out inventory : Il questionario della Maslach sul burn out  a È un test psico attitudinale per l'idoneità allo svolgimento di una mansione b è un questionario che prende in esame diversi aspetti del soggetto partecipante e del contesto lavorativo nel quale è collocata la sua attività lavorativa c È un gioco di società d È un questionario che si utilizza solo in ambito sanitario 8 Il Maslach burn out inventory in ambito sanitario: Il questionario della Maslach sul burn out  a Si concretizza in una serie di test a risposta multipla che vengono somministrati in forma anonima ed elaborati in 10-15 min b Viene elaborato nel tempo di 20 min c Si concretizza in una serie di test a risposta aperta, le cui risultanze vanno da 0 a 6 punti d Si concretizza in una serie di test a risposta multipla che servono a valutare i parametri essenzialmente dell'emotività 9 L'unico rimedio efficace per la cura del Burn Out: Il burn out: la terapia  a È l'utilizzo di antidepressivi b Il riposo forzato c La prevenzione è l'unico rimedio reale d L'allontanamento dal posto di lavoro 10 La prevenzione in ambito sanitario consiste: Prevenzione del Burn Out  a Nella informazione/formazione degli operatori sanitari e monitoraggio ricorrente mediante opportuni quesionari b Prescrivendo un mese di ferie in più all'anno rispetto agli altri lavoratori c Ogni 2 ore di lavoro, gli operatori soggetti a Burn Out devono effettuare una pausa lavorativa di 15 minuti d Ogni due mesi bisogna sottoporsi ad un colloqiuo con lo psicologo LA DIRETTIVA EURATOM 2013/59  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 La direttiva 2013/59 Euratom prevede che il livello di riferimento massimo di radon nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro è: Innovazioni introdotte dalla Direttiva 2013/59/Euratom  a 500 Bq/m b 400 Bq/m c 300 Bq/m d Può essere fissato da ciascun Stato membro 2 La direttiva 2013/59 Euratom tiene conto delle nuove raccomandazioni della I.C.R.P. contenute nella: Innovazioni introdotte dalla Direttiva 2013/59/Euratom  a Pubblicazione 103 b Pubblicazione 60 c 203 d 83 3 Le disposizione della direttiva 59/2013 Euratom dovranno essere recepite dagli Stati membri entro il: Innovazioni introdotte dalla Direttiva 2013/59/Euratom  a 02-Jan-2019 b 16-Aug-2018 c 6 febbario 2018 d 6 febbario 2016 4 I Servizi di Dosimetria: VALUTAZIONE DEL RISCHIO CANCEROGENO DA FORMALDEIDE  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 LA FORMALDEIDE: Introduzione  a È un virus che provoca tumori delle cavità nasali e dei seni paranasali b È una spora che provoca dissenteria c È un composto chimico cancerogeno d È un tipu di radiazione che cade nel campo dell'IR 2 Il capo II del titolo IX capo 1 DLgs 81/08: Introduzione  a Determina i requisiti minimi per laprotezione contro i rischi per la salute e lasicurezza derivanti da agenti chimicipresenti sul luogo di lavoro e/o che sisviluppano in seguito alla attivitàlavorativa b Determina i requisiti minimi per la protezione contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti da agenti biologici presenti sul luogo di lavoro e/o che si sviluppano in seguito alla attività lavorativa c Determina i requisiti minimi per la prevenzione dello stress lavoro correlato d Determina i requisiti minimi per la protezione contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall' inquinamento ambientale presente sul luogo di lavoro e/o che si sviluppano in seguito alla attività lavorativa 3 Nel caso di esposizione a formaldeide: Introduzione  a Il datore di lavoro deve inviare copia del registro degli esposti al medico competente e all'INAIL ogni 3 mesi b Il datore di lavoro deve inviare copia del registro degli esposti all'ASL e all'INAIL ogni 3 mesi c Il datore di lavoro deve inviare copia del registro degli esposti all'ASL e all'INAIL ogni 3 anni d Il datore di lavoro deve inviare copia del registro degli esposti all'ASL e all'INAIL ogni 2 anni 4 Il medico competente, nel caso di lavoratori esposti, qualora non fosse possibile sostituire la formaldeide: Introduzione  a Deve attivare la sorveglianza sanitaria preventiva e periodica degli esposti b Deve denunciare il datore di lavoro c Deve sottoporre i lavoratori a laringoscopia ogni 15 giorni d Non è tenuto a collaborare alla formazione/ informazione sul tema dell'esposizione a cancerogeni 5 Il medico competente: Introduzione  a Deve informare il lavoratore che dovrà sottoporsi ad accertamenti periodici fino al termine dell'esposizione/cessazione del rapporto di lavoro b Non deve partecipare alla scelta dei D.P.I. adeguati c Individuato il rischio cancerogeno, deve stabilire 20 visite straordinarie all'anno d Deve informare il lavoratore che dovrà sottoporsi ad accertamenti periodici anche al termine dell'esposizione/cessazione del rapporto di lavoro 6 Dal punto di vista della malattia professionale: Introduzione  a Non vi è l'obbligo di denuncia referto/primo certificato nei casi di tumori delle cavità nasali e dei seni paranasali (lista II), del naso faringe e la leucemia mieloide (lista I) b Vige l'obbligo di denuncia referto/primo certificato nei casi di tumori delle cavità nasali e dei seni paranasali (lista II), del naso faringe e la leucemia mieloide (lista I) c Vige l'obbligo di denuncia referto/primo certificato nei casi di tumori delle cavità nasali e dei seni paranasali (listaXX), del naso faringe e la leucemia mieloide (lista X) d Vige l'obbligo di denuncia referto/primo certificato solo nel caso di tumore alla mammella 7 La formaldeide è un inquinante ubiquitario: Introduzione  a Perché viene rilasciato dai mobili nella fase iniziale di vita b Perché normalmente presente nell'aria che respiriamo c Perché è un inquinante naturale d Viene rilasciato dai mobili antichi 8 Il decreto del Ministero del 10 ottobre 2008: Formaldeide a lavoro e a casa  a Regolamenta l'emissione di aldeidi e composti organici da pannalli a base di legno e manufatti con essi realizzati in ambienti di vita e soggiorno b Regolamenta l'emissione di aldeide formica da pannalli a base di legno e manufatti con essi realizzati in ambienti di vita e soggiorno c Regolamenta l'utilizzo di prodotti contenenti formaldeide per il trattamento dei mobili da ufficio d Regolamenta l'emissione di acetaldeide da pannalli a base di legno e manufatti con essi realizzati in ambienti di vita e soggiorno 9 Le aziende che acquistano mobili per l'arredo di uffici : Formaldeide a lavoro e a casa  a Per la tutela dei lavoratori, sono tenuti a verificare la presenza di certificazione di bassa emissione di formaldeide b Devono far effettuare, prima dell'utilizzo da parte dei lavoratori, l'analisi dell'emissione di formaldeide presso un Ente Accreditato c Non sono tenuti ad effettuare verifica circa la presenza di certificazione di emissione di formaldeide d Per la tutela dei lavoratori, sono tenuti a verificare la presenza di certificazione di bassa emissione di acetaldeide 10 La normativa prevede che il fabbricante : Formaldeide a lavoro e a casa  a Abbia una gas cromatografia all'interno dell'azienda che misuri le emissioni di formaldeide ogni 6 ore b Abbia una gas cromatografia all'interno dell'azienda che misuri le emissioni di formaldeide ogni 30 giorni c Provveda all'origine ad effettuare l'analisi delle emissioni di formaldeide presso un Ente Accreditato d Provveda all'origine ad effettuare l'analisi delle emissioni di formaldeide caratteristiche pezzi di ricambio, imballaggio per il trasporto, riferimenti direttive applicate, significato marcatura, scadenza b Solo le istruzioni di manutenzione c Solo la scadenza d Manutenzione e scadenza 9 Tra gli obblighi del datore di lavoro vi è quello di : Obblighi del datore di lavoro  a Della formazione informazione sull'utilizzo dei DPI b Organizzare dei test sulla prestazione del DPI con periodicità di 20 giorni c Di organizzare corsi sull'utilizzo e l'importanza dei DPI ogni 3 mesi d •Sottopone sempre i lavoratori ad addestramento all'uso solo dei DPI di CAT II 10 Tra gli obblighi del lavoratore: Obblighi del lavoratore  a Sottoporsi ai programmi di formazione e addestramento Utilizzare i DPI correttamente conformemente a formazione ed addestramento, Avere cura dei DPI loro affidati Non apportarvi modifiche di propria iniziativa, Riconsegnare i DPI secondo le procedure aziendali, Segnalare immediatamente difetti o inconvenienti b Il lavoratore non ha obblighi c Deve richiedere per iscritto l'oganizzazione di momenti di addestramento sull'utilizzo dei DPI d Di modificare il DPI secondo le sue esigenze lavorative LA DOCUMENTAZIONE SANITARIA DEL MEDICO COMPETENTE  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 I risultati della sorveglianza sanitaria devono essere noti: FINALITÀ GENERALI DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA E FLUSSI INFORMATIVI  a Solo al datore di lavoro b Solo ai rappresentanti dei lavoratori c Solo alle istituzioni preposte alla prevenzione collettiva d Al datore di lavoro, al rappresentante dei lavoratori e alle istituzioni preposte alla prevenzione collettiva 2 L'art. 41 del D.Lgs. 81/08: La Cartella Sanitaria e di Rischio  a Stabilisce l'effettuazione degli accertamenti sanitari preventivi e periodici e l'obbligo per il MC della registrazione dei risultati di tali accertamenti nella Cartella Sanitaria e di Rischio b Riguarda l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale c Stabilisce l'obbligo da parte del medico competente di registrare i risultati degli accertamenti sanitari su una ricetta rossa d Stabilisce il ruolo del MC riguardo alla problematica dello stress lavoro correlato 3 La Cartella Sanitaria e di Rischio : La Cartella Sanitaria e di Rischio  a Non è obbligatoria b Non costituisce documento medico-legale c Deve soddisfare i requisiti di unicità, identità, inalterabilità e conservazione delle modifiche d Deve riportare solo la firma solo del datore di lavoro 4 L'espressione del giudizio di idoneità alla mansione specifica del lavoratore : La Cartella Sanitaria e di Rischio  a Scaturisce dall'anamnesi di tutti i risultati degli accertamenti sanitari effettuati sulla base dei rischi lavorativi raccolti e registrati nella cartella sanitaria di rischio b Viene effettuata dal datore di lavoro sulla base di report di produttività del lavoratore c Viene effettuata dal MC sulla base delle assenze per malattia d Viene effettuata dalla Commissione Medica Ospedaliera sulla base delle visite periodiche 5 La Cartella Sanitaria : La Cartella Sanitaria e di Rischio  a Interessa solo al MC e rappresenta semplicemente una raccolta informale di dati da utilizzare ai fini della stesura della Relazione Sanitaria che viene presentata durante la riunione periodica b Costituisce il documento principale per l'estrapolazione ed elaborazione dei dati anonimi e collettivi utili per la Relazione Sanitaria prevista dall'art. 25 comma 1 lettera i, da presentare in occasione della riunione periodica c Non contiene informazioni utiliai fini di valutazioni epidemiologiche, preventive e di interesse collettivo da parte di associazione dei lavoratori e imprenditori ed enti pubblici d Può essere compilata solo in forma cartacea 6 L'allegato 3A del D.Lgs. 81/08 prevede che il MC, nel corso della sorveglianza sanitaria, debba raccogliere e registrare almeno i seguenti elementi: La Cartella Sanitaria e di Rischio  a Dati anagrafici,Dati relativi all'Azienda, al datore di lavoro, alla data di assunzione, alla sede di lavoro e al medico curante, Anamnesi personale b Anamnesi familiare Anamnesi personale Protocollo sanitario Esame clinico generale c Dati anagrafici,dati relativi all'Azienda, al datore di lavoro, alla data di assunzione, alla sede di lavoro e al medico curante,dati occupazionali, con l'indicazione della mansione, dei tempi di lavoro e dei fattori di rischio ,anamnesi lavorativa,anamnesi familiare anamnesi personale Protocollo sanitario, esame clinico generale,esami integrativi, valutazioni conclusive e giudizio di idoneità d Dati anagrafici,dati relativi all'Azienda, al datore di lavoro, alla data di assunzione, alla sede di lavoro e al medico curante,dati occupazionali, con l'indicazione della mansione, dei tempi di lavoro e dei fattori di rischio ,anamnesi lavorativa,valutazioni conclusive e giudizio di idoneità 7 L' Articolo 53 del D.Lgs. 81/08 : La Cartella Sanitaria e di Rischio  a Consente l'impiego di sistemi di elaborazione automatica dei dati per la memorizzazione della documentazione sanitaria e di rischio stabilendone le modalità di memorizzazione dei dati e di accesso al sistema di gestione della predetta documentazione 4 La fase di pianificazione: Fase III di pianificazione  a Viene effettuata dal datore di lavoro , il quale è a perfetta conoscenza della realtà aziendale b Viene fatta dal Medico competente che sulla base dell'organigramma e della realtà aziendale,divide i lavoratori in gruppi omogenei c Mira ad una valutazione oggettiva dei lavorartori da parte del datore di lavoro d Mira ad una valutazione soggettiva dei lavoratori da parte Medico Competente 5 La fase di elaborazione degli eventi sentinella: Fase V di elaborazione dati sentinella  a Vienene effettuata dal MC sulla base degli indici infortunistici, assenze da lavoro, ferie non godute, tipo di contratto, trasferimenti richiesti dal personale, rotazione del personale, procedimenti e sanzioni disciplinari, richieste di visita medica al MC, lamentele… b Virne effettuata da uno specialista in eventi statistici sulla base degli indici infortunistici, assenze da lavoro, ferie non godute, trasferimenti del personalesanzioni disciplinari e richieste di visita medica al MC c Viene effettuata dal MC sulla base dell'indice infortunistico d Viene effettuata dall'INAIL in base all'allegato 3B 6 Al fine dell'elaborazione dei dati sentinella : Fase IV raccolta dati sentinella  a Vengono prese in considerazione le assenze per congedo matrimoniale, maternità, allattamento b Non vengono prese in considerazione le assenze per congedo matrimoniale, maternità, allattamento c Si considera assenza la non presenza legata ad agitazione di carattere sindacale quali scioperi ed assemblee autorizzate d Non vengono considerate le ferie non godute 7 Al fine dell'elaborazione dei dati sentinella : Fase IV raccolta dati sentinella  a Vengono considerati i dati relativi al triennio precedente b Al biennio precedente c All'anno precedente d Al trimestre precedente 8 I quesionari: Invia FASE VI ELABORAZIONE DEI DATI  a Vengono elaborati da uno psicologo in forma anonima b Vengono elaborati da uno psicologo in forma non anonima c Vengono utilizzati quelli del triennio precedente d Vengono elaborati dal Medico Competente 9 Il medico competente: FASE VIII STESURA REPORT CONCLUSIVO  a Presenta il report dei dati ottenuti dall' elaborazione del quesionario all'inps b Presenta il report dei dati di elaborazione del quesionario all'inail c Presenta il report dei dati ottenuti dall' elaborazione del quesionario al servizio prevenzione e protezione d Presenta il report dei dati ottenuti dall' elaborazione del quesionario al datore di lavoro 10 Il piano di intervento: FASE X PIANO DI INTERVENTO  a Viene effettuato sempre dal Medico Competente b Dal RSSP c Da un sindacalista d Dal datore di lavoro RADIOPROTEZIONE APPROFONDIMENTO: IL DANNO BIOLOGICO DA RADIAZIONE IONIZZANTE  Test di autovalutazione  Prof. Armando Masucci MATERIALE DIDATTICO Test di autovalutazione 1 Il danno biologico può essere a carico del: Il danno biologico  a Solo nucleo b Solo citoplasma c Nucleo e citoplasma d Solo DNA 2 Nel danno indiretto il danno è prodotto da: Il danno biologico  a Dai raggi x b Dai fotoni gamma c Dai radicali liberi d Dalle particelle alfa 3 Il nucleo è radiosensibile rispetto al citoplasma: Cellula e DNA  a Come il citoplasma b 10 volte di più c 50 volte di più d 100 volte di più 4 In condizioni di ipossia il numero delle SSB:
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