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"La metamorfosi" di Kafka, Appunti di Letterature comparate

Spiegazione e appunti del racconto "La metamorfosi" di Kafka relativo al modulo B della metamorfosi. Adatto per prepararsi all'esame.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 30/05/2023

auroradfr
auroradfr 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica "La metamorfosi" di Kafka e più Appunti in PDF di Letterature comparate solo su Docsity! “LA METAMORFOSI” di Kafka Una breve riflessione tratta da un testo critico dei filosofi Deleuze e Guattari dal titolo: Kafka. Per una letteratura minore: Per i due filosofi, il genio di Kafka sta nell'aver deciso di usare la sua lingua, il tedesco, come lingua minore, così da essere compreso da tutti, perché lui aveva un’attrazione per i servi e gli impiegati. E’ come se è nella propria lingua come uno straniero. Una cosa sola manda in collera Kafka: che lo si prenda per uno scrittore intimista, per uno che trova rifugio nella letteratura, scrittore della solitudine, della colpevolezza, dell’intima infelicità. C’è poi il riso di Kafka, un riso proprio gioioso che si spiega così male. Proprio per tali stupide ragioni alcuni hanno preteso di vedere nella letteratura di Kafka un rifugio fuori della vita, un’angoscia, il segno di un’impotenza e di una colpevolezza, il segno di una triste tragedia interiore. Due soli sono principi per avvicinarsi a Kafka: è un autore che ride, profondamente gioioso, di una gioia di vivere. È un autore politico da cima a fondo, indovino del mondo futuro. Lungi dall’essere uno scrittore chiuso fra le pareti di una stanza, si serve di essa per un doppio flusso, quello di un burocrate di grande avvenire, attaccato ai concatenamenti reali in via di montaggio e quello di un nomade in fuga nel modo più attuale. - I racconti di Kafka sono pieni di animali: l’animale in Kafka è sempre legato alla dimensione della conoscenza emotiva, della pietà e della metamorfosi (come nella Ortese e in Canetti - vedi libro e appunti). Si deve entrare in una dimensione dove il diaframma tra umani e animale non c'è più, perché noi umani siamo natura e stiamo diventando ciò che siamo mescolandoci con gli animali, che sono molto importanti per noi. Franz Kafka, nasce a Praga nel 1883. Buona parte della sua opera è postuma; egli pubblicò in vita una piccola parte dei suoi testi (tra cui la metamorfosi). Il racconto “La metamorfosi” (Die Verwandlung) di Kafka è diviso in tre parti. La storia dura 3 mesi. In molti dei sogni di kafka appaiono gli animali: “La metamorfosi” è un sogno scritto in cui lui immagina il protagonista, il grande lavoratore Gregor Samsa, che improvvisamente si trasforma in animale, in un grande scarafaggio. RIASSUNTO Gregor Samsa si sveglia una mattina tramutato in un enorme insetto. Il giovane vorrebbe recarsi a lavoro, rassicurare i familiari preoccupati e il datore di lavoro, ma non riesce ad uscire dalla sua camera. I familiari sono atterriti dal nuovo aspetto di Gregor e lo rinchiudono nella camera, il padre lo tratta anche male: solo Grete, la sorella, avrà cura di lui. Gregor, barricato in casa, si abitua lentamente alla sua nuova vita da animale e trova spesso rifugio sotto il canapè. Tutti sono disgustati e infastiditi dalla sua presenza. La morte di Gregor sarà un sollievo per i membri della famiglia, che finalmente ricomincia a vivere e guarda verso il futuro. Parte I Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che grazie al suo lavoro mantiene la propria famiglia, si risveglia un mattino nelle sembianze di un orrido e gigantesco insetto. In un primo momento crede che si tratti solamente di un brutto sogno. Guardando subito dopo l'orologio a muro, s'accorge d'aver dormito troppo, e che se non si sbriga subito, perderà il treno con la conseguenza di arrivare in ritardo al posto di lavoro e dover quindi dare spiegazioni al proprio capo. La madre, accortasi che il figlio non è ancora partito, bussa alla porta della sua stanza preoccupata, gliene chiede spiegazione, convinta che sia malato. Gregor risponde cercando di tranquillizzarla, assicurandole che sarebbe uscito quanto prima per prendere almeno il treno delle sette, anche se sarebbe arrivato comunque in ritardo a lavoro. Si rende conto parlando che la sua voce è impercettibilmente cambiata. Anche la sorella Grete, con cui ha sempre avuto un rapporto molto affiatato, è preoccupata. A questo punto tutti i membri della famiglia cominciano seriamente a pensare che lui sia davvero malato. Gregor intanto sta cercando di alzarsi dal letto, ma gli risulta del tutto impossibile muovere il corpo; nel mentre s'accorge che il suo capo-ufficio, il procuratore, è appena giunto presso la sua abitazione, determinato a capire il motivo dell'assenza ingiustificata. Nella sua nuova situazione, Gregor risulta nel frattempo in grande difficoltà nei movimenti, non ha il controllo; e dopo esser finalmente riuscito, con immani sforzi, a rotolare col corpo a terra, per l'ennesima volta ripete a tutti che presto aprirà la porta della propria stanza. Il procuratore però spazientito lo avverte delle conseguenze a cui rischia di andare incontro se persevera con quest'atteggiamento, fino a minacciarlo di licenziamento: aggiunge inoltre che i risultati da lui conseguiti recentemente son stati del tutto insoddisfacenti. Gregor non è d'accordo e prova a rispondere, ma oramai nessuno potrebbe più capire una sola parola di quello che sta dicendo; riesce infine a sbloccare il chiavistello della porta con la bocca. L'uscio si schiude, facendo fuggire fuori dall'appartamento l'inorridito ospite e lasciando impietriti i familiari. La madre di Gregor sviene mentre il padre lo ricaccia dentro la camera utilizzando il bastone lasciato dal procuratore, un giornale arrotolato e picchiando i piedi per terra in modo da spaventarlo. Gregor rimane addolorato, il padre richiude la porta a chiave: la vista di ciò che Gregor è diventato ha scatenato forti reazioni d'orrore. Esausto, Gregor si addormenta. p. 21: ci butta subito in mezzo al racconto, in cui abbiamo una progressione temporale. “Insetto immondo” nel testo è una traduzione sbagliata, in realtà in tedesco indica un “parassita”: il tema infatti è il parassitismo, nell’equilibrio del sistema economico e sociale che è la famiglia, è come se fosse un’industria in cui vi è il problema di chi produce e non. Kafka infatti è molto attento alle relazioni umane come specchio delle relazioni di produzione. Lui rappresenta ciò invitandoci a ridere, della nostra disponibilità a dividerci e combatterci per un posto più alto della società, della gerarchia economica. Infatti il racconto racconta di un signore che mantiene la sua famiglia, ma a un certo punto si trasforma e diventa un parassita per la famiglia, e si chiede se il parassita è lui o la sua famiglia sostenuta dal suo lavoro. p.22-24: Il protagonista continua a oscillare tra la consapevolezza di ciò che gli è accaduto e uno stato mentale che non gli fa accettare la sua condizione. Dopo aver descritto il suo lavoro, le sue fatiche, le prime impressioni fisiche, ci vuole fare entrare nelle sue condizioni. p.25-26 Qui c’è il parassita che sta nel letto, si guarda le zampe, c’è caos e non può mettere ordine. Sta giocando con la nostra disponibilità a perderci, ci vuole fare perdere il senso dell’orientamento, straniare la nostra percezione del mondo, guardare il mondo in una normale giornata lavorativa da un punto di vista assurdo di un insetto. mostrarlo nella sua cinica povertà umana. Dietro questo meccanismo comico vi è la descrizione della realtà. Il comico è lo strumento attraverso il quale noi ridiamo di ciò che più temiamo, di ciò che più è tremendo. PERSONAGGI: principali: Gregor, madre, padre, sorella Grete secondari: procuratore (solo nella prima parte), serva, i tre uomini (solo nella terza parte) Protagonista: Gregor Samsa è un commesso viaggiatore, insoddisfatto e stanco del proprio lavoro. Scoperto il suo nuovo aspetto, inizialmente non se ne cura, preoccupato piuttosto per l’impossibilità di recarsi al lavoro e alle conseguenze che la sua assenza comporterà. Gregor esplora minuziosamente il suo nuovo corpo: ha “il ventre convesso, bruniccio, spartito da solchi arcuati”, con delle zampette numerose e sottili. Durante il racconto guarda spesso fuori dalla finestra, poiché essa gli dà un senso di libertà, dato che la sua stanza in cui è rinchiuso è come una prigione. Gregor cerca di preservare il suo animo umano e si oppone allo spostamento dei mobili dalla sua stanza, poiché sono un forte legame con la sua parte umana. Gregor fa parte della classe media di lavoratori e la sua vita è dedita al lavoro. Non è sposato e si deve occupare della famiglia che deve vivere completamente sul suo guadagno. Lui si trova in uno stato eteronomico, cioè vive per compiacere i piaceri e desideri degli altri, lui compiace l’autorità del padre che lo sta distruggendo. Mentre da uomo subisce l'autorevolezza del suo proprietario di lavoro, da insetto deve subire l'autorevolezza del padre che lo tratta male. L'unica con cui all'inizio ha un bel legame è la sorella, che inizialmente, quando lui si trasforma, si prende cura di lui, ma poi passa ad odiarlo e a cercare di convincere i genitori di liberarsi di lui per vivere meglio. Aiutante: Grete, sorella di Gregor. Inizialmente, spinta dalla pietà, si prende cura del fratello, ma in seguito chiede ai genitori di cacciarlo via. Antagonisti: Il padre di Gregor è un uomo debole e prova risentimento nei confronti del figlio perché la sua trasformazione lo costringe ad iniziare a lavorare, dato che prima lavorava Gregor per loro. Lui è il vero parassita, che schiaccia e distrugge il figlio. Oltre al padre, anche la madre di Gregor appare sollevata alla morte dell'orribile insetto, ma anche la sorella, infatti, stanca di prendersene cura, fu proprio lei a proporre i genitori di liberarsi di Gregor. Oppositori sono anche il datore di lavoro di Gregor, un uomo perspicace e severo, e i tre affittuari, meticolosi nella pulizia della casa. NARRATORE E PUNTO DI VISTA: Il narratore è extra-eterodiegetico , cioè è esterno e nascosto e non fa parte della storia come personaggio. Prevale però una focalizzazione interna, cioè le vicende sono narrate dal punto di vista del protagonista Gregor, ma tale punto di vista e la posizione del narratore mutano, perché si passa da una narrazione interna con monologhi interiori di Gregor (p.21- 22-23, 28, 33, 43, 79) e indiretti liberi (intervengono le voci dei personaggi insieme al narratore, p.22-23, 24-25, 27, 29-34, 26-37, 40,56, 59-60, 72, 76-78, 81-84), in cui la voce di Gregor interviene spesso direttamente (soprattutto nella prima parte) a una presenza autoriale (del narratore) sempre maggiore, come se man mano ci allontanassimo sempre di più. Nel testo sono presenti varie esclamazioni e domande esposte dal narratore che potrebbero corrispondere al punto di vista del protagonista, che potrebbero essere considerate quindi come un’indiretto libero perché è un misto di narratore è personaggio. E’ presente anche lo straniamento cognitivo connesso alla metamorfosi, secondo la quale guardiamo il mondo da un punto di vista assurdo, quello di un insetto. La voce narrante ha un’enfasi ironica, ripete ironicamente il punto di vista della famiglia, per mostrarlo nella sua cinica povertà umana. SPAZIO: Il “codice topologico”, cioè la rappresentazione dello spazio nel racconto: tutto nella casa della famiglia Samsa (in Charlottenstrasse), perlopiù in una stanza, quella di Gregor, dove vive per mesi. TEMPO: Il tempo della storia è di 3 mesi. Nel racconto il tempo scorre in modo diverso e muta, scorre sempre di più nel corso del racconto, inizialmente tra fabula e intreccio non c’è tanta corrispondenza, poi iniziano a corrispondere: il tempo scorre più lento all’inizio (nel primo capitolo), anche a causa dell’utilizzo di pause ed estensioni, che è come se fermano o rallentano il tempo con le descrizioni (p. 21 Es: descrizione fisica e Pa: descrizione della stanza di Gregor; p.23 Es: le lancette e l’orologio; p.24 Pa: la descrizione della sua voce; p.35 Pa: descrizione varia di quello che vedeva, il cielo, la casa, la pioggia ecc; p.61-62 Es: descrizione fisica e vestiti del padre; p.62 Es: descrizione della sua fuga dal padre); Poi il tempo inizia a scorrere sempre più velocemente nella seconda e terza parte, il t. della storia non corrisponde a quello del racconto, che è minore, perché ci sono sommari e ellissi, prolessi e analessi, e anche salti temporali (tra la seconda e la terza sezione). Prima parte di più: pause, estensioni (tempo più lento), indiretti liberi e monologhi interiori (presenza maggiore del protagonista) Seconda e terza parte di più: frequenze iterative, prolessi, analessi, sommari ed ellissi (tempo più veloce), indiretti liberi (presenza autoriale maggiore) Ordine: ci sono varie anacronie: spunta spesso l’analessi, la retrospezione (flashback) (p.49, il fatto che lui per salvare la sua famiglia economicamente aveva iniziato a lavorare come piccolo impiegato e poi era diventato un commesso viaggiatore; p.50-51, racconto dei problemi economici della famiglia e di lavoro del padre del passato; p. 61, Gregor racconta com'era e cosa faceva prima il padre perché ormai non lo riconosce più; p.65, quando lui viaggiava e stava negli alberghi; p.67, flashback che narra le abitudini che il padre, la madre e la sorella avevano verso le altre persone prima; p.70, racconta un episodio avvenuto una mattina tra Gregor e la serva; p.71, racconta un episodio avvenuto a cena tra i pensionati, la serva e la madre). C’è anche la prolessi, l’anticipazione (p. 74, Gregor anticipa il fatto che avrebbe voluto dire alla sorella che aveva l'intenzione di mandarla al conservatorio, e questo l'avrebbe annunciato a Natale) Durata: c’è un sommario (p.44, rimase lì tutta la notte…sotto il canapè), e c’è anche un sommario iterativo (durata e frequenza), in cui viene condensato in poco un momento lungo che si ripete più volte (p.47, come Gregor veniva nutrito ogni mattina e pranzo), e anche delle ellissi narrative (p.53, nelle prime due settimane i genitori non erano riusciti ad entrare nella stanza; p.64 a inizio terzo capitolo, perché è passato un mese che ha la mela infilzata nel corpo e soffre, dunque il tempo della storia è passato senza essere stato raccontato). Frequenza: ci sono molte frequenze iterative, cioè cose che i personaggi ripetono e fanno abitualmente, e anche un sommario iterativo (lui inizialmente prova più volte a scendere dal letto; lui che si rifugiava sempre sotto il canapè; p.47, come veniva nutrito ogni mattina e a pranzo; p.47, origliava sempre dalla porta; p.51, ogni volta che si parlava del guadagno Gregor si buttava sul canapè e stava lì intere notti; p.54, prese l'abitudine di muoversi sulle pareti e sul soffitto; p.64, ogni sera la porta veniva lasciata aperta così da lasciargli il modo di vedere la famiglia dalla sua stanza, p.65, narra l'abituale vita della famiglia adesso; p.67, flashback che narra le abitudini che il padre, la madre e la sorella avevano verso le altre persone prima; p.69, la donna di servizio che ogni mattina e sera passa a dare un'occhiata a Gregor). TEMI: Nel romanzo di Kafka sono affrontati vari temi: La diversità e l’esclusione: I “diversi” possono essere esclusi dalla società con facilità e in questo caso dal nucleo familiare. Infatti, nonostante la famiglia di Gregor tenti, almeno inizialmente, di mantenere un contatto con lui, alla fine si rassegna e spera che muoia. Kafka ci fa capire come il senso comune escluda tutto ciò che non è sintonico (comune), chi non lavora, chi non produce, chi non è vestito bene. Gregorio rappresenta il bisogno di vita, di trasformazione, che il mondo non è disposto a comprendere, la diversità che il mondo non comprende ma sopporta soltanto, dunque è un modo per rifiutare, per aspettare che lui muoia. Il simbolo del rapporto con la sfera animale è che l’animale è più emotivo dell’uomo, la metam. è il luogo della differenza, della diversità che la società rifiuta. L'alienazione: è l’atto di estraniarsi da se stessi. E’ ciò che accade a Gregor, perché lui inizialmente crede che questo non sia vero e sia solo un sogno, e alla fine si rende conto che è inutile e non si accetta e quindi si lascia morire. Attraverso lo straniamento noi viviamo condizioni di alienazione, sentiamo che il mondo attorno a noi non ci appartiene, ci sfugge e si allontana da noi. La depressione di Gregor: Kafka, infatti, mette in evidenza la malinconia, lo scarso interesse per il futuro e i sensi di colpa che ha nei confronti dei suoi familiari. Gregor presenta indisposizioni tipiche della depressione, quali: insonnia, estrema prostrazione fisica, diminuzione dell'appetito, significativa perdita di peso, sentimenti di colpa. La depressione di Gregor sembra correlata agli eventi di vita stressanti, come il dover essere sempre puntuale al lavoro, viaggiare molto, non potersi godere i propri guadagni, vivere con l’incessante preoccupazione di poter essere licenziato e di deludere la propria famiglia. Tutto ciò porta il protagonista ad una profonda depressione che si manifesta con il mutare del suo aspetto. Da integrare dal libricino: Leopardi con il suo punto di vista sociale e della borghesia e la Ortese con Canetti con il loro punto di vista sugli animali. COSA NE PENSO DEL RACCONTO:
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