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La metamorfosi, Franz Kafka, Sintesi del corso di Lingue e letterature classiche

La metamorfosi, Franz Kafka, recensione

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 02/03/2020

LucaSabbadini
LucaSabbadini 🇮🇹

4.3

(4)

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica La metamorfosi, Franz Kafka e più Sintesi del corso in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! 1 SCHEDA DI LETTURA TITOLO- La metamorfosi AUTORE- Franz Kafka, 1883-1924 GENERE- Romanzo, 1912 RECENSIONE- Nella camera da letto di una qualunque famiglia borghese europea di inizio XX secolo, una mattina il commesso viaggiatore Gregor Samsa, svegliandosi, si ritrova trasformato in un enorme scarafaggio. Il racconto è breve, ed è fondato sulla descrizione della improbabile convivenza, tra le mura domestiche, tra l’attuale Gregor e la propria famiglia. Assistiamo a come, nella manciata di alcuni mesi, si evolve la considerazione dei componenti della famiglia (padre, madre e sorella di Gregor) nei confronti dell’imbarazzante essere. Severo e schifato il padre dall’inizio alla fine, più docile la sorella inizialmente (ma anch’essa riluttante del fratello nel corso del tempo), la presenza di Gregor diventa infine decisamente insopportabile per tutti, i quali, pure con ripugnanza e non senza spavento, decreteranno la sua morte per inedia e maltrattamenti. COMMENTI- Il racconto è breve, scorrevole, eppure piuttosto descrittivo. Il contesto nel quale si svolge la vicenda è tutto ed esclusivamente familiare, con le sole mura domestiche a fare da sfondo ai ripetuti tentativi di Gregor di ottenere forme di assistenza dai suoi parenti ed ai diversi loro atteggiamenti nei suoi confronti. La madre è costantemente ansiosa, seppure inizialmente apprensiva per il figlio, poi via via sempre più arrendevole alla personalità del marito e padre famiglia; la sorella è l’unico personaggio che porta aiuti concreti allo sventurato fratello, pur diventando a lui ostile sul finale; infine il padre, totalmente ostile per tutta la vicenda. E’ lui la figura più cupa del libro, suoi i comportamenti che più affliggono Gregor, spaventandolo nella sua vulnerabilità, e facendo provare persino al lettore l’abuso di una forza maggiore, soverchiante, e mal riposta: ciò avviene in occasione dei ben pochi incontri tra i due, durante i quali il padre si abbandona a vere e proprie forme di maltrattamento, ed inducendo a Gregor il panico e il senso di impotenza e di abbandono lo costringe a ripetute fughe. La sintesi di tutta l’opera è il vivere un incubo. Tale disagio trova diverse spiegazioni, scovabili ora in ambito sociale, ora in quello psicologico, e poi istituzionale e storico; questi collegamenti sono tutti plausibili. L’incubo potrebbe consistere nell’incomprensione da parte di Gregor (che è poi Kafka) a relazionarsi con quelle che sono, mostrate da parte dei componenti della propria famiglia nei suoi confronti, l’irrazionalità ed il rigetto ad accettare la situazione creatasi. Da cui il tema (che troviamo spesso in Kafka) dell’impossibilità di conoscere le leggi istituite da poteri superiori, e, laddove non ci sia dato il modo di venirne a conoscenza, dell’incolpevole colpa di non averle osservate. Da un punto di vista sociale il senso di ribellione e riscatto mostrati da parte dello scarafaggio sono il sintomo della rivalsa contro l’ottusità della società borghese, guglielmina o vittoriana, comunque incapace di dare un’interpretazione o un senso all’esistenza dell’uomo. Vi è poi la sofferenza autobiografica dovuta anzitutto al desiderio mai esaudito di indipendenza ed autonomia dalla famiglia, e poi anche critica contro il padre, figura grossolana, volgare, autoritaria, ottusa, e dunque pessimo educatore, al punto che l’autore provi addirittura vergogna di essere legato biologicamente in eterno ad un individuo talmente rozzo. Trovandoci a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento si percepisce la presenza dell’elemento psicoanalitico freudiano. Secondo i criteri di funzionamento di questa dimensione inedita si presenta anche la possibilità di lasciarsi soggiogare
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