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La mitologia greca in sintesi, Dispense di Lingue e letterature classiche

Viene spiegata la storia degli olimpi, classificazioni, curiosità e altro

Tipologia: Dispense

2019/2020

In vendita dal 25/11/2022

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matteo-longo05 🇮🇹

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Scarica La mitologia greca in sintesi e più Dispense in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! Autore: Matteo Longo LA BELLEZZA DELLA MITOLOGIA GRECA 1 2 Afrodite è la moglie di Efesto. Tuttavia spesso lo tradisce con Ares. È la dea dell’amore, della bellezza femminile e del desiderio amoroso. Efesto è il legittimo marito di Afrodite. È il dio del fuoco, dei vulcani del le invenzioni e dell’ingegno. Atena è la dea della saggezza, della strategia di guerra, della mente scaltra e dei mestieri. 5 Apollo è il dio di molti campi: la bellezza maschile, il tiro con l’arco, la musica, la medicina, la profezia, le pestilenze e la poesia. Dioniso era un mortale che, dopo aver inventato il vino, venne premiato dagli Olimpi facendolo diventare uno di loro al posto di Estia. È il dio del vino e delle feste. Artemide è la dea della caccia, della foresta e degli animali selvaggi. È inoltre la gemella di Apollo, nata pochissimo prima rispetto a lui. Ade è il fratello di Zeus e Poseidone. Tra la spartizione del potere, a lui sono toccati gli inferi, l’oltretomba. Così non ha mai potuto far parte degli Olimpi e ha sempre dovuto stare nel suo dominio. È infatti dio dei morti e delle tenebre. Ermes è il messaggero degli dei. È anche il dio dei mercanti e dei ladri. 6 1. Dettagli ulteriori su qualche Olimpo Tutti gli Olimpi avevano un proprio comportamento: qualcuno ne aveva di belli, altri di brutti. Inoltre, alcuni avevano delle armi o degli oggetti speciali e altri ancora delle origini particolari... Il grande Zeus ha sempre avuto un carattere particolare: gli piaceva avere relazioni con le donne mortali. Da queste sono nati molti eroi importanti della mitologia greca come Perseo o Eracle e, si pensava, vari re realmente esistiti come Minosse. Inoltre, Zeus possedeva un’arma molto potente, la folgore. Con questa ha fulminato importanti eroi, come ad esempio Bellerofonte. Di Apollo, possiamo dire che di carattere era un po’ narcisista a causa della sua bellezza e che anche lui piaceva avere relazioni sulla terra. Tuttavia, non ebbe molto successo: insegui’ la ninfa Dafne invanamente è l’amante Giacinto mori’ per causa sua. Inoltre, sua madre Lete lo concepì sull’isola di Delo dopo che a questa fu vietato da Era di partorire in un qualsiasi posto sulla terra. Il suo strumento musicale preferito era la lira, un dono di Ermes. 7 2. Nomi greci e romani degli Olimpi NOME GRECO NOME ROMANO Zeus Giove Era Giunone Demetra Cerere Poseidone Nettuno Ares Marte Atena Minerva Afrodite Venere Efesto Vulcano Apollo Apollo Ermes Ermes Artemide Diana Dioniso Bacco Ade Plutone 10 Gli antichi greci hanno sempre immaginato come modelli ideali gli dei Olimpici, facendoli prevalere spesso su tutti gli altri immortali, a partire dai titani. 11 (Aristotele) Chi è felice nella solitudine, o è una bestia selvaggia o è un Dio. 12 3. La crudeltà di Crono Cosa fece come prima cosa il maestoso e potente Crono? Ma ovviamente creo’ un suo palazzo personale, fatto maggiormente col marmo nero e situato sul monte Tamalpais, la vetta al tempo più alta della Grecia sostituita in seguito dal monte Olimpo con il declino dei titani. L’ampia famiglia dei titani rimase sempre abbastanza separata e pertanto nella dimora di Crono risiedevano solo lui, la moglie Rea e qualche servo, anche se di tanto in tanto gli altri titani passavano di lì e venivano ben accolti, con tanto di giochi e sfide che spesso finivano male. Prima di sposare Rea, a Crono era stato predetto che sarebbe stato spodestato da uno dei suoi figli, quindi quando la regina dei titani gli mostro’ un giorno una neonata avvolta in fasce, non la prese molto bene. Si chiamava Demetra ed era si’ una poppante, ma rimaneva pur sempre una immortale e per giunta Crono aveva notato che era diversa dai suoi simili, essendo una dea olimpica. Optò quindi per ingoiarla in un sol boccone, tenendola così in vita ma intrappolata. Lo sgomento della madre fu immenso, ma lui si giustifico’ raccontandole la profezia. Fu comunque tentata di lasciarlo, ma poi ci ripenso’ per timore della sua potenza. Purtroppo, quando lei gli presentò Era, Ade e Poseidone, Crono non cambiò idea e li ingoio’ tutti. Disperata, quando partorì l’ultimo figlio, Zeus, organizzo’ un piano per salvarlo e per salvare gli altri. Nell’immagine, Rea, titano femmina moglie di Crono, dolce e buona a differenza del marito. 15 4. L’infanzia di Zeus In qualche modo, Rea aveva intuito la grande potenzialità e la maggiore bontà d’animo degli olimpi. Siccome rispecchiavano il suo modello di ideale di governare, secondo lei meritavano di prendere il posto della sua stessa razza, quella dei titani. Il giorno in cui decise di attuare il piano, disse a Crono di voler andare a visitare l’isola di Creta. Lui le credette e la regina arrivò sul monte più alto di Creta, il monte Ida, con Zeus in fasce. Chiese ai satiri, cioè creature metà capre e metà umane, alle ninfe, cioè creature simili a ragazze che vivevano dentro alberi, rocce e altro e alle driadi, ovvero creature simili alle ninfe ma che popolavano i bacini d’acqua, di custodire il neonato a qualunque costo. Pretese inoltre che Zeus venisse addestrato è cresciuto secondo rigidi e sani valori e che le sue urla molto potenti venissero coperte in qualche modo per evitare che Crono sentisse. Dopodiché le varie creature accettarono e Rea riparti’ per il palazzo. Non restò altro da fare alla regina se non andare dal marito e dirgli della nascita di Zeus, dandogli però da ingoiare un pezzo di pietra nascosto nelle fasce al posto del neonato. Crono non se ne accorse mai dell’inganno e gli anni passarono, fino a quando Zeus era ormai un ragazzo forte e muscoloso. Rea lo andò a prendere e lo portò quindi a palazzo, chiedendogli di pensare a uno stratagemma per rovesciare Crono e a salvare i fratelli. Quando arrivò sul monte Tamalpais, era stato camuffato da servo grazie a Rea e chiese al signore dell’universo di poterlo aiutare a preparare i banchetti e le feste. Lui accetto’ e Zeus presto divenne molto bravo. Una giorno, decise poi di attuare il piano della madre. 16 5. L’inganno di Zeus L’inganno incomincio’ quando Zeus si offrì di preparare le bevande per una grande festa. In una di queste, quella dedicata a Crono, ci mise dentro degli ingredienti molto particolari e quando servi’ a tutti gli ospiti presenti un’enorme quantità di intrugli con la scusa di una gara a chi beveva di più, tutti rimasero intontiti e stanchi. Crono invece vomito’ e stette molto male a causa dei particolari ingredienti, espellendo dalla pancia tutti gli dei ingurgitati tempo prima che ormai erano diventati grandi. Fu allora che ebbero le condizioni per eliminare tutti i titani che si opponevano a loro, eccetto quelli che non si trovavano li’, lasciando liberi quelli che si arresero. Allora, gli Olimpi distrussero il palazzo nero e lo stesso monte e crearono il loro palazzo tutto bianco sul monte Olimpo, che divenne così la cima più alta della Grecia. Infine, Zeus e gli altri Olimpi scesero nel Tartaro per liberare i centimani e i ciclopi precedentemente imprigionati da Urano e non liberati dai titani. Rea fu felice di poter passare una vita più felice con degli immortali senza manie di grandezza eccessive e non particolarmente crudeli. Zeus divenne il signore dell’universo e gli altri Olimpi ottennero molto potere. Tutto sembrava perfetto, se non per il fatto che, come prima accennato, Gea per vendetta genero’ con Tartaro i giganti e ci furono di conseguenza molti anni di guerra con questi. Quando anche loro furono sistemati, gli Olimpi decisero di creare delle creature inferiori a loro ma col loro stesso aspetto e caratteristiche. Decisero quindi di affidare l’incarico della creazione al titano Prometeo, il quale usò l’argilla e l’acqua per plasmare queste figure, che presero poi vita. All’inizio, i mortali stavano tutto il tempo in un luogo paragonabile per bellezza e tranquillità al nostro paradiso, dove incontravano ogni tanto anche gli dei. 17 Dopodiché Prometeo Fu Incatenato Da Efesto Sulla Cima Di Una Montagna E Venne Spogliato. Il Signore Dei Cieli Mandò Un Aquila A Rodergli Il Fegato Una Volta Al Giorno E Questo Ricresceva Durante La Notte. Era Un Vero E Propio Supplizio, Che Verrà Interrotto Grazie All’eroe Eracle (Meglio Conosciuto Col Nome Romano Di Ercole) Che Spezzerà Le Catene E Uccidera’ Il Rapace. In Quel Momento Però L’umanità Era Ancora Felice, Avendo Il Fuoco E Non Patendo Ancora I Dolori Della Vita Come Oggi Li Conosciamo. A Questo Pose Rimedio Zeus, Che Creò Insieme Agli Altri Olimpi Pandora, Una Donna Con Molte Buone Qualità E Molto Bella. Le Fu Data Dagli Immortali Un Vaso E Le Fu Detto Di Non Aprirla Assolutamente. Poi Fu Inviata Da Epimeteo. Avrà 2. La punizione del titano e la creazione di Pandora 20 3. La rovina dell’umanità Il povero Epimeteo era molto spaventato per il fratello e fece del suo meglio per non accettare presunti doni divini. Solo che non ce la fece, una volta vista Pandora. Se ne innamorò perdutamente e così anche lei. Si sposarono e inizialmente condussero una vita piuttosto felice e serena. Lei aveva detto al marito del vaso che teneva in camera sua e che non poteva aprire, e Epimeteo le raccomandava spesso di non aprire l’oggetto. Tuttavia la sua curiosità cresceva più passava il tempo, pensando che potesse esserci una bella sorpresa. Così un giorno, quando era sola in casa, non ce la fece più e l’apri. Subito tutti i mali che oggi li conosciamo, come la fatica, il dolore o la stanchezza, uscirono dal vaso e si diffusero tra tutta l’umanità. Si spinse tutttavia al di fuori dell’oggetto anche una cosa positiva: la speranza, che avrebbe aiutato tutti e che ancora ci accompagna per illuminarci la vita. Fu dunque così che si compi’ la vendetta di Zeus verso Prometeo, ma sopratutto verso quegli esseri imperfetti chiamati umani. 21 Come diceva il filosofo greco Teofrasto, il tempo è la cosa più preziosa che uno possa spendere, quindi per ora termino qua. Spero che la presentazione ti sia piaciuta! L’amante della mitologia greca 22
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