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La moda imperiale, "Storia della Moda XVIII-XXI secolo" di Enrica Morini., Prove d'esame di Storia

Riassunto del capitolo "la moda imperiale" presente nel libro "Storia della Moda XVIII-XXI secolo" di Enrica Morini.

Tipologia: Prove d'esame

2017/2018

Caricato il 28/03/2018

Alessia99--
Alessia99-- 🇮🇹

4

(3)

15 documenti

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Scarica La moda imperiale, "Storia della Moda XVIII-XXI secolo" di Enrica Morini. e più Prove d'esame in PDF di Storia solo su Docsity! LA MODA IMPERIALE. Il Direttorio terminò il 9 novembre 1799 secondo il nostro calendario, quando Napoleone prese il potere con un colpo di Stato. La nuova società era composta da una nuova borghesia arricchita e da gran parte della vecchia nobiltà, che il console volle fondere in modo da formare una nuova classe dirigente che le rappresentasse entrambe. Moda e mondanità furono utilizzate come strumenti di Stato per raggiungere questo fine, ma se la società dei ricchi voleva spendere per ostentare le proprie ricchezze, la società dei nobili guardava con disdegno quella ostentazione ed evitava rapporti con i borghesi. Il progetto di Napoleone era quello di assecondare i desideri dei primi con un genere di vita mondana che avrebbe potuto attrarre anche i secondi, così da mettere in atto un grande processo di accettazione ed educazione reciproca. Il compito di gestire questo processo fu affidato alla moglie di Napoleone, che cominciò ad organizzare subito feste e ricevimenti. Anche il modo di vestire cambiò in base alle nuove esigenze: il modello a vita alta rimase, ma si cominciò a guardare con sufficienza alle trasparenze più audaci e alle nudità. La veste lunga si cominciò a portare semicoperta da una tunica più corta ed era completata per il giorno da una giacca corta con le maniche lunghe. Lo scialle cachemire non passò di moda. Per i ricevimenti ufficiali Joséphine adottò la sopravveste a strascico, destinata a diventare manto di corte. Dopo la pace di Amiens (1802) l’abito da cerimonia divenne obbligatorio e gli uomini tornarono nuovamente ad indossare le culotte corte. La vita mondana nella capitale riprese lentamente, guidata da Napoleone che nel 1800 reintrodusse il ballo dell’Opéra e le feste di mezza quaresima, nel 1801 consentì i travestimenti per il carnevale e l’anno dopo permise persino l’uso della maschera. Il ritorno alla normalità favoriva evidentemente anche la produzione di moda, che si arricchì di nuove invenzioni. Moda e arredamento potevano essere lo strumento adatto per risollevare l’industria tessile, che era entrata in crisi dopo l’assedio di Lione del 1793. Anche la moda degli scialli di cachemire offrì una possibilità di ripresa per l’industria tessile, anche se l’imitazione di questo oggetto avrebbe potuto creare problemi per via degli scarsi materiali e dei problemi del mercato interno. Ci fu perciò la decisione di produrre scialli con “delle palme dal gusto francese” come unici decori, a discapito dei disegni bizzarri e irregolari che erano apparsi sul tessuto fino ad allora. Il disegno politico volto a favorire le più raffinate forme di artigianato interesso anche il ricamo e il merletto. Manti e abiti di corte, completi maschili da cerimonia furono decorati con i simboli della nuova iconografia imperiale ricamati in oro e argento, mentre gli indumenti femminili furono ricoperti di lievi lavorazioni e si arricchirono di bordi e di decorazioni a motivi di fiori, ghirlande ecc… realizzati con paillettes. La ripresa dei merletti fu più lenta, perché ancora associato all’Ancien Régime; riprese dopo il 1806. Lo stile Impero stabilì anche le regola della moda imperiale, che rimase sostanzialmente uguale a sé stessa fino al 1815. Il revival neoclassico continuava ad essere il modello di base e veniva cambiato poco, aggiunte caste maniche lunghe, strette a guanto o a piccoli rigonfi. Sopra di essi potevano essere indossati altri indumenti, come la redingote o gli scialli. Anche i capelli e i vari accessori rimasero gli stessi, ma vi si aggiunsero mille fogge di cappelli o stivaletti. Le nuove mode, comunque, nascevano spesso intorno alle campagne militari dell’imperatore: l’Egitto portò il turbante e gli scialli; la Prussia, la Polonia e la Russia scatenarono l’amore per le pellicce e l’Italia si inserì nel generale gusto neoclassico e in particolare in quello dei gioielli all’antica. La stessa politica favorì la nascita di nuove mode, come quella del corsetto, dei ricami e delle spalline, copiati dalle uniformi dei marescialli di Napoleone. Assunto il titolo ereditario di imperatore, Napoleone organizzò l’incoronazione. Sua moglie Joséphine vestì un revival dell’Ancien Régime senza però riprenderne la forma: il vestito a vita alta era di raso bianco broccato d’argento, ricamato in oro e completato con una frangia. La linea neoclassica
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