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LA moneta e le sue teorie, Appunti di Economia Politica

LA moneta e le sue teorie. Storia e teorie fino ai giorni nostri

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 07/03/2023

cristina.lodetti
cristina.lodetti 🇮🇹

3 documenti

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Scarica LA moneta e le sue teorie e più Appunti in PDF di Economia Politica solo su Docsity! Funzioni, tipi e valore della moneta La moneta e le sue funzioni La moneta è tutto ciò che viene accettato come mezzo di scambio per l'acquisto di beni e servizi, mezzo di pagamento nell'estinzione dei debiti, come unità di conto e riserva di valore. Da un punto di vista macroeconomico, la moneta influenza la produzione, l'occupazione, il consumo ecc. ed è uno strumento a disposizione delle autorità pubbliche. La tradizionale funzione della moneta è quella di facilitare gli scambi, ossia di fare da intermediario negli scambi . L’intensificazione dei rapporti commerciali e la specializzazione del lavoro resero necessario eliminare il baratto a favore di altri strumenti. Inizialmente si usarono il bestiame, il sale (da cui salario), le conchiglie, il tabacco ecc. (cosiddetta moneta merce), convinti di poterli facilmente scambiare con la merce veramente necessaria. Successivamente ci si rese conto che la moneta doveva possedere alcune caratteristiche:  la stabilità del suo valore nel tempo;  la non deperibilità;  la divisibilità in parti piccolissime, per rappresentare anche i beni di minimo valore;  la facile trasferibilità da un luogo a un altro. Queste caratteristiche le avevano i metalli preziosi, oro e argento, con i quali si produceva la cosiddetta moneta metallica. Si cominciarono ad utilizzare dischetti metallici sui quali venivano coniati, cioè impressi, un'immagine o un simbolo. La facoltà di coniare moneta era assegnata all’ autorità pubblica. Purtroppo, però, diventò rischioso sia il trasporto, che la custodia. Perciò si passò progressivamente alla moneta cartacea, che aveva valore irrilevante (è solo carta) e dalla facile trasportabilità. Questo tipo di moneta è detta moneta segno, proprio per sottolineare il poco valore della carta con cui è prodotta. Inoltre, si diffuse rapidamente l'abitudine di depositare le monete da persone di fiducia (orafi, sacerdoti e, in seguito, le banche), affinché, dietro pagamento, le custodissero nei loro forzieri. Chi depositava, riceveva un documento, il certificato di deposito, in cui era contenuta la promessa di chi riceveva in custodia il denaro, di restituire la moneta dietro presentazione del documento ("a vista"). In epoca successiva, le banche si resero conto che le monete metalliche depositate non venivano ritirate tutte in una volta, ma solo in piccole quote e saltuariamente, quindi iniziarono a svolgere attività creditizia: concedevano cioè prestiti maggiori delle monete depositate nei loro forzieri (facevano “girare” il denaro). Nasce la banconota, che non è più il certificato di un deposito, ma è essa stessa nuova moneta. La prima emissione di banconote risale al Settecento a opera della Banca d'Inghilterra. L'abilità del banchiere consisteva nel calcolare quanto potevano prestare e quanto dovevano tenere a riserva. Molte banche non riuscirono a fronteggiare le richieste di conversione delle monete in banconote e fallirono. Lo Stato intervenne e consentì l'emissione di banconote a una sola banca, detta banca centrale o istituto di emissione. a) La moneta cartacea, insieme alla moneta metallica, è oggi emessa dalla Banca centrale dello Stato (in Italia è la Banca centrale europea ) e prende il nome di moneta legale . b) La moneta è inoltre unità di conto , cioè è il mezzo con cui si possono misurare e confrontare tra loro i valori dei beni. c) La moneta è anche riserva di valore , in quanto NON è deperibile e consente l'accumulo della ricchezza. d) La moneta è mezzo di pagamento : con essa si estinguono le obbligazioni e i debiti. Il sistema monetario e i tipi di moneta Un sistema monetario è l'insieme delle monete ammesse a circolare in un dato paese e l’insieme delle norme giuridiche e delle istituzioni che controllano la loro emissione e circolazione. L'unità monetaria, in Italia e negli altri diciotto paesi che fanno parte dell'Unione monetaria europea, è l'EURO . É possibile individuare quattro diversi tipi di moneta: n la moneta legale; n la moneta bancaria; n la moneta commerciale; nla moneta elettronica. La moneta legale La moneta legale è costituita dalle banconote e dalle monete divisionarie (o metalliche, o spicciole), coniate dalla Zecca dello Stato e utilizzate per i piccoli pagamenti. La moneta legale italiana è l’Euro, che è in corso dal 01/03/2002, quando ha sostituito la Lira. La banca di emissione è la Banca centrale europea ( BCE ) . La moneta legale è: n a corso forzoso, poiché non convertibile in oro o altri metalli preziosi; n a corso legale, perché ha potere liberatorio illimitato, cioè deve essere accettata da tutti come pagamento. Il potere liberatorio della moneta divisionaria in realtà è limitato, in quanto la legge impone con quanti pezzi, al massimo, si può pagare, cioè: oggi per ogni pagamento, si possono usare al massimo 50 pezzi di moneta metallica. Inoltre, per contrastare il fenomeno del riciclaggio di denaro di provenienza illecita, la legge limita l'uso della moneta contante, preferendo mezzi di pagamento che consentono la tracciabilità. Lo Stato impone l'accettazione della moneta da parte di tutti. La moneta bancaria La moneta bancaria è rappresentata dai depositi bancari; è costituita da moneta legale, titoli di Stato, cambiali, crediti, concessione di credito da parte della banca ecc., depositata presso una banca. La ricchezza depositata è trasferibile mediante ri-emissione di assegni, che possono essere bancari o circolari. L'assegno bancario è un ordine di pagamento che il titolare di un conto corrente di una banca dà alla banca stessa, per trasferire ricchezza, a favore di un beneficiario. L'assegno circolare contiene l'impegno di una banca a pagare a vista una certa somma a un soggetto specifico. Si possono emettere solo se ci sono fondi disponibili presso una banca. Agli assegni bancari o circolari sono oggi preferite altre forme di moneta bancaria: n Il bonifico bancario: trasferimento di fondi dal conto corrente dell'ordinante (debitore) al conto corrente del beneficiario (creditore), attraverso il codice Iban. L'Iban è composto da una serie di numeri e lettere (in Italia sono 27) che identificano: - il paese in cui è tenuto il conto - la banca - lo sportello - il conto corrente del cliente 1.Finanziamento del Tesoro: lo Stato richiede moneta principalmente per finanziarsi. Quando lo Stato riceve un prestito rilascia in cambio un titolo di credito , detto titolo di Stato o titolo pubblico. 2.Operazioni di mercato aperto: la Banca centrale può effettuare le operazioni di acquisto o di vendita dei titoli pubblici anche con altri soggetti privati (risparmiatori, banche ecc.) sul cosiddetto mercato aperto. Quando la Banca centrale acquista i titoli sul mercato aperto, la base aumenta; quando li vende ricevendo moneta, la base si riduce. 3.Finanziamento delle banche: le banche chiedono prestiti alla Banca centrale per incrementare la loro disponibilità di moneta da prestare. La Banca centrale si fa pagare un interesse , che prende il nome di tasso ufficiale di riferimento. Esso rappresenta il costo del denaro 4.Operazioni di cambio valuta: in ogni Stato la banca centrale ha riserve costituite soprattutto da oro e da valute estere. Essa provvede a cambiare la moneta straniera con moneta legale (in caso di esportazione) o a convertire la moneta legale in moneta estera (in caso di importazione). Il moltiplicatore dei depositi Le banche svolgono la funzione creditizia. L'effetto di moltiplicazione dei depositi, che porta alla creazione di moneta bancaria, è tanto maggiore quanto più bassa è la riserva. obbligatoria. Il risultato finale è l’aumento di. offerta di moneta per tutto il sistema economico. In Italia il coefficiente di riserva obbligatoria è di circa il 2%. La riserva può anche essere usata tutta, ma alla fine di ogni giornata deve essere riportata al valore iniziale. La formula del moltiplicatore dei depositi è: A = quantità di moneta finale D = deposito iniziale r = riserva obbligatoria e 1/r = moltiplicatore dei depositi. - Più basso è il coefficiente di riserva obbligatoria, più alto sarà l'effetto di moltiplicazione dei depositi. - Il valore di r è fissato dalle autorità monetarie Il sistema di moltiplicazione dei depositi è anche definito sistema a riserva frazionaria, perché ciascuna banca è obbligata dalla sua banca centrale a tenere a riserva solo una frazione dei depositi, per poter prestare ad altri clienti ciò che resta. Alcuni economisti propongono l'alternativa della riserva 100%, cioè di mettere a riserva tutti i depositi e utilizzare per i prestiti le somme derivanti da altri strumenti, come (per esempio) le obbligazioni. La domanda di moneta e il suo valore La domanda di moneta Per domanda di moneta si intende la quantità di moneta che gli individui detengono mediamente in forma liquida (moneta legale e depositi non vincolati ) per far fronte alle proprie necessità. E’ praticamente la moneta che si vuole avere a disposizione nel proprio portafoglio o in banca a vista (sul conto corrente) I soggetti economici possono suddividere la propria ricchezza tra: 1) moneta immediatamente utilizzabile, ma che non produce alcun reddito 2) attività non monetarie che fruttano un reddito, ma non possono essere utilizzate per un pagamento. La domanda di moneta secondo Keynes Secondo Keynes, consumatori e imprenditori domandano moneta per detenerla in forma liquida per tre motivi: nMotivo transazionale: si domanda moneta per acquistare beni di consumo e fattori produttivi per lo svolgimento dell'attività di impresa; essa dipende dal reddito. nMotivo precauzionale: si domanda moneta per far fronte a evenienze imprevedibili (malattie, guasti agli impianti, incidenti). nMotivo speculativo: si detiene moneta per compiere operazioni speculative, cioè per investirla in attività che procurino un rendimento economico; se il tasso di interesse è alto, la domanda di moneta sarà bassa. Se, invece, il tasso di interesse è basso. La trappola della liquidità è una situazione in cui la politica monetaria non riesce più ad influenzare la domanda. Per Keynes la domanda di moneta si basa sulla teoria della preferenza per la liquidità, cioè chi possiede ricchezza decide quale parte del reddito consumare e quale risparmiare e stabilisce come impiegare il risparmio (se detenerlo in forma liquida o utilizzarlo in attività). Per Keynes la domanda complessiva di moneta in forma liquida (L) è influenzata da due fattori: 1) uno (L1) legato a motivi transazionali e precauzionali; la domanda aumenta all'aumentare del reddito; 2) l'altro (L2) a scopo speculativo; la domanda aumenta al diminuire del saggio d'interesse. L = L1(Y) + L2(i) Y = reddito nazionale i = interesse. Se il reddito aumenta, la domanda di moneta aumenta; se il reddito si riduce, la domanda di moneta diminuisce. L'equilibrio fra domanda e offerta di moneta La domanda e l'offerta di moneta La domanda di moneta proviene da soggetti privati e dipende sia dal livello del reddito nazionale (Y), sia dal saggio di interesse corrente (i). L'offerta di moneta, invece, è determinata dalle decisioni delle autorità monetarie. L'offerta è quindi insensibile alle variazioni del saggio di interesse. I meccanismi per l'equilibrio del mercato Il mercato della moneta tende naturalmente alla posizione di equilibrio, agendo sul saggio di interesse dei titoli. Esso dipende infatti anche dal prezzo del titolo. Le obbligazioni sono titoli a reddito fisso che fruttano un interesse annuo prestabilito. Più alto è il prezzo del titolo, minore è iI tasso di interesse effettivo, e viceversa. 1) CASO saggio di interesse diversi da quello di equilibrio : la domanda di moneta si riduce, mentre aumento la domanda di titoli. L'aumento della domanda di titoli fa però aumentare il loro prezzo e, di conseguenza, fa diminuire il loro rendimento, riportando nuovamente il mercato della moneta verso il tasso d'interesse d’equilibrio. CASO saggio di interesse inferiore a quello di equilibrio: la domanda di moneta aumenta, mentre quella dei titoli diminuisce. Il prezzo dei titoli si abbassa e aumenta il loro rendimento, La teoria quantitativa della moneta e il mercato monetario La teoria quantitativa della moneta di Fisher Secondo Fisher la quantità di moneta in circolazione (M) moltiplicata per la velocità circolazione (V), è uguale al prodotto tra il livello generale dei prezzi (P) e la quantità di beni e servizi scambiati in un paese in un tempo (Q). L'equazione è dunque la seguente: M V = P Q Cioè: Quantità di moneta = Valore delle merci scambiate (MV) = (PQ) Perciò: Quindi: Fisher vedeva un legame tra la quantità di moneta circolante e il potere di acquisto della moneta. Se aumento della moneta in circolazione (M) diminuisce del suo valore. Il mercato delta moneta L'incontro tra chi domanda e chi offre moneta costituisce il mercato della moneta. Nel mercato delta moneta operano i seguenti soggetti : 1) Le famiglie, che utilizzano i loro risparmi per finanziare sia le attività delle imprese , sia la Pubblica amministrazione ; 2) le imprese, che hanno bisogno di finanziamenti per l'acquisto dei fattori produttivi (dalle banche o da altri intermediari finanziari, oppure dall'emissione di azioni e obbligazioni); 3) la Pubblica amministrazione, che, usa le entrate tributarie, e se non bastano, emette titoli del debito pubblico, sottoscritti da famiglie e imprese; 4) le banche, che svolgono funzioni di intermediazione fra i soggetti; 5) il Resto del mondo, che comprende tutte le transazioni finanziarie con l'estero. Il mercato della moneta viene tradizionalmente distinto in: a) Mercato monetario L'inflazione da eccesso di moneta L'inflazione da eccesso di moneta rappresenta un incremento dei prezzi determinato dalla politica monetaria della Banca Centrale, che aumenti in modo eccessivo l'offerta di moneta rispetto alle reali capacità produttive e di crescita del sistema economico. L'inflazione da aspettative L'inflazione da aspettative rappresenta l'aumento del livello generale dei prezzi determinato dalla previsione degli operatori economici che si verifichi o meno l'inflazione, capace di produrre comportamenti che causino l'incremento dei prezzi. Gli effetti dell'inflazione Gli effetti dell'inflazione si manifestano in molti ambiti economici, e in particolare sulla distribuzione del reddito, nei rapporti obbligatori e sulla produzione e sui consumi. Effetti sulla distribuzione del reddito Colpisce chi percepisce redditi fissi (operai, impiegati e pensionati) che non possono difendersi dall’aumento dei prezzi, aumentando le loro entrate. Per rimediare a questo inconveniente sono stati adottati nel tempo meccanismi di indicizzazione, che consentono di tenere collegato il reddito al costo della vita. Il principio è elementare: si aumenta il valore nominale dei redditi per mantenere inalterato il loro potere di acquisto. Effetti nei rapporti obbligatori I debiti si estinguono con la moneta. L'inflazione agevola il debitore, va a pagare una somma il cui potere d'acquisto è diminuito rispetto ai momento in cui il debito è nato. Effetti sul risparmio, sulla produzione e sul consumo L'inflazione è sfavorevole al risparmio, perché se aumentano i prezzi, i beni costano di più; perciò, si spende di più e si risparmia meno. La produzione, invece, non subisce conseguenze negative, perché quando c’è l’aumento dei prezzi, le imprese hanno già prodotto i loro beni e li possono vendere coi prezzi aumentati. I consumi, invece si riducono a causa dell'aumento dei prezzi e si scelgono anche beni da acquistare. Nei rapporti commerciali internazionali, il progressivo aumento dei prezzi provoca un incremento delle importazioni e un calo delle esportazioni. Ne deriva un peggioramento della bilancia dei pagamenti tra il paese colpito e il resto del mondo. Infine, l'inflazione fa crescere la spesa pubblica, poiché lo Stato deve sopportare oneri maggiori per pagare gli stipendi ai dipendenti e per fornire i servizi pubblici essenziali. Le politiche contro l'inflazione La stagflazione indica, nello stesso periodo, mancanza di crescita economica con disoccupazione e inflazione. Strategie contro l'inflazione: 1) Inflazione da un aumento della domanda: si potrebbero ridurrei consumi, aumentare le tasse in modo da ridurre il reddito disponibile. 2) Inflazione da costi: lo Stato potrebbe fare un accordo tra Governo, lavoratori e datori di lavoro per non ridurre i salari, non aumentare le tasse e mantenere la produzione.
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