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La morte a venezia,riassunto per parti, Schemi e mappe concettuali di Letteratura Tedesca

riassunto dettagliato libro di Thomas Mann

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018
In offerta
30 Punti
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Caricato il 30/10/2018

alessia_luciano
alessia_luciano 🇮🇹

4.6

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13 documenti

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Scarica La morte a venezia,riassunto per parti e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Tedesca solo su Docsity! LA MORTE A VENEZIA : PROTAGONISTA : Gustav von Aschenbach è un nobile e scrittore tedesco di cinquant’anni,suo padre era un alto funzionario della magistratura,sua madre invece la figlia di un maestro di cappella boemo. Da sempre portato alla vita pubblica,non sapeva che cosa fosse l’ozio,la sua vita era basata su quello che era uno sforzo continuo,anche se la sua costituzione non era fatta per reggerlo. Era cresciuto da solo e senza amicizie,e sua parola preferita era perseverare. Lui era un famoso poeta,ma in particolare era il poeta di tutti coloro che lavoravano sull’orlo di uno sfinimento,e tutti coloro che si trovavano a leggere la sua poetica,si trovavano poi elevati e celebrati: uno dei suoi più celebri racconti è “ il miserabile” narra di un mezzo furfante che spinge la sua donna fra le braccia di un giovane. COME ARRIVA AL PRIMO VIAGGIO : Un giorno lascia la sua abitazione nella PrinzregentenStrase,non riuscendo a fermare quel suo animo “motus animi continuus”. si trova a passeggiare nei pressi della sua residenza a Monaco di Baviera. L’uomo, ormai vedovo e all’apice di una prolifica carriera a cui ha dedicato tutti i suoi sforzi e che gli è valsa pure il titolo aristocratico, sta attraversando un periodo di stanchezza fisica e di crisi creativa. Mentre sosta nei pressi di un cimitero, osservando uno strano forestiero che sembra comparso dal nulla, avverte un richiamo al viaggio e all’avventura che credeva sopito da diversi anni. Aschenbach sbriga così gli ultimi impegni letterari e organizza la sua partenza nel minor tempo possibile,con un grande desiderio di viaggiare. ISTRIA : Si dirige verso l’Istria, ma anche qui, complice il tempo infelice, la stessa irrequietezza interiore che lo ha fatto partire dalla Germania porta Aschenbach a spostarsi dopo solo pochi giorni a Venezia. Considerava Venezia come una città irresistibile e seducente per le persone colte,sia per la sua storia,sia per il suo fascino attuale : cosi decide di entrare a Venezia attraverso il mare aperto,perché arrivarci per terra significava come entrare in un palazzo e vedere tutte quelle che erano le sue bellezze come il ponte dei sospiri,l’orologio,il leone,piazza san marco.. Decise di giungere il Lido con una gondola,e la descrisse come un insolita imbarcazione tramandata identica ai tempi delle ballate e nera cosi come le bare lo sono,per questo motivo faceva pensare ad avventure silenziose e alla morte stessa. VENEZIA : Fin dal viaggio in traghetto da Pola a Venezia intorno ad Aschenbach si svolgono scene grottesche e strane, quasi fossero un oscuro presagio di quanto avverrà. L’attenzione di Aschenbach è ad esempio attratta da un uomo anziano che si accompagna a una comitiva di giovani e che, imbellettato e vestito come se fosse uno di loro, dà inconsapevolmente mostra di sé. Aschenbach trova quindi alloggio in un albergo del Lido chiamato “Hotel Excelsior”. Nell’hotel ci sono varianti di lingue,ed è proprio a cena, scorge per la prima volta un ragazzo di quattordici anni che gli sembra da subito bello come una divinità greca. Il ragazzo, con i tratti ancora femminei e infantili della preadolescenza, appartiene a una nobile famiglia polacca e si trova in villeggiatura in compagnia delle sorelle, della madre e dell’istitutrice. Il contrasto con le sorelle, vestite in modo rigido ed austero e da cui non traspare alcuna traccia di femminilità, contribuisce a rafforzare l’impressione di grazia ed eleganza che il ragazzino trasmette. Il giorno dopo, in spiaggia, Aschenbach osserva dapprima il mare,perché lo adorava e poi scorge il ragazzino giocare con gli altri giovani dell’albergo e riesce a cogliere il suo nome: Tadzio. Riuscì a percepire il suo nome perché tutti lo chiamavano,ed evidentemente era molto desiderato. Tuttavia, il clima della laguna non è clemente e l’afa commista al tempo piovoso non fa che peggiorare la saluta precaria di Aschenbach. Lo scrittore decide così di partire anche da Venezia poiché se l’era immaginata diversa secondo lui, sebbene non voglia abbandonare il giovane che tanto lo affascina, né farsi sconfiggere dalle condizioni esterne, continuando quindi a vagare da un luogo all’altro. Il pensiero di tornare a casa però non lo tocca minimamente. Aschenbach disdice la propria stanza e manda il bagaglio in stazione tramite un fattorino. Una volta arrivato in stazione però scopre che il destino ha giocato in suo favore: il bagaglio è stato infatti spedito a Como per errore. Così, intimamente sollevato per la possibilità di rivedere Tadzio, Aschenbach decide di tornare in albergo in attesa che rispediscano indietro le sue valigie e gli viene data una stanza identica a quella precedente,anche se non era quella. Il nobile scrittore sviluppa per il ragazzino una vera e propria ossessione. Si ferma a guardarlo mentre gioca in spiaggia, lo segue a distanza durante le passeggiate per la città insieme alle sorelle e all’istitutrice, arriva persino a compiacersi dell’aspetto debole del ragazzino, che probabilmente non diventerà mai adulto, provando una segreta soddisfazione all’idea che forse nessuno potrà amarlo. L’uomo è così succube del suo delirio amoroso che, quando gli riconsegnano il bagaglio, sceglie di restare a Venezia per altro tempo. La sua paura più grande era quella della partenza della famiglia polacca,infatti parlando parlando riusci a capire che la famiglia di Tadzio era arrivata poco prima di lui.
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