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La Russia e l'Italia: la fine della prima guerra mondiale e la nascita dei nuovi stati, Appunti di Storia

Storia d'ItaliaStoria della RussiaStoria Moderna EuropeaStoria politica

La fine della prima guerra mondiale e la nascita di nuovi stati in Russia e Italia. Viene descritta la situazione politica in Russia dopo la rivoluzione di ottobre, il governo provvisorio e la nascita del Partito Comunista Russo (PCUS). In Italia, dopo la fine della guerra, si verificano tensioni sociali e la nascita di nuovi partiti, tra cui il Partito Comunista Italiano (PCI). anche la costituzione tedesca e la nascita del Partito Nazionalsocialista (NSDAP) in Germania.

Cosa imparerai

  • Che eventi hanno portato alla fine della prima guerra mondiale in Russia?
  • Che partiti sono stati fondati in Italia dopo la fine della prima guerra mondiale?
  • Come si è formata la costituzione tedesca?
  • Che partiti sono stati fondati in Russia dopo la rivoluzione di ottobre?
  • Che tensioni sociali si verificavano in Italia dopo la fine della prima guerra mondiale?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 23/09/2022

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Scarica La Russia e l'Italia: la fine della prima guerra mondiale e la nascita dei nuovi stati e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! La nascita dei totalitarismi 1919 - 1945 L’età dei totalitarismi è un periodo che comprende la prima e la seconda guerra mondiale. Questo periodo storico affronta il problema storico della nascita dei totalitarismi, trattando l’eredità della prima guerra mondiale. COME ESCONO DALLA PRIMA GUERRA MONDIALE I VINTI E I VINCITORI? Il dopo guerra fu considerato un periodo difficile, non solo per i vinti e per coloro che hanno partecipato, ma anche per i vincitori e coloro che non avevano partecipato (esempio: Spagna). Problemi: a. DISSESTO ECONOMICO-FINANZIARIO : tutti i paesi escono dalla guerra con un debito elevato. L’inflazione subisce un successo clamoroso: molte monete vengono svalutate in confronto al dollaro. C’è un forte intervento statale per sostenere l’economia e ripartire: lo stato sostiene le industrie per potere ripartire prestando dei soldi. In un epoca difficile dal punto di vista economico viene promossa una politica protezionista (protezionismo delle merci interne) che aveva lo scopo di aumentare il fabbisogno nazionale ed evitare di comprare le merci importate dall’estero > calo degli scambi commerciali tra paesi europei. b. CAMBIAMENTO A LIVELLO SOCIALE: trasforma la società. Questi cambiamenti riguardano soprattutto: ‣ REDUCI DI GUERRA: ritornando dalla guerra, i loro posti di lavoro sono stati occupati. Loro ritornano dalla guerra in condizioni terribili, erano inabili di eseguire lavori che faceva prima di entrare in guerra. Lo stato aveva il compito di proteggerli, poiché avevano intervenuto all’interno del conflitto mondiale a difesa della propria patria, trovandogli una sistemazione. Nascono numerose associazioni che accoglievamo gli ex combattenti che non venivano accettati dallo stato. La guerra di trincea aveva lasciato in loro non solo danni fisici, ma anche psicologici. ‣ DONNE: cambiano la mentalità e le abitudini > nuova evoluzione dei costumi. Cambia anche la confezioni di famiglia: molti giovani sono partiti per combattere la guerra, abbandonando la famiglia, ciò porterà a uno sgretolamento del nucleo famigliare > trasformazione delle abitudini sociali. Le madri non possono contare sui propri figli perché vanno al fronte a combattere la guerra. Nascono delle nuove categorie di lavoratori: le donne prima erano confinate a casa, mentre durante la guerra vengono inserite all’interno del mondo del lavoro. Le donne diventavano capi di famiglia, poiché erano coloro che lavoravano e portavano a casa lo stipendio. 1918-1925: l’Europa porta al voto le donne (suffragio universale) > in Germania nel 1919 e la Gran Britannia nel 1921. ‣ MASSIFICAZIONE DELLA POLITICA: la politica diventa totalmente di massa. Si tratta di una politica che parla al mondo sia di genere femminile che di genere maschile. Dal momento che la politica è diventata una guerra, non partecipano solo gli eserciti, ma anche i civili > riguarda tutti. Russia -La Russia esce dalla prima guerra mondiale nel 1917 e diede inizio alla rivoluzione di ottobre. Gli operai e i soldati russi, stanchi dell’aumento delle ore di lavoro, attuano a Pietrogrado (attuale Pietroburgo) una rivoluzione, chiedendo di destituire lo Zar russo. Lo Zar fu destituito a marzo, portando lo Zar a dare le dimissioni. Dopo questo episodio si elegge un governo provvisorio che vota a favore di continuare la guerra, ma accade in Russia una situazione di instabilità politica: iniziano una serie di ribellioni da parte del popolo russo nei confronti del governo provvisorio. Fanno parte del governo provvisorio: ‣ PARTITO DEI CADETTI: coloro che volevano una costituzione. Loro incentivavano per scrivere ed ottenere una costituzione. ‣ PARTITO DEI MENSCEVICHI: partito socialista. ‣ SOCIAL RIVOLUZIONARI: coloro che difendevano la classe rurale e le masse contadine, quindi i contadini che venivano sfruttati dai proprietari terrieri. ‣ BOLSCEVICHI: comunisti intransigenti che facevano capo a Lenin. Erano coloro che volevano una rivoluzione e l’uscita dalla guerra. Sono in minoranza rispetto agli altri partiti del governo provvisorio. I bolscevichi volevano diffondere la loro opinione all’interno della società russa e volevano organizzarsi in maniera rivoluzionaria, attraverso i Soviet (= consiglio/assemblea). I soviet erano un consiglio di lavoratori all’interno della quale venivano eletti i rappresentati che autogovernavano il centro > esperimento di democrazia diretta, il cui potere era in possesso di diversi centri che si autogovernavano. Molti cittadini russi volevano provare a sperimentare questa forma di governo, in cui il soviet centrale (perdere decisioni e fare riferimento) era situato a Pietrogrado. La maggioranza del governo provvisorio ha votato di continuare la guerra affiancandosi dalla parte della triplice intesa, e di ricostruire la guerra. Lenin, venuto a conoscenza della cacciato dello Zar, torna a Pietrogrado e invita il suo partito a diffondere la sua proposta. Ad aprile, Lenin scrive un documento programmatico in cui riporta le sue tesi, le cosiddette ‘tesi di aprile’: documento programmatico per poter fare rivoluzione. All’interno del documento, Lenin teorizza la presa di potere e dà delle linee guida per eseguire la rivoluzione: 1. Conquistare la maggioranza nei soviet, poiché al consiglio non partecipavano solo bolscevichi. 2. La pace a tutti i costi, uscendo dalla guerra: Lenin voleva portare dalla sua parte i soldati, promettendo la pace a tutti i costi, qualsiasi prezzo fosse da pagare. 3. La terra ai contadini, poiché la terra appartiene a colui che ci lavora: abolizione della proprietà terriera. Lenin promette nuove prospettive. 4. L’industrie degli operai: attraverso i soviet: le fabbriche e le industrie appartenevano agli operai. Lenin organizza un colpo di stato nel settembre, contando dell’aiuto dei soldati, ma viene sventato dal governo, poiché sale al governo provvisorio Kerensky. Lenin non cambia la sua decisione di eseguire un colpo di stato, quindi pone a capo dell’esercito Trotsky, il quale ebbe l’incarico di studiare un piano per colpire il palazzo d’inverno. Trotsky crea un esercito formato da soldati rivoluzionari e guardie rosse (operai), creando un gruppo armato. Nel novembre del 1917 Trotsky assieme al suo esercito circonda il palazzo d’inverno effettuando la presa del potere. Lenin, stabilito all’interno del palazzo d’inverno, dichiara i primi provvedimenti del nuovo governo rivoluzionario: ‣ CONVOCAZIONE A PIETROGRADO DEL CONGRESSO PANRUSSO DEI SOVIET: portare a Pietrogrado tutti rappresentanti dei soviet. ‣ USCITA DAL CONFLITTO: Lenin voleva una pace immediata a qualsiasi costo, senza indennità e immissioni. Questa affermazione è confermata all’interno del documento programmatico. ‣ ABOLIZIONE IMMEDIATA E SENZA ALCUNA INDENNITÀ DELLA PROPRIETÀ PRIVATA: non esistono i proprietari delle terre e delle industrie. Lenin crede di aver dettato le regole della rivoluzione, quindi induce il popolo al voto per l’assemblea costituente, per poter scrivere la nuova costituzione della nuova Russia. Il voto viene fissato a fine novembre, ma Lenin rimase deluso poiché la vittoria è stata ottenuta dal partito social rivoluzionari, nonostante Lenin abbia cercato di favorire il popolo contadino. Lenin non ha l’intenzione di lasciare l’aula e di dichiararsi sconfitto. Avviene l’intervento da parte dei suoi militari che bloccano l’ingresso ai nuovi rivoluzionari > ATTO DI CESURA (atto di resistenza al potere). Lenin si propone in maniera anti-democratica di fronte al potere. Durante gli anni della pace di Brest-Litovsk, la Russia ha perso il suo potere. La Russia era suddivisa in: ‣ Bolscevichi > guardie rosse. ‣ Partito dei cadetti, partito dei menscevichi e social rivoluzionari > guardie bianche. Affianco alle guardie bianche si aggiungono Francia e Inghilterra per combattere contro il comunismo. La guerra finirà alla primavera del 1920 (durata 3 anni). Gli eserciti si sono affrontati duramente, portando le guardie rosse alla vittoria. Le guardie bianche hanno perso perché verso la fine della guerra, gli esercizi francesi e inglesi non erano giustificati all’interno del territorio russo > 14 punti di Wilson. Durante la guerra, Lenin attua delle decisioni politiche, attuando una stretta autoritaria, quindi una serie di provvedimenti che potessero offrire alla Russia un governo autoritario. I provvedimenti vengono attuati durante la guerra (1918). ‣ ISTITUZIONE DI UNA POLIZIA POLITICA (CEKA): erano coloro che avevano il ruolo di identificare e punire i nemici dei bolscevichi. I nemici di Lenin venivano chiamati ‘nemici del popolo’. ‣ TRIBUNALE RIVOLUZIONARIO CENTRALE: coloro che processavano e punivano i nemici politici segnalati dalla CEKA. ‣ FUORI LEGGE PER DECRETO IMMEDIATO: secondo Lenin, i cadetti, i menscevichi e i social rivoluzionari non dovevano esistere per legge. In Russia dovevano esistere solo i bolscevichi per legge. ‣ GUARDIE ROSSE DOVEVANO POTENZIARSI DIVENTANDO ARMATA ROSSA: sarebbero stato l’armata degli operai e dei contadini. Lenin progetta una politica economica. Nel 1918 Lenin inaugura il ‘comunismo di guerra’, ovvero una politica economica che potesse fronteggiare la crisi russa. Questa politica economica consisteva nell’organizzazione delle fattorie collettive: ‣ KOLCHOZ: fattorie collettive che agivano all’interno del proprio soviet. ‣ SOVCHOZ: fattorie sovietiche che agivano a livello globale di soviet. Questo meccanismo aveva lo scopo di normalizzare la produzione e di concentrare le decisioni. All’interno delle fattorie collettive, i contadini trattenevano il proprio fabbisogno, mettendo quello che avanzava all’interno delle fattorie collettive. Successivamente, quello che avanzava, venivano trasportati a coloro che non avevano da mangiare (nelle città). Al ritorno dei soldati dalla grande guerra, i comunisti tedeschi si trovano in un ambiente circondato da consigli operai delle fabbriche, dei soldati, creando una situazione non differente dalla Russia del 1917. La sola differenza era che in Germania il partito socialista era al potere ed era un vantaggio poiché non si pensava di ricorrere alla guerra. Si era creata successivamente una convergenza tra i capi della SPD e la lega di Spartaco (nucleo originario del Partito comunista tedesco). In questo clima, la linea dell’SPD sembra essere dominante, ma c’era un forte contrasto dalla lega di Spartaco, poiché voleva agire come in Russia. 19/01/19: il governo provvisorio ha convocato le elezioni per scrivere una costituzione e per scegliere il nuovo parlamento. INSURREZIONE SPARTACHISTA - notte tra il 5 e il 6 gennaio 1919 I spartachisti, si approfittano della manifestazione che stava avvenendo a Berlino, per armarsi e rovesciare il governo provvisorio. Durissima fu la risposta delle autorità che si sono dotate di forze speciali, i ‘Freikorps’ (corpi franchi) per rovesciare la rivolta. In pochi giorni i ‘Freikorps’ hanno sconfitto l’insurrezione. I leader del movimento spartachista erano Karl Liebknecht e Rosa Luxembourg, i quali vengono perseguiti e torturati. 19/01/1919 il popolo è andato al voto, ottenendo la vittoria degli SPD. Gli esponenti di tale partito si chiudono all’interno della camera ‘Weimar’ per scrivere una costituzione che viene terminata nell’agosto del 1919 > COSTITUZIONE DI WEIMAR. La Germania successiva viene chiamato ‘la Germania di Weimar’, coincidendo con il periodo della preparazione al totalitarismo. La Germania ha ottenuto una delle costituzioni più avanzate d’Europa, proponendo il suffragio universale sia femminile che maschile, larghe autonomie regionali (federalismo avanzato), un parlamento con a capo un capo del parlamento guidato da un cancelliere, un presidente della repubblica che deve essere eletto dal popolo e deve fare da garante per le attività del parlamento. L’unico difetto era che il presidente poteva bocciare la legge. Dopo l’insurrezione spartachista, le insurrezioni non terminano. In aprile l’epicentro del moto rivoluzionario si era spostato a Baviera, dove era stata proclamata una Repubblica dei consigli, stroncata dall’intervento dell’esercito e dei corpi franchi. GERMANIA WEIMARIANA - dall’agosto del 1919-Questo periodo nasce sotto la costituzione di Weimar. 1921: uscita dei danni delle riparazioni. La Germania doveva pagare una cifra di 132miliardi marchi-oro in 42 rate annuali. L’annuncio ha suscitato in tutto il paese un’ondata di proteste. I gruppo dell’estrema destra nazionalista hanno scatenato un offensiva terroristica contro la classe dirigente repubblicana, accusata di tradimento per essersi piegata alle imposizioni dei vincitori. A guidare questo movimento era il Partito nazionalsocialista (partito jazzista) guidato da Adolf Hitler, e si presentava come una piccola organizzazione, ma era strutturata in maniera paramilitare. I governi di coalizione nei due anni a succedere si sono impegnati a pagare le prime rate delle riparazioni ma, per non rendersi impopolari, evitarono interventi drastici sulle tasse e sulla spesa pubblica, erano costretti ad aumentare la stampa di carta-moneta, portando al crollo del valore del marco. Questo ha causato una lieve inflazione, ma pensavano di poterla sestare. Alla fine del 1922 avviene il primo pagamento avvenuto una parte in soldi mentre l’altra parte corrisponde alle estrazioni di materiale (rura). La Francia e l’Inghilterra, traendo il protesto dalla mancata corresponsione di alcune riparazioni in natura, hanno inviato truppe nel bacino della Ruhr. La Germania impossibilitato a reagire, obbliga ai lavoratori di non lavorare quel territorio come segno di protesta. Gli operai hanno accettato, ma in cambia lo stato doveva fornirgli lo stipendio. Questo, però, ha portato all’aumento della spesa pubblica. Il valore del marco è precipitato a livello impensabili e il suo potere di acquisto era quasi nullo. Viene realizzata una coalizione. Al governo si presenta Stresemann (economista). Il suo primo atto è stato di andare a chiarire con la Francia e l’Inghilterra in modo da poter liberare il territorio e rimandare a lavorare gli operai. Successivamente, bisognava risolvere il problema della moneta, il cosiddetto ‘Rentenmark’ (marco di rendita): Stresemann conia la moneta alla rendita della Germania, anziché alla riserva aurea del paese, quindi lo ha coniato allo sviluppo dell’industria e dell’agricoltura, dipendendo così dalla rivoluzione economica della Germania > futuro della Germania dipendeva dai suoi cittadini. Piano piano la Germania esce dalla situazione di crisi, risalendo successivamente. La Germania esce dalla situazione di crisi anche per merito di Dawes. Nel 1924 interviene Dawes che aveva trovato un accordo tra i paesi. Lui aveva proposto alla Francia e all’Inghilterra di abbassare le rate, in modo tale da poter ricevere il denaro che gli spettava e da ottenere la garanzia di essere retribuiti. Dawes elabora un piano di diluizione delle rate > PIANO DAWES. COMPLOTTO DI MONACO - notte tra il 8 e il 9 novembre 1923-Avviene un colpo di stato a Monaco. Alcuni militanti, guidati da Adolf Hitler, hanno cercato di organizzare un complotto per attentare la vita di alcuni ministri di Weimar. Sono stati uccisi alcuni parenti di Weimar. Il complotto fallisce perché vengono arrestati. Hitler, capo del partito nazzista, viene condannato per 5 anni di carcere. Italia-L’Italia esce dalla prima guerra mondiale con tensioni sociali che erano presenti soprattutto all’interno delle terre coltivabili, poiché per riprendersi dal dissesto finanziario il governo aveva pensato a porre una tassazione che riguardava i caro-vivere. Tra il giugno e il luglio del 1919, le principali città italiane sono divenute teatro di violenti tumulti contro il coro-vivere, mentre le industrie erano investite da una ondata di scioperi volti ad ottenere l’aumento dei salari. Gli scioperi durante questo periodo erano talmente tanti, che si erano venuti a formare delle leghe. Le leghe erano delle associazione di sindacato contadino che faceva propria la sentenza dei cittadini e le presentava ai proprietari terrieri. All’interno delle leghe vengono discusse alcune richieste come l’aumento dello stipendio, riduzione delle ore lavorative, aumento della sicurezza, … > una serie di diritti del mondo agricolo. All’interno del mondo contadino, venivano eseguite delle differenze: ‣ PROPRIETARI TERRIERI: erano grandi, medi o piccoli proprietari terrieri. ‣ LAVORATORI: erano il contadino, il coltivatore, l’allevatore, il bracciante, … > coloro che affittavano il campo per rendere. Le esigenze tra i proprietari terrieri e i lavoratori erano differenti. Le leghe facevano gli interessi ai lavoratori. Queste leghe erano presenti soprattutto in Val Padana che nasce sotto il dominio della marca politica socialista e, sono state denominate ‘LEGHE ROSSE’. Erano presenti, inoltre, anche altre leghe, per esempio le ‘LEGHE BIANCHE’ che avevano un impronta cattolica e si battevano per lo sviluppo della piccola proprietà terriera. Queste si sviluppano soprattutto al centro-sud d’Italia e presentavano un carattere molto confuso. Gli scioperi hanno portato all’interno del paese una grande confusione. L'anno 1919 viene ricordato soprattutto per le serie di scioperi eseguiti. L’Italia era uno stato sociale in cui erano presenti molti tumulti. LIVELLO POLITICO Nel novembre del 1919 erano state tenute le elezioni per votare il nuovo parlamento per eleggere il nuovo parlamento dopo la prima guerra mondiale. Il parlamento si compone: ‣ GRUPPI LIBERALI: erano i giolittiani. Durante le elezioni questo gruppo aveva perso diversi voti, senza ottenere la maggioranza assoluta. ‣ PARTITO SOCIALISTA: aveva ottenuto numerosi voti. Aveva ottenuto 158 seggi, quindi una forte rappresentanza all’interno del parlamento (in Russia erano riusciti). ‣ PARTITO POPOLARE ITALIANO (PPI): partito nato nel 1919 da parte di un sacerdote, Don Luigi Sturzo. Ha avuto un ispirazione cattolica e promuoveva le istanze cattoliche all’interno del mondo politico e in parlamento. All’interno del parlamento nessun partito aveva ottenuto la maggioranza assoluta. I voto più alti sono stati ottenuti dal gruppo liberale e dal partito popolare. L’Italia ha temuto di fare la stessa fine della Russia, poiché non avevano ottenuto abbastanza voti. Al governo era presente Francesco Saverio Nitti, il quale è durato poco tempo. Successivamente, è salito al governo Giovanni Giolitti all’età di 80 anni che in 12 mesi aveva mostrato la sua abilità e la sua energia. Le istituzioni temevano le serie di tumulti che si stavano verificando e inoltre, bisognava risolvere la questione della vittoria mutilata, poiché l’Italia era uscita dalla guerra senza essere premiata, perché non aveva ottenuto il territorio della Jugoslavia che le spettava. Vittorio Emanuele III ha chiesto a Giovanni Giolitti di prendere in mano la situazione e di risolvere due questioni: ‣ REGGENZA FIUMANA : un gruppo, capitanato da Gabriele d’Annunzio, ha formato un gruppo armato con l’obiettivo di occupare la città di Fiume. Nel settembre del 1919, questo gruppo è partito da Treviso fino ad arrivare a Trieste, e successivamente di invadere la città di Fiume. Avevano deciso di invadere la città di Fiume, poiché erano presenti la maggioranza di persone che parlavano la lingua italiana e la pace di Versailles non aveva concesso all’Italia la Dalmazia per il principio di nazionalità. D’Annunzio aveva occupato il territorio della città di Fiume, senza ottenere il consenso da parte del sovrano. Giolitti chiarisce a Rapallo con i delegati della Jugoslavia, cercando di ottenere un accordo. L’accordo consisteva che l’Italia avrebbe lasciato la città di Fiume, ma in cambio avrebbero dovuto ottenere dalla Jugoslavia l’Istria. Inoltre, l’Italia avrebbe lasciato la Dalmazia, in cambio della città di Zara. Lasciando, infine, la città di Fiume neutra > TRATTATO DI RAPALLO. L’accordo è stato firmato sia dall’Italia che dalla Jugoslavia, ma d’Annunzio non voleva cedere il territorio di Fiume. Il 25 dicembre del 1920, Giolitti aveva mandato l’esercito italiano per levare il gruppo italiano presente sul territorio di Fiume. ‣ TUMULTI : i tumulti stavano aumentando in tutta Italia, tanto che gli operai iniziano ad occupare le fabbriche, poche temevano che succedesse la stessa fine che era accaduto a Pietrogrado. A causa delle occupazioni delle fabbriche, i campi non erano più lavorati. Gli operai hanno iniziato a scioperare, tanto che in Italia si era creato un conflitto sociale: all’interno di ogni reparto italiano era presente almeno un conflitto tra due classi sociali, quello dei proprietari e quello dei lavoratori. Nel 1920 il problema della questione dei terreni agricoli era governata dalle ‘leghe rosse’, diffondendo il problema al nord, soprattutto all’interno delle grandi fabbriche. Gli operai avevano iniziato ad occupare le fabbriche, pretendendo di dare il ritmo della produzione. Gli operai agivano in maniera compatta e combattiva, organizzandosi all’interno dei consigli operai. Gli industriali del settore, guidati dal più forte sindacato aderenti alla confederazione generale del lavoro (CGL), era contrapposta agli operai, ovvero la Federazione italiana operai metallurgici (FIOM). A Torino e nei centri industriali del nord si era sviluppata l’esperienza dei consigli di fabbrica, ispirati al modello dei soviet, animata da giovani intellettuali, tra i quali è presente Antonio Gramsci. Questi intellettuali movimentavano gli operai in modo tale da promuovere i consigli operai, dirigendoli. Questi movimenti erano molto forti e Giolitti aveva il ruolo di risolvere la situazione. Giolitti aveva cercato di ottenere un accordo con i sindacati, in particolare modo con la FIOM. Giolitti in questo momento aveva provato a capire cosa volessero. La FIOM voleva: l’aumento dei salari, la diminuzione del lavoro e ottenere una rappresentazione sindacale nel consiglio dell’azienda, in modo tale che nel momento che l’azienda prendeva una decisione, il rappresentate della FIOM doveva essere presente. Giolitti decreta con effetto immediato tutto ciò che la FIOM voleva ottenere, nonostante era a conoscenza di creare scompiglio. All’interno del partito socialista è stato eseguito un progresso, poiché è difficile mobilitare le masse, siccome hanno ottenuto quello che volevano. Il partito socialista si trova di fronte al problema di accontentarsi oppure di realizzare una rivoluzione. Decidono di accontentarsi, in modo tale da calmare il movimento operaio, ma un ala del medesimo partito aveva affermato che il partito socialista aveva tradito l’ideale della rivoluzione. NASCITA DEL FASCISMO In Italia non erano presenti solo problemi di dissesto economico e finanziario, ma anche: ‣ Ondata di scioperi contro i caro-viveri. ‣ Organizzazioni, come le leghe rosse, che ricordavano la rivoluzione Russa in Italia. Il partito socialista voleva che capitasse ciò che era accaduto in Russia. ‣ Problema internazionale. Il 21 gennaio del 1921 era nato a Livorno il partito comunista italiano (PCD). I fondatori di tale partito erano stati Mordiga e Gramsci, un grande intellettuale che aveva combattuto all’interno delle fabbriche per ottenere la compattezza del movimento. In questo momento alcuni operai si adattarono alla situazione, altri si sono rimessi a lavorare, mentre altri ancora continuavano a protestavano. Nel marzo del 1919 a Milano era nato il gruppo denominato ‘Fasci di combattimento’. A capo di tale movimento era Benito Mussolini e si trattava di un gruppo che aveva ottenuto una formazione paramilitare (squadre d’azione). Mussolini era stato espulso dal partito socialista, in seguito al suo licenziamento dal giornale ‘L’avanti’. Lui voleva provvedere in prima persona per la fondazione di un movimento. Il movimento era collocato politicamente a sinistra, ma si differenziava dal socialismo, poiché viene proposto un movimento in cui era presente un forte nazionalismo. Questo movimento sosteneva che il socialismo non aveva un alta idea del nazionalismo, di fatti avevano affermato che i socialisti erano ciechi dell’entrata in guerra, non vedevano l’importanza della ragione, inoltre non avevano stima e non erano in grado di valorizzare la propria nazione. Il gruppo paramilitare di Mussolini era poco armato che inizialmente aveva un ruolo marginale. Mussolini aveva proposto ‘il nulla’, in maniera tale che non poteva esserci torto. Ne facevano parte alcuni ex combattenti, alcuni scontenti del dissesto finanziario, alcuni scontenti dal disastro, … L’obiettivo di tale movimento era l’annientamento del partito socialista che si mostrava inattaccabile. Alla fine del 1920 questo nuovo movimento si muovo percorrendo l’Italia per osservare lo spirito delle città, in particolare modo quello di Bologna, città natale di Mussolini. Bologna era una città legata alla sinistra. Durante questo periodo erano avvenute delle elezioni comunali e le elezioni vengono vinte dal partito socialista, ottenendo il 70% dei voti. Le tante persone presenti erano soddisfatte del risultato delle elezioni. Mussolini si insedia nel palazzo d’Accursio, situato a Bologna, e aveva ordinato al suo gruppo di sparpagliarsi e seminare panico in maniera astuta. I membri del partito socialista, erano presi dal panino poiché non capivano cosa stesse accadendo, ma vedevano solo una massa di folla impaurita, iniziano a sparare e a gettare bombe verso la folla, provocando circa una dodicina di morti. I morti erano stati causati dal partito socialista. Da qui, Mussolini inizia una campagna contro il partito socialista che era stato responsabile di non essere stato in grado di difendere i propri sostenitori. Mussolini aveva ottenuto un’intuizione: le leghe rosse facevano gli interessi del mondo contadino, principalmente dei grandi laboratori, ma non era presente nessuno che tutelava i proprietari terrieri. Mussolini si era offerto di difendere i proprietari terrieri, ottenendo il consenso. Mussolini aveva mandato i grandi lavoratori a lavorare i terreni, reprimendo tutti i tentativi di scioperi. Due mesi dopo, la produzione aumenta. I proprietari terrieri si erano accorti che il piano di Mussolini stava funzionando, tanto che lo estende sino alla Pianura Padana, diventando delle Fasci di combattimento. Pio XI, contento, chiama Don Luigi Sturzo e gli ordina di sciogliere il Partito Popolare Cattolico poiché a difendere la Chiesa era presente Mussolini. ‣ ISTITUZIONE DI UNA RIFORMA ELETTORALE MAGGIORITARIA: in Italia era presente il sistema proporzionale per cui il Governo era proporzionale al Parlamento. Il problema dell’ingovernabilità giaceva nel fatto che il partito vincente, se non otteneva almeno il 50% dei voti, rischiava di non ricevere una riforma approvata. Mussolini fece ciò per lui stesso, cosciente che sarebbe riuscito a vincere ma non sicuro di prendere il 50% dei voti. Il sistema maggioritario aveva istituito un premio di maggioranza per coloro che vincevano le elezioni e non era rappresentato proporzionalmente, ma ottiene l’aggiunta di un premio di maggioranza che garantiva al paese la governabilità. Così, il partito vincente aveva una maggiore rappresentazione al Parlamento. Il nostro sistema è oggi proporzionale alla Camera e maggioritario al Senato. È tutto pronto per le elezioni, l’obiettivo è sempre quello di mettere in minoranza i socialisti ed i comunisti. Il risultato delle elezioni mostra che Mussolini prese il 65% dei voti nel suo Partito, poteva anche non fare la riforma maggioritaria. Mussolini, capo ormai del Governo, salito alla Camera e ha chiesto la fiducia al Parlamento. Il Partito Socialista, il cui segretario è Giacomo Matteotti, non dona fiducia al Partito Fascista e smaschera la corruzione dell’Italia, fatta da persone costrette a votare e da falsificazione dei voti. Matteotti non ha detto nulla di nuovo, tutti sapevano che sarebbe andato in questa maniera. Matteotti ha rilevato a livello nazionale ciò che tutti sapevano. La connivenza è ora finita, Giolitti non può più far finta di non aver visto, Matteotti palesa la questione davanti a tutti rompendo la connivenza > l’Italia era sommersa da un clima di violenza dettata dal Partito Fascista. Dieci giorni dopo il discorso, Matteotti viene rapito fuori dal Parlamento ed ucciso a pochi kilometri fuori da Roma, dove il suo cadavere venne ritrovato un mese e mezzo dopo. Mussolini, tentando di salvaguardare il suo partito, aveva individuato come assassini delle persone false, poiché tutti erano a conoscenza che erano stati i fascisti > Italia diventa contro Mussolini e la sua illegalità. SECESSIONE DELL’AVVENTINO I partiti aveva deciso di boicottare il Parlamento, non presentandosi, trovandosi invece ai piedi dell’Avventino. A questi partiti se ne aggiungono altri che facevano parte del partito misto di Mussolini, ma si erano accorti di non voler essere alleato con un assassino. L’atteggiamento di Mussolini consisteva nel lasciar perdere tempo, mentre gli altri partiti erano molto divisi e non erano capaci ad accordarsi di fronte a un’azione contraria, inoltre non eseguivano nulla di propositivo, ma cercavano appoggi anti-fascisti > Mussolini approfitta di questo conflitto interno dei partiti per affermarsi. DITTATURA A VISO APERTO - 3 gennaio 1925 Mussolini era salito alla Camera dichiarando la ‘Dittatura a viso aperto’. In questo discorso, Mussolini sostiene che quello che è accaduto precedentemente è di responsabilità sua, ma continua a governare in questo modo. Il Parlamento, oramai, era composto solo da fascisti, perché gli altri si trovavano sull’Avventino. Da questo momento, inizia il vero regime fascista e, nel frattempo l’Italia liberale era crollata e inizia il totalitarismo. In realtà, la democrazia in Italia non era presente (riferimento alla marcia su Roma). Il regime era stato fatto con una stretta autoritaria e con le leggi fascistissime. Tra il 3 gennaio del 1925 e il tempo in cui Alfredo Rocco mette appunto le leggi, passa un lasso di tempo. In questo lasso di tempo vi sono presenti una serie di persecuzioni. Molti uomini e politici di cultura vengono portati dalla parte della fascistizzazione. In questi mesi, tutti gli uomini di cultura avevano l’obbligo di prendere una posizione. Mussolini aveva chiesto a Giovanni Gentile di scrivere il ‘manifesto degli intellettuali’ in cui tutti gli intellettuali si impegnavano a promuovere il fascismo e i suoi ideali. Docenti che non avevano preso una decisione sono stati costretti a prendere una posizione. Circa l’85% dei docenti avevano firmato il manifesto degli intellettuali. Ad opporsi c’era Benedetto Croce, il quale aveva scritto il ‘contro manifesto degli intellettuali e rivendicare il diritto alla libertà di insegnamento’. Poche persone avevano aderito, poiché avrebbe significato la fine della propria carriera e inoltre erano a conoscenza delle conseguenze che avrebbero subito. Benedetto Croce aveva goduto di una fama internazionale e ucciderlo avrebbe significato essere un assassino. La repressione aveva portato diversi intellettuali a scappare, per esempio Giovanni Amendola (segretario del partito socialista) era costretto a scappare, dopo l’uccisione di Matteotti, a Parigi, ma viene ritrovato dai sicari di Mussolini ed è morto per i postumi di un’aggressione fascista nell’estate del 1926. Stessa sorta aveva colpito Piero Gobetti (partito liberale) che era stato ucciso in Francia, luogo in cui era scappato in esilio. Tra il novembre del 1925 al novembre del 1926 Rocco aveva emanato delle leggi che fascistizzavano il paese: 1. ONNIPOTENZA DEL RUOLO DEI POTERI DEL CAPO DI GOVERNO RISPETTO AI MINISTRI, AL PARLAMENTO E A TUTTI GLI ORGANI DEL GOVERNO: emerge il ruolo del duce rispetto agli altri poteri. Il Duce era colui che aveva il ruolo di guidare il paese. 2. ABOLIZIONE DELLE ELEZIONI COMUNALI DEI SINDACI: i sindaci erano nominati dal capo del governo. 3. PROVVEDIMENTI PER LA DIFESA DELLO STATO: erano stati sciolti tutti i partiti non fascisti che sono stati dichiarati illegali e decaduti. 4. REINTRODOTTA LA PENA DI MORTE PER I COLPEVOLI DI REATI CONTRO LA SICUREZZA DELLO STATO, ovvero i nemici politici. Era stato istituito un tribunale speciale per processare e condannare a morte i colpevoli. Nel 1928 erano state introdotte altre due leggi fascistisssime che fascistizzavano ancora di più il paese: 5. INTRODOTTA ELEZIONE A UN UNICA LISTA, ovvero la PNF. 6. COSTITUZIONALIZZATO IL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO, sostituendo il Parlamento. Inizia il ventennio del regime fascista in Italia, in cui tutte le rappresentazioni non fasciste erano state abolite.
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