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LA NASCITA DEL SOCIALISMO MODERNO, Dispense di Storia

SOCIALISMO MODERNO - SOCIALISMO UTOPISTICO - IL PENSIERO DI KARL MARX: STATO E RELIGIONE - IL MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA - BORGHESIA E PROLETARIATO

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 17/10/2019

antonioghelmi
antonioghelmi 🇮🇹

4.3

(3)

9 documenti

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Scarica LA NASCITA DEL SOCIALISMO MODERNO e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! LA NASCITA DEL SOCIALISMO MODERNO La Rivoluzione Industriale cambiò in modo radicale la vita di milioni di persone, il cambiamento costrinse molti di essi a vivere in condizioni orribili e disumane. I contadini per cercare lavoro nelle fabbriche si spostarono nelle città, questo provocò l’espansione dei centri urbani, dove si ammassarono in quartieri “operai”. Le condizioni di vita erano terribili, con edifici cadenti, aria irrespirabile, stanze piccole e superaffollate, mancanza delle più elementari condizioni igieniche. Aumentò la delinquenza e il numero dei poveri. La Rivoluzione Industriale modificò il sistema di produzione, una sola macchina a vapore attivava molti strumenti, nella fabbrica moderna l’energia era prodotta con la combustione del carbone e la ciminiera disperdeva il fumo nell’aria, in essa si ammassavano molti operai per fornire la manodopera. Vi fu il massiccio impiego di donne e bambini nelle fabbriche tessili (poiché il controllo di una macchina non richiedeva grandi sforzi fisici o particolari abilità), che davano nel 1830, lavoro in Inghilterra a 400.000 persone. IL PENSIERO DI KARL MARX: STATO E RELIGIONE Per distinguersi dai socialisti utopisti, Karl Marx (1818-1883) e Friedrich Engels (1820-1895) preferirono in un primo tempo definirsi comunisti, nelle loro intenzioni non vi era solo di criticare la moderna società capitalistica, ma di abbatterla e fondarne una nuova priva di diseguaglianze fra gli uomini. Friedrich Engels Engels era figlio di un ricco industriale tedesco, a 22 anni fu mandato in Inghilterra a lavorare nella filiale della ditta paterna, a Manchester. Rimase molto colpito dalle condizioni terribili della classe operaia inglese, peggiori di quelle tedesche, al punto da indurlo a denunciarne il degrado con una pubblicazione nel 1846 dal titolo “La situazione della classe operaia in Inghilterra”. Engels credeva in una rivoluzione sociale capace di mutare le condizioni del proletariato. KARL MARX Anche Marx era tedesco, suo padre era un ebreo convertito alla religione protestante. Per lui la religione ebraica non ebbe alcun significato e non condizionò il suo pensiero, anche se dell’argomento si occupò con uno scritto dal titolo “La questione ebraica”, in cui vi era l’analisi dei diritti dell’uomo e del cittadino e non solo della condizione degli ebrei tedeschi. La proclamazione dei diritti dell’uomo in America e in Francia per Marx era l’assoluto trionfo dell’egoismo individuale e dei diritti dei borghesi, per lui l’uomo era un essere sociale disponibile alla cooperazione con il prossimo, allo scopo di dare vita alla società civile priva di disuguaglianze. Marx era ateo, riteneva che l’umanità dovesse abbandonare la fede, Dio era solo la proiezione nei cieli, di quello che l’uomo non riusciva ad essere sulla terra, immortale, onnipotente, onnisciente ecc… Egli sosteneva, che la fede dell’uomo in un essere superiore era la conseguenza di un profondo disagio e che la religione forniva all’uomo un rimedio artificiale, fasullo. Riteneva, che bisognava individuare le cause della situazione di oppressione dell’uomo e cercare di porvi rimedio. IL MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA Secondo Marx alla base della diseguaglianze degli uomini e delle loro sofferenze, vi era lo scandalo della proprietà privata, che consentiva ad alcuni individui di dominare su tutti gli altri. Quindi sosteneva che la lotta politica per ottenere uno Stato liberale che rispettasse i diritti dell’uomo e del cittadino non era sufficiente per eliminare la condizione di oppressione in cui viveva la maggior parte degli uomini. Nel 1847 Marx ed Engels diedero vita alla Lega dei comunisti (un’associazione internazionale dei lavoratori) con il motto “ Proletari di tutto il mondo unitevi!”. L’obiettivo era l’abolizione della vecchia società borghese e la fondazione di una nuova società senza classi e senza proprietà privata. Nel 1848 scrissero il “Manifesto del Partito Comunista” che si proponeva di esporre in modo comprensibile per tutti, le idee del nuovo partito politico. BORGHESIA E PROLETARIATO La borghesia dopo essersi liberata dal dominio della nobiltà, aveva creato una struttura produttiva (l’industria con le fabbriche) che abbracciava il mondo intero. Anche la borghesia difendeva i propri interessi e la propria condizione di supremazia, per loro la proprietà era un diritto naturale, mentre Marx ed Engels sostenevano il contrario, basandosi sul fatto che la maggioranza degli uomini non possedeva nulla ed era costretta a vendere la propria forza-lavoro alla borghesia-capitalista. Inoltre, l’intera struttura del capitalismo industriale entro breve tempo sarebbe arrivata al collasso, permettendo al proletariato di togliere il potere alla borghesia, con un atto rivoluzionario. Il primo atto sarebbe stata la conquista del potere politico, una volta conquistato il potere, il proletariato divenuto classe dominante, avrebbe abolito la proprietà privata permettendo la nascita di un nuovo e più giusto sistema sociale. Nel 1867 Marx pubblicò il “Capitale” nel quale venne definito il concetto di “plusvalore” con il quale affermava che gli operai ricevevano una retribuzione (salario) inferiore a quanto loro spettava. Il lavoratore avrebbe dovuto ricavare per intero il profitto ottenuto dalla vendita delle merci prodotte, in realtà ne riceveva sotto forma di salario solo una piccola porzione, mentre la maggior parte veniva presa dal capitalista, che si appropriava dei frutti del lavoro svolto con molta fatica dagli operai. Questa per Marx era una violenza su cui si poggiava il sistema capitalistico, tale ingiustizia poteva essere cancellata solo con l’abolizione della proprietà privata.
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