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LA NOIA di Alberto Moravia Riassunto, Appunti di Italiano

Riassunto di La noia di Alberto Moravia

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 03/07/2023

simona-77
simona-77 🇮🇹

4.6

(16)

126 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica LA NOIA di Alberto Moravia Riassunto e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! LA NOIA DI Alberto Moravia Dino, questo è il nome del protagonista, è un giovane e ricco trentacinquenne, che risiede con la madre in un appartamento in via Appia, a Roma. Ama trascorrere le giornate dedicandosi alla pittura, ma non è un borghese qualunque, lui quell'ambiente lo detesta, così come la famiglia, principale causa del suo disagio. Resosi conto dell'insignificanza dei rapporti con le cose materiali che lo circondano, egli vede di fronte a sé una grande voragine nera: la noia. Questa consapevolezza lo induce a perdere l'ispirazione artistica, tanto che decide di trasferirsi in un appartamento in via Margutta, ed è proprio lì che avviene la lacerazione della tela. Già, Dino nonostante il trasloco non vede spiragli di luce nella voragine. Oramai ogni pensiero, oggetto o balenio, è pronto a mutare nella pungente noia di cui è schiavo. Nella casa di fianco alla sua, ci abita un vecciho pittore di nome Balestrieri. Quest'ultimo ama dipingere ritratti di nudi femminili, ed è erotomane, tant'è che Dino trascorre molto tempo ad osservare dalla finestra, persino a contare, tutte le donne che settimanalmnte entrano nel palazzo. Balestrieri però, tutt'un tratto muore e a Dino arriva la notizia che abbia chiuso gli occhi proprio mentre era a letto con una donna. La donna in questione si chiama Cecilia, ed ha appena diciassette anni. "Adolescente dalla vita in su, donna dalla vita in giuù". I due si incontrano per la prima volta nella casa, oramai "impegnata dall'odore nauseabondo e ripugnante dei mobili della casa di un morto", per puro caso. L'atteggiamento dei due è pressocchè simile per tutto il libro, ed è singolare sin dalle prime parole: Dino riempie Cecilia di domande di qualunque genere e la ragazza si limita a rispondere perlo più in monosillabi, mantenendo un'asetticità che la contraddistingue in ogni capitolo. I due iniziano ad incontrarsi spesso, specialmente perchè Dino è infervorato dall'idea di sapere come Balestrieri sia potuto morire proprio durante l'atto sessuale con la ragazza in questione. Dopo frequenti visite (erano diventate quotidiane), Cecilia decide di diminuire il numero di appuntamenti, usando furbescamente la scusa dei genitori poco permissivi, ma Dino si insospettisce, infatti dopo averla seguita per un intero pomeriggio la vede con un altro uomo: Luciani. Al protagonista, oramai atterrito dalla disarmante scoperta, non vengono date spiegazioni, anzi la ragazza non pare in nessun modo sconvolta, asettica e reticente in ogni momento, dice di amare tutti e due. Per lei ogni accaduto assume insignificanza, ogni cosa è così perchè deve essere così a priori. Il giovane inizia a seguirla ovunque e a darle soldi per avere degli appuntamenti, che però la ragazza spende con Luciani, un uomo non benestante. Le cose non migliorano e il ragazzo fa addirittura una proposta di matrimonio che si rivela vana. Dopo ripetuti avvenimenti, Dino tenta il suicidio, andando a schiantare l'auto contro un platano. Si risveglia nel letto di un ospedale ed inizia ad osservare in posizione supina, un albero dalla finestra. Nel prologo dirà :"Il sentimento della noia nasce in me da quello dell'addurdità di una realtà, come ho detto, insufficiente ossia incapace di persuadermi della propria effettiva esistenza. Per esempio, può accadermi di guardare con una certa attenzione un bicchiere. Finchè mi dico che questo bicchiere è un recipiente di cristallo o di metallo fabbricato per metterci un liquido e portarlo alle labbra senza che si spanda, finchè, cioè, sono in grado di rappresentarmi con convinzione il bicchiere, mi sembrerà di avere con esso un rapporto qualsiasi, sufficiente a farmi credere della sua esistenza." Nel finale, esprime il ritrovamento della realtà, seppur non completo, da parte del protagonista dopo il tentato suicidio. Tramite quel gesto, dimostra di aver ottenuto ciò che desiderava, quindi constata l'esistenza della realtà attraverso una sua volontà. Sembrerà un gesto estremo, inopportuno, ma cimentandosi nella lettura del libro, si noterà quanto l'inappropriato accaduto sia stato necessario in quel momento. Dino è tormentato, succube di un mondo che oramai non gli appartiene più, non stringe legami con niente e nessuno, ed inevitabilmente tutto ciò che Moravia scrive di esso trova riscontro nella situazione politica, economica e sociale che si viveva a Roma nel dopoguerra. Man mano che si consumavano i capitoli del libro è maturata in me l'idea che "la noia" non sia altro che l'incarnazione di Cecilia: sterile, reticente, buia, viene a trovarti quando meno te l'aspetti, ma poi ti tradisce e sei tu che vai a cercarla, ma nell'impossibilità di riaverla cadi in una profonda disperazione.
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