Scarica LA NOIA - Schopenhauer e Kierkegaard a confronto e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! LA NOIA - confronto fra Schopenhauer e Kierkegaard Nel corso della storia il tema della NOIA è stato frequentemente trattato da numerosi intellettuali. Nell’Europa dell’800, in cui la crescente industrializzazione e la nuova organizzazione scienti ca del lavoro avevano portato all’alienazione dell’uomo moderno, tale tema fu al centro dei dibattiti loso ci e assunse particolare rilevanza nel pensiero dei due loso anti hegeliani:Arthur Schopenhauer e Soren Kierkegaard. Nella seconda metà del secolo, a seguito del fallimento dei moti rivoluzionari e della crisi economica, quando l’ottimismo borghese si era ormai a evolito, il loro irrazionalismo pessimistico divenne dominante. Entrambi proposero una visione fortemente negativa della vita so ermandosi sulla tematica della noia che analizzarono in tutte le sue sfaccettature traendo vari spunti di ri essione sulla ricerca del senso della vita, ma il loro pensiero di erisce per alcuni aspetti. Secondo Schopenhauer la noia è una condizione UNIVERSALE dell’esperienza umana dovuta al fatto che tutti gli uomini tendono per loro natura a desiderare costantemente senza mai raggiungere un appagamento. Ma a cosa è dovuto tale costante e incessante desiderare dell’uomo? Secondo il losofo dipende da un impulso potente e irrazionale, una forza primordiale e istintiva, non cosciente, che si manifesta nell’individuo, ovvero la volontà di vivere, la radice dell’essere e dell’agire di tutto ciò che popola il mondo, assoluta, unica, irrazionale, eterna, senza scopo e senza ne. Attraverso l’intuizione interiore e immediata della sua corporeità l’uomo può acquisire coscienza delle sue più intime esigenze e conseguire la certezza che è, nella sua essenza, un insieme di bisogni e tensioni inestinguibili, riconosce così se stesso come volontà di vivere: volontà del suo organismo di sopravvivere e a ermare sempre più fortemente la sua esistenza. Ogni uomo dunque, essendo manifestazione della volontà di vivere tende necessariamente a desiderare, il desiderio è la forza motrice che lo spinge a cercare la felicità, ma il raggiungimento di questa è in realtà un obiettivo illusorio e irraggiungibile perché i desideri umani sono generati da una volontà in nita e l’uomo, essendo nito e limitato, non è in grado di realizzarli pienamente. Soltanto pochissimi dei suoi desideri trovano realizzazione e, anche quando un desiderio è soddisfatto questo porterà soltanto ad un piacere momentaneo, una fugace cessazione del dolore, subito sostituita dall’insorgere di uno stato di acuto disagio de nito “noia”, e da altri mille desideri in una catena interminabile di illusioni e delusioni. A tal proposito la visione del losofo è ben espressa dal celebre aforisma che de nisce la vita umana come “un pendolo che oscilla incessantemente fra dolore e noia, passando attraverso l’intervallo fugace e per di più illusorio del piacere”. Come si evince da questa frase la noia, insieme al dolore, è uno dei punti cardine della vita umana: è la condizione che l’uomo sperimenta nel breve tempo in cui il dolore si allenta grazie alla realizzazione di un desiderio no a quando l’insorgere di nuovi desideri irraggiungibili genererà nuovo dolore. É lamassima teorizzazione dal tema dell’incontentabilità umana, caro anche al poeta Giacomo Leopardi, il cui pensiero ha molti punti in comune con quello di Schopenhauer.