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La nuova educazione Civica in bilico fra luci di cittadinanza e ombre di demagogia, Dispense di Storia

Educazione Civica e Cittadinanza. È un articolo pubblicato su www.tuttoscuola.com in gennaio 2021 in due tornate ai link seguenti. https://www.tuttoscuola.com/la-nuova-educazione-civica-in-bilico-fra-luci-e-ombre-1/ https://www.tuttoscuola.com/la-nuova-educazione-civica-in-bilico-fra-luci-e-ombre-2/

Tipologia: Dispense

2019/2020

Caricato il 01/11/2021

vince-lacava
vince-lacava 🇮🇹

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Anteprima parziale del testo

Scarica La nuova educazione Civica in bilico fra luci di cittadinanza e ombre di demagogia e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! La nuova Educazione Civica in bilico fra luci e ombre. Premessa. Quando si parla di Educazione Civica, sarebbe opportuno tenere presente che la scuola è una istituzione dello status quo, per cui il discrimine fra indottrinamento di Stato ed educazione allo spirito critico e/o alla cittadinanza democratica, non è sempre esplicito. Si pensi, per esempio, alla funzione conservatrice e catechizzatrice che l’insegnamento “civico” diretto ed esplicito svolge negli Stati autoritari. Del resto, David Hamilton, in un pregevole saggio pubblicato in Italia nel 2000, ci rammenta che l’istruzione è “uno strumento sociale a doppio taglio”! e, in quanto tale, può essere tanto un mezzo di oppressione e controllo sociale quanto una leva emancipatoria e liberatoria”. Il nuovo insegnamento dell’Educazione Civica. All'incipit del corrente Anno Scolastico, le scuole italiane si sono messe a lavoro per mettere in atto le Linee Guida relative alla Legge sull’Educazione Civica, la n. 92/2019. Vorrei innanzitutto premettere che -a mio parere- il Legislatore, con questa Legge, ha finito per ingabbiare, anche se non troppo (spiegherò più oltre il significato della locuzione anche se non troppo), l'educazione alla Cittadinanza/Convivenza Civile, che era già da diversi anni un insegnamento trasversale attuato più o meno implicitamente dagli insegnanti. Non è tuttavia mia intenzione buttare l'acqua sporca con il bambino il bambino dentro perché, a un’attenta e pacata lettura della Legge e delle Linee Guida, ci si accorge che il Legislatore, ha cercato di armonizzare, da una parte, gli intenti ideali delle varie forze politiche presenti in Parlamento e, dall’altra, la natura flessibile e autenticamente trasversale dell’educazione alla Convivenza Civile ed ha quindi posto dei punti fermi per salvaguardare, dopo tutto, l'autonomia degli insegnanti nel co-progettare e nello svolgere le attività finalizzate al raggiungimento degli obiettivi transdisciplinari dell'Educazione Civica. L'equivoco. Mi sembra però che a settembre, in non poche scuole, il problema sia stato affrontato alla stregua di una pratica da disbrigare entro la data di inizio delle lezioni, per cui la fretta ha probabilmente giocato un brutto scherzo. Pare infatti che non tutti gli addetti ai lavori si siano accorti che le Linee Guida per l'Educazione Civica, sia pure in modo abbastanza verboso e vago, hanno comunque lasciata salva la facoltà dei Consigli di Classe, quindi degli insegnanti, nel programmare e riprogrammare-curvare (in itinere) i vari percorsi che questi saranno via via chiamati a esplicitare collegialmente. Non a caso, nel testo si legge che “Nel tempo dedicato a questo insegnamento, i docenti, sulla base della programmazione già svolta in seno al Consiglio di classe con la definizione preventiva dei traguardi di competenza e degli obiettivi/risultati di apprendimento, potranno proporre attività didattiche che sviluppino, con sistematicità e progressività, conoscenze e abilità relative ai tre nuclei fondamentali sopra indicati”?. Eppure, quasi ovunque, le cose sono andate diversamente: il lavoro di aggiornamento del curricolo è stato affidato a commissioni ad hoc, che hanno poi presentato il pacchetto pre-confezionato ai vari Collegi dei Docenti i quali, invece di discutere e riflettere su tali proposte, si sono trovati nella condizione di prendere o lasciare. A programmare gli argomenti in tinere sarebbero dovuti essere gli insegnanti interni al C.d.C. e non quelli delle commissioni incaricate ad aggiornare il Curricolo di E.C. 1 D. Hamilton, Che cos’è l'educazione, Armando, Roma 2000, pp. 13, 57. Il corsivo fra parentesi è mio. 2 Cfr. ibidem. 3 Linee Guida per l'Educazione Civica, Ministero dell’Istruzione, Giugno 2020, p. 4. Questi ultimi avrebbero dovuto limitarsi a indicare i traguardi di competenze e gli obiettivi attesi da integrare nel curricolo d’istituto, invece che (pretendere di) calare frettolosamente dall'alto (e prescrivere per ogni classe) contenuti pescati dalle Linee Guida e sovrapposti alle discipline. Le conseguenze concrete di un'operazione del genere sono state fondamentalmente due: 1) l’introduzione di ulteriori balzelli burocratici e di rigide prescrizioni programmatiche; 2) i nuclei tematici sono stati preconfezionati e catalogati alla guisa di argomenti decontestualizzati dalle materie di studio e incapsulati, quindi sono stati calati sui C.d.C. per dover essere infine somministrati in vitro alle classi. Aggiornare, non aggiungere. La Legge e le Linee Guida, inoltre, non contemplano l’elaborazione di un nuovo curricolo (separato) ad hoc, ma sottolineano più volte che le scuole sono chiamate ad aggiornare e integrare’, “in coerenza con le Indicazioni nazionali” i curricoli d'istituto già esistenti, esplicitando/codificando i muclei trasversali di Convivenza Civile già impliciti“ in tutte le discipline: "La trasversalità dell’insegnamento offre un paradigma di riferimento diverso da quello delle discipline. L’educazione civica, pertanto, supera i canoni di una tradizionale disciplina, assumendo più propriamente la valenza di matrice valoriale trasversale che va coniugata con le discipline di studio, per evitare superficiali e improduttive aggregazioni di contenuti teorici e per sviluppare processi di interconnessione tra saperi disciplinari ed extradisciplinari "” Un sistema a rischio saturazione. Il non aver colto a pieno l’aspetto trans-disciplinare insito nella Legge e nelle Linee Guida, ha portato, in molti casi, alla stesura di curricoli aggiuntivi corredati di elenchi tassonomici di abilità e conoscenze del tutto avulse dal contesto degli argomenti previsti dalle Indicazioni Nazionali (e dalle Linee Guida dell’Istruzione Tecnica e Professionale) per ciascun anno di corso. Tutto ciò ha avuto appunto l'effetto di appesantire il sistema, nella indifferenza generalizzata e nell’accettazione passiva di quasi tutti gli attori della scuola. Si è finiti, in pratica, col sovraccaricare ulteriormente un sistema, quello della scuola italiana, già intasato da non pochi meccanismi burocratici preesistenti. A tal proposito, mi viene in mente quanto il prof. A. Calvani scrive riguardo al sovraccarico di ruoli e obiettivi (per di più, non sempre definiti in modo rigoroso) di cui la Scuola Italiana è stata oberata negli ultimi anni: “scuola efficace [...] vuol dire capace di conseguire gli obiettivi che si proponel...] la scuola è un'agenzia tra le altre; deve allora prima di tutto delimitare adeguatamente il proprio ambito di competenza [...] la scuola, al pari della memoria di lavoro, ha uno span limitato e agisce con un suo sistema ecologico; l'introduzione di un elemento nuovo relega nello sfondo o comunque ristruttura e riduce la rilevanza degli altri”*. La natura pan-disciplinare della progettazione e valutazione dell’Educazione Civica. L’insegnare-imparare a vivere e a convivere, in quanto tale, non può che imboccare la strada della interdisciplinarità. La Legge 92/ 2019° e le Linee Guida! prescrivono a chiare lettere che la progettazione delle attività e la valutazione del raggiungimento dei traguardi di competenze e degli obiettivi specifici dell’Educazione Civica debbano essere rispettivamente trasversali e collegiali. 4 Cfr. Linee Guida per L’Educazione Civica, cit., pp. 1,3. 5 Legge 92/2019, Art. 3, Comma 1. 6 Cfr. Linee Guida per l'Educazione Civica, cit. p. 1. 7 Ivi, p.3. 8 Cfr. A. Calvani, Teoria del carico cognitivo, doc. in formato pdf scaricabile dal sito www.isissgobetti.it 9 Legge n. 92/2019, Art. 2, C. 1. 10 Linee guida per l’educazione Civica, cit., p. 4. un’ottica di formazione multilaterale dell’uomo e del cittadino all’interno del curricolo scolastico 3922 In breve, secondo la Prof.ssa di Urbino, l'Educazione Civica dovrebbe piuttosto “sostanziarsi della formazione di abiti democratici [...] e capacità di ragionamento morale 9923 Una proposta A mio parere, per conciliare da una parte l'esigenza ormai inderogabile di una conoscenza più approfondita e specifica delle tematiche civiche e dall'altra l’apprendimento degli argomenti curricolari, si potrebbe procedere in tre passi, il primo dei quali è già attuabile (e probabilmente già praticato in molti casi) a scuola. 1) 2) 3) Approccio interdisciplinare e duttilità — Partendo da spunti forniti dai già accennati argomenti impliciti alle discipline: per esempio, come suggerisce Sabino Cassese, si può introdurre l’argomento civico attraverso l’illustrazione e la riflessione su casi” incontrati ed estrapolati durante la trattazione della propria disciplina e poi ancorati, per analogia, a temi attuali. Rivalutazione delle compresenze - Secondo Fulvio Cortese, professore ordinario di Diritto Amministrativo presso l’Università di Trento, “Il problema sorge quando si fanno presentazioni astratte, nelle quali i grandi princìpi della Repubblica vengono rappresentati e pre-concetti anziché agiti e contestualizzati””, sicché una lezione relativa all'Area 1 (quella giuridica), per esempio, se condotta dal solo docente di Diritto come se fosse un'ora a sé stante di approfondimento sulla Costituzione, rischia di ridursi a un'ora di analisi a-contestuale o di perorazione. Tanto per cominciare, allora, onde evitare di proporre in modo unilaterale l'argomento, ci vuole la compresenza degli insegnanti di Diritto e di Storia: al primo spetterebbe l'analisi sincronica del testo giuridico, al secondo toccherebbero le considerazioni diacroniche e quindi il compito di rendere consapevoli gli alunni che la nostra Costituzione, o meglio tutte le Costituzioni, non sono feticci atemporali. Una auspicabile revisione dei programmi - Si potrebbero rivedere un po' i programmi: “studiare un po' meno i Sumeri e un po' più il Novecento. Fare meno storia delle battaglie e un po' di più - ma poco - sulle costituzioni dei vari paesi. La scuola non deve rendere più buoni ma più intelligenti”?5. E attraverso le discipline, insomma, che si deve parlare di Educazione Civica. E gli spunti ce li offrono non solo i testi giuridici della storia, ma anche i filosofi e gli psicologi, i narratori e i poeti, i pittori e gli architetti, i fisici e i matematici, che hanno cercato di risolvere problemi le cui soluzioni si sono rivelate, in ultima istanza, funzionali al benessere civile. Esempi di educazione civica agita attraverso le discipline Una idea sul modo funzionale di introdurre i ragazzi di ogni età (poi, ovviamente, il tutto dipende dalla semplicità con cui gli insegnanti modulano l’argomento in base all’età degli 22 Maria Chiara Michelini, Elementi di discussione critica sull’educazione alla cittadinanza nel curricolo scolastico, in “Pedagogia più Didattica”, Vol. 6, n. 1, aprile 2020, Edizioni Centro Studi Erickson, Trento 2020, pp. 41, 44. Il documento è consultabile sul sito www.rivistedigitali.erickson.it. Il Corsivo fra parentesi quadra è mio. 23Ivi, p. 43. 24 È questala direzione suggerita da Sabino Cassese, Torna in classe l’educazione civica, intervista consultabile sul sito www.lazione.it 25 C. Giunta, Diritto e Costituzione a scuola. Cosa fare? Cosa non fare? Sei domande a Fulvio Cortese, in www.claudiogiunta.it 26 C. Giunta, L'educazione civica di Matteo Salvini? Un poker di bugie, cit. studenti) alla riflessione sulle tematiche civiche attraverso le discipline curricolari, ci viene offerta di nuovo da Sabino Cassese. Questi, nel già citato articolo consultabile sul sito www.lazione.it, afferma che “doveri e diritti vanno insieme... Posso soddisfare il mio diritto alla salute solo se io e gli altri consociati adempiamo l’obbligo tributario; ho libertà di esprimermi solo se le autorità non mi censurano; ho diritto di proprietà solo se gli altri si astengono dall’usare i miei beni. Fondamentale anche perché il binomio diritti-doveri, nato nelle costituzioni francesi del + 9927 Termidoro, è stato a lungo dimenticato, ponendo l’accento solo sui diri . Un discorso del genere sarebbe un ottimo punto di partenza per le classi prime della Scuola Secondaria di I e Il Grado perché si legherebbe senza difficoltà a un concetto che, personalmente, adopero da oltre 20 anni nelle classi succitate per introdurre i ragazzi alla riflessione sulla Convivenza Civile; si tratta di una frase (tanto eloquente quanto precipua e concisa) di John Dewey : “Senza regole, niente gioco! 128 Peraltro, il padre dell'attivismo pedagogico ha sempre sottolineato la finalità civica dell'educazione che, secondo lui, coincide con la formazione di menti capaci di contribuire autonomamente all'incremento della vita della società”. Tornando all'argomentazione del Giudice Emerito della Corte Costituzionale intorno al binomio diritti-doveri, l'argomento potrebbe essere affrontato (giusto per fare uno dei tanti esempi possibili) in storia allorquando si tratta dello scoppio della Rivoluzione Francese; si possono cioè leggere e analizzare i primi 17 articoli della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789 (cioè una fonte documentaria diretta dell’evento in questione) e poi si lancia il quesito seguente: “Leggi attentamente i primi 17 articoli di questa Dichiarazione..., poi, a ogni diritto individua il corrispondente dovere implicito". Ovviamente l'esempio si può fare anche con il Bill of Rights, oppure con la Dichiarazione di Indipendenza americana e lo stesso problema può essere trattato anche in Letteratura come momento di comprensione del testo regolativo-legislativo in una classe IV di Scuola Secondaria di Secondo Grado. Sempre poi per restare in tema, relativamente all'Area 1, una cosa è fare una lezione frontale e pre-confezionata del tipo oggi spieghiamo che cosa è un DPCM, e un'altra cosa accennare al concetto di legiferazione emergenziale nella Storia: parlando di Giulio Cesare, gli studenti potrebbero scoprire le analogie fra l’istituto della Dittatura nell’antica Roma Repubblicana e gli odierni DPCM. Mi fermo qui per quel che concerne le non poche discipline curricolari attraverso le quali può essere trattato un argomento del genere perché ovviamente mi limito alle sole materie che insegno nel Triennio (Italiano, Storia), ma vorrei fosse chiaro che tale approccio consente di fare Educazione Civica senza sospendere la programmazione curricolare della propria disciplina. BIBLIOGRAFIA L. Althusser, Ideologie ed apparati ideologici di Stato, in AA.VV., Bologna 1972 (anche Dedalo Libri, 1976). G. S. Boscarino, La didattica laboratoriale, in “Scuola e Didattica", La Scuola, Brescia, inserto n. 9/15 Gennaio 2004. J. Bruner, La cultura dell’educazione, Feltrinelli, Milano 1997 (rist. 2001). Sabino Cassese, Torna in classe l’educazione civica, in www.lazione.it M. Castodi, Una bussola per la progettazione: competenze in materia di cittadinanza (Webinar), DeA Scuola 2020. 27 S. Cassese, Torna in classe l'Educazione Civica, cit. 28. Dewey, Esperienza ed educazione, Firenze 1949, p. 23. 29 Cfr. ivi, pp. 23 e segg. - Simone Cosimi, Quel pasticciaccio brutto dell'educazione civica, 18 Dicembre 2019, in www.wired.it. - J Dewey, Esperienza ed educazione, Firenze 1949. - I. Dewey, Scuola e società, La Nuova Italia, Firenze 1965. - C. Giunta, Diritto e Costituzione a scuola. Cosa fare? Cosa non fare? Sei domande a Fulvio Cortese, in www.claudiogiunta.it - C. Giunta, La fascista intelligente e l'educazione civica, in "il Mulino" n. 4/19, Società editrice il Mulino, Bologna 2019. - C. Giunta, L'educazione civica di Matteo Salvini? Un poker di bugie, in www.espresso.repubblica.it - D. Hamilton, Che cos'e l'educazione, Armando 2000. - Maria Chiara Michelini, Elementi di discussione critica sull’educazione alla cittadinanza nel curricolo scolastico, in “Pedagogia più Didattica”, Vol. 6, n. 1, aprile 2020, Edizioni Centro Studi Erickson, Trento 2020. - A. Visalberghi, Insegnare ed apprendere. Un approccio evolutivo, La Nuova Italia, Firenze 1988 (III ristampa 1994). SITOGRAFIA - www.Claudiogiunta.it - www.espresso.repubblica.it - wwww.lacostituzione.info - www.lazione.it - www.rivistailmulino.it - www.rivistedigitali.erickson.it - www.wired.it RIFERIMENTI LEGISLATIVI - D.lgs 62/2017. - D.M.n.211/2010. - D.P.R. 122/2009. - Legge 92/2020. - Linee Guida per L'Educazione Civica, Ministero dell’Istruzione, giugno 2020.
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