Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La passione e la ragione di De Luna, Sintesi del corso di Storia

Questo volume ridefinisce i caratteri e il mestiere dello storico. Gli storici pongono al passato le domande che scaturiscono dal bisogno di conoscere il presente; alimentano la narrazione con i materiali e i documenti che la contemporaneità ha messo a disposizione della ricerca storica (i documenti scritti, ma anche quelli iconografici e tutta la straripante mole della documentazione prodotta dai mezzi di comunicazione di massa, il cinema, la radio, la televisione, la fotografia, Internet ecc.)

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 20/01/2021

giulia-santamaria
giulia-santamaria 🇮🇹

4

(13)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica La passione e la ragione di De Luna e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! LA PASSIONE E LA RAGIONE INTRODUZIONE – oggi tutti i capisaldi della tradizionale critica delle fonti precipitano a causa del: ✔ dilagare invasivo dell'uso pubblico della storia ✔ sfida sullo statuto scientifico della disciplina ✔ riordino dei cicli della scuola secondaria + disintegrarsi delle antiche roccaforti universitarie ✔ confronto con altri mezzi/modi di raccontare la storia (mass media → + efficaci perchè ne danno una semplificazione estrema, appiattita su stereotipi ✔ “mondo piatto della rete” → storici sull'orlo di una crisi di nervi – questo libro = manuale per tentare di rassicurare 1. L'OGGETTO: IL '900 E LE SUE DEFINIZIONI - Partire dal presente – si è parlato di crisi/ fine della storia a causa di quei fenomeni della cultura di massa che sono patogeni (interruzione contatti tra generazioni/ saturazione memoria collettiva,..) → in realtà aprono ad una sfida e per accettarla bisogna definire: 1. l'oggetto = indicare i confini che delimitano la storia contemporanea 2. i soggetti che la studiano 3. fonti e metodi 4. modalità per raccontarlo → per farlo non serve la tradizione accademica (che definisce “contemporanea” la storia degli ultimi 2 secoli MA definizione di “tempo presente” (“il presente della civiltà attuale inizia nel XVIII sec e non è ancora finito) – le maggiori perplessità epistemologiche partono da 1. assenza di un'adeguata distanza cronologica/ mancanza del necessario distacco tra storico e oggetto 2. assenza di una prospettiva solida perchè il processo storico è ancora in atto, non si è ancora concluso → MA il nostro presente sembra sottrarsi a questi dubbi grazie alla congiuntura che ha segnato la conclusione di un processo storico compiutamente definito e riconoscibile = storia del '900 = ciclo esaurito: 1. 1914/1917: IGM e rivoluzione bolscevica 2. 1989/1991: crollo URSS e blocco comunista – oggi possiamo quindi partire dal presente per conoscere il passato studiando quali potenzialità si sono trasformate in realtà – gli uomini del XX sec parlano/hanno parlato il linguaggio del nostro tempo (i termini con cui si sono espressi sono gli stessi che usiamo noi = linguaggio comune) → questo ha reso percepibile le loro scelte politiche/ comportamenti collettivi/ sentimenti – duplice vantaggio: 1.venendo dopo siamo in gradi d dare agli eventi un significato cui essi non potevano 2.la ns collocazione = in bilico tra passato e futuro (non sempre si ha avuto questa possibilità → es nelle società premoderne (pretecnologiche/ prerivoluzionarie) futuro = poteva determinarsi soltanto come risultato di una creatività sacra/ divina/ eroica (azione sociale umana manca di forza creatrice → si concentra solo sulla stabilità della continuità) → con rivoluzioni futuro = su un gradino superiore → oggi = si è bruciata l'illusione di cambiare il mondo (futuro sullo stesso piano del presente e del passato), l'uomo cambia nei millenni, non nei secoli (il millennio non è un orizzonte generazionale) – dal tempo della profezia al tempo della prognosi → gli storici possono muoversi su un livello di previsione prima inconcepibile – partendo dal presente lo storico si muove tra passato e futuro in una contemporaneità fuori dalle periodizzazioni classiche ma data dall'esperienza della simultaneità (dove tutto avviene contemporaneamente, es. stare nel presente e guardare un film sul Titanic) = scomparsa del tempo assoluto (sancito anche dalla teoria einsteiniana) → oggi le comunicazioni avvengono alla velocità della luce che rende il mondo + piccolo e abolisce il legame spazio/tempo del passato = mondo virtuale non + assimilabile al mondo storico-geografico del passato - Le definizioni: – '900 è stato scandito da molte fasi (guerre mondiali, guerra fredda, ecc..) che non sono stati “compartimenti stagni” e permettono allo storico di muoversi senza impacci in tutta la scala del secolo – ma come si può definire questo secolo? → tante definizioni sia pessimistiche che ottimistiche → in entrambi i casi seguono uno schema: I. identificazione dei suoi tratti distintivi attraverso 1 o + fenomeni II. enfatizzazione/sottolineatura di quel fenomeno III. corredo di cifre che offrono una solida base per la definizione prescelta – occorre scegliere tra le varie quella che si rivela + utile a collocare nel secolo l'oggetto che lo distingue, che gli appartiene in esclusiva: ➢ Ideologie: • '900 = secolo dei totalitarismi • radicale negazione dello stato di diritto diffuso nell'800 • disgregazione dello stato liberale (no divisione dei poteri/pluralismo politico/rappresentatività delle istituzioni) • per affermarsi presuppone la modernità delle forme di partecipazione di massa • soppressione di ogni separazione tra stato e società con appiattimento totale di quest'ultima • ideologia per irreggimentazione delle masse + terrore come forma di dominio assoluto • rottura drastica dalle vecchie forme di potere (anche associazioni/organizzazioni sindacali/ luoghi della sociabilità collettiva dell'800) • nuova società di massa = distrugge ogni capacità politica autonoma del cittadino = conformismo attraverso propaganda garantita dai nuovi mezzi di comunicazione • comunismo/ fascismo/ nazismo nascono dalla svolta del 1914 MA in realtà nel '900 c'è stato il + gran incremento di nascita di governi democratici (da 40 a 183 dal 1900 al 1993 + aumentato nel 1989con caduta dei regimi comunisti) ➢ Economia, produzione, sistema di fabbrica • '900 = “secolo delle ciminiere” • fino ai '70 sistema economico industriale = con grandi ciminiere fumanti → dopo rivoluzione elettronica • dalla manifattura alla macchinofattura • 1973 = crisi del petrolio = declino del sistema di fabbrica fordista ➢ Economia: i consumi e il mercato • '900 = secolo del fordiamo (sistema produttivo tayloriano della catena di montaggio) • accelerazione/incremento della produzione = aumento dei salari = età del consumismo • prodotti legati al soddisfacimento dei bisogni primari = non riescono a crescere oltre certi livelli → per vendere fu necessario sradicare/consolidare abitudini di consumo comunitario attraverso la pubblicità = nuovi standard di consumo che modificano la mappa dei bisogni primari ereditata dal passato • rottura dei nessi che legavano gli uomini ai propri prodotti e i prodotti ai propri bisogni = rivoluzione culturale (trasforma la spiritualità, il modo di pensare, lo stile di vita di milioni di individui. Impone alla massa di fedeli in nuovo dio: il consumo continuo di merci) • furono gli USA • con la fine del '900 questo legame si spezza: finisce il fordismo ➢ Le guerre • '900 = “secolo delle guerre” • tra il 1900 e il 1993: 54 guerre • vittime = 100 milioni divise in 7 categorie (campi di concentramento/ pulizie etniche/ conflitti internazionali/ guerre civili/ vittime civili/ violenze interetniche/ terrorismo) → calcolo opinabile • ma anche una diminuzione della mortalità per omicidio (= civilizzazione/ abbandono progressivo della violenza nei rapporti tra singoli individui) + incremento della vita media ➢ Gli eccessi: • la bomba atomica: • inadeguata al raggiungimento di qualsiasi scopo umanamente desiderabile + inutile (i Giapponesi si stavano arrendendo) • guerra acquista il potere di estinguere la specie umana → guerra = morte → morte = male • lettere di Freud a Einstein l ➔ tecnologia raggiunta potrebbe sterminarci → gli uomini lo sanno = ansia, infelicità ➔ la guerra ha una sua dimensione biologica che la rende permanentemente presente (inutile sopprimere impulsi distruttivi dell'uomo) ➔ si è caricata di una smisurata carica distruttiva alimentata dall'odio di ideologie aggressive • la morte come progetto: • genocidio = scomparsa dell'oggetto odiato • morte come progetto = conseguenza della politicizzazione della vita (il corpo dell'individuo diventa la posta in gioco delle strategie politiche = biopolitica = decide sul valore/disvalore della vita/ stabilisce qual'è la vita indegna di essere vissuta → es. autanasia/ esperimenti su condannati a morte/lager) • il lager: • luogo in cui si racchiude l'essenza ultima della dimensione biopolitica • nel lager l'esistenza biologica è politica (es. l'ebreo li è stato spento, non è ancora morto ma non vive +) • distruzione dell'essenza stessa dell'uomo in quanto tale/ annientamento (ebrei accusati di esistere) • no ruoli/gerarchie/professioni → solo raggruppamenti nazionali = stereotipi che dividono • derisione + ossimoro della vita morta • luoghi di sperimentazione della dominazione totale dell'uomo ➢ Il secolo delle masse: • in tutti i punti emerge un'umanità completamente massificata (di massa partecipazione politica/produzione/morte/ mass media) → '900 = secolo delle masse - Una periodizzazione ➢ 1870/1914: • nuovo modo di produrre dovuto a nuove energie + invenzioni + mass media • USA afferma la sua superiorità • nascono gli imperi coloniali (supremazia dell'uomo bianco) • belle epoque → sviluppo capitalismo estremo • tensioni esterne (stati in competizione aggressiva/militare) + interne (borghesia VS operai) ➢ 1914/1991: • I GM → rivoluzione bolscevica in Russia → boom economico (folli '20) → crisi economica → regimi (fascismo, nazismo, Stalin) → affermazione dello stato sociale → II GM → democrazia → difficile dopoguerra → bipolarismo USA VS URSS → guerra fredda (21/12/91 fine Urss) → fine colonialismo → sviluppo demografico/ ricerca scientifica (viaggi spaziali) → AIDS → emergenza ecologica → squilibrio sviluppo/sottosviluppo → migrazioni planetarie ➢ Tra 2 secoli • 2 direzioni di ricerca per interpretare quando finisce il XX sec ed inizia il XXI 1) attenzione verso il passato (sui fenomeni che hanno segnato il XX sec) 2) riflessione verso il futuro (dando una predizione/previsione dei fenomeni → ad es. configurazione del sistema politico mondiale dopo crollo dell'assetto bipolare USA/URSS) • nel corso dei secoli con la fine di grandi guerra nascono nuovi sistemi + stabili e robusti di quelli andati in frantumi + – lo storico deve possdere la capacità di rappresentarsi/ comprendere la mentaità degli uomini che studia e i pensieri che i loro atti sottintendono → deve raggiungere un contatto con la loro mentalità – “storico-vampiro” = succhia ai suoi documenti/ fonti quelle energie vitali che non può attingere dal proprio talento nrrativo + deve avere curiosità per il passato, grande capacità di immaginare, forte progetto intellettuale da confrontare, abitudine a cogliere le cose al volo, capacità di afferrare il dettaglio significativo, capacità di colmare i vuoti, anche inventando – scrittura creativa VS scrittura critica (Pocock) -->introduce a questioni epistemologiche – la fogna è come la coscienza della città. Tutto vi converge e vi si confronta. In quel luogo regnano si le tenebre, ma non ci sono + segreti. Una fogna è come l'uomo cinico = dice tutto, una tale sincerità ci piace. L'osservatore sociale deve entrare in quelle ombrre, fanno parte del suo laboratorio → quale storia della borghesia ci può dare un'idea di come fossero davvro i borgesi all'opera, gli umori, le pieghe della loro vita intima → grazie ai racconti di alcuni scrittori, anche se inventati - I fatti – racconto storico e racconto letterario hanno caratteri comuni (concentrazione del contenuto in un unico intreccio coerente/ soggetti e personaggi/ invenzione/ costruzione intelletuale/ apparato teorico/ selezione dei contenuti+ modo di organizzarli/ concessioni all'eleganze stilistica/ rguzia/ aforisma) – MA non c'è nessuna differenza tr scrittua creativa e critica? → Fare storia = NO ripsecchiare passivamente i fatti MA intervenire ativamente nella loro costruzione – storico = pittore e no macchina fotografica (non riproduce indiscriminatamente tutto ciò che vede) – Storico = pescatore (fatti storici = pesci che nuotano in un ocenao immenso e talvolta inacessibile → preda della storico = dipenda dalla zona in cui ha deciso di pescare + arnesic he adopera → questi possono dipendere dal genere di pesce che si vuole pescatre) – queste figure → ribadiscono le responsabilità intellettuali dello storico – alla base della narrazione si colloca la scelta dei fatti su cui operare → scegliere = assumere l'onere di definire storici alcuni fatti a discapito di altri “Tutta la storia è una scelta” (un fatto diventa storico solo quando è conoscibile) – le scelte estetico-espressive dell'esposizione sono soggettive, le scelte linguistico-retoriche, inevec, osservano regole metodologiche che servono per dare oggettività - Le prove – la soggettività dello storico incontra un limite epistemologico = la ricerca della verità – storico deve stabilire attraverso l'analisi dei documenti qual'è la verità – conoscenza verificabile/ controllabile – storia = discorso che produce enunciati scientifici grazie ad un insieme di regole che permettono di controllare le operazioni funzionali, cioè le regole tecniche (lavoro sulle fonte, costruzione di ipotesi, procedure di verifica) – storia = sapere verificabile → universale – concetto di prova = verifica certa del reale accadimento di un evento → ritorna la figura dello storico giudice (accertare i fatti/ ricerca di prove) – prove = nucleo fondamentale della retorica (Aristotele) – fonti = no finestre spalancate come credono i positivisti e no muri come credono gli scettici MA vetri deformanti (analisi della distorsione) – serve una storia che fonda la propria conoscenza su fonti + metodi attraverso vincoli epistemologici che garantiscono la ricerca della verità senza annullare la soggettività – le domande dello storico alle fonti sono sempre poste in maniera narrativa (diretta/indiretta) attraverso narrazioni istantanee/mediatrici provvisorie (poi modificate/ scartate) - Archivi e racconti – quello che viene dopo l'esposizione dei risultati della ricerca – storico racconta per essere letto/ per comunicare – funzioni di mediatore capace (mediazione = certificazione di garanzia della correttezza del passaggio dell'info dalla fonte allo storico → dallo storico al lettore) – discorso = medium – serve un progetto intelettuale – circuito virtuoso del saper racconatre (+ la trasmissione è efficace + è ben riuscita + i destinatari aquisscono conoscenza storica) – storici sempre + hanno lavorato su fonti proveniente da tribunali (es. donne nel fascismo → sepsso processi dimenticano soggettività dei personaggi he aprono le porte ad un quotidiano che racconta i contesto ed il sociale che aiutano a costruire identità collettive attraverso l'analisi del soggettivo) → coniugare la “storia” con le “storie” – differenza tra giudice e storico = primo usa le prove per giustificare una sentenza, secondo deve dar vita ai personaggi per dare coerenza Ma anche per comunicare/ trasmettere – per 4 decenni l'unica vera storia della resistenza raccontata dalla letteratura → per la sua capacità di comunicare/ trasmettere → da complesso degli storici di sentirsi “scrittori mancati” MA grazie allo storico-narratore oggi non + così grazie alla consapevolezza che: • il lvaoro sulle fonti è parte integrante della narrazione • il racconto finale deve far transitare il sapere storico • + è alta la relazione emotiva + forte sarà l'intensità con cui colpirà, emozionerà, coinvolgerà il pubblico • abbandonarsi al piacere di racontare una storia attraverso coordinate metodologiche 3. L'USO PUBBLICO DELLA STORIA - Una comunità allargata – attività dello storico narratore = arrivare alla comunità scientifica + distribuzione editoriale – oggi uso pubblico della storia = si deve rapportare con politica + mass media – mass media → si sono insinuati nella comunità scientifica, quasi a sostituire i circuiti accademici istituzionali – luoghi di riflessione/ discussione colletiva (es riviste scientifiche) si sono rarefatti → si utilizzano mezzi esterni (TV, Rete telematica,..) – proliferazione siti web = chiunque può immettere in rete discussioni di storia → rimescolamenti dei ruoli gerarchici accademici (la rete ha una struttura diversa da quella pirmaidale → non tollera gerarchie e a definire la scala dei rapporti sono la visibilità e l'accesso) – Habermas: le diversità tra storia Wvera” e “dei media” sono: • differenza tra gli obiettivi • ingenuità dei media ( manipolazione,, strumentalizzazione, acritic, fonti poco attendibili o scarse) • esami frettolosi dei contesti – Le Goff → “stirua degli storici” VS “memoria collettiva” – permanente inferiorità della storia scientifica - Tra scienza e storia – uso pubblico della storia è implicito nello stesso DNS della disciplina – rottura tra ebrei (Torah = visione eterna del tempo governato da Dio) e i greci (è con loro che nasce la figura dello storico grazie all'atteggiamento critico +per distinguere tra verità e fantasia + rottura delle tradizioni + dubbio usato come stimolo per nuove scoperte) – anche in passato era in stretto contatto con il potere politico • gli storici scrivevano in modo che fosse gradita al potere politico/ alle classi dominanti → mecenatismo che assicurava loro una vita piacevole) • gli era richiesto di scrivere in volagre e no in latino (formazione dei ceti dirigenti + insegnare al popolo ad ubbidire) • il loro lavoro aveva una duplice funzione: 1.legittimazione del potere in relazione alla tradizione 2.analisi delle sconfitte/ vittorie che si trasformavano in una pedogogia del potere - La grande arena mediatica – '20/'30 → svolta per l'uso pubblico della storia (iniziano i mass media) – nasce una gigante arena mediatica formata da mass medie + arti + letteratura + scuola/ musei/ monumenti/ spazi urbani + istituzioni + aziende/ altri soggetti economico-finanziari → tutti pronti a fornire una letteura dal proprio punto di vista – questa arena può essere definita “sistema sociale della storia” = sistema complesso fatto di tante istituzioni diverse ma interdipendenti → ognuna di queste è condizionata dalle richieste della società + del mercato – gli enti locali statuali assumon una funzione terapautica nei confronti degli effetti della globalizzazione (es. la moniera non frutta + = diventa un museo, idem se la esca non rende = museo, ecc..) - Il supermarket della storia – politica = cerca di utilizzare le immagini del passato per influire sugli atteggiamenti/ azioni di oggi → ci si rivolge alla storia per irare fuori episodi come se fosse un negozio → bravura dello storico = colui che conosce le risorse di questo grande magazzino e riesce fornire al regista la merce richiesta → posta in gioco molto alta – TV = storie in diretta → raggiungono audiences + ampie di tutta l'umanità (prima solo cumulativamente, es. Bibbia letta da molti in ogni parte del mondo ma NO simultaneità) – TV = può costruire una comunità senza confini MA è impossibile costruire partiti/ coomunità granitiche come nel passato (dove per farlo lavorava un solo agente di storia) → ci sarà sempre una comunità minoritaria, un diverso orientamento sessuale → servono + agenti di tutte queste diverse sfumatore, ognuna con la sua storia - La storia dei quotidiani – occorre confrontare lo storico-narratore con gli “agenti di storia” – agenti di storia = debolezza strutturale (spesso deboli/ precario potere normativo/ non in grado di consolidare appartenenze/ di imporre discipline-dogmi ideologici) → per questo sono funzionale per una visione revisionistica della storia – revisionismo = insegue obiettivi immediati tutti dichiaratamente politiici → questo andamento è avvenuto sempre di + in occidente dopo la caduta dell'impero sovietico (es di revisionismo = Vichy in Francia, Historikerstreit in Germania, taccuini inediti di Pavese, lettera panorma di Bobbio a Mussolini) – '70 l'uso pubblico della storia viene utilizzato tra memoria collettiva e costruzione della forma-partito → esigenza di produrre “monumenti storigrafici” dei singoli partiti → cirisi dei partiti = liberalizzazione selvaggia del “mercato della memoria” - Revisionismo e progetti politici – quotidiani sembra che raccontino un'altra storia rispetto a quella reale → il problema vero = congruenza tra metodi del discorso storiografico e fini che il doscorso si pone → i quotidiani rendono le tesi fluide, mutevoli, cangianti (come le congiunture politiche che seguono/ come gli scopi che intendono raggiungere) – alla pedagogia autoritaria dei vecchi partiti e dei “grandi agenti di storia” → si sostituisce l'obiettivo esplicito di incidere sulla formazione del senso comune attraverso la revisione del giudizio sui principali eventi della ns storia recente – giornali quotidiani = nuovi “agenti di storia” → capaci di strutturare discorsi – in Italia 3 principali quotidiani con un'identità storigrafica: 1. Repubblica: ponte tra tradizione azionista lamalfiana e PCI → con passaggio a PDS = crisi identitaria → ne escecon un progetto antirevisionistico 2. La Stampa: liberaldemocratico con venature gobettiane → Mieli e tesi defeliciane = crisi → ne esce con una fisionomia non immediatamene riconoscibile 3. Il corriere della sera: revisionismo senza remore = approccio storiografico con valenza politica fortissima → ossesione per la novità/ lettura del passato che si avvale di sngoli brandelli di storia decontestualizzati e lasciati cadere a seconda delle diverse opportunità - Tra prima e seconda repubblica – costruzione di una nuova classe dirogente → partitocrazia della nuova repubblica → dalla sostituzione degli uomini a quella dei partiti della prima repubblica – per costruire la seconda invece si è liquidiata l'eredità della cultura rivoluzionaria – ai vizi si oppongono le virtù/ alla denuncia si contrappone una visione che si limita a constatare senza giudicare → tutto questo per una voglia di sicurezza/ normalità (noi vogliamo vivere tranquilli, vogliamo andare a teatro, in villeggiatura, uscire la sera) = i revisionisti si sono proposti di parlare in nome di questo popolo, assecondandone umori, comportamenti, pulsioni – eliminazione di ogni filtro teorico, assunzione acritica – storico = non + identificato con un partito/ una scuola MA attraverso i giornali si rivolg direttamente alla gente, senza mediazioni, in rapporto diretto → scavalca tutte le complessità di un progetto intellettuale – revisionismo = va incontro ad una domanda del pubblico, preoccupato solo dell'immediata attualità che garantisce il consumo dei suoi prodotti → piegato alle leggi dello spettacolo - I ragazzi di Salò – Pansa “Il sangue dei vinti” → racconto delle violenze brutali commesse dagli antifascisti dopo il 25/04/45 – Massacro di Salò = evento inutile (MSI già presente alle elezione del '48, nonostante amnisitia gli antifascisti rimangono incarcerati e uccisi con incidenti involontari, nel '60 60 questori su 62 erano entrati nel ventennio) – Togliatti fece una precisa scelta strategica, che prevedeva disciplinare/ reprimere i comportamenti violenti dei suoi militanti – per capire come mai → ritornare alla guerra civile (per farla scatenare ci vogiono spinte emotive + radicali di una guerra normale) → scontri tra Resistenza e Salò = radici contadine → dopo due bienni di morte e privazione di libertà da dittatura – libro di Pansa interessante non tanto per le tesi ma per l'approccio metodologico → dopo anni scrive un altro libro dall'opposto punto di vista di questo – In Italia purtroppo la nuova vulgata viene costruita saccheggiando gli ambiti ideologici/ i sistemi teoriciper arivare al tradizionalismo + organicismo cattolico – ci si rispecchia dentro ad una categoria di mercato → partito di integrazione di massa = illimitata fiducia nel progresso materiale → no comunità di sangue MA figli dello stesso benessere = ruolo storico del capitalismo – spezzati i vincoli artificiali della solidarietà all'interno dei soggetti collettivi = nuova counità fondata intorno ai valori naturali dell'egoismo → questo passaggio da solidarietà ad egoismo attraverso gli '80 perde i valori del movimento operaio = liberalismo sfrenato → riporta all'intifascismo (contro Carta Cotituzionale e walfare → sarebbero da ridiscutere per la loro obsolescenza MA invece viene criticato solo la sua impronta politico-ideologica) – ragazzi di Salò → termine lanciato mediaticamente dal presidente della vamera Vioante → costruita senz studio/ ricerca – in tutte le storie fascismo/ antifascismo non passano i libri di Pansa o Ganapini o altri MA solo slogan dei salottini televisivi - Il ritorno alle fonti – revisionismo e progetti politici (nel caso dell'Itlia revisionismo e nascita della seconda repubblica) = sono un'accoppiata di una specifica forma di storiografia – revisionismo per lo storico = “agente di storia” nel presente – circolarità tra storiografia accademica e uso pubblico della storia → es. De Felice (proponeva in chiave politica di emancipare la storia dall'ideologia/ scindere le ragioni dalla verità storica/ studiare soprattutto la condizione umana → risultati deludenti) – riscrittura del passato che disdegna le prove = oggi è unpercorso da abbandonare → compito dello “storico – narratore” = liberare la società dei miti che essa stessa ha creato → servono gli “storici – iconoclastici” – serve una concezione della ricerca non implicata nella gestione del potere/ disinteressata che tende a dimitizzare/ dissacrare le oleografie dei potenti (armi con cui “storico – iconoclasta” scende nell'arena dell'uso pubblico della storia) 4. LE FONTI - Nuove fonti, nuovi bisogni – fonti = risorsa strategica della ricerca storica → ma quali fonti e metodi? ➢ Epoca (ogni epoca si da le fonti che rispondono ai propri bisogni) ➢ Oggetto (ogni oggetto di storia tende ad annettersi tutte le fonti di cui ha bosogno + a strutturarne una organizzazione gerarchica) ➢ Metodo (a seconda della natura del suo progetto intellettuale lo storico adotta un metodo che condiziona la scelta delle fonti) – confronto delle fonti = ultimo passaggio della conoscenza della storia – oggetto della conoscenza storica = una realtà che non esiste più/ non è conoscibile direttamente MA solo attraverso la mediazione delle fonti → la storia è una cosa, la conoscenza storica un'altra (la NS storia è solo quella che conosciamo/ riusciamo a capire grazie alle fonti) – quali sono i bisogni della storia contemporanea? ➢ oggi età del mutamento (velocità delle innovazioni tecnologiche/ erosione dei valori tradizionali/ altri fenomeni a scorrimento veloce) → assumere il mutamento come oggetto tipico della storia = confrontarsi con i comportamenti collettivi di miliardi di uomini che interagiscono in una società massificata/ estesa intermini geografici - quantitativi ➢ corpus documentari variegati/ qualitativamente molto etorogenei → ci si allontana dalla documentazione classica → capacità quasi illimitata di utilizzare materiali/ fonti nuove (soprattutto storia della mentalità) - La tradizionale critica delle fonti - ricerca diversa a second del periodo storico: ➢ un secolo fa positivismo '800: • obiettivi principali della ricerca storica = scoperta di nuovi fatti + eliminazione dell'errore mediante la critica delle fonti • uniche tracce prrese in considerazione = oggetti materiali, es. edifici/ monumenti/ monete/ documenti scritti • tutto il materiale = qualcosa di già formato→ l'ordinamento critico del materiale si esauriva nell'accumulazione delle fonti • per interpretarle = dal particolare al generale (lo storico deve riunire e analizzare tutte le fonti prima di scrivere in un racconto sviluppato secondo le regole della concatenazione cronologica in chiave diacronica) • capire in quale rapporto il materiale del passato ancora a disposizione si pone con “degli atti di volontà” (azioni umane) → verifica dell'autenticità → per farlo utilizzo degli strumenti che collocano il documento nel contesto culturale nel quale si è formato/ metterlo in relazione alle circostanze cui faceva riferimento → tutto questo = ILLUSIONE → contine elementi di: - Canzoni – cultura musicale = altro filone di fonti – dipende totalmente dai supporti tecnologici – connessione tra i vari supporti di registrazione (dischi, cd, mp3) hanno stabilito con i diversi generi musicali + contesto produttivo che ne scaturiva – nel tempo anche la musica diventa sempre + dimensione di massa – capacità della musica di intercettare lo spirito del tempo – es gaber VS Peppino di Capri ('50) → passaggio dell'Italia da paese agricolo ad industrializzato (cambiamenti di costume, mentaità, abitudini sessuali) – ci sono canzoni che raccontano la storia, altre che la fanno (Bella ciao, c'era un ragazzo che come), altre che diventano docu storici (la casetta in Canadà = specchio di un'Italia sessuofobica e bigotta) – canzoni come strumento per la narrazione storica – l'82% della popolazione dagli 11 anni in su ascolta musica in differenti contesti (politici, stadio,..) → costruiscono identità – rischio di naufragare in trappole interpretative → per evitarlo = attenzione ai testi ma anche alle musiche – altro problema = straripante produzione → come scegliere/ selezionare? → attraverso il metodo della congruenza (tra fonti ed oggetto studiato) – es. macchiette/ canzoni della comunità italo americana negli USA 1900 → negli anni '30 passano dalla strada alla radio = svuotamento dall'interno della cultura della strada a mantengono abitudini, manie, sofferenze, momenti di allegria che permettono oggi una grande valenza conoscitiva delle radici della cultura italoamericana – duplice funzione: 1) avviare forma di intrattenimento culturale 2) dotare la comunità di un codice di comunicazione comune sia esterno che interno (differenti regioni messe insieme) – ci resttuiscono un tratto + profondo dell'esistenza collettiva/ identità di una comunità - Le immagini – sono le fonti/ documenti decisivi sia a livello qualitativo che quantitativo – vere e proprie testimonianze oculari di un particolare punto di osservazione di un momento particolare – dipiti, foto, fotogrammi, manifesti – hnno una riflessione metodologica + solida sedimentata grazie agli studi della storia dell'arte – fine '800 distinzione tra iconografia (descrizione immagini) e iconologia (interpretazione delle immagini) → spostamento dall'interesse delle opere a inserirle nel loro contesto storico per scoprire il oerchè oltre al come e cosa = perdita di rilevanza del giudizio estetico + superemanto dicotomia arte bassa/alta – oggi superamento del binomio storia/storia dell'arte = immagini NO mero riflesso della storia MA elemento costitutivo della realtà – immagine organizza le sue info su + livelli: • oggetto rappresentato • oggetto legato alla cultura/ mentalità di chi la produce/ dell'ambiente in cui è inserito – le immagini interpretano il reale → necessario ocnfronto anche con le altre fonti – bisogna indagare l'opera sia nelmomento in cui è stata concepita, sia in quello della ricezione (duplice viaggio) – ricercarne il contenuto + committente + artista + rapporti con l'ambiente culturale – non godrà mai di nessun sistema di spiegazione esaustivo ma solo di approcci segmentati → bisogna privilegiare strategicamente – immagini accompagnarono trasformazioni economiche/ mutamenti classi/ sconvolgimenti sociali/ evoluzione rivoluzione industriale – possono far coniscere anche agli illeterati 5. I CORPI DEL '900 - Biologia e storia – corpo storico: • diverso dal biologico • è un medium (capacità di porsi in relazione con l'esterno + avere un corpo è essere in comunicazione – bisogna chiedere alla biologia di introdurre il corpo nella storia come la geografia ha introdotto l'ambiente naturale – immagine biosociale dell'uomo + biocomportamentale - Il corpo del nemico ucciso – immagine delle atrocità belliche: • prima = antidoto pacifista alla guerra → oggi = assuefazione/ rimozione (la reiterazione ossessiva della morte → la spettacolarizza e poi annulla) • suscitano proclami di odio/ vendetta per il nemico – i corpi dei nemici uccisi: • sono documenti dei loro uccisori • se esponi il corpo in una piazza/ lo butti in una foiba/ lo metti in posa davanti ad una macchina fotografica ci restituisce la visione / il profilo ideologico dei loro aguzzini → diventano documenti/ fonti • la raffigurazione del corpo del nemico ucciso è sempre un progetto: esplicita una specifica intenzionalità dell'uccisore • es. Da Vinci spiega come conciare i nemici morti: devono terrorizzare • diventano un'arma da impiegare con le altre in guerra • per mantenere alto il morale delle proprie truppe • in diversi contesti geografici/ ideologici ossesione di catalogare i propri nemici (anche da morti) • prassi secolare di mettere in mostra essere umani esotici (colonizzati) → es. foto di neri vittime di linciaggio come souvenir – foibe → accolgono i cadaveri rifiuti espulsi dalla comunità (= pulizia etnica) - La guerra civile – i corpi portati dalla guerra civile non hanno bisogno di essere interrogati dallo storico → ci hanno già pensato i carnefici – nelle guerre civili → eccesso di orrore/ surplus di violenza/ non basta dichiarsi nemici MA occorre negare l'altro relegandolo nella condizione di animale = strategia di reificazione (Processo mentale per cui si converte in un oggetto concreto e materiale il contenuto di un'esperienza astratta) dei corpi → ad essi viene negata la stessa dignità del morto (ganci da macellaio per appendere cadaveri) = degradazione dell'avversario a bestia – fascismo: • non basta una morte normale → bisogna far morire 2 volte i corpi • obiettivo: terrorizzare chi ancora è vivo • primi anni del fascismo la morte era celata (idea della morte in guerra diveva far parte della vita collettiva) → no mostra di immagini crude e violente → dopo necessità di far morire i ribelli = logica dell'orrore (rescindere ogni legame tra ribelli e resto della popolazione + assecondare pulsioni soggettive dei carnefici per confermare la propria potenza) - Il corpo del duce – anche lui ucciso 2 volte (prima in effigie e poi piazzale Loreto) – rito alla rovescia: il suo potee era sempre + fisico/ corporale → distruzione del regime = distruzione del suo corpo – foto di Mussolini studiate e approvate dal regime fascista attraverso istituto Luce → miliaia di immagini scartate perchè ritenute disdicevoli (piazze mezze vuote, italiano poveri/ sofferenti/ gerarchi panciuti o poco marziali → costruzione di Mussolini attraverso un monumeto iconografico – no autoironia + culto della prsonalità → rende oggi le sue foto patetiche/ grottesche – relazione simbiotica tra Mussolini ed esercizio di potere → al potere prestò la sua voce, il suo corpo, il suo volto (la sua espressione era sempre la stessa = una maschera del potere) → il suo corpo = espropriato di ogni dimensione privata = marionetta – rappresentazione emblematica del triangolo con moglie ed amante in cui si riconosceva l'immaginario maschile della piccola borghesia italiana – il culto del “capo” andò sgretolandosi - La guerra dei corpi – piazzale Loreto → la vita dell'Itlia libera inizia con una festa della morte – il passaggio di sovranità non è compiuto--> per capirlo bisogna ampliare il quadro di riferimento in cui collocare la morte di Mussolini e l'esposizione del suo cadavere – piazzale Loreto non si lascia appiattire nella simultaneità dell'evento → bisogna distinguere 3 periodi: • prima: legato al 20ennio fascista in cui il duce diventa oggetto di culto direttamente nellla sua fisicità e di conseguenza anche oggetto di disprezzo e ira sempre nella sua fisicità • durante: applicazione della legge del Tagione, tipica della guerra civile/ vendicare i martiri. Tenere in considerazione non solo l'Itlia antifascista ma anche la miriade di altri percorsi che appartengono alle molte italie (vedere la vera piazza Loreto) • dopo: per oltre 10 anni la Repubblica non si è sentita abbastanza forte da sopportare l'esistenza di un sepolcro presso il quale gli epigoni (Discepolo o successore, di solito inferiore e decadente, senza personalità né capacità creativa) potessero celebrare riti nostalgici – vera e propria guerra dei corpi nel dopoguerra – es. Grosa (partigiano che va in giro a ricomporre i cadaveri dei compagni fino a perdere l'uso delle mani) → non si ha l'impressione che i corpi dei partigiani appartengano ai vincitori → quando li riporta fuori sensazione di sospetto ed imbarazzo - Il corpo e lo Stato – associazione del corpo alla politica – es. ebreo si riconosce prima dalla sua fisicità – es. autanasia (brain death) → trasforma la morte in un concetto politico, in un problema di esercizio delpotere statuale (il faux vivant appartiene ai vivi, appartiene allo stato) = il corpo si nazionalizza – cadavere = rifiuto/ immondizia (spesso accompagnato da aggettivi come “schifoso”-”puzza” → odore = modalità + atavica ed animalesca) → anche il rifiuto-immondizia comincia quando muore il prodotto-merce: una bottiglia di vino piena è merce/ vuota è spazzatura – Stato = potere di determinare la vita/ morte rafforzandone l'essenza biopolitica - Il corpo al lavoro – gli eccessi totalitari della biopolitica si intrecciano con quelli totalitaridella vita biologica messa al lavoro – tendenza totalizzante/ pulsione onnivora della fabbrica – progressiva trasfigurazione dei corpi dell'operaio/ contadino → gli si attribuiscono i caratteri sportivi/ muscolari dei modelli greci =paradosso (nel cuore della modernità + ossessiva siinseguono gli archetipi della classicità + remota) per nascondere la folla di deformità operose (moncherini/ occhi spenti/ cuori aritmici/ arti atrofizzati) – il lavoro si impadronisce dei corpi sia sani che malati – es. lager: • sintesi + efficae tra Stato e Lavoro/ schiavi di stato per lo sviluppo economico/ militare = interdipendenza produttiva tra mondo dei prigionieri e dei liberi cittadini • schiavi investimento MA nei lager no → il lavoro ignorava gli obiettivi del processo produttivo (agli aguzzini non importava che i detenuti lavorassero davvero, volevano solo farli soffrire) • prigionieri = cavie umane della ricerca medica = comunità priva di diritti → in un limbo tra vita e morte • SS dicevano “Nessuno vi crederà” per privare i prigionieri anche di quel'appello alla stori per ottenere vendetta → i loro corpi inspolti, ammucchiati, fotografati, rappresentati divennero testi/ documenti e vnsero sui loro aguzzini 6. LA CRITICA DELLE FONTI - Ingenuità iniziali – primo impatto dei media con lo statuto disciplinare della storia: • scarsissima consapevolezza della loro portata innovativa ( equindi di poterli affrontare con nuovi percorsi metodologici) • all'inizio gli si conferiva una solida attendibilità tanto da avere l'illusione di aver trovato una fonte neutra/ oggettiva/ scientificamente certa • + riduttive le posizioni nell'ambito dell'insegnamento della storia (perplessità rispetto una certa volgarità del cinema/ …) → media = strumenti didattici per rendere più piacevole l'apprendimento - Entusiasmi e problemi: gli archivi – '80 → scoperta dei media = • obbligano gli storici a cambiare il loro armamentario metodologico • rifondazione del proprio abito professionale • necesità di aprirsi a nuovi stimoli culturali • nuove responsabilità ( si assumono come critire di selezione esclusivamente i propri bisogni) • accentuata considerazione del proprio ruolo – uno dei terreni è quello degli archivi: • TV → sono + difficili rispetto a quelli cartacei (maggiore arbitrareità dei sistemi di catalogazione, uso strumentale, diverso profilo istituzionale, strutture molto costose create dalle emittente per uso interno → i criteri della conservazione dipendono esclusivamente da logiche produttive) • la fame di prodotti di archivio ha fatto lievitare i prezzi da pagare per loro utilizzazione → si è passati poi al salvataggio sistemico (es RAI) • la finalità economica condizione fortemente le strategie conservative • Programmi TV → ancora + complicato (mancanza di uncircuito di vendita ha reso economicamente non conveniente una loro archiviazione • Web: aiuta - Gli archivi online – Internet → crea fonti digitalizzate: • modifica nuovamente i termini dell'archiviazione e della ricerca • pongono problemi filologici inediti • si avvicinano alla definizione di archivio della contemporaneità • azzerano limiti spazio-temporali • medium molto economico • permettono l'accesso ad un'enorme quantità di dati + la rendeno pubblica ad altrettanta gente • ha cmq dei problemi: ➢ natura instabile/ provvisoria/ in costatnte movimento ➢ tutto quello che finisce nella rete deve essere digitalizzato = pensiero diffuso che il digitale potrà salvare le nostre conoscenze dalla morte della conservazione cartacea → NON é VERO = i file possono essere duplicati/ distrutti da chiunque/ se pubblicati su una pagina web esistono finchè esiste la pg e poi stop + output affidati a sistemi operativi su dischi con garanzia di 12 mesi = precarietà del mondo digitale ➢ produzione del mondo giovanile rischia di essere azzerato = condannati all'oblio dalla tecnologia che hanno scelto di utilizzare per testimoniare la propria esistenza ➢ come si fa a tradurre un file Word vecchio di 5 anni? + sistema binario sarà presto sostituito → in realtà si sta già pensando a delle soluzioni ( es. Internet Archive, Google) ➢ elevata manipolabilità delle registrazioni digitalizzate ➢ scomparsa dei caratteri fisoco – logici del documento cartaceo → distinzione tra originale e copia perde tutto il suo senso → non esiste un file originale → servono metodi/ programmi di certificazione elettronica ➢ cambia tutto il percorso filologico(chi sono quelli che immettono file? A quale scopo? → mezzo tecnologico che annulla l'identità personale) ➢ mancanza di background dell'informazione: visitando un sito, visiatiamo sempre la parte aggiornat, senza vedere i passi intermedi • compito dello storico = verificare che i siti siano attendibili, farsi garante - Vero e falso – mass media = doppia valenza: a) testimoni diretti degli eventi/ si confrontano con il presente che li ha prodotti b) in grado di restituire e di diventare fonti per raccontare la storia/ strumenti di divulgazione e narrazione dotati di propri linguaggi/ si confrontano con il passato che vogliono raccontare ➢ La fotografia • il suo ingresso nello statuto scientifico ha ridsegnato il concetto di “falso storico” (falso = documento non originale → foto ha riproducibilità tecnica che rompe questa gerarchia → difficile stabilire confine tra copia ed originale e difficile anche dare una superiorità gerarchica sulla copia) ➢ 3 falsi fotografici • genocidio dei lager (distinzioni tra le foto fatte prima dai nazisti_ soloin situazioni ufficiali_ e dopo _ USA ritrae detenuti morenti/ gli ultimi giorni/ sfruttano messe in posa) • ritratto del fotografo di Picasso (fotografo che da lo stesso ritratto ai soldati in base alla barba) • Madre profuga (donna con solo 3 figli e non 9, e solo quelli piccoli per evitare di creare idea adolescente povero = si riscopriva un'integralità/ radicalità) = “cercavo delle regole” • rifiuto delle regole = ebbrezza/ vertigine → consapevolezza di essere andati troppo oltre al rifiuto/ negazione = esigenza di strutturarsi secondo una vrsione caricaturiale/ ossessiva dei principi dell'organizzazione leninista ➢ Il racconto cinematografico • ➢ L'irruzione del presente • nel film vengono messi in scena italiani molti diversi da quelli a cui ci hanno abituato TV/ cinema → sono fedeli ad una scelta etica di fondo, coerenti con l'onesta, personaggi esistenzialmente di sinistra (irrita la destra) = descrivono un'Itlia della minoranza contrapposta all'Italia delle vongole • '68 = rifiuto del principio gerarchico-autoritario“ognuno al suo posto” + costruisce amicizie/ legami oltre alle differenze sociali/ di classe • Woodstock → sottolinea 3 cambiamenti: 1. giovinezza = NO fase di passaggio Ma punto + alto della propria vicenda biografica = lotta contro il potere dei vecchi 2. i gusti/ le mode di quegli anni aprono l'egemonia delle economie di mercato dei paesi sviluppati 3. si costruisce una specifica identità giovanile (nuovi consumi/ nuova piena occupazione/ nuova velocità dei mutamenti) → i giovani sii schierano a sinistra ma in realtà la politica era secondaria → vero obiettivo = dichiarazione di desideri/ sentimenti privati/ fascino della soggettività/ trionfo dell'individuo sulla società ➢ Gioventù ieri e oggi • per capire meglio '68 → biografia di Paul Nizan (rinnega le sue origini borghesi, si schiera a sinistra) • il movimento negava la definizione di una propria identità compiuta → veniva continuamente ridiscussa per una tesnione progettuale sempre orientata al futuro = divenire incessante → “sei quello che fai” VS “sei quello che oensi” (militanza attiva che nega chi non è presente) ➢ Politica e giovinezza • '68 i giovani sono segnati da un'indeterminatezza circa l'obiettivo finale (tutto è sempre in divenire e non si raggiunge mai un obiettivo) = oggi è difficile quindi capire chi sono i vincitori/ vinti → in realtà non erano interessati alle vittorie politiche ma solo all'affermazione dell'individuo/ della soggettività → su questo hanno vinto segnando profondamente la cultura della società contemporanea • '68 non riesce a trasmettere memoria → i racconti dei protagonismi soccombono al narcisismo autoreferito → no vecchi MA sempre giovani = passato che non passa = no rottura/ alterità tra giovai/ vecchi necessaria per andare avanti 8. RACCONTI -La scuola – media racchiudono le potenzialità di un racconto storico mondiale e per farlo utilizzano diverse sedi istituzionali, tra cui la scuola – prima scuola = scettica → oggi deve imparare a padroneggiare – prima le preconoscenze date da famiglia → media cambiano radicalmente immergendo i giovani in un flusso continuo di info → hanno modificato la stessa funzione sociale della scuola – scuola chiamata a governare la tradizione controllando la produzione cartacea → oggi i media minacciano questo – media spostano il baricentro della cultura verso l'immagine + nuove forme di oralità = drastico mutamento nelle gerarchie degli schemi percettivi – media oggi: incidono sui modi di formazione/ circolazione della conoscenza (la rendono + veloce/ complessa) → + gradita ai giovani (ne coinvolge quindi di + = “la carta divide, la tv mischia” = diversi gruppi/ i generi/ diverse etnie condividono un patrimonio di conoscenze comuni) → la scuola deve accettare la sfida e accettare i media come risorsa interiorizzando gli alfabeti mediatici (= pluralità di codici/ linguaggi) -La lezione di storia – lezioni = narrazioni capaci di rendere il soggettivamente significativa l'esperienza per chi apprende in un quadro di scambi di senso condivisi – insegnante = come storico-narratore (media, traduce, trasmette il sapere) – prima i racconti dei media = avevano una carica pedagogica che si è poi smarrita nel tempo (la scuola aveva ancora la forza di imporre il proprio modello) → es.Radioscuola fascista (enfatizzava quello chegià diceva l'insegnante in classe) → poi ha avuto 3 fasi: 1. la tv trasmette scuola 2. tv comincia a distaccarsi ed elaborare un suo linguaggio autonomo 3. avvento delle tv commerciali e fine del monopolio statale → cambia concetto del pubblico (no soggetti da educare MA target potenziale di potenziali consumatori) = pedagogia del mercato – tra le finalità educative della scuola = allenare i ragazzi ad una criticità e a saper fare un uso corretto delle fonti = indurre consapevolezza critica -Oltre la scrittura – accanto alla scuola anche forme di narrazione non scritta con diversi modelli narrativi → è necessario saperli governare – l'ordinamento del materiale in forma scritta si è sempre svolto attraverso 3 tecniche: 1. descrizione (= capacità di evocare il passato) 2. narrazione (= capacità di raccontare il passato e di spiegarlo) 3. analisi (= deve essere attenta) – possiblità che lo storico abbandoni la forma scritta → MA il passaggio da una forma narrativa ad un'altra non è semplice: immagini/ suoni amplificano l'efficacia emotiva dei racconti, l'importante è che ne rispettino gerarchie concettuali/ capisaldi metodologici -la fotografia – apparato iconografico = di solito funge da sostegno di un discroso storico già impostato su fonti scritte – se invece diventano elemento portante = rischio che le immagini decontestualizzino l'evento documentato (es bambina che scappa dal Napalm in vietnam) svuotando di profondità/ spessore il senso del tempo – la foto deve essere subordinata alla parola scritta (anche solo una didascalia neutra) non può essere autonoma -La radio – il suo modello di racconto = “ti ricordi che..” = evocazione → prevale sull'interpretazione – ascolto individuale – racconto basato su parola/ musica e suoni = agisce solo su un senso (udito) + colpiscono prima i sensi che l'intelletto – è svincolato da ogni rapporto con lo spazio (→ permette il sovrapporsi di contenuti diversi/ di parlare del passaro come se fosse presente) – conformazione del cervello umano risponde + facilmente ad immagini uditive che visive – voce umana = forte effetto di immedesimazione (no condizionati da aspetto fisico/ ruolo sociale) .La Tv – continuità tra luoghi/ culture prima lontanissimi tra loro – tempo diafano (trasparente)/ appiattito a causa della trasmissione in sincono che può dare la tv delle immagini – atteggiamento turistico (porta lo spettatore solo in visita al passato) – per poter raccontare in modo efficace/ credibile sn quindi necessari alcuni passaggi: a) acquisire familiarità/ consapevolezza del modello narrativo della tv b) confrontare contaminazioni della tv nel racconto storico tradizionale c) sintesi originale – TV in Italia = nata all'interno della RAI (già strutturata con radio → ne riporta le modalità usando i 3 bisogni dello spettatore – informazione, educazione, intrattenimento- ma dagli '80 con caduta del bambino Rampi nel pozzo avvento della TV-Verità -seguono programmi come “chi l'ha visto”/ “Un giorno in pretura” = avvio al circo mediatico-giudiziario) -Il cinema
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved