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La passione sonnambulica , Sintesi del corso di Psicologia Generale

riassunto esaustivo della passione sonnambulica di Pierre Janet

Tipologia: Sintesi del corso

2016/2017

Caricato il 26/01/2017

dunia_atr_chaouki
dunia_atr_chaouki 🇮🇹

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Scarica La passione sonnambulica e più Sintesi del corso in PDF di Psicologia Generale solo su Docsity! LA PASSIONE SONNAMBULICA E ALTRI SCRITTI 1 l’influenza sonnambulica e il bisogno di direzione Vuole segnalare le strane caratteristiche dei sentimenti chi si sviluppano in alcune persone in seguito a ripetute pratiche ipnotiche e mostrare, per quanto possibile, le caratteristiche dell’influenza esercitata dall’ipnotizzatore sul proprio paziente: tali fenomeni e le loro diverse varietà sono interessanti da conoscere per capire la dipendenza che esiste per natura tra gli uomini. Il rapporto magnetico.Sembra esistere un rapporto speciale tra il magnetizzatore e il suo paziente durante il periodo dello stato sonnambulico. Il paziente tollera solo il tocco del magnetizzatore, obbedisce solo ad esso (fenomeno di elettività o estesia sistematizzata) senza farsi toccare da nessun altro, in casi estremi non vede e non sente che questa persona. sembra anche avere sentimenti particolari che non ha con altre persone, sentimenti che scompaiono se la paziente è stata addormentata poche volte e permangono invece se le sedute ipnotiche sono ravvicinate ed eccessivamente desiderate da questa. Il paziente che in un primo momento aveva dei dubbi riguardo all’ipnosi o ripugnanza di questa cerca ora le sedute con desiderio, parla spesso del suo ipnotizzatore e se ne interessa in modo eccessivo. è interessante quindi analizzare la persistenza del “rapporto magnetico” durante la veglia. 2 L'influenza sonnambulica e la passione sonnambulica È necessario distinguere i tre stati in cui entra in successione il paziente appena risvegliato: 1. Immediatamente dopo il risveglio si nota uno stato di disagio chiamato periodo di affaticamento dovuto al combattimento dei pazienti con le loro idee fisse che sono emerse e che sono state modificate durante lo stato sonnambulo. Di solito è uno stato breve ma può protrarsi anche per un paio di giorni. 2. Inizia poi il periodo d'influenza sonnambulica che dura da qualche ora anche parecchi mesi. In questo periodo il paziente sembra godere di ottima salute, sono difatti scomparsi i fenomeni patologici(ex M. vomitava tutto quello che mangiava riesce a nutrirsi regolarmente per 3 settimane senza rigettare) e si ha un notevole sviluppo delle funzioni intellettive: non hanno più anestesie e presentano un considerevole ampliamento del campo visivo. Allo stesso modo si sviluppa la memoria (i pazienti conservano l’amnesia dello stato sonnambulo stesso ma ritrovano i ricordi della veglia che una volta dimenticavano quasi completamente) e l'attenzione (il paziente è di nuovo capace di leggere, scrivere)> le funzioni cerebrali si sono risvegliate dal torpore. Durante questo periodo il malato non sente la necessità di rivedere il suo medico né della sua ipnotizzazione anche se lo pensa molto. 3. Le cose vanno poi modificandosi profondamente e si entra nel periodo della passione sonnambulica durante il quale, in seguito a qualche piccola emozione, ricominciano la maggior parte degli episodi isterici apparentemente scomparsi. Vengono oppressi dalla noia, dalla quale non riescono ad uscire e che provoca in loro una forte disperazione. Le funzioni cerebrali si sono di nuovo intorpidite. I malati sanno a questo punto ciò che è loro necessario per uscire dalla penosa situazione e si ricordano del benessere provato durante il periodo di influenza sonnambulica e vogliono essere riaddormentati di nuovo dal loro ipnotizzatore. Tale bisogno può essere paragonato alla morfinomania: come l'isterico aspetta l'ipnosi, il morfinomane attende l'iniezione. In realtà se non si addormentassero, probabilmente, riuscirebbero, dopo qualche giorno di sofferenza, a dimenticarsene e a rinunciare al sonno ipnotico. 3 Varietà di questi fenomeni Le diverse fasi possono in alcuni pazienti subire modificazioni. Innanzitutto per il momento della loro comparsa: generalmente i fenomeni non si manifestano quasi affatto dopo le prime sedute di ipnosi, a volte le sedute determinano uno stato sonnambulico molto imperfetto o altre volte il paziente non si mostra disposto ad abbandonare le idee fisse> scarso successo terapeutico. In casi contrari l'influenza sonnambulica è immediatamente completa. Vediamo l'esempio di Wkb, una venticinquenne malata e figlia di madre isterica, che prova un forte odio per i suoceri, in particolare per il suocero che durante uno svenimento abusò di lei, questo odio non si placa nemmeno con la loro morte. Entra in stato sonnambulico netto e di solito ciò avviene con i pazienti che hanno già presentato deliri. In questo stato la paziente racconta la sua storia e al risveglio è completamente trasformata. Dopo due giorni, in seguito ad un emozione provata leggendo una lettera del marito, vengono risvegliati tutti i disturbi. Il fatto nuovo è che stavolta la malata aspetta con angoscia l'arrivo del medico. Tali fatti sono strani per la rapidità della loro comparsa.I fenomeni possono distinguersi ancora gli uni dagli altri per il loro livello e sviluppo; possono essere deboli e le diverse fasi poco distinte. Conosciamo un altro caso esasperato: M. dopo uno stato sonnambulico, che capiremo diventare necessario, presenta un periodo di affaticamento di 48 ore di vera e propria malattia che dimentica nei due giorni successivi in cui sembra avere una specie di nuovo risveglio e quindi un 10-15 giorni felici (influenza sonnambulica) seguiti dal solito periodo di passione sonnambulica. In seguito a qualche emozione ricomincia a sentirsi stanca e annoiata. La particolarità di questo caso è che, a questo punto, la paziente si lascia andare a fantasticherie provocate da una forte diminuzione dell'attenzione che pone poi in atto (vedi tendenza al suicidio, viaggi insensati presso quartieri che non conosce ecc) senza mai ricordarsene. Le emozioni provocano infatti in lei un'amnesia che la porta addirittura a sopprimere l'acquisizione di nuovi ricordi che seguono l'emozione. Studiando i casi di amnesia grave come questa possiamo fare riferimento anche a Ke: ventiduenne tormentata da ossessioni complesse, come quella della ricerca angosciante di un ricordo. La cura è durata 3 mesi: il primo mese la malata è stata addormentata due volte a settimana, poi una volta per otto giorni. In apparenza guarita è andata via per poi tornare 20 giorni dopo con sintomi aumentati a dismisura. Il fatto singolare era però che i vecchi episodi e le vecchie idee fisse non erano ricomparsi come avveniva di solito ma a questi se ne erano aggiunti altri. Era dunque probabile che come la precedente questa soffrisse di amnesia continua anche se a Freud sembrava più una conseguenza dell'esasperazione della fase della passione sonnambulica che si risolse già alla seconda ipnosi. Non sempre si riesce però a eliminare interamente i vecchi episodi. Bisogna insistere su un'altra modificazione dei fenomeni che dipende non dall'intensità ma dalla durata del periodo di influenza che spesso si rivela molto breve come nel caso di T.: pensiero non è più benefico e non ferma più le crisi. Al contrario può capitare che ritengano ora lo psicoanalista la causa di tutti i mali, non vogliono più vederlo anche se si sentono soli. è proprio in questo momento che ricompaiono tutti gli episodi, le idee fisse e lo stato confusionale della passione sonnambulica. Nonostante il paziente serbi un ricordo freddo del suo ipnotizzatore vuole rivederlo per essere alleviato dal peso dei suoi traumi ma questo bisogno è semplicemente dovuto alla cassazione di quell’influenza, analogamente al bisogno di morfina in un morfinomane dovuto alla scomparsa della sostanza nell'organismo. Non è dunque solo la suggestione a determinati i fenomeni dell'influenza sonnambulica bensì l'influenza dell'ipnotizzatore. 7 Il bisogno di direzione nei dubbiosi Esiste evidentemente un'analogia tra questi fenomeni, in quanto il sentimento d'amore racchiude fenomeni analoghi come il pensare costantemente a una persona e perché non ci sono molti modi di esprimere un vivo attaccamento per un'altra persona di sesso diverso. Vi sono però anche delle differenze, vi sono pazienti che trasformano il loro attaccamento in sentimento filiale o materno e casi rari in cui i fenomeni di una tale influenza sussistono da soli senza far nascere nessun sentimento affettuoso. 8 La malattia dell’isolamento Osserviamo ora un altro stato mentale, cioè la passione sonnambulica che spesso viene confusa con il delirio erotico o con le idee fisse di rimpianto o con la confusione mentale. È utile costituire un gruppo unico e distinto di tali casi denominandoli malattia della solitudine o dell’isolamento. Alcuni esempi: - Obs, ventottenne già squilibrata in gioventù che dopo un matrimonio forzato dai genitori, all'età di 24 anni, incontra un amante che poi l'ha lasciata rendendola incapace di ogni lavoro, di ogni azione, di mangiare e di dormire. Il solo pensiero chiaro è quello dell'amante che evoca giorno e notte. Nessun sintomo isterico ma solo disordine nelle azioni. - Bs, uomo di 40 anni che per 5 anni è stato diretto dall'amante che aveva su di lui un forte ascendente e che ora senza di questa si trova in preda alla disperazione. la invoca urlando, non mangia, non dorme e tenta di uccidersi. - Pv, donna di 36 anni sofferente da sempre di episodi isterici, dopo un periodo di interruzione dovuto alla convivenza con un amante, cade di nuova nella disperazione. Col suo abbandono, perde la memoria, l'intelligenza. Etc.. 9 Il bisogno di direzione Il disturbo della volontà svolge un ruolo essenziale nella maggior parte degli episodi isterici. Questi malati sembrano incapaci di mettere in atto le loro risoluzioni in quanto troppo deboli anche se sembrano sapere quel che bisognerebbe fare. Questa debolezza sembra dipendere da una totale assenza di emozioni anche se ciò non è del tutto giusto, infatti questi malati hanno emozioni molto vive e spesso è proprio la loro intensità a far diminuire la loro volontà. L'idea accettata dal paziente resta debole e non si trasforma in atti perché è semplice, limitata e composta da pochi elementi psicologici. Hanno una risoluzione astratta.Spesso non hanno nessuna decisione e gli atti più semplici come l'alzarsi provocano esitazioni per ore. Queste persone voglio prendere una decisione ma non ne sono capaci e vanno quindi a chiedere a un'altra persona di farlo per loro. Nel caso più semplice questa persona rafforzerà la decisione già formulata dal paziente. Quando invece il malato non assume nessuna decisione, bisogna che questa persona faccia lui stesso la sintesi che il paziente non riesce a fare per poi imporgli la risoluzione bell'e fatta. Poco importa quale questa sia, tanto loro si sentono ugualmente e subito sollevati. Quando invece è necessario il medico questo deve incoraggiare il malato a riprendere la collocazione dei ricordi e a prendere coscienza delle sensazioni. Stimola le idee e risveglia il cervello. Aggiunge poi nei casi più complessi l'influenza dell'ipnosi che permette di avviare gli impulsi subconsci che il malato è perfettamente incapace di distruggere. Perché la calma e il benessere continuano per qualche tempo dopo la visita del malato al medico? L'impulso dato al cervello si conserva per un certo tempo così come il ricordo della persona che l'ha confortato. Perché il malato non resta così definitivamente? I vari meccanismi di queste ricadute sono strani, in particolare la colpa è delle emozioni che distruggono e sopprimono tutto il lavoro fatto durante la seduta. In alcuni paziente basta un nulla, anche solo una parola per far risvegliare a livello subconscio i ricordi traumatici ed i sintomi a questi connessi. L'emozione determina una nuova idea fissa? Non sempre, a volte sono le vecchie idee che ricompaiono e altre non ci è nessuna idea fissa bensì una profonda caduta dell'attività cerebrale. Perché quando la vita del malato è calma e non nascono nuovi problemi, l'influenza si esaurisce comunque? Perché il tempo porta sempre sensazioni nuove e richiede continuamente adattamenti e volontà nuove. Conclusione La suggestione, sia compiuta durante il sonno ipnotico che durante la veglia, è un meraviglioso agente terapeutico che rieduca la mente, anche se non bisogna esagerarne la portata. Il medico deve proporsi due scopi: assumere la direzione completa della mente del malato abituandolo a subire un'autorità e allo stesso tempo ridurre al minimo questo dominio e insegnare al paziente a farne a meno. Trascurando il primo punto si ottengono guarigioni passeggere; tralasciando il secondo si svilupperanno i più pericolosi fenomeni della passione sonnambulica. Per giungere a conciliare le due necessità, non si deve esagerare con l'uso della suggestione> regolare la distanza e la durata delle sedute, stimolare il paziente a rendersi conto dei propri pensieri. L'automatismo psicologico Interpretazione dell'oblio al risveglio dopo lo stato sonnambulico. La memoria alternante degli ipnotizzati sembra essere dovuta a una modificazione periodica (spontanea o provocata) nello stato della sensibilità. Tale modificazione avviene soprattutto in pazienti più o meno anestetici allo stato nomale e consiste nel ripristino momentaneo di una certa categoria di immagini di cui i pazienti hanno generalmente perso possesso. La modificazione può essere più o meno completa e in alcuni pazienti distratti più che anestetici, può consistere semplicemente nel predominio spontaneo di certe immagini generalmente trascurate. 1- Si tratta di variazioni periodiche della sensibilità e delle nostre immagini 2- Questa modificazione consiste quasi sempre in un ripristino di una sensibilità o di un gruppo di immagini generalmente perse dal paziente. Alludiamo quindi alla caratteristica del ricordo. Lo stato sonnambulico ha sempre aggiunto sensi e immagini nuove nella mente del paziente senza sopprimergliene altri, le immagini dunque si accrescono invece di diminuire. 3- Questa modificazione può essere più o meno completa e visibile. Vi sono pazienti le cui modificazioni saranno poco visibili o addirittura assenti. Queste sono un fenomeno analogo alla distrazione. Se si attira la loro attenzione si noterà che possiedono tutti i sensi ma non si servono di essi. Possiamo dire che non sono capaci di riunire tutte le immagini dei sensi e si accontentano di quelle abituali. Lo stato sonnambulico cambia queste immagini abituali e predominanti senza dare sensibilità nuove: trae dalla loro cancellazione immagini particolari e ne fa un nuovo centro intorno a cui il pensiero si orienta in modo diverso. I pazienti, una volta svegliati, riprendono il loro abituale modo di pensare, trascurano per distrazione queste immagini e i ricordi che vi sono legati (anche se la minima occasione attirerà l'attenzione su queste immagini). Le diverse esistenze psicologiche successive. Modificazioni spontanee della personalità : Quando si associano un certo numero di fenomeni psicologici nella menta avviene un fatto nuovo importantissimo: la loro unità fa nascere un giudizio che si chiama idea dell'io. Questo giudizio sintetizza i fatti diversi, ne constata l'unità e forma l'idea nuova della personalità che subisce analoghe modificazioni e varia nello stesso soggetto secondo i cambiamenti delle sensazioni e dei ricordi. Un uomo arriva così ad essere consecutivamente più persone dissimili (anche se ogni volta che passerà i rassegna i ricordi della vita passata si renderà conto di non riconoscersi). Non ci riconosciamo perché siamo cambiati, e questi cambiamenti sono sopraggiunti poco a poco e riguardavano fenomeni secondari come le nostre convinzioni, ambizioni, desideri (se avessero riguardato i fenomeni elementari del nostro pensiero si sarebbe rotta la continuità della nostra vita). Esaminiamo le modificazioni della personalità che si manifestano spontaneamente: le idee del sogno ad esempio si presentano sotto forma di immagini di cui ci serviamo poco nello stato della veglia ed è proprio in queste idee che si presenta il primo abbozzo di cambiamento. Durante il sonno si forma un gruppo di fenomeni psicologici isolati dalla grande massa di idee che formano la nostra vita e che raramente si traducono in movimenti. La maggior parte dei sogni non sono che immagini frammentarie che non riescono ad associarsi e organizzarsi. L'attenzione, la volontà e il giudizio sono quasi sempre assenti. Aumentando però l'attività del sogno e dunque collegando le immagini sparse, avremo uno stato psicologico che ha una propria vita indipendente e distinta da quella della veglia. Le malattie nervose ci mostrano con maggiore chiarezza lo sviluppo di questo gruppo secondario di fenomeni. La transizione tra queste modificazioni naturali della personalità e quelle che hanno luogo durante lo stato sonnambulico provocato è facile. Di norma, per mezzo dell'ipnosi, è possibile ridurre il paziente a una o all'altra personalità. Quel che è più strano è la facilità del passaggio da un delirio naturale a uno stato sonnambulico artificiale. Vediamo Marie che dopo una crisi di due ore ricorda ogni cosa tanto che il suo ipnotizzatore può con un parola far ricominciare il delirio. Le diverse esistenze psicologiche successive. I cambiamenti di personalità negli stati sonnambulici artificiali : Lo stato sonnambulico non ha che caratteristiche relative e non può essere determinato se non in rapporto a un altro momento della vita del paziente, lo stato normale o lo poltrona in modo da addormentarlo al posto suo. Così fece e Achille cominciò a raccontare tutte le sofferenze di cui da sveglio non si rendeva assolutamente conto. Le fantasticherie subconsce In tutti gli strani fenomeni presentati dal nostro malato domina la caratteristica dell'automatismo mentale. In poche parole gli atti automatici sono involontari. La produzione di tali fenomeni è favorita dallo stato di distrazione (tutti ad esempio camminando per una città evitiamo i pericoli senza aver avuto la minima coscienza). In noi si sviluppano pensieri quasi a nostra insaputa. Le fantasticherie sono dunque considerate come lo sviluppo dei fatti della distrazione. Questi fenomeni assumono ovviamente notevole importanza nel malato che, avendo una mente debole, non può né fermare né modificare né ricordare. Il caso più evidente di questi fenomeni automatici ha dato luogo alla credenza nello spiritismo. Mettendosi in condizioni particolari e con determinate precauzioni si possono esprimere parole che modificheranno le fantasticherie subconsce senza essere sentite in modo cosciente dal malato; questi suggerimenti attraverso distrazione manifesteranno la disaggregazione della mente. Questa scissione del pensiero comporta lo sdoppiamento della personalità. Questo sdoppiamento della mente diventa in alcuni casi patologici così reale che viene notato dal malato stesso che attribuirà le parole che sente a un persona estranea che prende in prestito la sua bocca. Ecco che siamo tornati all'interpretazione del delirio di possesso. Spiegazione del delirio e cura Achille>è in uno stato sonnambulico difatti sente le domande e può rispondervi. Lo stato sonnambulico che osserviamo è una forma dello sdoppiamento della personalità che si era già presentata in lui diverse volte e che si era dunque semplicemente riprodotta. In particolare questo sdoppiamento già esisteva quando il malato presentava la scrittura automatica e quando i suoi pensieri subconsci si esprimevano a sua insaputa sotto il nome del diavolo. Durante lo stato sonnambulico il malato ritrova una memoria singolarmente più vasta rispetto alla veglia. Ricorda i deliri che hanno riempito le sue crisi e tutti quei fenomeni subconsci che ignorava durante la veglia. L'inizio della malattia coincide col senso di colpa di Achille di aver dimenticato la moglie durante un piccolo viaggio d'affari. Questa condizione lo infastidiva ogni qualvolta volesse parlare, è proprio questa a produrre il mutismo in lui. Achille si ricopriva inoltre di rimproveri e immaginava tutte le sofferenza e le sue legittime punizioni. Quale sarà la fine della storia che Achille racconta a se stesso da sei mesi? Ovviamente l'inferno. Il sogno si sviluppò al punto da formare allucinazioni complete e da manifestarsi attraverso atti e parole. Achille è incapace di capire quel che legge e ciò che gli si dice. Queste lacune della percezione sono sintomi che caratterizzano questa scissione della mente. Per quanto riguarda la percezione di stimoli esterni come ‘l’essere pizzicato’ non basta dire che si tratta di un anestesia isterica> anche perché questa è contraddittoria: quando Freud pizzicherà la mano destra del paziente che sta tenendo la matita questo dirà di non aver sentito niente ma scriverà di essere stato pizzicato.Sappiamo che non basta rivolgersi alla persona posseduta per esempio minacciandolo per farlo guarire, bisogna arrivare a quegli strati più profondi della coscienza dove risiede il male. É importantissimo anche arrivare al punto di partenza del delirio, cosa che risulterà per la maggior parte delle volte difficile, il medico spesso individua più facilmente solo le idee fisse secondarie derivanti dalla prima. Occorreva far dimenticare ad Achille la sua colpa. Freud otterrà questo risultato con il procedimento della dissociazione delle idee e quello della sostituzione> bisogna distruggere il ricordo, le immagini e sostituirle attraverso allucinazioni suggerite (in una di queste la moglie lo perdonerà). Si sentirà in seguito sollevato, arriverà a ridere della sua follia e dello stesso diavolo. Durante la notte però era sempre presento il delirio, sognava torture infantili de era necessario eliminare anche le ultime tracce di questo delirio affinché non ricadesse nelle stesse fantasticherie. Scomparsa l'idea fissa il paziente risultava molto sollevato. Achille guarì così con un esorcismo moderno. Sulla divinazione attraverso gli specchi e le allucinazioni subconsce Cenni storici Guardiamo alla sfera di vetro, prima di noi, diversi sacerdoti di varie religioni si sono soffermati su questa. Ad esempio quelli dell'antica India prendevano una foglia con al centro una macchia nera fatta con la fuliggine, la attaccava contro un muro, e vi vedevano tutto ciò che desideravano vedervi. Un sacerdote egiziano segnava sul palmo della sua mano una macchia nera per poi mostrarla a un bambino che fissandola avrebbe tratto dei pronostici. I Greci guardando l'acqua di una fontana vi individuavano immagini,oppure usavano vasi di olio, gli specchi, a brocche colme d’acqua, sfere di metallo lucido, il vetro, ancora fissavano l'unghia di una mano coperta d'olio. Queste stesse pratiche passano poi alla civiltà romana e al medioevo. Cerchiamo di individuare cosa c'è di vero in questa divinazione. Descrizione dell’esperienza Dobbiamo metterci in piena luce con la nostra sfera di vetro e circondare il cristallo di schermi, paraventi o stoffa nera, poi si fa accomodare il soggetto e lo si fa guardare fisso. Inizialmente vede cose insignificanti come il proprio riflesso, dopo un po’ la sfera si oscura sempre di più e si ricopre di vapore. Iniziano qui ad apparire figure semplici come linee o sbarre, poi lettere, cifre ed infine personaggi, animali e figure colorate che a volte si muovono anche. La maggior parte delle volte distogliere lo sguardo dalla sfera comporta la scomparsa delle visioni. Gli indovini del passato dunque non mentivano, ma cosa vedono queste persone e in che condizioni psicologiche si sviluppa il fenomeno? Vedono cosa abbastanza comuni e banali, ricordi e associazioni di idee il cui senso è determinato da sentimenti predominanti. Caratteristiche delle allucinazioni Questo fenomeno è incapace di emozionare fortemente gli spettatori in quanto è insignificante per un terzo che assiste impassibile alla scena, ma stupisce il soggetto che sta vedendo qualcosa che non conosce e che quindi si presenta come una rivelazione. Queste immagini presentano delle caratteristiche principali: sono, o meglio sembrano, sconosciute al soggetto (sono in realtà ricordi ignorati), spaventano o stupiscono, sono involontarie e tuttavia coscienti. Interpretazione delle caratteristiche principali La prima caratteristica è la più sorprendente, il soggetto dirà di non sapere nulla ma in realtà in 99 persone su 100 si tratta di ricordi acquisiti in circostanze precise. Vediamo l'esempio di un sonnambulo che si alza di notte e scrive una lettera di minacce verso qualcuno, al risveglio ovviamente non ricorda niente ma durante l'esperienza della sfera di vetro copierà parola per parola la lettera. Quanto alla caratteristica dell’involontarietà sappiamo che molti fenomeni involontari avvengono nella nostra coscienza. Prendiamo l'esempio di un tizio che durante una passeggiata perde un bottone senza ritrovarlo, nel sogno lo vedrà nel cantuccio di un albero dove poi sarà realmente. Sempre a proposito di questa caratteristica ricordiamo la scrittura automatica. Per quanto riguarda il loro carattere conscio i fenomeni sono sconosciuti da parte del soggetto, quindi non coscienti inizialmente, ma poi completamente coscienti. Per esempio un paziente sottoposto al fenomeno della scrittura automatica> può accordare una certa attenzione ai movimenti della mano, sentirli senza essere capace di fermarli. Uguale i sentimenti, che si sviluppano in noi senza che ce ne rendiamo conto ma che si mostrano alla nostra coscienza attraverso certi movimenti che percepiamo. Ad esempio leggendo un libro non ci rendiamo conto se ci diverte o meno, improvvisamente sbadigliamo e tutto è molto più chiaro: in poche parole i fenomeni subconsci della mente sfociano in fatti palpabili coscienti. L'amnesia e la dissociazione dei ricordi da emozione i fenomeni dell’amnesia retrograda e dell’amnesia continua determinate dall’emozione su di una malata M.me > presentava, in seguito ad una violenta emozione, un’amnesia continua assolutamente completa. Si è cercato di mostrare il rapporto di questa amnesia con la persistenza dell’idea del trauma iniziale e con l’emozione iniziale che tale idea contribuiva a mantenere. Memoria ritardante: la paziente dimentica gli avvenimenti della vita man mano che avvenivano e ne ritrovava nettamente il ricordo qualche tempo dopo. Quello di M.me D. è un caso raro. Antefatti Irene, 23 anni, ha presentato per due anni dopo la morte della madre uno stato isterico molto grave con crisi di stato sonnambulico con allucinazioni e profonda amnesia (due fenomeni che desidero studiare in modo particolare). Padre ubriacone, madre psicoastenica (claustrofobia, rappresentazione immaginifica di pericoli) colpita da tubercolosi polmonare; quando la tubercolosi determinò in lei una particolare eccitazione le ossessioni e le fobie di tutta una vita scomparvero. Doppia influenza ereditaria > la bambina presenta presto disturbi di nevrosi: perdita del sonno normale, non riesce mangiare correttamente (si rifiuta o si ingozza), due ciocche bianche di capelli spuntate a 8 anni dopo una notte di incubi, la pelle dove spuntano le ciocche è ancora oggi anestetica; carattere anormale: triste, inquieta, scontenta di sé; intelligente e laboriosa ma incapace di fare di fronte ad altre persone, timida al punto di non poter mangiare davanti a qualcuno. Contraddizione tra abulia sociale e il bisogno di essere diretta ed amata. Dovette curare per un anno la madre: famiglia operaia povera, padre ubriaco >sfinimento, 60 notti senza riuscire a dormire. Le fatiche e lo sconvolgimento emozionale sembravano avere mutato la direzione della nevrosi e aver definitivamente costituito l’isteria di cui studiamo le principali manifestazioni. Delirio allucinatorio con ipermnesia Ipermnesia: eccessivo sviluppo della memoria. Ha crisi di sonnambulismo spontaneo dove recita e racconta tutti i particolari della morte della madre. -tutti questi racconti che fa nel delirio sono stati verificati e sono esatti; tali allucinazioni e ricordi si personalità sono indipendenti e si sviluppano in diverse direzioni ; 3 caso- Le due personalità vicine e dipendenti ma in modo contrario>è la personalità anormale e subconscia a dominare le idee e gli atti della prima personalità. lo spiritismo e la disaggregazione psicologica Teorie della disaggregazione psicologica erano già espresse in un opuscolo anonimo del 1855 e poi studiate da Richet e Myers. In alcuni individui per un motivo o per un altro la vita organica, la sensibilità, l’intelligenza si esaltano mentre la volontà rimane in uno stato di debolezza, di intermittenza. Il punto essenziale dello spiritismo è la disaggregazione dei fenomeni psicologici e la formazione al di fuori della percezione personale di una seconda serie di pensieri non ricollegata alla prima. I movimenti nelle sedute spiritiche da cosa sono provocati? Questa azione che sia prodotta da movimenti automatici del medium stesso o da azioni subconsce di qualcuno degli assistenti, che inganna gli altri e se stesso, è sempre un’azione involontaria e non cosciente dell’uno o dell’altro. Paragone tra i medium e i soggetti in stato sonnambulico La maggior parte dei medium sono quasi sempre dei nevropatici se non degli isterici: non tutti i medium hanno crisi nervose ma ne hanno spesso e le loro operazioni predispongono agli episodi nervosi. Spesso i medium finiscono nella follia: dire che è stato lo spiritismo a renderli pazzi sarebbe esagerare ma la facoltà medianica deve dipendere da un particolare stato morboso analogo a quello da cui possono scaturire l’isteria o l’alienazione: l’essere medium è un sinonimo e non una causa; e questo rapporto tra la medianicità e gli episodi nervosi è particolarmente visibile quando agli spiritisti viene in mente di curare un’isterica vera che ha crisi convulsive> esistono grandi analogie tra i pazienti di cui abbiamo studiato lo sdoppiamento e questi medium che servono all’evocazione degli spiriti. Grandi analogie anche tra medianicità e lo stato sonnambulico propriamente detto, tanto che i medium cadono spesso essi stessi in uno stato sonnambulico. Il medium produce lui stesso i colpi nel tavolo ma non ne ha la sensazione muscolare e non la crede sua. Lo spiritismo non deve essere disprezzato dagli psicologi: lo stato sonnambulico (provocato dallo psicologo) e lo stato nel quale opera il medium sono simili e avvengono attraverso la disaggregazione della percezione personale e attraverso la formazione di numerose personalità che a volte si succedono, a volte si sviluppano simultaneamente. La dualità cerebrale come spiegazione dello spiritismo E’ a proposito della forma e delle leggi specifiche della disaggregazione che sarei incline a dissentire da Myers, che ha ben studiato questi fenomeni: egli cerca di spiegare i fenomeni dello spiritismo, e in generale lo sviluppo di due coscienze parallele, attraverso una caratteristica anatomica: la divisione dell’encefalo in due parti simmetriche e l’esistenza nell’uomo di due cervelli; questa supposizione non mi sembra spiegare granché: infatti tutti noi abbiamo due cervelli e non siamo pazzi, né soggetti a stato sonnambulico né medium. Myers pensa che ci sia una grande analogia tra i fenomeni di non coscienza dei medium e la scrittura automatica da una parte e, dall’altra, i disturbi della cecità o della sordità verbale, dell’agrafia e dell’afasia che si manifestano a seguito di alcune lesioni localizzate dell’emisfero sinistro. In questi casi il ripristino del linguaggio e della scrittura, quando ha luogo, avviene tramite una supplenza dell’emisfero destro: dunque a suo avviso anche la scrittura automatica deve riallacciarsi al funzionamento dell’emisfero destro; non trovo che gli argomenti di Myers siano concludenti. Secondo M. il medium che scrive così (scrittura automatica)non sente la propria mano scrivere e somiglia a un individuo colpito da cecità verbale, che non può leggere la scrittura. Considerando la scrittura stessa essa è talora goffa, difficoltosa, dunque presume M. è il prodotto del cervello destro che non è abbastanza esercitato. La spiegazione di questi inconvenienti della scrittura automatica mi sembra più semplice: li ritroviamo negli stati sonnambulici, nell’isteria, nell’infanzia, ovunque la personalità è debole e incapace di governare le parole. Altro argomento di M. è una caratteristica della scrittura automatica: spesso ha forma rovesciata e per leggere il messaggio corre guardarlo ad uno specchio o in trasparenza; questa è una forma di scrittura che si riscontra nei bambini mancini e a volte negli affascini. Ma, se questa scrittura è quella di un mancino perché i soggetti non diventano tutti mancini in stato sonnambulico? Questa forma di scrittura a mio avviso dipende da circostanze particolari e non è una caratteristica generale della scrittura automatica. Dunque gli argomenti di M. non sono sufficienti perché si possa assimilare la scrittura automatica dei medium ai disturbi prodotti da una lesione localizzata di un emisfero. Un individuo che ha perso il linguaggio articolato per una lesione dell’emisfero sinistro può sviluppare un’altra facoltà di rappresentazione, per esempio uditiva, per supplire alla cancellazione delle immagini visive, e questo senza l’intervento del cervello destro: questo ci mostra che in un individuo possono prodursi parecchi tipi di linguaggi attraverso le immagini psicologiche usate più che attraverso l’emisfero cerebrale che le produce> è dunque una differenza psicologica più che anatomica che sembra esistere tra i vari linguaggi simultanei del medium e tra le varie azioni dei soggetti in stato semisonnambulico. Ognuna di queste personalità è costituita da una sintesi di immagini che si aggregano intorno a centri diversi, ma le immagini che costituiscono le nuove personalità non sono prodotte da organi nuovi: sono aggregate in gruppi più piccoli del normale, che danno luogo alla formazione di più personalità incomplete invece di una sola più compiuta. I medium, quando sono perfetti, sono esempi della scissione più completa in cui le due personalità si ignorano completamente e si sviluppano indipendentemente l’una dall’altra. Della follia impulsiva Le suggestioni e gli impulsi irresistibili non si riscontrano solo nel sonno ipnotico e nelle esperienze preordinate: molti infelici sono naturalmente, e per tutta la vita, sotto il dominio di una tale idea e si sentono spinti da una potenza invincibile a un atto che fa loro orrore. Il malato può constatare gli impulsi, che hanno luogo durante la veglia, e egli se ne lascia trascinare come da una forza estranea. Gli atti più semplici di questo genere sono movimenti nervosi, tic, smorfie> questi atti hanno un carattere automatico, ogni centro nervoso sembra agire per conto suo. Ma in altri casi più drammatici l’individuo che ha coscienza del proprio impulso soccombe a questo dopo una lotta disperata: sono desideri violenti e subitanei che li spingono a compiere un’azione assurda o criminale. Una volta compiuto l’atto l’individuo si calma e si rallegra, non dell’atto compiuto che gli fa sempre orrore, ma del sollievo che prova nel non sentire più la tortura della lotta contro se stessi. La caratteristica di tali desideri è che sembrano irragionevoli a colui stesso che li prova (ex un giovane scappa in africa e si fa rinchiudere in ospedale per non uccidere la madre). Mentre il vero pazzo si abbandona al delirio e vi si compiace l’impulsivo lo respinge come qualcosa di estraneo (es del barbiere che prova l’impulso di uccidere quello che sta radendo). Abbiamo detto all’inizio che questi impulsi somigliano a suggerimenti fatti a soggetti in stato sonnambulico ma c’è una grande differenza: I pazienti studiati eseguivano i suggerimenti in due modi 1)con piena coscienza (ma allora accettavano l’atto e lo facevano volentieri) 2) senza accettare l’atto (che ignoravano o compivano senza saperlo) In entrambi i casi sono diversi dal pazzo impulsivo che agisce coscientemente, sa benissimo quello che fa e non vorrebbe farlo, ne ha orrore e cerca resiste con tutte le forze. Le idee fisse - Le allucinazioni Gli impulsi talvolta esistono sotto un’altra forma: una semplice idea fissa e ossessiva ma che non sembra tendere a provocare un qualunque atto. Ex allucinazione uditiva, allucinazione visiva che sorge senza che il malato si renda conto della sua origine. Il problema è lo stesso per gli impulsi motori: il fenomeno anormale non è integrato nella personalità (l’io vorrebbe respingerlo), sembra appartenere a un altro gruppo psichico - come i fenomeni disaggreganti - ma è cosciente, mentre quei fatti di disaggregazione non erano coscienti. Ma in che modo, secondo le teorie della disaggregazione che abbiamo esposto, è possibile che le idee del personaggio numero due subconscio diventino allucinazioni uditive per il primo? (ex Léonie cui ordino di dire “buongiorno” all’”altra Léonie” durante lo stato sonnambulico profondo, al risveglio l’allucinazione si produce lo stesso: Léonie a bassa voce pronuncia “buongiorno”; il paziente sente la propria parola subconscia allo stesso modo in cui il medium legge la sua scrittura automatica> l’uno e l’altro attribuivano tale parola o scrittura a esseri diversi da loro stessi. Quando un pensiero, una allucinazione uditiva e soprattutto visiva compare alla coscienza dell’alienato, i fenomeni non coscienti hanno provocato improvvisamente un fenomeno cosciente. Ex: mentre Lèonie è distratta le sussurro che la persona con cui parla ha un bel vestito verde. Léonie non ha sentito coscientemente (fenomeno subconscio disaggregato) e tuttavia dice “com’è buffo il suo abito, proprio verde!” (fenomeno cosciente). Le possessioni L’elemento disgregato del pensiero si è dunque già manifestato attraverso atti iniziali, attraverso una lieve parola continuamente ripetuta, attraverso allucinazioni; può manifestarsi in molti altri modi e causare i disturbi più vari nella salute fisica e mentale dell’individuo. Avere il corpo nell’atteggiamento del terrore è sentire l’emozione del terrore e, se tale atteggiamento è determinato da un’idea subconscia, il malato avrà nella coscienza unicamente l’emozione senza sapere perché è emozionato. Prendiamo ora in considerazione una via subconscia che non si manifesti solo alla mente del malato attraverso contrazioni involontarie, gesti, parole ripetute a vanvera, ma che agisca continuamente in modo intelligente e coordinato. La credenza nella possessione non è che la traduzione popolare di una verità psicologica. Ben presto le due personalità vivono in buon accordo e non si perseguitano a vicenda. Però il più delle volte lo spirito secondario non è accomodante, tormenta la sua vittima e non le dà che cattivi consigli. Talvolta ci possono essere più spiriti nella stessa persona, gli uni buoni, gli altri cattivi, che litigano tra di loro. Conclusione: La disaggregazione mentale, la formazione delle personalità successive e simultanee nello stesso individuo, il funzionamento automatico di questi diversi gruppi psicologici
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