Scarica John Dewey: Filosofia Educativa e Pedagogia Dinamica e più Sintesi del corso in PDF di Pedagogia solo su Docsity! JOHN DEWEY. John Dewey, il cui pensiero pedagogico si è diffuso in tutto il mondo, è stato il più grande pedagogista teorico e pratico del ‘900. Egli si occupa di logica, di morale e filosofia. La sua filosofia si fonda sulla nozione di esperienza dinamica e aperta. Da tale idea, si sviluppa la “teoria dell'esperienza”, cui si pone come base lo scambio tra soggetto e natura. Quest'ultima è data dall'esperienza, la quale introduce il principio dell’integrazione razionale. All'’uomo è affidato lo sviluppo il controllo dell'esperienza attraverso la logica, definita “teoria dell'indagine”, caratterizzata dal metodo scientifico. Per quanto concerne il rapporto tra le due, si tratta di uno scambio caratterizzato da una crisi, sul quale interviene il pensiero come mezzo. di ricostruzione. Emerge da tali considerazioni, l’opera “ESPERIENZA E EDUCAZIONE”. Il testo esce in un periodo in cui Dewey riflette sulla funzione logica all’interno dell'esperienza, posta come scambio tra soggetto e natura o società. Dewey ritiene che il rapporto tra l'io e il mondo possa essere regolato mediante il potenziamento dell'indagine e del controllo razionale dell'esperienza. Nell'opera “COME PENSIAMO”, l'autore si interroga su cos'è il pensiero, rispondendo che esso è riflessivo, legato alla credenza e caratterizzato come indagine, passaggio dal problema alla soluzione attraverso un percorso formato da ipotesi. Il pensiero riflessivo, composto dalla fase di stato di dubbio e difficoltà e da quella di operazione di ricerca e indagine, è coordinato all'educazione, in quanto favorisce l’uso consapevole e progettuale del pensiero, il quale dev'essere educato. Educare il pensiero significa favorire il passaggio dal concreto all’astratto. La pedagogia Deweyana, che diviene modello-guida della scuola attiva, appare contorta e complessa, si caratterizza come ispirata al pragmatismo, dunque il passaggio dal teorico al pratico. Inoltre, interfaccia con le ricerche delle scienze sperimentali quali la psicologia e la sociologia, alle quali l'educazione deve necessariamente ricorrere. E' per di più ricca di obiettivi mirati al benessere e alla scoperta del fanciullo la cui vita dev'essere dalla scuola valorizzata, dando spazio a 4 interessi fondamentali: 1) Conversazione e comunicazione. 2) Indagine o scoperta delle cose. 3) Fabbricazione e costruzione delle cose. 4) Espressione artistica. Ulteriore obiettivo è la preparazione del fanciullo in ogni ambito: politico, sociale o familiare. E' infatti impegnata a costruire una filosofia dell'educazione al fine di formare un cittadino che si senta protagonista della vita sociale e dotato di una mentalità moderna, scientifica e aperta alla democrazia. La scuola infatti, secondo Dewey non può restare estranea alle trasformazioni della società, ma deve legarsi al “progresso sociale”, proprio come accade in AMERICA quando viene pubblicato il testo “SCUOLA E SOCIETA’, qui Dewey fissa i caratteri fondamentali del proprio processo educativo. Ulteriore opera di carattere educativo alla politica è “DEMOCRAZIA E EDUCAZIONE”, nella quale la tematica dell'educazione stessa è trattata esaltandone il valore sociale. E' affrontato qui anche il cursus studiorum da porre al centro dell'istruzione. Bisogna dunque dedicare spazio al lavoro, alla manualità e al gioco. Solo così sarà possibile sviluppare la coscienza individuale, formando il soggetto al sapere, all'agire e al contempo al collaborare per fini comuni e operare in una società aperta. Per raggiungere tale obiettivo, compito fondamentale della scuola in questo percorso è quello di trasformare il volto della società, rendendolo meno autoritario. Per ciò che concerne le modalità che la scuola deve adoperare emergono la scuola-laboratorio e la scuola-società. La scuola laboratorio sarà costituita da diversi settori in cui i ragazzi avranno la possibilità di svolgere attività tessili, gastronomiche, biologiche e tanto altro. Qui, non verranno valutate solo le conoscenze intellettuali del fanciullo, ma anche e soprattutto il suo saper fare, il gioco, le sue caratteristiche psicologiche e le sue attitudini, tenendo ben presenti anche i suoi problemi. L'idea è che il fanciullo sia un individuo sociale per cui svolge interessi legati alla vita sociale. Ad ogni modo la scuola non dovrà imporre in alcun modo al fanciullo certe idee, ma limitarsi a controllare l'apprendimento di specifiche tecniche culturali, organizzare e guidare i processi di ricerca. In tale progettazione assume un ruolo fondamentale il maestro, il quale ha il compito di far emergere le attitudini di ciascun alunno, dando importanza alle materie linguistiche, all'educazione artistica e alle scienze fisiche e sociali. Deve avviare il soggetto verso una nuova religiosità, umanistica e laica, la quale guidi all’unificazione
