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La percezione sociale e la costruzione della personalità, Appunti di Psicologia

Il modello teorico della psicologia sociale che si occupa dell'interazione dell'individuo con l'ambiente in cui vive e di come la personalità si costituisce nel rapporto con gli altri. Vengono analizzati i processi cognitivi che ci consentono di percepire gli altri e di costruirci un'immagine coerente di loro, come l'effetto primacy e le euristiche. Inoltre, viene descritta la correlazione tra aspetto fisico e personalità e l'importanza della comunicazione non verbale. Infine, vengono presentati gli schemi cognitivi che ci aiutano a interpretare la realtà.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 25/03/2023

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Scarica La percezione sociale e la costruzione della personalità e più Appunti in PDF di Psicologia solo su Docsity! SECONDO QUESTA CORRENTE, IL COMPORTAMENTO DELL’UOMO NON HA SIGNIFICATO OGGETTIVO, MA LO ACQUISTA NEI DETERMINATI CONTESTI Modello teorico, afferma che le persone sin dai primi momenti della loro esistenza, siano spinte dal bisogno di conoscere la realtà che le circonda LA PSICOLOGIA SOCIALE 1. RAPPORTO TRA PERSONA E IL CONTESTO La psicologia sociale si occupa dell’interazione dell’individuo con l’ambiente in cui vive, si interessa di come la personalità di ogni individuo si plasma e si costituisce nel rapporto con gli altri. La costruzione di sé nel rapporto con gli altri Fin dalla nascita ognuno di noi entra a far parte di uno specifico contesto di vita, che nel tempo contribuisce a formare la sua personalità e il suo carattere. Tra la fine dell’ottocento e gli inizi del novecento è il filosofo GEORGE HERBERT MEAD, padre dell’interazionismo simbolico. Egli ritiene infatti che il nostro SÉ (ovvero la nostra personalità), si sviluppi e maturi non in solitudine, Mead sottolinea che la formazione della mente del bambino avvenga tramite l’atto sociale della comunicazione: in famiglia entra in contatto con gesti simbolici (conventional gestrues). È così che hanno inizio le prime forme di cooperazione nel contesto sociale. All’interno del SÉ Mead distingue il ME, la componente determinata dai comportamenti interiorizzati tramite la relazione con gli altri, e l’IO, che invece esprime la parte originale e spontanea del soggetto in relazione al suo ambiente. La costruzione della consapevolezza di se stessi si forma quindi dall’equilibrio tra queste due componenti e continua lungo tutto il percorso di vita. Un altro esponente dell’interazionismo simbolico è CHARLES COOLEY, egli utilizza il concetto di IO RIFLESSO, per spiegare come il processo di formazione individuale passi attraverso una sorta di rispecchiamento nello sguardo dell’altro. Le fasi di questo processo sono 3: 1. Inizialmente il riconosce il proprio aspetto 2. Successivamente utilizza le reazioni degli altri nei suoi confronti per capire come essi lo vedono 3. Infine elabora il proprio concetto di IO sulla base delle sue interpretazioni. In tale processo gli altri svolgono un ruolo fondamentale 2. PERCEPIRE GLI ALTRI L’individuo attraverso la percezione sociale si forma un’idea delle persone che gli stanno intorno. Ogni volta che incontriamo una persona, già dai primi istanti siamo in grado di farci un’idea delle persone che ci stanno attorno. Secondo le teorie della social cognition tali processi, definiti Euristiche, sono delle strategie cognitive che ci consentono di ricavare informazioni dalla realtà. Tuttavia quando giudichiamo una persona non prendiamo in considerazione tutte le sue caratteristiche: lo psicologo SOLOMON ASCH ha infatti dimostrato come nel valutare il prossimo alcuni tratti, detti centrali, siano più importanti di altri, detti Periferici. Quando percepiamo una persona tendiamo a costruirci un’immagine coerente sono fondamentali anche il contesto e DISCIPLINA CHE DEDUCE DAI TRATTI DEL VOLTO I TRATTI MORALI E PSICOLOGICI DELLA PERSONA PROCESSO COGNITIVO PER IL QUALE LE PERSONE TENDONO A DEDURRE LE CARATTERISTICHE DELLA PERSONALITÀ DALL’OSSERVAZIONE DELLE SUE AZIONI TEORIA SECONDO LA QUALE LE PERSONE TENDONO A SPIEGARE LE CAUSE DEI COMPORTAMENTI BASANDOSI SULL’OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO ATTUATO DAL SOGGETTO l’ordine temporale in cui i suoi tratti si presentano. Tale processo è stato definito EFFETTO PRIMACY e dimostra l’importanza della prima impressione. Gli elementi che più si impongono alla nostra attenzione quando valutiamo gli altri sono L’aspetto Fisico, la comunicazione compresa, la nostra familiarità con il soggetto e il suo comportamento palese. Aspetto fisico e linguaggio non verbale WILLIAM SHELDON riprendendo alcuni studi di Fisiognomica, ha messo i n correlazione l’aspetto fisico delle persone con alcune caratteristiche di temperamento e caratteriali. È giunto alla formulazione di 3 tipologie di costituzione fisica, dette Somatotipi, cui corrispondono specifiche caratteristiche di personalità: Endomorfo, Mesomorfo, Ectomorfo. 1. L’endomorfo si presenta con muscoli flaccidi e poco sviluppati, in sovrappeso. Sul piano caratteriale affidabile, disponibile, ed espansivo. 2. Il mesomorfo ha muscoli molto sviluppati , le caratteristiche della personalità: coraggio, prepotenza, aggressività 3. L’ectomorfo si presenta magro, alto, appare emotivo, riservato , impacciato. Questa correlazione tra aspetto fisico e personalità è stata anche contestata. In particolare MICHAEL ARGYLE ha sottolineato che il legame tra aspetto fisico e personalità è troppo debole. Fra i fattori che più determinano il nostro giudizio sugli altri c’è poi la comunicazione non verbale, es. la postura, la mimica, la gestualità ecc. Possiamo ricavare informazioni sulle emozioni di un soggetto anche attraverso le espressioni del viso, hanno affermato che le emozioni “universali”, hanno carattere posturale, cioè possono essere riconosciute tramite le posizioni del volto. Familiarità e il comportamento palese: l’inferenza corrispondente Un altro fattore preponderante nella percezione degli altri riguarda il loro grado di familiarità e similarità: tendiamo infatti ad avere un atteggiamento positivo verso le persone che avvertiamo più simili a noi. L’ultimo fattore nella valutazione degli altri è il comportamento. È stato studiato che ogni persona sviluppa delle idee riguardo la personalità di un altro gruppo caratteristiche basandoci sui fattori che, hanno in comune. Così facendo, crediamo di sapere che cosa ci possiamo aspettare da certe persone e come potremmo comportarci. Il primo studio sulla relazione fra atteggiamento e comportamento è stato svolto da LAPIERE, che ha preso in esame la discriminazione degli americani nei confronti dei cinesi. Questi schemi cognitivi che ci aiutano a interpretare la realtà possono essere di diversi tipi:  Schemi di persona: sono le informazioni che usiamo per descrivere le caratteristiche di personalità  Schemi di sé: sono i dati riferiti a se stessi  Schemi di ruolo: riguardano le conoscenze riferite al ruolo ricoperto da una persona, che può essere acquisito attraverso la funzione sociale svolta o ascritto, se ci riferiamo al genere sessuale o alla razza I PREGIUDIZI Un diverso tipo di schema mentale che, entra nel merito dei giudizi è il pregiudizio. Esso implica infatti uan valutazione positiva o negativa di cose o persone, assegnata senza motivazione reale e spesso accompagnata da un atteggiamento di avversione infondata. Il pregiudizio si configura come una struttura mentale complessa, che danno origine a forme di pregiudizio differenti. Quelli più diffusi sono:  Il pregiudizio razziale, discriminatorio nei confronti di un gruppo umano diverso da quello di appartenenza  Il pregiudizio endrocentrico, basato sulla convinzione della superiorità del maschio sulla femmina  Il pregiudizio etnocentrico, che consiste nel considerare il proprio gruppo socio-culturale di appartenenza il modello di riferimento rispetto al quale valutare tuti gli altri gruppi Nelle sue estreme conseguenze il pregiudizio etnocentrico può generare forme di XENOFOBIA. Le cause del pregiudizio possono essere intra-individuali, psicosociali, di natura socio- economica Quelli con cause INTRA-INDIVIDUALI sono pregiudizi che hanno origine dalle credenze e dall’educazione ricevute a partire dall’infanzia nel contesto familiare e recepite passivamente come delle verità assolute. Un esempio di questo tipo è stato analizzato da una famosa ricerca di theodor adorno, è emerso come l’ostilità verso un gruppo esterno sia maggiormente presente nei soggetti caratterizzati da una personalità autoritaria, frutto di un’educazione genitoriale rigida e inflessibile, che provoca una forte aggressività repressa che si scarica poi nei confronti di gruppi minoritari o su persone considerate inferiori. Dei pregiudizi con origine psicosociale, le ricerche hanno dimostrato come l’appartenenza a un gruppo sia fondamentale per mantenere un’identità sociale degli individui. Infine è stato dimostrato come in alcuni casi il pregiudizio possa derivare anche da un sentimento di insoddisfazione soggettiva che si può provare confrontando la propria vita considerata non adeguata, con quella di altre persone. NATURA SOCIO- ECONOMICA
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