Scarica La peste scarlatta di Jack London e più Appunti in PDF di Pedagogia solo su Docsity! LA PESTE SCARLATTA La peste scarlatta è un romanzo di Jack London pubblicato nel 1912. La storia narrata nel romanzo copre gli anni intono al 2073 e ci troviamo in California e la peste scarlatta, malattia virale che ha portato alla morte di moltissime persone, si verificò nel 2013. Queste date sono importanti per collocare il senso dell’opera; possiamo parlare di concetto di testo visionario. Similitudini con ciò che si sta verificando oggi (virus letale che uccide le persone, batteriologi sono gli eroi della peste, i medici e gli infermieri sono glie rori di oggi del covid-19). È un testo visionario perché non è detto che in un futuro l’uomo non possa ritornare ad una vita (quasi) primitiva. Leggere il libro di Jack London alla luce della realtà che stiamo vivendo oggi, nell’aprile 2020, dovrebbe farci riflettere su come impostare la nostra vita e indurre chi governa a fare progetti in vista di questa eventualità non tanto remota Che cos’è la peste scarlatta? Si tratta di una malattia virale che portava alla morte delle persone nel giro di un’ora, era un germe che si insediava nel corpo dell’individuo provocando macchie rosse sul viso e sul corpo. Questa malattia scoppiò a New York e di fatto azzerò le differenze sociali in quanto di fronte alla malattia siamo tutti uguali. Questa malattia ha prodotto una morte massiva e un’involuzione, si è tornati all’età della pietra ed è come se la storia dell’umanità fosse stata azzerata e il nonno è l’unico portavoce. Interessante è anche il nome di peste scarlatta che è stato oggetto di discussione nel libro tra i personaggi. Etimologicamente scarlatto significa rosso infatti Labbro Leporino sostiene che si debba parlare di Morte Rossa perché ritiene che il termine scarlatto non significhi nulla, mentre il nonno sostiene che si debba parlare di peste scarlatta. Spunti per riflessione educativa: - INTERGENERAZIONALITA’ E EDUCAZIONE INFORMALE, educazione reciproca, rapporto tra generazioni (nonno e nipoti). Il nonno, attraverso il racconto, cerca di far conoscere un mondo che c’è stato e che i ragazzi non possono conoscere. La reazione dei tre nipoti è diversa da questo tentativo educativo da parte del nonno perché ad esempio Labbro Leporino non voleva lasciarsi educare dal nonno mentre Edwin voleva apprendere. È come una sorta di metafora dell’intervento educativo, io educatore posso avere un soggetto che io posso accompagnare e aiutare cosi come posso avere anche un soggetto che non è interessato a ciò che sto facendo o dicendo. Questo determina esiti educativi differenti. In questo caso il nonno “sbaglia” come educatore perché non sta attento al fatto che i nipoti hanno reazioni differenti. In questa relazione intergenerazionale c’è una valenza educativa informale, cioè provare a far conoscere un mondo che è stato. Capacità del nonno di insegnare in maniera concreta le competenze (es: per sviluppare nella mente dei
