Scarica La poesia di Umberto Saba e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! TRA LE 2 GUERRE I principali autori di quest’epoca sono Saba, Montale e Ungaretti con l’ermetismo. Nel primo dopoguerra troviamo una poesia che é molto controllata, censurata dal regime. La letteratura in Europa/America avrà la sua fioritura, mentre in Italia no a causa del fascismo. A controllare tutta l’arte che già era molto limitata era IL MINISTRO DELLA CULTURA POPOLARE (MinCulPop). UMBERTO SABA Tutta la sua arte è raccolta nel canzoniere, come Petrarca poiché si ispira tanto alla cultura italiana (mamma veneziana, papà austriaco). Nasce a Trieste (come Svevo, Trieste era austriaca) che lo proietta in una cultura mitteleuropea. Saba non avrà subito successo e proprio per questo scriverà un’opera in cui spiega la sua poesia, che di per se è facile, ma la difficoltà sta nel contenuto, nella semplicità esprime tutta la difficoltà. Troveremo bella poesia di Saba molto il pessimismo, ma anche momenti di grande ebrezza. Inoltre troveremo spesso poesie dedicate a Trieste e a sua moglie Nina. Definirà il canzoniere un “Romanzo” autobiografico e forse psicologico. Il canzoniere è diviso in INFANZIA(Sezione che si chiama “il piccolo Berto”), GIOVINEZZA E VECCHIAIA. La sezione dell’infanzia la scriverà molto dopo, quando scoprirà della psicoanalisi, avrà un’infanzia molto triste poiché il padre lascia la mamma ancora incinta, che però a sua volta lo darà in affido ad una balia a cui Umberto sarà molto legato, tanto da prendere il suo cognome, Peppa Sabax. Ad un certo punto la mamma decide di riprenderselo e lui vivrà questo momento cime un enorme trauma. Lascerà gli studi e studierà da autodidatta, sarà un grande interventista e conobbe di persona Mussolini. Nel 1938 sarà costretto a scappare a Parigi a causa delle leggi razziali, nel 39 ritorna in Italia vivrà anni di nascondigli e riesce a fuggire. Soffriva di Psicosi e tutto questo periodo non fece che aggravare la situazione, tanto da andarsi a ricoverare in psichiatria. Saba studia tanto Leopardi, sarà parte dell’arido vero leopardiano, l’altro tema universale è la verità. AMAI L’altro grande tema universale che Saba affronta nelle sue opere è il vero, parte proprio dall’arido vero leopardiano. Per lui la verità diventa proprio l’arido vero, la verità sempre a prescindere, bella o brutta lui l’accetta tutta. Il tema è l’amore, la rima fiore/amore è semplice, ma lui la definisce la più antica e la più difficile del mondo, perché in quella apparente semplicità è nascosta una complessità di significato che non riuscirà a spiegare. Strumento di indagine più consono è il dolore, perché attraverso ad esso riusciamo a scandagliare le profondità e capirle. CITTÀ VECCHIA Poesia dedicata alla sua città, Trieste. Spesso messo in prima posizione Ci immerge in un contesto di quotidianità ed evidenziato con la virgola. La follia è il luogo in cui Saba riconosce la natura divina dell’umanità. Tutto l’ambito semantico ha a che fare con il caos. Saba in questa umanità trova l’infinito. Usa l’anastrofe per mettere in evidenzia un elemento della frase, in questo caso “umili”, ovvero l’umiltà. La TURPE VIA è l’oscura via dell’inizio, in questo lui trova la serenità.