Scarica La poesia ermetica: Quasimodo, Montale, Ungaretti e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! LA POESIA ERMETICA Ermetismo = Ermes, messaggero degli dèi. Il termine “ermetismo” viene usato per la prima volta in senso spregiativo dal critico Francesco Flora che rimproverava agli autori contemporanei di coltivare una poesia volutamente oscura. L’aggettivo “ermetico” significa, infatti, chiuso, difficile. L’espressione verrà in seguito ripresa con un’accezione positiva dagli ermetici stessi ed è oggi utilizzata per indicare la corrente poetica italiana del periodo tra le due guerre. La critica identifica il movimento ermetico con una precisa “scuola” fiorita negli anni ’30 a Firenze. I protagonisti furono: Quasimodo, Gatto, Betocchi, Parronchi, Bigongiari, Luzi e Sinisgalli. Questi poeti si ispirano ai simbolisti francesi e alla produzione del secondo Ungaretti. I temi che preferiscono sono: la solitudine, le sconfitte umane, l’assenza e il male di vivere. Essi considerano la poesia un’esperienza privata con cui ricercare le più profonde verità spirituali, nel tentativo di cogliere il senso ultimo dell’esistenza. La poesia è collegata più alla sfera religiosa che a quella intellettuale, e quindi si ha il rifiuto dell’impegno politico e l’indifferenza per le vicende storiche contemporanee. Gli ermetici rinunciano alla comunicazione esplicita per rivolgersi a un pubblico ristretto ed elitario, utilizzando analogie, sinestesie e metafore. Mirano alla ricerca dell’essenzialità e della purezza. Riprendendo in parte la poetica della “parola pura” di Ungaretti. Si concentrano sulla disarticolazione della sintassi. Sul piano metrico, i versi sono liberi ma spesso anche endecasillabi; lo schema delle rime non è vincolante mentre è particolare il gioco dei richiami sonori (come allitterazioni e assonanze). SALVATORE QUASIMODO Nasce a Modica (Ragusa) nel 1901 e trascorre la sua infanzia in Sicilia. Ottiene il Premio Nobel per la letteratura nel 1959. Muore a Napoli nel 1968. Vi sono due fasi della poesia di Quasimodo: La fase ermetica → ed è subito sera. La fase dell’impegno civile → giorno dopo giorno. I temi della fase ermetica sono: il ricordo della terra natale (una sorta di grembo perduto), il poeta come esule, segnato da una condizione di estraneità e solitudine, legato al mondo della sua infanzia. Sul piano formale la ricerca di uno stile prezioso e aulico è ottenuta attraverso la ripresa dei classici greci e latini. Quasimodo sviluppa un linguaggio originale, che si fonda sulla ricerca della “parola pura”, inoltre, utilizza il verso libero. Per quanto riguarda la seconda fase, l’esperienza della guerra provoca nel poeta un profondo cambiamento. I temi sono: la realtà di morte e sofferenza della guerra, la poesia come voce della sofferenza collettiva, l’esilio come paradigma della vita umana. La poesia non lo può salvare dalla solitudine, quindi, deve “rifare l’uomo” ridandogli le sue illusioni e la fiducia nel futuro. Al monologo si sostituisce il dialogo drammatico accompagnato da descrizioni realistiche. Il lessico è più accessibile e vi è una prevalenza dell’endecasillabo.