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Guide e consigli
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la poetica di Giovanni Pascoli, Dispense di Italiano

dispense sulla poetica e il pensiero dell'autore

Tipologia: Dispense

2019/2020

In vendita dal 16/01/2020

asianatali
asianatali 🇮🇹

5

(1)

27 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica la poetica di Giovanni Pascoli e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! LA POESIA PASCOLIANA Rileva una sensibilità decadente, il poeta non si riconosce negli ideali ottocenteschi e ricerca possibili soluzioni, “il varco” ai dubbi esistenziali. Questa soluzione che Pascoli cerca viene incarnata dal “nido”, esso connesso alla poetica del fanciullino e alla poetica di questa umanità che trova soluzioni per esorcizzare la solitudine e le fantasie funeste, è una soluzione quasi paradossale. Pascoli quindi trova gioia e allegrezza nel ricordare i suoi morti e le persone defunte. Questo è uno dei topoi principali e ha un intento di tipo pedagogico : la vicenda del padre assassinato dai sicari è fonte d’ispirazione per il poeta perché scaturisce il bisogno di ricorrere al perdono e la concordia tra gli uomini. Lui si impone di perdonare la persona che ha dato la morte a suo padre. (per 10 anni, dopo la morte del padre, lui invia un bigliettino ogni X agosto di ogni anno all’ipotetico assassino del padre, successivamente smetterà in quanto verrà a maturare il sentimento del perdono) Tutte le piccole cose nelle poesie di Pascoli sono allusive e si caricano di significati di tipo simbolico. Attraverso i simboli vengono rappresentate le illusioni del poeta. La realtà è sempre inadeguata rispetto al sogno. La realtà è sempre deficitaria rispetto alla dimensione onirica e la morte trasfigura il reale. Il linguaggio = Il linguaggio e sempre semplice e la struttura sintattica è frammentata dall’uso quasi ossessivo delle congiunzioni. Si ha la prevalenza di coordinate rispetto alle subordinate. Le frasi sono spesso ELLITTICHE, mancano o del soggetto o del verbo e lo stile che prevale è quello nominale. (in d’Annunzio è presente l’esatto contrario) Lessico = Per ciò che concerne il lessico è variegato, si parla di plurilinguismo pascoliano , adopera all’interno delle liriche linguaggi specifici mutuati dalla botanica, ornitologia, anche dai dialetti, ci sono numerosi termini di lingue straniere (es. Italy = poemetto). Pascoli vuole confluire all’interno di una MACROLINGUA/lirica termini specifici relative a discipline che si uniscono anche a termini dialettali. I termini aulici sono pochissimi (non perché non li conoscesse) per una scelta di tipo linguistico democratico perché voleva che le sue poesie potessero essere lette da tutti. Egli si presta quindi ad uno studio di tipo trasversale, il lettore può ravversare una molteplicità di stilemi. Aspetti fonici = Un posto di rilievo rivestono le onomatopee , che vengono esplicitate in maniera pedissequa all’interno delle liriche. Inoltre sono presenti predicati onomatopeici (es. sciabordare.) Due tipi di registri: 1. Mutuati da voci verbali es. sciabordare. 2. Letterali (che riproducono il verso degli animali, es. BUM!, chiu chiu) Altro aspetto sono le allitterazioni, le figure retoriche sono in genere molto semplici, similitudini, metafore e sinestesie. Relative allo spostamento di sensazione. Le Myricae Sono un opera non relativa ad un periodo limitato ma occupano un largo periodo nella vita di Pascoli. Vanno dal 1891 fino all’ed definitiva del 1903. Si passa dalla prima edizione del 91 con 22 liriche a quella del 23 con 156 poesie. Sono una raccolta poetica divisa da Pascoli in 15 sezioni di tipo argomentativo. Il titolo riprende una citazione dalla quarta epocla di Virgilio dove egli dice “non omnes arbusta iuvant humilescue myracae” (non a tutti giovano, piacciono gli arbusti e le umili tamerici) Le tamerici sono delle piante con delle foglie sottili che nascono spontaneamente, tutt’oggi ci sono ancora due piante di tamerici nella nostra città. Il titolo di questa raccolta è scelto perché le Tamerici sono una pianta umile e attraverso di esse egli vuole celebrare una lirica modesta, che porta e attribuisce importanza alle cose minimali che solitamente si danno per scontate e che lui riporta in auge attraverso lo sguardo e l’attenzione che viene data dal fanciullino. Attraverso i suoi occhi quindi anche le piccole cose sono importanti. In occasione della terza edizione dell’opera nel 1894, Pascoli cura la prefazione e scrive che quest’opera è dedicata interamente a Ruggero Pascoli. È importante questa dedica perché i canti successivi di Castelvecchio verranno dedicate alla madre. Quindi le opere più importanti le dedica alla famiglia.  In tutta la raccolta il nucleo tematico importante è la rievocazione e la contemplazione della morte che si attua attraverso una rievocazione dei famigliari scomparsi; anche  la vanità della felicità,  il mistero che avvolge il mistero e il creato, sono tutti dei simboli che rimandano a qualcos’altro. L’incapacità dell’uomo di rivelare i misteri dell’universo nonostante sia dotato dello spirito del fanciullino,  la rievocazione puntuale e dettagliata della data X agosto. Il linguaggio è fonosimbolico e lo stile nominale. Il tema è il disamore nei confronti della vita dalla madre scomparsa e si desume dalla lettura della poesia Colloquio. Il poeta afferma “la vita che tu mi desti- o madre, non l’amo”. Un altro tema mortuario è la poesia Placido. Egli parte da un episodio realmente accaduto. Egli si reca nella tomba di placido e questo è motivo di riflessioni esistenziali.
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